Sul treno per Seregno mi capitò di imbattermi in tre persone davvero singolari. Un giovane uomo con la barba corvina, una donna sua coetanea, forse sua moglie, e un anziano che aveva l'aspetto di un magherebino. I due giovani avevano invece sembianze tipicamente europee. La pelle dell'uomo attempato era però di una tonalità più scura della media, come se fosse molto abbronzato. Gli abiti del ragazzo erano strani: portava pantaloni corti di colore marrone scuro e di una foggia che non avevo mai visto prima. La ragazza era indistinguibile da una italiana media, quali se ne possono vedere in giro ogni santo giorno. I tre si esprimevano in una lingua incomprensibile che non sono riuscito a identificare, nonostante mi sia scervellato per capirci qualcosa. Nella loro fitta conversazione sono riuscito a isolare le seguenti parole, alcune delle quali ripetute più volte:
nan-diè
sho-bà
kagdòa
mulumìme-bobò
masìta
palète
itta-camicia
sittu-kolèke
nan-diè
sho-bà
kagdòa
mulumìme-bobò
masìta
palète
itta-camicia
sittu-kolèke
Uno di questi morfi mi sembra un chiaro prestito dall'italiano: camicia. Trovo difficile pensare che si tratti di una mera coincidenza. È stato aggiunto un prefisso itta- di cui non so specificare il senso, forse una specie di articolo o un pronome dimostrativo. Il morfo sittu-kolèke potrebbe contenere un prestito dall'italiano "collega", ma non ne sono affatto sicuro. Il prefisso sittu- deve essere affine a itta-, forse una forma declinata.
In che lingua parlavano i tre stranieri? Mi sono fatto una rapida quanto inconcludente mappatura mentale.
Non si trattava di una lingua romanza. Non si trattava di una lingua germanica. Non si trattava di una lingua slava. Non si trattava di una lingua baltica. Non si trattava di una lingua celtica. Non si trattava di una lingua uralica. Non si trattava di una lingua altaica. Non si trattava di basco. Non si trattava di una lingua nord caucasica. Non si trattava di una lingua kartvelica. Non si trattava di una lingua semitica. Non si trattava di una lingua berbera. Non si trattava di una lingua iranica. Non si trattava di una lingua indiana. I tre non erano Rom e la loro lingua non era una varietà di romani e neppure di para-romani.
Sorge una domanda: che diavolo di lingua era?
Marco "Antares666" Moretti, luglio 2015
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