La Lingua Ignota è un codice linguistico parzialmente descritto da Ildegarda di Bingen (1098 - 1179), mistica tedesca e badessa di Rupertsberg venerata come santa dalla Chiesa Cattolica. Personalità eclettica e creativa, Ildegarda è stata soprannominata la Sibilla del Reno. L'opera che riporta informazioni sulla Lingua Ignota si intitola Ignota lingua per simplicem hominem Hildegardem prolata, ed è sopravvissuta soltanto in due codici risalenti al 1200 circa (noti come Wiesbaden Codex o Riesencodex "Codice dei Giganti" e Codex Cheltenhamensis 9303). La Lingua Ignota, dotata anche di un proprio alfabeto di 23 lettere, le Litterae Ignotae, è considerata la prima lingua artificiale di cui si abbia notizia, tanto che Ildegarda è la patrona degli esperantisti. Secondo gli studiosi che se ne sono occupati, questo codice linguistico è stato ottenuto rilessificando in modo arbitrario la lingua latina e sarebbe stato usato per scopi mistici o musicali. Secondo altri, avrebbe l'aspetto di una glossolalia. Se devo esser franco, queste spiegazioni non mi convince: ho potuto infatti trovare etimologie notevoli in questo materiale lessicale, che lo legano a numerose lingue antiche. È opinione diffusa che la mistica intendesse dar vita a una lingua universale, ma anche questa ipotesi è problematica. Anzi, è priva di qualsiasi verosimiglianza, vista la complessità della fonologia e del lessico (tra l'altro una lingua universale esisteva già nel Medioevo: era il latino ecclesiastico). Sono convinto che la base della Lingua Ignota fosse almeno in parte una lingua naturale moribonda, di cui Ildegarda di Bingen doveva essere l'ultima parlante - o piuttosto semiparlante, visto che non sembrava padroneggiarne la grammatica.
La summenzionata opera di Ildegarda si divide in diverse sezioni tematiche, in cui sono riportati in tutto 1018 vocaboli glossati in latino o in antico alto tedesco (solo in pochi casi manca la glossa e si ignora il significato). Il problema è che molto studiosi ignorando l'antico alto tedesco e non volendo impararlo, spesso non sono stati in grado di fornire traduzioni sensate. Si vedranno alcuni esempi di ciò nel seguito.
Riporto una lista di vocaboli, con la traduzione in italiano. Li ho controllati uno ad uno, perché spesso sussistono problemi anche a livello di trascrizione (a volte i codici riportano forme diverse per via della cattiva lettura di alcune lettere, come h- al posto di n- o viceversa, e non sempre è facile decidere quale delle versioni sia quella originale). Ho potuto constatare svariate traduzioni fuorvianti anche quando i codici forniscono una chiara glossa latina.
abiliz, vescica, bolla (glossa tedesca: bladera)
abiol, abate
abiza, casa (glossa latina: domus)
abiol, abate
abiza, casa (glossa latina: domus)
agilarchiniz, professore
agizinix, maestro, insegnante
agonzia, aquilegia
agruiz, senape (glossa tedesca: senif)
aieganz, angelo
Aigonz, Dio
Aigonz, Dio
alegrinz, scrigno
Aleziz, Mercoledì
alischol, uva
almiz, bobina
alxia, gazza
ambila, nuca (glossa latina: occiput)
amizdel, armatura (glossa tedesca: bambest)
amlizima, tipo di veste liturgica (glossa latina: superhumerale)
Amnizo, Aprile
amolic, giara
amozia, Eucaristia
amzia, vespa
amzia, vespa
amzil, collo (glossa tedesca: nach)
amziliz, omelia
anic, luppolo
anischiz, ora sesta
anziur, agricoltore (glossa tedesca: acherman)
Archindolis, Giugno
argumzio, grifone
ariz, farfalla
arrezenpholianz, arcivescovo
arziaz, gesso
aschia, storno
aschuanz, secchio d'acqua
aseruz, canapa (glossa tedesca: hanif)
asgriz, martin pescatore
auiriz, nocchiero
auizel, acqua
auizel, acqua
ausiz, cicuta
azil, anno
azil, anno
bachiz, corvo
baczanz, malto
baiezinzia, abrotano (pianta)
baischur, proprietario, signore
baiz, stoffa (glossa latina: pannus; glossa tedesca: duoch)
balbunz, gufo
balbunz, gufo
baleuinz, giullare (glossa latina: ioculator)
balsciz, picchio (glossa latina: picus)
banchzenuz, sacco
banziaz, piuma, penna (glossa tedesca: uedera)
barschin, zenzero
bauiriz, tessitore
bauscha, beccaccia
bauschuz, acero
bauzimiz, foraggio
bazima, gallo silvestre
beluaiz, cacciatore
benizscia, mano destra
beoril, bicchiere
bezelun, malattia della pelle
bilischiz, inchiostro
bilzinus, pappagallo
birizo, gallinaccio
birscheiz, cibo
bischia, colchico (zafferano tossico)
bischiniz, adolescente
bisianz, argentiere
bizarmol, frassino bizimonz, fondamento; fondazione
bizioliz, ubriacone
blanschil, scoria
blanzio, baldacchino (elemento architettonico)
bliminzsta, cote
blinchzia, piccone
boil, ginocchio
boiz, bruco
bolis, tintura
bonizimz, focolare (glossa tedesca: herth)
borschil, esattore delle tasse (glossa latina: telonarius)
bosinz, vaccaro
bozibo, airone (glossa latina: herodius)
braiz, versicolo
braliz, saetta (glossa tedesca: bolz)
branischiaz, pergamena
branizel, braccio
branzin, calce
brascha, lesina
brauz, tordo (glossa latina: turdus)
briczinz, birra
brisianz, semente d'uva (glossa tedesca: bercorn)
brumsil, aristolochia (pianta)
brumz, eraclea (pianta urticante)
buchziz, centro della ruota
buenz, antifona
bugeziol, antifonario, libro delle antifone
buianz, vescica urinaria
buinz, legno
bulizin, cassetta per le offerte (glossa latina: pixis; glossa tesdesca:busha) (2)
bulschaiz, piombo
bumberiz, carrozza (glossa latina: plaustrum)
bumbirich, nocciòlo (glossa latina: corilus)
burbefeleiz, incavo del petto (glossa tedesca: brustlefel)
burbeiscal, petto (glossa latina pectus; glossa tedesca: brust)
burizindiz, fuoco
burzimibuz, leccio
buschibol, fornaio
buschinz, mosto, succo d'uva non fermentato
buzbin, tavola, mensa
buzion, freccia, giavellotto (glossa tedesca: phil)
cachxis, frumento
cainz, grillo, cicala (2)
cauizeil, biscotto (gossa tedesca: kuchelin)
cauz, sella
ceril, cervello
cherin, granaglie (glossa tedesca: gruz)
chorischia, giglio
circhza, veccia
cirziel (tirziel), reni
clainzo, chiostro
clamizibuz, alloro
clanzga, tanaceto (pianta)
clarischil, aglio
cliuanz, osso
cliuinx, mago
clizio, garante (glossa latina: uades)
cloisch, lama
clomischol, campana
coindanz, poesia
colinzko, soffitto a cassettoni (glossa latina: laquearia)
comzimaz, casa
conchsis, tenebre
conix, giuntura (glossa tedesca: cnugel)
corizin, quartino (misura di capacità per liquidi)
creiza, terra, regione (glossa tedesca: lanth)
creueniz, pene, fallo
criberanz, lunga chioma (glossa latina: cesaries)
crizia, chiesa
croich, coscia (glossa tedesca: dich)
crouiz, calcagno
cruniz, gamba
cruza, curculionide (glossa tedesca: wibel)
culiginz, contadino; intendente statale (glossa latina: uillicus; glossa
tedesca: sultheizo)
tedesca: sultheizo)
culmendiabuz, corniolo
cunzio, mantello
curchozia, mitra (copricapo)
curizan, base metallica in cui è incastonata una gemma
curschul, grappolo d'uva
cursez, miglio (cereale)
cuz, papavero (glossa latina: papauer)
dalscil, taverniere, albergatore (glossa latina: caupo)
danis, area; parco
dariz, intestino (glossa tedesca: darma)
deiezio, nano
Denizimo, Dicembre
diezo, calabrone (Vespa crabro; glossa tedesca: hurniz)
dilimischol, mietitore di fieno
dilisch, sego (glossa latina: sepum; glossa tedesca: unslith) (3)
dilizanz, spada
dilzio, giorno
dioranz, arcata, fornice dirischil, bevanda (glossa tedesca: dranc)
diriz, anello (per la corda della campana)
discol, muscolo
Discula, Lunedì
Diuueliz, Diavolo diuloz, tribunale, seggio del giudice
diuueia, stivale alto
diuxia, orzo
diuz, borsa (glossa latina: marsuppium)
dizia, dittamo
diziama, liquerizia
Dizol, Domenica
dolemiz, ghiottone, ingordo
donix, scatola per l'incenso
dorniel, ano; feci
douizio, carpentiere
doziz, esattore delle tasse (glossa latina: exactor)
drozima, tordo (glossa tedesca: drosla)
dulschiliz, folla, moltitudine (glossa tedesca: menege)
dulsielz, faccia
dunaz, cantico (glossa latina: responsorium)
duneziz, camicia duniz, cardo
dunschia, lapazio, romice (pianta)
duoliz, natiche
durziol, soldato; cavaliere (glossa latina: miles; glossa tedesca:
ritdere)
durziuanz, mediatore (glossa latina: sequester)
duschio, smergo
eioliz, signore (glossa tedesca: herro)
enpholianz, vescovo
falschin, vate
famigol, vaso, recipiente
fanschol, zio materno
faraliz, testa calva (glossa latina: caluicium)
farischomil, pinnacolo
fasinz, teschio (glossa latina caluaria; glossa tedesca: gibila)
fauz, inula (pianta)
feleiz, cucchiaio
figirez, pittore
filisch, cortigiano (glossa latina: aulicus)
firanz, sputo, saliva
firmaniz, tagliapietre (glossa tedesca: steinmezzo)
flagur, fiamma
flanischianz, cesta di vimini
flauriz, pellicano
flauzia, betonica (Betonica purpurea)
flichziz, cipolla
florisca, balsamo
fluanz, orina
flusez, trifoglio rosso
folicio, mercante
fonix, pupilla dell'occhio
forinz, marito
forischial, mezza testa (glossa latina: sinciput)
fragizlanz, vulva (glossa latina: locus-uerecundie mulieris)
fraizola, inquilino
franix, ugola
frens, sommità della testa (glossa latina: vertex)
fronich, reno
fronix, fratello
fronzios, usuraio
fugeniz, brache, calzoni corti
fugizlo, spurgatore di latrine, dalit
fulzcaioliz, uccellatore
fulzia, calendula
funschiol, genero
funiz, pianta del piede
furanz, freno del carro
fuscal, piede
fuschalioz, base, piedestallo
fuziz, cintura
gabia, quaglia
gagria, oca
galich, membro del corpo (gossa tedesca: gelith)
galigiz, cumino
galizima, elmo
galschia, colomba
galschiriz, ascia di guerra
ganguzia, cappa
garazin, porcaro
gareiza, garofano d'India
garginz, giardiniere
Gargischol, Agosto
Gargischol, Agosto
garoz, issopo
gasinz, cancelliere
gaurizio, poeta, trovatore (glossa latina: fidicen)
gauschuliz, camera gazio, milizia (glossa latina: caterua)
gazun, pollo (glossa latina: pullus)
gigunz, beneficio
gigunzibuz, fico (albero)
gimeldia, pino
ginschiz, ora prima
giruschaz, graticola
gischiz, potentilla (pianta)
gisgiaz, pianta spinosa (glossa latina: tribulus)
glachxa, spelta
gliaz, gladiolo, iris
glinziz, guaina (glossa tedesca: soum)
glisgia, verdone (glossa latina: amarellus)
glogglizil, mietitore
gloiz, rene (glossa latina: renunculus)
glosinz, formazione di battaglia (glossa latina: acies)
gluuiz, canna
gluziaz, menta verde
golinzia, platano
golziol, cinghia per trainare l'aratro
gonizla, arbusto
gonzio, libro di letture bibliche (glossa latina: lecturarium)
gorinz, trave
gospilianz, maggiordomo di una casa reale (glosse latine: dapifer,
discoforus; glossa tedesca: druschezo)
discoforus; glossa tedesca: druschezo)
gozionz, attrezzi per lavorare l'oro
gragischon, braccialetto
gramizel, gradino (glossa latina: gradus)
gramzibuz, castagno
graxia, violetta
grischol, santoreggia
grizianz, corda dell'arco
grogezin, carbone
grugiriz, rapa
gruzia, gola (glossa latina: guttur)
gruzimbuz, ciliegio
gugiziz, asse della ruota
guguniz, paglia
gugurunz, struzzo
guia, nuca
gulginz, imbuto (glossa tedesca: trehdere)
gulioz, cardine
gulizbaz, betulla
gullox, ceci (glossa tedesca: kichera)
gulzia, faringe
gulzianz, vasaio (glossa latina: figulus) gunschula, parete
guraix, spazzola (glossa tedesca: bursta)
guruz, lino
guskaibuz, tipo di quercia (glossa latina: esculus)
guzim, scalpello
guziminz, libro delle collette
guzimiz, scatola
guzinz, collettta (tipo di preghiera)
haischa, tortora
halgia, oca delle nevi
hamischa, ontano (glossa latina: alnus)
harzima, campo
haurizin, anello
Haurizpia, Venerdì
hauschiaz, corno
hauscuz, falco
hilziol (nilziol), porta (a due battenti)
hilzsciriz, figlio adottivo (4) hilzpeueriz, patrigno (4)
hiscalnoiz (niscalnoiz), lettore
hochziz (nochziz), persona cieca (5)
hogiz, succhiello
hoil, testa
hoilbaiz, sciarpa per la testa
hoilzirier, apertura per la testa (in una veste femminile)
Holischa, Novembre
Holischa, Novembre
Horzka, Sabato
iamischiz, libro degli inni (glossa latina: ymnarius)
iaschua, calze
idiez, bile
ieuriz, fegato
ieuriz, fegato
imschiol, martire
inbiz, bardana (Bardana lappa)
inchscola, tovaglia
inimois, uomo
inpelziaz, scarpa
inuzix, ala
ioinz, ora nona
ischiazin, raggio della ruota
ispariz, spirito
iugiza, vedova (6)
iuncxoil, coscia iunix, ascella
iur, uomo (7)
iuriz, giudice iurstaniz, gomito (8)
iuziz, porro (glossa tedesca: louch)
Izimziolibiz, Vangelo (glossa latina: euangeliorum liber)
izziroz, pruno
kaido, santuario (glossa latina: delubrum)
kailamanz, torchio per vino o olio kalchizinz, cantina
kalirinz, blocco di pietra (glossa latina: quadrus)
kalizinz, vespro (ora canonica)
kalziga, falce
kanchziol, incursione, spedizione militare
kanesilis, cantore
kanfur, gancio
kanscho, cappello
kanulzial, velo di suora
kanzia, pulce (glossa latina: cinomia)
kanzil, commilitone (glossa tedesca: heregesello)
karinz, cardinale
karinz, peonia
karinz, peonia
karischa, assenzio
kaueia, moglie
kazinz, caldaia (glossa latina: lebes)
Kelionz, Papa
keliz, persona blesa
kichsis, lancia del carro
kilmindiaz, zafferano (glossa latina: crocus)
kinchscalis, candelabro
kinchzia, candela
kirinz, zucca
kirzanzlibiz, messale
kolecruziz, osso del collo (glossa tedesca: halsbein)
koletabeiaz, vertebra cervicale
kolezia, collo
kolezin, sabbia
kolgira, pastorale, bastone del vescovo (glossa tedesca: biscofestab)
kolianz, persona zoppa
kolinzia, colonna
kolscanz, presbitero
kolsinzio, commerciante
korischol, seta
korzinthio, profeta
kosinzia, costola
kulzphazur, bisnonno
kunx, curcuma zedoaria
lachzim, forchetta (glossa latina: fascinula)
laiganz, inchiostro
laizscia, tiglio
lamisch, mattoni (glossa latina: lateres)
lamischiz, abete
laniscal, tette, seni (glossa latina: ubera)
lanischa, elleboro nero
lanschil, pulpito
larchizin, scriba
larizin, conciatore di pelli
laschiabuz, frassino
laschiz, aquila
lasinz, capello (glossa latina: capillus)
laufrica, tussillagine (pianta)
lauziminiza, terra
liaziz, nuora libizamanz, libro
lifiziol, cuoco
ligeschia, colombaccio
limix, luce
limzikol, croce
limzkil, bambino
linchz, talento (moneta)
liniz, lavanda
liuianz, lucerna, lampada ad olio
Liuionz, Salvatore
lizchaz, fuso (strumento per filare)
lizia, ghiandola
lizo, danzatore
logizkal, gigante
loiffol, popolo
loiffol, popolo
loinscho, lanaiolo
loizo, mese
lunchkal, discepolo (glossa tedesca: iungero)
luschia, anatra
luschil, sacrestano
luxzia, locusta
luzcrealz, cavità oculare
luzeia, occhi
luziliet, ciglia
luziminispier, palpebra
luzpomphia, globo oculare
magux, pugno
maiaz, mascella (glossa latina: maxilla)
maiz, madre
maizfia, zia materna
maletin, mento (glossa latina: mentum)
maletinosinz, mandibola (glossa tedesca: kinnebacko)
malkunz, vecchio
malskir, dente (glossa latina: dens)
maluizia, prostituta
malzienz, marchese (glosse tedesche: marchio, marchgrefo)
malzienz, marchese (glosse tedesche: marchio, marchgrefo)
malzispianz, detrattore
marezia, cilicio
marizima, camomilla
maschin, valeriana
mazanz, coltello
mazma, fagiolo, fava
melzimaz, idromele (glossa tedesca: meddo) (9) melzita, miele (glossa tedesca: hunecwirz) (10)
menguiz, sterco, escremento (glossa latina: stercus)
michzio, cemento
milisch, midollo
milischa, chioma milizamiz, immagine
milzimzia, griglia
milzonzit, coppiere (glossa latina: pincerna)
mimischonz, capitolo
minscal, bandiera, vessillo (glossa tedesca: phano)
minscol, ulcera
Mirzisil, Giovedì
misanz, dito del piede (glossa latina: arcula; glossa tedesca: ceha)
miska, tenaglia (glossa latina: forceps; glossa tedesca: zanga)
miskila, sorella
mixaziz, rafano
mizamabuz, gelso
mizia, pulce; zanzara (glosse latine: cinomia, culix)
miziabiza, oratorio
mizirzeis, impluvio
moguz, gabbiano
moleziz, offerta
molliz, polmone
monischia, agrimonia (pianta)
moniz, bocca
monzchia, monastero
monzil, scabbia
morizinz, monaco
morschis, cuoio
moruueia, gambale di cuoio (glossa tedesca: lederhosa)
moruzio, carnefice
moueniz, polpaccio
mumizalibiz, libro delle ore mattutine
mumizanz, mattino
munchzidol, cambiavalute
Munizza, Martedì
murscha, inchiostro nero (glossa tedesca: swerza)
musgal, inno (glossa latina: graduale)
muzimia, noce moscata
muzimibuz, noce (albero)
naczuon, monile, collana da donna
nanzoiz, ciotola
naschiz, indumento di lino
nascuil, solano (pianta)
nascutil (hascutil), naso (11)
nascumisil, cartilagine del naso (glossa tedesca: nasecrosla)
nascuzirz, narice (glossa tedesca: naselouch)
nasunz, cuciture decorative
nazia, gallina
nazischo, gallo
neniz (heniz), nipote
nilzial (hilzial), polso
nilzimzia, graticola
nilzmaiz (hilzmaiz), matrigna (4)
ninxia, corvo
nischil, erba gattara
niszin (hiszin), persona strabica
nochzido, paiolo, pentolone (glossa latina: caccabus)
noisca, usignolo
noizbiz, nottolone (glossa latina: nocticorax)
nosinz, persona sorda nozia, allocco
nulsiz, ago
nuschanz, compieta (ora canonica)
obirscha, manica
ochzia, rastrello
oir, orecchie
oiralbrium, orecchini
oirclamisil, cartilagine delle orecchie (glossa tedesca: orclosla)
oirinschianz, granaio
oirschal, suonatore di tromba
oirunguizol, cerume (glossa tedesca: orsmero)
olzimia, manipolo (paramento liturgico; glossa tedesca: hantfano)
onez, cantico (glossa latina: canticum)
oneziz, porta
ophalin, tempio
ordeiz, ruota per filare (glossa tedesca: wirden)
oriezio, portiere, usciere
orinschiel, eremita
ornalz, capelli (glossa latina: crinis)
ornalzanzia, legaccio per capelli
ornalzibuz, sanguinaria (albero)
ornalziriz, capelli crespi (glossa latina: cincinnus)
Ornischo, Marzo
orris, verbasco
orschibuz, quercia
Oscilanz, Ottobre
osinz, mascelle
osinzmalskir, dente molare
pabruz, santoreggia
paiox, benda di lana della mitra (glossa latina: infula) (12)
pamsiz, patena (piattino usato per la consacrazione)
pangizo, penitente
pariziz, eunuco
parreiz, pane
pasiz, lebbra
pasizio, lebbroso
pazia, giusquiamo
pazidol, palio (veste episcopale)
pazimbu, nespolo pazuz, nativo (glossa latina: indigena)
peranz, principe
Perezilinz, Imperatore
perezim, ostaggio (glossa latina: obses; glossa tedesca: gisel)
perschil, vinca (pianta)
perzimzio, forestiero (glossa latina: aduena)
peuearrez, patriarca
peueriz, padre
peuors, zio paterno
pezimil, chiavistello
phalidiz, abside
phalischer, anacoreta (glossa latina: inclusus)
phaliz, pittura
phamkil, cera
phamphziolaz, candela di cera
phanizchin, idropico
pharisch, cono (sorta di pomolo)
phazia, ampolla
phazur, nonno
philxima, cassa (glossa latina: capsa)
phinziol, urna
phirzianz, specie di diapason
pillix, capitello
pilsemia, sopracciglia
pinchzi, sera
pioranz, chiave
pixel, pollice
pixiz, pisello
pizimanz, asse di legno (del pavimento)
planizunz, luogo recintato (glossa latina: curtis)
planzimor, vendemmiatore
pleniza, zia materna
pligizil, crogiolo
ploniz, lampada
ploschinanz, freccia (glossa tedesca: strala)
plucz, fondo della botte (glossa tedesca: bodun)
poimiz, stipite
pomziaz, melo
praiz, coro
pransiz, prezzemolo
primischol, uomo libero
prinscho, nibbio
proueiz, rettore (glossa latina: prepositus)
pruiuanz, anfora
pufeia, torta fine
pulicha, polmonaria (pianta)
pusinzia, catarro
rabiniz, predone
raiz, ruta
raiza, pernice
ralzoiz, paglia
ranchil, aratro
ranchmaz, roncola
ranschil, ciarlatano
ranzgia, lingua
rasinz, velo (indumento femminile)
razil, veleno
razinthia, interprete reimonz, monaca
reldiaz, bastone, asta (come supporto)
rimziol, schiena
rischol, re
riuschiz, avvoltoio
rogazin, casacca di pelle
roischo, scricciolo
ronzis, filo a piombo (glossa latina: perpendicular)
rubianz, sangue
ruiz, bordo dello scudo (glossa tedesca: ranth)
ruizio, segale
ruschila, ruga
ruzia, rosa
sabonzio, arciere
salziox, unghia
salziz, signora
sanccuua, cripta
sanschul, sanicola (pianta)
sapiduz, ape
sarziz, legione (glossa latina: legio; glossa tedesca: samenunga)
saxia, zucchero
scabiriz, pescatore
scaia, cuoio capelluto
scailo, chierico, prete
scaintila, scapola
scair, suocero (glossa latina: socer)
scaleis, terra non coltivata
scalgonzuz, cliente, incaricato
scaliziz, pastore
scaliziz, salvia
scalmiza, ancella scalnihilbuz, ginepro
scalo, mattino
scalo, mattino
scaltizio, conte palatino (glossa tedesca: palzgrefo)
scalzido, sacerdote
scalzio, omero, spalla
scamilin, tempia (glossa latina: timpus)
scamizio, mimo
Scandidoz, Settembre
scanipla, pietra per lucidare
Scantido, Febbraio
scarduz, duca
scarinz, tunica intima (veste sacerdotale)
scarpinz, persona muta
scaruz, cigno
scatil, tunica
scaun, forgia
scauril, stomaco (glossa latina: stomachus; glossa tedesca: mago)
scaurin, notte
schagur, indumento di lino
schalmindibiz, mandorlo
schamiz, tavoletta certata per scrivere
schaniz, fodero della spada
schicial, fianco (glossa latina: latus)
schimischonz, libro dei salmi (glossa latina: psalterium)
schiraizon, cameriere
schirizim, manica pendente (di una veste femminile)
schirobuz, acero
schirzima, pinza
schoil, scodella, ciotola
schoimchia, pino selvatico
schuldemiz, tanica
schumz, pietra pomice
sciacruniz, tibia
scilia, cappuccio
scilmiol, marinaio (glossa latina: nauta)
sciloz, pavimento (di legno)
sciniz, balbuziente
sciria, scure
scirinz, piaga (glossa latina: tabo)
scirizin, figlio
scoiaz, vimini
scoibuz, bosso (glossa latina: buxus)
scoica, carpino
scoinz, ora terza
scolioz, architrave
scolmiz, manico dell'aratro
scolmiz, tipo di veste liturgica (glossa latina: subtile)
scoltilzio, dispensiere (glossa latina: cellerarius)
sconz, incudine
scorinz, cuore
scorinzin, mormoratore, calunniatore
scorzia, ortica
scraphinz, frittella (glossa tedesca: krepfelin)
scuanibuz, mirto (pianta aromatica)
sculiz, punteruolo
scurilz, scudo (glossa latina: clipeus)
scurinz, esorcista
scurinz, esorcista
scurinz, fiamma
siccioniz, ladrone, brigante
silisza, mano sinistra
siliziz, malato di cuore (glossa latina: cardiacus)
silzimian, studioso
sinziol, tetto ad arco
smaletis, fabbro
solchdamiz, adulatore
sonziz, apostolo
spalun, asta della lancia
spancriz, consacrazione della chiesa
spaninz, mugnaio
spanzol, martello
sparfoliz, esploratore
sparinzia, serratura
spariz, priore
sparizin, spolverino (glossa tedesca: wedel)
sparzun, specie di graminacea
spinzia, lampada
spiriz, euforbia (pianta)
spirizan, intestino tenue (glossa latina: ilia)
spirlizim, falce
splinz, ceppo della vigna
sporinzio, coltivatore
squair, arco (arma)
squamel, cortina
stalticholz, altare
staurinz, pietra
sterauinzia, fronte
stigienz, ruota (glossa tedesca: rath)
stirpheniz, pavimento
stogin, vite, vigna (glossa latina: uitis) (13)
stragulz, paralitico
stranguliz, ombelico
subizo, servo
suinz, sudore
sunchzil, calzolaio
susinna, ventilabro
suzemel, lama dell'aratro
tabeializ, vene
talizima, parete
talzim, labbro
telzion, decano
tenziz, abito femminile bianco
tilifzia, tappeto
tilzeuinoz, suddiacono
tilzia, stomaco, ventriglio (glossa latina: ventriculus)
timzaloz, turibolo
tirix, soglia
titilaiz, breviario
tizzia, alba (veste liturgica)
tonizma, campanello
tonzion, tegola
tonziz, ombra
tronischia, cattedra
tronziol, patrono
tunchzial, stola (veste liturgica)
ualueria, pipistrello
uaschiro, calice
uazimanz, filo
uimzial, gengiva
uiperiz, milza (glossa latina: splen)
uirlaiz, testicoli
uirtimanz, ladro (che ruba senza violenza)
uirueniz, fornicatore
uischamil, vigna (glossa tedesca: wingart)
uisiscolinz, copista, trascrittore
uoxniza, cuculo
urchio, cicogna
vaccinaz, settimana
vanix, donna
veriszoil, ventre (glossa latina: uenter)
vguwiz, lacrima
viliscal, volgo
virenz, mosca
virzeia, viscere (glossa latina: uiscera; glossa tedesca: inedre)
vischobuz, tasso (albero)
vischoreiz, vino (glossa latina: uinum, vinum)
vmbleziz, terra arata
vmbrizio, tetto
vnguizol, grasso (glossa latina: aruina; glossa tedesca: smero)
viperiz, avèrla
viriscal, barba
virzunz, mulattiere, conduttore di muli
vizzia, rondine
vrizeltin, sentinella
vrizoil, vergine
vrzial, mano
vrzoia, calcagno (glossa latina: calcaneus)
wagiziaz, salice
warinz, impetigine
warnaz, airone
waschiz, pettirosso (glossa tedesca: roudil)
wilischio, upupa
wisanza, guancia
zabla, lima
zabuz, pressa
zaimzabuz, cotogno (glossa tedesca: cutinboum)
zainz, bambino
zamxila, faggio
zamza, avena
zamzit, pavone
zanczia, allodola
zanziel, palo, piolo
zanziuer, confessore
zarianz, libro dei sermoni
zaschibuz, lentisco (albero da cui si ottiene olio)
zaueriz, orafo, orefice
zazimoz, lacci delle scarpe
zeia, corda
zeuinoz, diacono
zichzimil, ascia bipenne
ziginz, vomere
Zigionz, Luglio
zilix, camerata, compagno (glossa tedesca: gesello)
zilozion, parapetto
zimbia, suocera (glossa latina: socrus)
zimischil, sega (glossa latina: serra)
zimiz, timone del carro
zimza, casula (veste liturgica)
zimzial, giovane (glossa latina: iuvenis) (14)
zimzitama, esercito (glossa tedesca: here)
zinfrozia, sandali (glossa latina: scandalia; glossa tedesca:
romschua)
romschua)
zingia, riso selvatico
zinkia, maniglia
zintol, accolito
zinz, zappa (variante di zonz)
zinzrinz, scala a chiocciola
zirins, dito (glossa latina: digitus)
zirins, dito (glossa latina: digitus)
zirinschol, cranio (glossa tedesca: hirnescala)
zirinzil, portico
ziriskans, ditale
Ziriszinthio, Maggio
zirunzibuz, pero
zirzer, ano
zischion, sperone
Ziuariz, Gennaio
ziuntoriz, reliquiario
zizam, padella
zizanz, cespugli (glossa latina: dumi)
zizia, baffi (glossa tedesca: greno) zizim, compasso
zizimina, olio
ziziniz, trama, ordito
zizria, cannella, cinnamomo
zizzion, cingolo (cintura della tunica liturgica)
zonz, zappa
zuizia, falcetto
zuuenz, santo
zuinta, pialla
zusguel, pepe
zuzian, arnese
zuzianz, arma (glossa tedesca: wafun)
zuzil, lenticchia
Note:
(1) bulizin è glossato pixis, ma incredibilmente qualcuno ha letto pix e fornito la traduzzione assurda "pece".
(2) cainz non va letto *caiuz.
(3) dilisch è stato assurdamente tradottto con "siepe" da un romansta che ha equivocato sepum (che sta per sebum). In tedesco moderno Talg "sego" ha come sinonimo Unschlitt, che è la stessa cosa della glossa unslith - non considerata dai romanisti perché non latina. L'Esorciccio avrebbe fatto di meglio.
(4) hilz- potrebbe essere letto nilz- e non è facile decidersi; guardando il testo originale riprodotto, si legge chiaramente hilzpeueriz "patrigno", ma nilzmaiz "matrigna", con la massima chiarezza.
(5) hochziz potrebbe essere letto nochziz, ma la cosa è poco probabile: guardando il testo originale riprodotto, si legge chiaramente h-.
(6) iugiza è scritto da alcuni come jugiza.
(7) iur è scritto da alcuni come jur.
(8) iurstaniz è letto da alcuni lurstaniz, ma questa lettura è improbabile, anche perché ci sono diversi nomi di articolazioni con iu-.
(9) melzimaz è glossato in antico alto tedesco come meddo "idromele", ma i romanisti, incompetenti e arroganti, hanno proposto false traduzioni a dir poco surreali, da "medicina" a "salsiccia affumicata".
(10) melzita è glossato in antico alto tedesco come hunecwirz "miele" o "favo di miele", che non dovrebbe presentare problemi. Eppure i romanisti lasciano spesso la parola senza traduzione.
(11) nascutil potrebbe essere letto hascutil, ma la presenza di un composto con la radice nas- "naso", nascuzirz, fa propendere per la lettura con n-.
(12) paiox è erroneamente glossato come "pastorale, bastone del vescovo" in diverse fonti.
(13) stogin è spesso erroneamente glossato come "vino" anziché come "vite".
(14) zimzial è spesso letto zunzial, per via della peculiare forma delle lettere, ma la lettura con -im- mi sembra più probabile.
Alle parole del glossario se ne devono aggiungere altre quattro, che si trovano in un componimento di Ildegarda, considerato da alcuni l'unico testo connesso in Lingua Ignota. In realtà il testo è in latino e presenta soltanto cinque parole in Lingua Ignota, di cui una appare nel glossario, mentre delle altre non è fornita la traduzione. Il loro senso è stato dedotto dal contesto del testo, che è il seguente:
O orzchis Ecclesia, armis divinis praecincta, et hyacinto ornata, tu es caldemia stigmatum loifolum et urbs scienciarum.
O, O tu es crizanta etiam in alto sono, et es chorzta Gemma.
O, O tu es crizanta etiam in alto sono, et es chorzta Gemma.
chorzta, splendente
crizanta, consacrato
caldemia, balsamo
crizanta, consacrato
caldemia, balsamo
orzchis, sconfintato
Quindi si può tradurre così:
"O sconfinata Chiesa, cinta dalle braccia divine, e ornata di giacinto, tu sei il balsamo delle ferite delle nazioni e la città delle scienze.
O, O, tu sei consacrata in un suono nobile, e tu sei un gioiello risplendente."
O, O, tu sei consacrata in un suono nobile, e tu sei un gioiello risplendente."
Si noterà che crizanta "consacrato" ha la stessa radice di crizia "chiesa", che quindi alla lettera si intende come "luogo consacrato". L'etimologia è dalla stessa radice di Christus "Cristo" o e di chrisma "unzione".
Abbondano i nomi delle specie vegetali e degli uccelli. Mancano invece i nomi dei quadrupedi, dei pesci e dei rettili, anche se possiamo evincere questo:
1) la radice bo- significa "vacca" (vedi più avanti per l'etimo)
2) la radice garaz- significa "maiale"
3) la radice scabir- significa "pesce"
4) la radice scaliz- significa "pecora"
5) la radice virz- significa "mulo"
Analisi dei lemmi:
anziur "agricoltore" è senza dubbio un composto formato con iur "uomo" (vedi più avanti per una possibile etimologia). La prima parte del composto non è chiara, ma trovo verosimile che significhi "campo". A parer mio *anz in Lingua Ignota traduce l'antico alto tedesco ackar, acher "campo".
-buz (variante: -baz) è un suffissoide che significa senza dubbio "albero". Si trova infatti in numerosi nomi di specie arboree. Posssiamo dire con ragionevole certezza che *buz in Lingua Ignota traduce l'antico alto tedesco boum "albero".
Questi sono soltanto pochi esempi, si potrebbero compilare liste ben più lunghe.
Etimologie:
Esistono forme che sono di chiara origine indoeuropea, anche se spesso non corrispondono bene agli sviluppi di alcuna lingua nota.
vanix "donna" : IE *gwen- / *gwṇ-
(le forme celtiche hanno b- come risultato della labiovelare)
ioinz "ora nona" : IE *enewṃ "nove"
rubianz "sangue" : IE *reudh- / *rudh- "rosso"
rubianz "sangue" : IE *reudh- / *rudh- "rosso"
scaurin "notte" : IE *skaur- "vento del nord; oscurità"
flagur "fiamma" : IE *bhḷg- "splendore"
nosinz "persona sorda" : IE *ṇ-ausjent-s "non udente"
melzita "miele" : IE *melit- "miele"
kosinzia "costola" : IE *kost- "costola, osso"
kolezia "collo" : IE *kols- "collo"
kolezia "collo" : IE *kols- "collo"
bauschuz "acero" : IE *bha:g- "faggio"
Aigonz "Dio" : IE *aiw- "secolo, eternità"
Notiamo la forma flagur "fiamma", che ha la stessa radice del latino flamma, ma presenta un diverso suffisso. Si veda anche il latino flagra:re "fiammeggiare", che invece ha la rotica come il vocabolo della Lingua Ignota.
Esistono forme che sembrano avere qualcosa in comune con il protogermanico, anche se i dettagli della parentela non sono chiari - cosa che a parer mio escluderebbe il prestito.
dariz "intestino" : protogerm. *θarmaz
hauscuz "falco" : protogerm. *χaβukaz
moguz "gabbiano" : protogerm. *maiχwaz
ruizio "segale" : protogerm. *ruγiz
mazanz "coltello" : protogerm. *mati-saχsan
moniz "bocca" : protogerm. *munθaz
moniz "bocca" : protogerm. *munθaz
riuschiz "avvoltoio" : protogerm. *raiwan "cadavere"
Queste sono le forme corrispondenti in antico alto tedesco:
darm "intestino"
habuh, hapuh "falco"
mêh "gabbiano"
roggo, rocko "segale"
mezzirahs "coltello"
mezzirahs "coltello"
reo "cadavere"
Si
noterà che il termine moguz "gabbiano" mostra una certa assonanza con la
protoforma ricostruita, ma molto meno con le forme storicamente
attestate, che non conservano bene l'antica consonante mediana.
Se si deve leggere hochziz "persona cieca" anziché nochziz, allora possiamo aggiungere questa corrispondenza:
hochziz "persona cieca" : protogermanico *χaiχaz "guercio"
Notiamo che varrebbe la seguente corrispondenza regolare:
Lingua Ignota /o/ : protogermanico /ai/
Va detto che se la lettura corretta fosse nochziz, potrebbe pur sempre essere un derivato di una forma indoeuropea *ṇ-okw-s "non vedente" (come il gallico exops "cieco", alla lettera "senza vista").
Scopriamo anche un interessante riferimento mitologico:
logizkal "gigante" rimanda al nome di Loki.
Esistono due possibili prestiti scitici:
iur "uomo" : Oiorpata "Amazzoni", ossia "che uccidono gli uomini"
(glossa di Erodoto)
(glossa di Erodoto)
inimois "uomo" : ossetico moj, mojnæ "marito"
Ovviamente i romanisti penseranno che iur sia soltanto un anagramma del latino vir.
Si noterà che phanizchin "idropico" contiene una radice phani- "acqua", che potrebbe avere la stessa origine (cfr. Romani pani "acqua")
Esistono alcuni possibili prestiti celtici, cosa ben comprensibile in un una regione renana:
bosinz "vaccaro" : gallico bo:- "vacca", sinto- "sentiero"
(lett. "che conduce le vacche")
(lett. "che conduce le vacche")
ieuriz "fegato" : gallese iau "fegato" (termine di sostrato)
rischol "re" : gallico ri:x, ri:g- "re" (il suffisso -schol si trova in
altri casi)
altri casi)
Esistono vocaboli derivati direttamente dal latino, che hanno l'aria di essere formati con mezzi grammaticali della Lingua Ignota a partire da prestiti:
beluaiz "cacciatore" < lat. be:lua "animale selvatico, fiera"
iuriz "giudice" < lat. iu:s "diritto, legge" (gen. iu:ris)
vnguizol "grasso" < lat. unguen "grasso"
Esistono parallelismi con parole latine prive di etimologia indoeuropea, la cui origine potrebbe benissimo essere etrusca:
pham(ph)- "cera d'api" : lat. favus
pom(ph)- "mela, frutto" : lat. po:mum
pom(ph)- "mela, frutto" : lat. po:mum
luxzia "locusta" : lat. locusta
ruzia "rosa" : lat. rosa
uaschiro "calice" : lat. va:s (gen. va:sis)
baleuinz "giullare": lat. balatro: (gen. balatro:nis)
Queste voci non sembrano prestiti dal latino, bensì formazioni indipendenti a partire da un'antichissima origine comune. Tempo fa avevo ricostruito la forma etrusca *ruθia, *rutia "rosa", prestito dal greco rhódon e passato poi in latino come rosa (per *rodia, si hanno altri casi in cui -s- sta per un più antico -dj-: Clausus per Claudius). È documentato Rutia come prenome femminile etrusco; in un'iscrizione è attestata la forma aggettivale ruθiaχ (purtroppo ho smarrito il codice di riferimento). Si noterà che nella Lingua Ignota ruzia somiglia enormemente a questa forma etrusca ricostruita e non all'esito latino.
Esistono inoltre alcune sorprendenti consonanze con parole etrusche ben note:
magux "pugno" : etr. maχ, mac "cinque"
moleziz "offerta" : etr. mulu "donato, offerto", muluvanice "offrì in
dono"
loiffol "popolo" : etr. lautn "gente, famiglia"
zaueriz "orafo" : etr. zamaθi "oro"
Tutte queste forme "etruscoidi" potrebbero essere state prese dall'antica lingua della Rezia, che probabilmente sopravviveva ancora in alcuni luoghi isolati della regione alpina in epoca altomedievale.
Esistono elementi di sostrato preindoeuropeo, ben documentati nei toponimi europei:
staurinz "pietra" : TAUR- "monte, roccia"
kalirinz "blocco di pietra" : KAL- "roccia"
Aigonz "Dio", il cui primo elemento deriva dall l'indoeuropeo *aiw- "secolo, eternità", potrebbe ben avere come secondo elemento la radice GON- "luogo elevato" (altura, cielo), diffuso in Iberia e in Sardegna (basco Goiko "Dio", da *Goni-ko; paleosardo gonnos- "montagna").
Possibile che nessuno finora abbia mai notato queste cose?
Elementi grammaticali:
Le parole che escono in -z sono troppo numerose perché la cosa sia casuale. Verosimilmente -z è un suffisso usato per formare sostantivi e aggettivi. Esistono anche altri suffissi comuni, come ad esempio -chia. Approfondiremo questi argomenti in altre occasioni!
Alla luce di quanto esposto, reputo che la Lingua Ignota meriti studi molto seri e senza preconcetti.
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