venerdì 12 febbraio 2021

UN INQUIETANTE MANUFATTO AMAZZONICO: LA GABARORA

I culti del cargo si sono formati in alcune società isolate in seguito all'incontro con le popolazioni occidentali e con la loro tecnologia. Gli esempi più conosciuti sono tipici della Melanesia e della Micronesia, ma ne esistono anche in altre aree del pianeta. Il mondo accademico tende a considerare questi sistemi di credenze come forme di millenarismo sincretico (elementi nativi + elementi cristiani), ma si può dimostrare che si tratta di una definizione inesatta o perlomeno incompleta, dato che non è in grado di spiegare la totalità dei fenomeni. La caratteristica portante dei culti del cargo è la fede nel potere del feticcio. La sostanza è descrivibile con poche parole: "Le genti dell'Occidente portano doni e hanno mezzi incredibili. Costruendo simulacri che imitano la forma di questi mezzi, si otterranno altri doni e si potrà vivere senza lavorare." I movimenti religiosi di questo genere cominciarono a sorgere in seguito ai viaggi delle navi esploratrici occidentali durante il XIX secolo e si intensificarono nei primi decenni del secolo successivo. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale ci fu nel Pacifico un immenso traffico di navi e di aerei da carico (in inglese cargo), pieni di beni alimentari e tecnologici. Quando il Giappone fu sconfitto, quelle rotte finirono presto con l'essere abbandonate. Per attrarre di nuovo le navi e gli aerei da carico, che portavano immensa prosperità, i credenti dei culti del cargo hanno cominciato a costruire grotteschi simulacri di aerei in grandezza naturale, fatti con legno e fibre di palma. Non solo: hanno anche costruito copie grossolane di piste di atterraggio e di cabine di comunicazione, con tanto di radio finte e di cuffie inutilizzabili. Hanno portato avanti l'imitazione accurata della gestualità del personale militare statunitense, che avevano a lungo potuto osservare.
 
La gabarora è forse la forma più inquietante di culto del cargo. Purtroppo devo constatare che non ci sono molti studi sull'argomento. Stando a quanto è riportato nel vasto Web, nell'Amazzonia profonda sono stati trovati indigeni che costruivano simulacri di legno imitanti alla perfezione la forma di un registratore. Il nome gabarora, dato a questi spettrali manufatti, è chiaramente un prestito dal portoghese gravadora "registratore", o secondo alcuni dallo spagnolo grabadora, che ha la stessa origine. L'adattamento di gravadora alla fonetica tipica di una lingua nativa sudamericana è semplice: il gruppo consonantico iniziale /gr/ si è ridotto a /g/ perdendo l'elemento rotico; l'occlusiva /d/ tra due vocali si è rotacizzata in /r/. Giova far notare che simili sviluppi si sono avuti anche nelle isole della Melanesia, dove cargo è diventato kago. Il manufatto ligneo amazzonico veniva utilizzato fino a tempi abbastanza recenti allo scopo di parlare con gli spiriti dei defunti, e forse qualcuno ne fa tuttora uso. La spiegazione è in apparenza molto semplice. Gli Indios che hanno visto i brasiliani lusofoni o i peruviani ispanofoni ascoltare voci servendosi di un magnetofono, hanno creduto che quei suoni venissero dal Regno dei Morti. Il principio è quello della magia simpatica. Forse nessuno tra quelle genti si aspettava davvero che da una gabarora potessero uscire a comando suoni di qualunque natura: pensavano soltanto che a forza di insistere, presto o tardi la magia degli Antenati avrebbe potuto funzionare, che le loro voci ultraterrene si sarebbero manifestate, seppur in tempi che trascendono la vita di un singolo individuo. In questo senso l'uso della gabarora può essere definito propriamente come un culto millenaristico - anche se del tutto privo di componenti cristiane discernibili.  
 
Purtroppo le fonti sono scarse e non consentono al momento grandi approfondimenti. In pratica è sempre la stessa frase che ricorre in varie lingue nel Web. La riporto senz'altro in questa sede, perché tutti possano prendere atto di ciò che dico.  
 
Italiano:  

"Alcuni Indios dell'Amazzonia hanno scolpito imitazioni in legno di registratori di audiocassette (gabarora, dal portoghese gravadora o dallo spagnolo grabadora) che usano per comunicare con gli spiriti." 

Inglese:

"Some Amazonian Indians have carved wood mock-ups of cassette players (gabarora from Portuguese gravadora or Spanish grabadora) which they use to apparently make contact with spirits."

Tedesco:

"Einige Indianer Amazoniens schnitzten hölzerne Modelle von Kassettenrecordern (gabarora von portugiesisch: gravadora), die sie verwendeten, um mit den Geistern in Verbindung zu treten." 
 
Francese:
 
"Certains Indiens d'Amazonie ont sculpté des modèles en bois de magnétophones (gabarora du portugais: gravadora) qu'ils utilisaient pour communiquer avec les esprits." 

Spagnolo:

"Algunos indios amazónicos tienen imitaciones de madera tallada de grabadoras de casete de audio (gabarora, de la gravadora portuguesa o de la grabadora española) que utilizan para comunicarse con los espíritus."

Portoghese:

"Alguns índios da Amazônia esculpiram em madeira modelos de gravadores (gabarora do português: gravadora) que usavam para se comunicar com os espíritos."

Rumeno:
 
"Unii indieni din Amazon au sculptat imitații de lemn de casete audio (gabarora, din gravadora portugheză sau din grabadora spaniolă) pe care le folosesc pentru a comunica cu spiritele.
 
Russo:
 
"Некоторые индейцы Амазонки вырезали из дерева модели кассетных аудиоплееров, с помощью которых они разговаривали с духами." 

Nella versione in russo non è menzionato il nome gabarora con la sua etimologia, ma il resto è identico. Probabilmente il traduttore, di certo un putiniano, avrà ritenuto superflua ogni considerazione filologica.
 
Con ogni probabilità è partito tutto da un utente che ha scritto sulla Wikipedia in italiano, quindi sono state fatte le traduzioni nelle altre lingue. La fonte ultima non è a quanto pare reperibile. 

In testi scritti in basco si trovano diverse occorrenze della parola Gabarora, che però non ha niente a che vedere con ciò che stiamo trattando: è una forma declinata del toponimo Gabaro.
Gabarora "a Gabaro". 
 
Ecco un brano con un'attestazione: 

Lenaukuek esate eben Markiña aldeko neskatxa bat juun zala Gabarora ardizañara, ta kuebien ondora juun zanien Anbotoko Señoriek barrura sartu ebala, da antxe azi ebala neskatilla eederra. Bertan neskatilliek eitten eban biarra zala goru eiñ da goru eiñ da sekula ez ebala kanpora urten. Berak nai eban guztian kanpotik ekartzen eutsela Señoriek. Señoriek esan eutsela zen: “kanpora urten biar dozu ointxe”. Berak ez ebala urten nai izen, ondo eguala ta. Ta prestau zanen kanpora urteteko, sea’eutsela Señoriek: “artu izu ortxe esku bete iketz”. Esa’eutsela zen: “zetako dut nik iketza?”. Artu ebala eta urten ebala iketzaz, ta kanpon eskure bgitu ebanean, dana urre gorrixe izen zala. 
 
Traduzione: 

"Gli Antichi raccontano che una bambina della regione di Markiña era andata a pascolare le pecore a Gabaro, e quando la Signora di Anboto è entrata, ha trovato lì la bellissima bambina. Lì le bambine hanno detto che non erano mai state fuori per anni. Voleva sempre che la Signora la portasse fuori. È stato quello che ha detto la Signora: "Starai qui fuori per anni". Non ha un nome da anni, sta bene. E quando era pronta per uscire, la Signora disse: "Prendi le mani piene di carbone". Si diceva: "Avrò il carbone?" È stato scaldato e scaldato per anni con la carbonella, e quando è stato messo all'esterno, tutto si chiama oro rosso." 
 
Questo si legge su Twitter ed è ben più moderno:

19 urte!!! Ta gaur barriro be Gabarora bueltia! Ta barriro zin egin dogu amesten zendun #Askatasuna lortu arte, lanean  jarraituko dogula!

Traduzione:

"19 anni!!! Ritorno a Gabaro oggi! E ancora una volta abbiamo giurato che fino a quando non avremo la #Libertà che sognavamo, continueremo a lavorare!" 

Come si può vedere, i falsi positivi sono molto insidiosi! 
 
Con grande fatica e per pura serendipità sono riuscito a trovare su un sito argentino qualcosa di pertinente alla nostra ricerca:

 
"Uno de los ejemplos más patéticos de cargo cult es la “gabarora” (grabadora), una radio tallada en madera que los aborígenes de la Amazonia usaban para comunicarse con los espíritus. Pero cuando se difundieron entre nosotros los primeros celulares, aparecieron los teléfonos truchos que no comunicaban, pero alcanzaban para hacer mímica y darse aires de fashion. Después, la electrónica de consumo se fue abaratando hasta hacerse accesible tanto a las tribus amazónicas como a las porteñas: las baratijas siempre son más baratas que la calidad de vida."
 
Traduzione: 
 
"Uno degli esempi più patetici di culto del cargo è la "gabarora" (registratore), una radio in legno intagliato che gli aborigeni dell'Amazzonia usavano per comunicare con gli spiriti. Ma quando i primi cellulari si sono diffusi tra noi, sono comparsi dei telefoni finti che non comunicavano, ma bastavano per imitare e per darsi arie alla moda. Successivamente, l'elettronica di consumo è diventata più economica fino a farsi accessibile sia alle tribù amazzoniche che a quelle di Buenos Aires: i ninnoli sono sempre più economici della qualità della vita." 
 
Anche se l'informazione di base è in buona sostanza la stessa della frase memetica wikipediana, troviamo in più qualche commento di scarsa utilità. L'autore, senza dubbio un marxista, si dimostra incapace di comprendere l'antropologia e riduce tutto alla crassa materialità economica.
 
Domande inevase:
 
1) In quale zona dell'Amazzonia si è registrata a produzione di registratori fittizi e di altri simili manufatti?
2) Quali popoli nativi sono coinvolti in questa forma di culto del cargo? Dove ha avuto origine? 
3) In quante lingue amerindiane amazzoniche è documentato il vocabolo gabarora e con quante varianti? Esistono altre denominazioni? 
4) È tuttora praticato questo culto de cargo o è estinto? In questo caso, quando si è estinto e in che circostanze?
5) Dove si possono trovare testimonianze fotografiche di registratori fittizi e di altri simili manufatti?  
6) Quali studiosi si sono occupati di questo fenomeno?
7) Come reperire i testi con le necessarie menzioni o gli eventuali articoli pubblicati sull'argomento?

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