domenica 10 maggio 2020


NON SI DEVE PROFANARE
IL SONNO DEI MORTI


Titolo in inglese: Let Sleeping Corpses Lie
Titolo in spagnolo: No profanar el sueño de los muertos 
AKA: Da dove vieni?; Zombie 3; Don't Open the Window;
       The Living Dead at the Manchester Morgue 
Lingua originale: Italiano
Paese di produzione: Italia, Spagna
Anno: 1974
Durata: 95 min.
Genere: Orrore 
Sottogenere: Horror fantascientifico, zombie apocalypse  
Regia: Jorge Grau
Soggetto: Sandro Continenza, Marcello Coscia, Juan Cobos,
     Miguel Rubio
Sceneggiatura: Sandro Continenza, Marcello Coscia, Juan
     Cobos, Miguel Rubio
Produttore: Edmondo Amati
Casa di produzione: Fida
Distribuzione in italiano: Flaminia Produzioni
     Cinematografiche srl - Roma
Fotografia: Francisco Sempere
Montaggio: Domingo Garcìa
Effetti speciali: Giannetto De Rossi, Luciano Bird
Musiche: Giuliano Sorgini
Scenografia: Carlo Leva
Costumi: Carmen De La Casa
Trucco: Giannetto De Rossi
Interpreti e personaggi:
    Ray Lovelock: George Meaning
    Arthur Kennedy: L'ispettore gerontocratico 
    Cristina Galbo: Edna Simmonds
    Aldo Massasso: L'investigatore Kinsey
    Giorgio Trestini: L'ufficiale Craig
    Roberto Posse: Benson
    José Ruiz Lifante: Martin West
    Jeannine Mestre: Katie West
    Gengher Gatti: Keith
    Fernando Hilbeck: Guthrie Wilson
    Vera Drudi: Mary
    Vicente Vega: Dott. Duffield
    Paco Sanz: Il giudice
    Paul Benson: Wood
    Anita Colby: Infermiera
    Joaquin Hinojosa: Uomo dell'autopsia
    Isabel Mestre: La telefonista
    Vito Salier: Un uomo nudo
    Francisco Sanz: Perkins
Doppiatori italiani:
    Cesare Barbetti: George Meaning
    Sergio Fiorentini: L'ispettore gerontocratico
    Ferruccio Amendola: L'ufficiale Craig 
 
 
Trama:
George è un aitante giovanotto un po' hippie, barbuto e biondiccio. Durante un viaggio nel territorio conosciuto come Lake District (quello dei famosi Poeti dei Laghi), ha un incidente: la sua moto, una Norton, finisce danneggiata dalla Mini Cooper guidata da una splendida donna dai capelli rossi come il fuoco, Edna. Non potendosi permettere il lusso di restare appiedato, George accetta da Edna un passaggio fino a Windermere. Siccome la donna deve recarsi a Southgate a trovare la sorella, chiede a George di essere lasciata lì, lasciandogli la macchina per proseguire verso Windermere, dove lei intende poi raggiungerlo. Il problema è che i due si perdono cercando la via per Southgate, finendo in una zona isolata. George scende dalla macchina e attraversa un fiume a piedi, raggiungendo una fattoria dove trova alcuni uomini del Ministero dell'Agricoltura, intenti ad armeggiare con strani macchinari. L'uomo biondiccio chiede loro spiegazioni. Gli rispondono che si tratta di una tecnologia sperimentale che permette di uccidere gli insetti per mezzo delle radiazioni ultrasoniche. Mentre Edna aspetta in macchina, viene aggredita da un uomo emerso all'improvviso dalle acque del fiume. Questo energumeno, alto e con la barba corvina, scompare dalla vista quando George fa ritorno. La situazione si ingarbuglia. Ormai è notte fonda. La sorella di Edna, Katie, è una creatura fragile e tormentata, dipendente dall'eroina. Ha un litigio col marito Martin, un fotografo che usa la sua arte per ritrarla nuda e nell'atto di bucarsi. L'uomo, esasperato, esce a scattare foto in una postazione remota tra i campi. Compare l'uomo barbuto che aveva aggredito Edna. Katie, terrorizzata, fugge nel buio, cercando l'aiuto di Martin, che però viene sopraffatto e ucciso dal misterioso aggressore. La ragazza riesce a tornare a casa e a questo punto  arrivano sua sorella Edna e il suo compagno. Viene chiamata la polizia, che si rivela subito ottusa e brutale. L'Ispettore è un gerontocrate oltremodo aggressivo, che pensa subito di accusare Katie del delitto, rivolgendo la sua antipatia contro George. A spingerlo è un odio assoluto e irrazionale verso le persone giovani. Egli è un uomo tutto d'un pezzo, un "poliziotto reazionario e tetragono che odia i capelloni" (come scrive un commentatore), convinto che i giovani siano tutti drogati e dediti alle orge più sfrenate: assimila addirittura la musica rock ai rituali satanici. Credendo che un uomo onesto non debba e non possa avere erezioni, accusa con facilità tutti coloro che provano desiderio sessuale di essere i responsabili dei peggiori crimini. La sua tattica investigativa consiste nella ricerca di un capro espiatorio. Katie finisce ricoverata all'ospedale di Manchester, dove alcuni bambini manifestano sintomi di frenesia cannibalica. Presto George ed Edna scoprono l'orrenda verità: stanno sorgendo i morti viventi! I cadaveri si rianimano proprio a causa delle radiazioni diffuse dagli scienziati dementi del Ministero dell'Agricoltura. Tutto precipita in un vortice di aggressioni e di inseguimenti, senza nemmeno un istante di respiro. Gli eventi raccapriccianti si moltiplicano, senza che si possa fare nulla per porvi rimedio. George combatte strenuamente contro gli zombie. Il problema è che per un macabro scherzo del destino, ogni volta che ha terminato la dura lotta, la polizia arriva e lo accusa sempre di essere lui il responsabile di tutte quelle morti aberranti! A un certo punto non si capisce nemmeno se la piaga peggiore sia l'epidemia zombificante o l'atteggiamento della polizia. L'ispettore gerontocratico è come posseduto dalla follia e sembra trionfare, ma alla fine troverà la sua Nemesi.

Sequenze memorabili:
L'assedio al cimitero. Gli zombie che sventrano un poliziotto, gli estraggono le viscere e le divorano, masticandole con infinita avidità. Il sangue che cola dal cranio forato di una morta vivente. Il poppante che morsica un dito al protagonista. Il fotografo zombificato che strangola la gracile moglie; lui e i suoi compagni che strappano i seni all'infermiera, quindi la eviscerano. Un morto vivente che spacca il cranio a un medico servendosi di una scure, dopo avergliela strappata di mano.  
 
 
Recensione:  
Quest'opera di Grau è ritenuta un'eccezione tra i film etichettati come "zombeschi minori". A parer mio è un'opera che ha dei meriti. Non è affatto un film mediocre! Non si può considerare una pura e semplice riedizione degli "zombeschi maggiori". Anche a costo di attirarmi l'ostilità di molti cinefili schifiltosi quanto saccenti, lo considero eccellente sotto tutti i punti di vista. La regia è impeccabile, le interpretazioni degli attori sono ottime, l'ambientazione è suggestiva e non si dimentica. Lovelock nel ruolo di George è robusto; la fulva Galbo nel ruolo di Edna è sublime. Non mancano gli spunti di riflessione politica, sociale ed ecologica. Certo, avrei goduto di più se l'odiosissimo ispettore fosse finito dilaniato e masticato! 
 
Dopo essere stato presentato al Sitges - Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna il 30 settembre 1974, il film uscì in Italia il 28 novembre dello stesso anni, per poi essere distribuito nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America nel corso del 1975, con vari titoli (in tutto più di 15!). I riscontri nel mondo anglosassone sono stati ottimi. L'accademico Peter Dendle lo ha definito "sorprendentemente efficace" ed ha affermato che è "forse il miglior film zombesco in un anno di zombeschi molto buoni". Glenn Kay, che ha scritto Zombie Movies: The Ultimate Guide, ha detto che questa pellicola ha eclissato la successiva produzione zombesca italiana degli anni '80. Secondo lo stesso Kay questo è "il più efficace e disturbante film spagnolo del periodo"
 

Biologia degli zombie 
 
Mentre gli zombie dei film di George A. Romero muoiono all'istante quando sono colpiti al cranio da un colpo di arma da fuoco, nella pellicola di Grau si vede una donna che continua ad avanzare anche quando dal cervello bucato scaturisce un denso fiotto di sangue scuro. Anche l'uomo barbuto e colossale che lotta con il fotografo e ne riceve una grossa pietra in testa, non fa una piega: dopo aver strozzato la sua vittima si erge e avanza verso la giovane eroinomane, nonostante il sangue chiaro che gli cola dalla ferita aperta. Come il protagonista scopre, la sola possibilità di distruggere i cadaveri rianimati è il fuoco. Un'altra peculiarità davvero strana degli zombie di Grau, che non ha riscontro in Romero, è l'iride, rossa come il sangue e frastagliata come una stella marina. Ci sono interrogativi sui processi biologici che portano un cadavere a rianimarsi. Non sempre la zombificazione di un cadavere è rapida. Se una persona muore per mano di uno zombie, sembra che il processo ci metta più tempo a compiersi. All'inizio lo spettatore  ha addirittura l'impressione che il fotografo Martin sia sfuggito al suo destino di vita nella morte, ma poi lo si vede all'obitorio dell'ospedale, sorto dagli abissi dell'Ade con le labbra che grondano sangue! 

Un film italo-spagnolo inglesato 
 
Lo spettatore è convinto di essere in Inghilterra. Poi si scopre che il film è stato girato prevalentemente in Italia. Il paesaggio inglese è stato imitato alla perfezione, come pure la particolarissima atmosfera che vi regna. Soltanto alcune sequenze sono state girate in Albione, e tra queste possiamo annoverare quelle ambientate nel cimitero. Secondo i compilatori del database IMDb, si tratterebbe proprio del cimitero in cui si è fermato a riposarsi Little John, proprio quello della compagnia di Robin Hood. La troupe sarebbe addirittura stata trattata con ostilità dai nativi e costretta a terminare le riprese nel giro di 24 ore. Le scene in cui si vede l'esterno dell'ospedale sono state girate nei pressi del Barnes Hospital di Cheadle (Greater Manchester). 
 
Le Profezie della Morrigan  

Le sequenze iniziali ci mostrano un panorama degli Ultimi Giorni. La decadenza pervade ogni cosa. Bianchi vapori tossici salgono dai fatiscenti edifici industriali. I fumi esiziali uccidono gli uccelli. Per le vie della città incubica si aggira un uomo con la mascherina, sinistro presagio di un futuro pandemico che all'epoca nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Il film di Grau è un coraggioso atto di accusa contro il titanismo di un mondo scientifico cieco ed ottuso, che pretende di affermare il proprio dominio sulla natura stessa dell'Esistenza, soggiogando e manipolando gli elementi. Quelli erano tempi in cui era ancora possibile un'ecologia radicale eroica, ben diversa dagli sterili isterismi dello squallido presente!  

 
Arroganza scientista 
 
Gli scienziati-burocrati del Ministero dell'Agricoltura non considerano minimamente il ruolo degli insetti impollinatori. Le radiazioni del loro macchinario uccidono ogni specie di insetto, dalle formiche alle api. La gente odia le vespe e i calabroni, perché possono pungere e talvolta provocano reazioni anafilattiche anche mortali. Tuttavia senza tali insetti non avremmo il vino. Sono proprio vespe e calabroni a portare sull'uva i lieviti necessari per la vinificazione. Se non ci fossero, ci toccherebbe usare il lievito di birra per far fermentare il mosto, e il sapore della bevanda sarebbe del tutto diverso. Se le api scomparissero, cosa faremmo senza il miele? Non avremmo l'alimento più delizioso. Non potrei nemmeno gustare l'idromele, che reputo migliore del vino d'uva. Sarei costretto a produrmi un succedaneo dalla melassa, cosa a dir poco deprimente. Queste sono le cose a cui i seguaci del neopositivismo materialista non pensano nemmeno per un istante. Ritengono che un'idea possa funzionare, si credono infallibili e la mettono in pratica senza esitare, ignorandone le conseguenze.

Curiosità 

Jorge Grau è un regista spagnolo, nato a Barcellona. In catalano grau significa "grado", "livello" (dal latino gradus). Per una singolare distorsione percettiva ho identificato a prima vista il cognome col tedesco grau, che significa "grigio" e dalla cui radice deriva Grauen "terrore".

Il nome del protagonista, George, sembra essere un omaggio al mitico Romero, indimenticabile autore dei film "zombeschi maggiori". Nessuno potrà mai convincermi del contrario!  

Gli occhi rossi degli zombie, con l'iride frastagliata simile a una macchia di mestruo su un sostrato di albume spermatico deteriorato, sono stati prodotti tramite uova sode e striscioline di cotone tinto. Ecco quant'era la genialità di quei registi, costretti a produrre cose mirabolanti a partire da mezzi praticamente inesistenti!  

Gli attori che impersonavano i morti viventi mangiarono gli occhi e altri organi finti, visto che erano commestibili: il regista non li avvisò della presenza delle fibre di cotone, che provocarono episodi di diarre acutissima. Una volta svelato l'arcano, gli attori si misero a ridere - senza capire i rischi concreti di trovarsi chissà perché con il morbo di Crohn. 

Il produttore del film, Edmondo Amati, non nutriva particolare fiducia nel regista catalano. Così pensò bene di affiancargli Gianni Arduini, il cui cognome rivela una nobile origine longobarda. 

In tutta la contorta vicenda, non mi pare che venga mai rivelato il cognome del tristissimo ispettore impotente e gerontocratico! Alcuni recensori lo menzionano come Kennedy, ma questo è il cognome dell'attore, non del personaggio.

Il regista ha scelto un'attrice col seno piatto per interpretare la parte dell'infermiera. Così le ha applicato un seno posticcio, destinato ad essere dilaniato dagli zombie nella scena della sua morte. 
 
La lugubre locanda in cui George ed Edna trovano alloggio si chiama The Old Owl Hotel, ma in una breve sequenza la scritta compare con una metatesi: The Old Olw Hotel. La causa dell'errore non è misteriosa. Va detto che la scritta è su un vetro che gli attori vedono dal lato opposto, quindi invertita. Deve essere stata predisposta male, ma la svista non è stata corretta perché non ne valeva la pena, dato che comunque i caratteri dovevano apparire speculari allo spettatore. Tra l'altro non è The Blind Owl Hotel, come pure è stato scritto da qualche parte nel vasto Web.

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