giovedì 28 gennaio 2021

ALCUNE NOTE SULLA PRONUNCIA DI PLUS NEGLI AMERICANISMI O IL FALLIMENTO DEI LATINISTI

Il solito scandalo portato avanti da innumerevoli vignette memetiche nei social: qualcuno si è svegliato di soprassalto nel cuore della notte con l'idea che, essendo plus una ben nota parola latina, gli stessi anglosassoni degli States dovrebbero smettere di pronunciare Windows Plus come /ˌwɪndoʊz ˈplʌs/ (adattato in /'windos 'plas/ nella pronuncia scolastica italiana). Stando a questi genialoidi, che proiettano il mondo moderno all'epoca di Cesare e di Cicerone, bisognerebbe dire /'windos 'plus/
 
Il problema è che in nomi commerciali come Windows Plus e simili, plus non è semplicemente una parola latina. È qualcosa di più complesso. Spero che tutti si rendano conto che all'epoca dell'antica Roma nessuno avrebbe mai usato plus in simile modo. Non esistevano locuzioni come "miles plus", "centurio plus", "legionarii plus", "Imperium plus" per esprimere l'idea di una versione potenziata di qualcosa! Ci vuole una massiccia dose di ingenuità scolastica per credere che i concetti moderni siano trasferibili tali e quali nel mondo antico, senza problema alcuno né ostacoli.
 
Sempre utilissimo, il dizionario etimologico Etymonline.com riporta quanto segue (traduzione del sottoscritto): 
 

plus (n., adj.)

Anni '70 del Cinquecento, traduzione orale del segno aritmetico +, anche "più di una certa quantità" (correlativo di minus), dal latino plus "più, in maggior numero, più spesso" (comparativo di multus "molto"), alterato (per influenza di minus) da *pleos, dalla radice proto-indoeuropea *pele- (1) "riempire" (vedi poly-). Lo stesso segno più è ben conosciuto almeno dal tardo XV secolo ed è forse un'abbreviazione del latino et (vedi et cetera). 

Come preposizione, tra due numeri è usato per indicare l'addizione, dagli anni '60 del Seicento. [Barnhart scrive che questo senso "non esisteva in latino e probabilmente ebbe origine nel linguaggio commerciale del Medioevo"; OED scrive che "le parole plus e minus erano usate da Leonardo da Pisa nel 1202"]. Messo dopo un numero intero per indicare "e un po' di più" è attestato dal 1902. Come congiunzione, "e, e in aggiunta", è inglese americano colloquiale, attestato dal 1968. Come nome che significa "un vantaggio", è attestato dal 1791. I plus fours "stile distintivo di pantaloni lunghi e larghi" (1921) erano quattro pollici più lunghi nella gamba rispetto ai pantaloni a vita bassa standard, per produrre uno sbalzo, originariamente uno stile associato ai golfisti. 
 
La parola plus è passata in inglese assumendo la tipica pronuncia accademica del latino: per questo motivo abbiamo a che fare con Windows Plus pronunciato /ˌwɪndoʊz ˈplʌs/ dalle genti della Terra dei Liberi. In altre parole, il prestito dall'inglese all'italiano non è semplicemente plus, bensì il nome Windows Plus, preso come un tutt'uno. Nessuno mette in dubbio che in altri contesti plus si debba pronunciare /plus/ nelle locuzioni latine entrate nella lingua italiana - come ad esempio non plus ultra, usato col senso di "limite estremo oltre il quale non è possibile andare". Lo spinoso problema della pronuncia accademica inglese del latino lo avevo già trattato in un'altra occasione. Ripropongo qui il link al mio articolo sull'argomento:  
 
 
Si può vedere che le cose sono un po' più complesse di come le vorrebbero i sempliciotti e i fanatici che si accalcano nei gruppi di Facebook.
 
Ricordi di scuola  
 
Quando ero ai primi anni del liceo accadde un fatto singolare. C'era una puttanella, la ripetente Paola V., che mi dava il tormento e mi scherniva. Non riusciva a imparare il latino e non ne capiva nemmeno i principi più semplici, così mi odiava, perché riuscivo ad impararre con una certa facilità la lingua di Roma. Pensava soltanto a ciucciare i cazzi. Non quelli dei suoi compagni di classe, è ovvio, e neanche quelli degli insegnanti, che infatti la detestavano. La sua "arte" la esercitava in contesti extrascolastici. Quella fallofora un giorno se ne venne fuori a chiedere: "Ma plus non si declina, vero?" Alcuni bulletti sostenevano a spada tratta questa tesi dell'ndeclinabilità di plus, sperando che lei desse loro qualcosa di piacevole. Quando le risposi citando alcune forme declinate e facendo presente che plus è un vocabolo dalla flessione difettiva, lei si mise a sbuffare. Se avessi tirato fuori l'uccello avrebbe reagito meglio. Forse si sarebbe messa a masturbarlo, avrebbe retratto il prepuzio e lo avrebbe preso in bocca, incurante dello smegma. Il punto è che la detestavo con tutte le mie forze e la trovavo una persona odiosa, assolutamente ripugnante.
 
Declinazione, fraseologia e derivati
 
Questa è la declinazione di plus
 

 

Singolare

Plurale

 

masch./
femm.

neutro

masch./
femm.

neutro

nominativo

-

plūs

plūrēs

plūra

genitivo

-

plūris

plūrium

plūrium

dativo

-

-

plūribus

plūribus

accusativo

-

plūs

plūrēs

plūra

vocativo

-

-

plūrēs

plūra

ablativo

-

plūre

plūribus

plūribus

 
Queste sono alcune frasi e locuzioni notevoli: 

nec plūs nec minus "esattamente" 
plūs nimiō "eccessivamente"
plūs posse "essere più potente" 
plūs mīlliēs "più di mille volte"
quod plūs est "ciò che più conta" 
plūris sum "valgo di più" 
plūris emō "compro a un prezzo più alto" 
plūris aestimō "tengo in maggior conto" 
plūris dūcō "tengo in maggior conto"
plūris faciō "tengo in maggior conto" 
plūris habeō "tengo in maggior conto"
plūris putō "tengo in maggior conto" 
plūs plūsque in diēs dīligō "amo ogni giorno di più" 
alius aliō plūs habet vīrium "uno ha più forza dell'altro"
plūs malī quam bonī adfert "fa più male che bene"
ubi adbibit plūs paullō "quando beve un po' di più"  
plūribus praesentibus "alla presenza di molti" 
 
Queste sono alcune interessanti forme derivate: 
 
complūrēs "molti, tanti, numerosi"
plūrālis "molteplice", "plurale"
plūriēns, plūriēs "di frequente, molte volte"
plūrifārius "complesso, svariato, molteplice"
plūrifōrmis "diverso, vario, molteplice" 
plūrilaterus "dai molti lati"
plūrimus "il maggior numero di", "moltissimo" 
plūrivocus "dai molteplici significati"
plūsculus "un po' più", "più grande"; "più numeroso" 
plūsscius "che ne sa molto, che la sa lunga" 
 
Altri esiti nel mondo anglosassone 
 
Il motto nazionale degli Stati Uniti d'America è E pluribus unum, ossia "Da molti uno (soltanto)". Ovviamente gli anglosassoni degli States non pronunciano questa frase in un modo a noi familiare. Nemmeno la pronunciano come avrebbero fatto Cesare e Cicerone. Dicono invece qualcosa come /eɪ ˌplʊrɪbəs ˈuːnəm/. Forse è già tanto se non pronunciano pluribus come /ˈplʌrɪbəs/, ma ho scoperto che c'è chi pronuncia unum come /ˈjuːnəm/. Gli Antichi rabbrividirebbero di fronte a tutto ciò, chiedendosi che specie di sannitico o di umbro sarebbe mai questa. C'è però una cosa che reputo semplicemente agghiacciante: moltissimi americani sono convinti che il motto sia in inglese!
 
Conclusioni annichilenti 
 
Possibile che non si riesca a vedere il fallimento dei latinisti e del sistema scolastico italiano? Eppure le cose stanno in questo modo. Innumerevoli sono le persone che non riescono a distinguere una parola della lingua latina classica da un anglolatinismo distorto, la cui semantica è un'innovazione recente nata nel mondo dei programmatori e priva di continuità col mondo antico.

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