mercoledì 31 marzo 2021

 
THE CORPSE OF ANNA FRITZ 
 
Titolo originale: El cadáver de Anna Fritz 
Titolo internazionale: The Corpse of Anna Fritz 
Titolo italiano: Il corpo di Anna Fritz  
Anno: 2015
Paese: Spagna 
Lingua originale: Spagnolo
Durata: 76 min
Genere: Orrore, drammatico, thriller 
Sottogenere: Necrofilia, claustrofobico 
Regia: Hèctor Hernández Vicens 
Sceneggiatura: Hèctor Hernández Vicens, Isaac P. Creus 
Soggetto: Hèctor Hernández Vicens, Isaac P. Creus 
Produttore: Marta Carbó, Lara Cireira, Cristian Valencia
Produttore esecutivo: Alberto Aranda, Xavier Atance 
Produttore associato: Daniel Aser, Isaac P. Creus, Luis de Madrid  
Produzione: Columbus Films / A Contraluz Films / Benecé 
    Produccions / Buena Vida Films / Corte y Confección de 
    películas  / Generalitat de Catalunya / Playtime Movies / 
    Seitofilms / Silendum Films / Televisió de Catalunya
Distribuzione: Primer Plano Film Group / Splendor Films / 
    Invincible Pictures / Prime Wave / Capelight Pictures / Alive 
    Vertrieb und Marketing
Montaggio: Alberto Bernad 
Musiche: Tolo Prats 
Effetti speciali: Negrete Films 
Trucco: Cristina Pellisé, Eliseo Medina  
Fotografia: Ricard Canyellas 
Scenografia: Zeroquatre
Interpreti e personaggi: 
   Alba Ribas: Anna Fritz 
   Bernat Saumell: Javi 
   Cristian Valencia: Ivan
   Albert Carbó: Pau 
   Nico Avila: Il dottore  
   Belén Frabra: Prima infermiera 
   Montserrat Miralles: Seconda infermiera  
   Henry Morales: Guardia 
   Daniel Aser: Guardia 
   Julia Lara: Inserviente del bar  
   Ricard Méndez:  Reporter
Titoli in altre lingue: 
   Catalano: El cadàver d'Anna Fritz 
   Tedesco: Die Leiche der Anna Fritz 
   Rumeno: Cadavrul Anna Fritz 
   Russo: Труп Анны Фритц  
   Finlandese: Anna Fritzin ruumis
   Turco: Ölüm ve Ötesi 
   Arabo: جسد آنا فریتس 
   Tagalog: Ang Bangkay ni Anna Fritz 
   Cinese: 安娜·弗里茨的尸体
Box office: 360.000 dollari US 

Trama: 
Siamo nella Spagna di un futuro prossimo. Una Spagna piena zeppa di cocaina, nevosa, dove tutti tirano chili di bamba fino ad andare fuori di testa. In questo contesto accade un fatto del tutto inatteso: la bellissima attrice Anna Fritz, per la cui fica l'intero mondo sbava, è morta all'improvviso, stroncata da un malore in una suite d'albergo, molto probabilmente a causa di un'overdose da droga. Il venusto cadavere finisce nell'obitorio di un ospedale. Pau, il giovane e timido custode, avverte subito i suoi amici Ivan e Javi, prospettando loro la possibilità di contemplare il corpo nudo e di penetrare il vaso procreativo della splendida Anna. Questi arrivano. Ivan, che è un giornalista spavaldo, è esaltato e sta inalando la Neve della Morte a tutto spiano: pregusta il coito col corpo della celebre defunta, ancora caldo e morbidissimo. Invece Javi ha qualche dubbio ed è disgustato all'idea di commettere un atto di necrofilia. Accade così che Ivan si fa avanti, estrae il cazzone e lo infila dentro alla morta, stantuffando e iniettandole dentro il materiale genetico. Quando ha finito di consumare la copula sacrilega, Javi rifiuta la stravagante occasione ed è Pau ad accingersi a stuprare il cadavere della ragazza. A questo punto accade qualcosa di imprevisto, che nessuno si sarebbe mai potuto immaginare. Mentre il ragazzo sta per giungere all'orgasmo, la povera Anna apre gli occhi! È l'inizio di un incubo spaventoso da cui non sembra esserci via di uscita! Un incubo assoluto, zombesco!  
 
Sequenze memorabili: Pau che sfiora con languida voluttà il sensualissimo pancino della ragazza estinta! Per qualche attimo si vede che gioca con un dito nell'ombelico di seta, come se fosse una cavità sessuale. Poi procede nella squallida posizione del missionario: va però capito che difficilmente un cadavere potrebbe essere collaborativo e prestarsi a posizioni diverse.
 
 
Recensione:  
L'idea è senza dubbio originale e innovativa. Anzi, direi che è una delle poche cose interessanti che abbia visto in questi tempi di totale disgregazione della Settima Arte. La Rete pullula di moralisti che si dichiarano stomacati: costoro affermano di aver fatto un'immensa fatica ad andare oltre i primi dieci minuti. Io mi sono guardato la pellicola catalana mentre mi ingozzavo di cioccolatini e bevevo un cicchetto di anice dopo l'altro, senza nemmeno l'ombra di una punta di disgusto. Poi i moralisti disgustati sono quelli che fanno volontariato e che rimorchiano nei gerontocomi e negli ospedali, mentre io mi trascino nella solitudine e nella disperazione, disprezzando la società e le sue stronzate ipocrite.   
 
Il film è disponibile soltanto in spagnolo e in inglese. A quanto ho appreso è stato girato in catalano ma doppiato in spagnolo. Non esiste una versione in italiano. Sono tuttavia reperibili versioni sottotitolate. Sono convinto che tra il materiale di ispirazione di quest'opera possa essere incluso Erodoto. Il celebre storico di Alicarnasso, definito "Padre della Storia" da Cicerone, riportò infatti un caso di estremo interesse. Un imbalsamatore egiziano era stato sorpreso nell'atto di congiungersi carnalmente col cadavere di una donna bellissima. Il Faraone, sconvolto dall'accaduto, col suo potere illimitato cambiò la Legge, stabilendo che i corpi estinti di donne di aspetto gradevole dovessero essere consegnati agli imbalsamatori soltanto dopo la comparsa dei segni della putrefazione. Non sono sicuro che queste ingenue precauzioni abbiano disincentivato i necrofili! 

Interpretazione 

La domanda non è banale come può sembrare a prima vista. Anna Fritz è davvero morta? Se il suo fosse soltanto uno stato di morte apparente, non ci sarebbero troppi problemi: persino gli atti di necrofilia non sarebbero realmente tali, se non nelle intenzioni di chi li ha compiuti. Si tratterebbe soltanto dell'errore di un medico necroscopo, che avrebbe destinato la ragazza all'obitorio anziché alle cure nell'ospedale. Ammettendo la morte apparente di Anna Fritz si razionalizzerebbe la narrazione, che sarebbe però in qualche modo banalizzata. Sarebbe un tentativo di rimuovere un tabù, dicendo che è stato tutto un fraintendimento, perché lei sembrava morta ma non lo era, il suo corpo era vivente e non un cadavere. La cosa ricorderebbe il caso di quei film che prima mostrano un amore incestuoso tra fratello e sorella, per poi rivelare l'assenza di parentela tra gli amanti: ne sono rimasto sempre molto deluso, perché non si trattava mai di incesto genuino. Tornando a noi, il punto è che Anna Fritz era proprio morta stecchita quando è giunta nella squallida morgue. Il suo risveglio nell'atto di ricevere lo spermodepositore turgido di Pau non è la cessazione di uno stato di coma o di catalessi. Siamo di fronte a uno zombie! Il tema del Ritornante, il morto che dall'Ade giunge al reame dei viventi, è diffuso fin dal Paleolitico. Costituisce per il genere umano una vera ossessione e una fonte di terrore assoluto. Nessuno di noi vorrebbe aver a che fare con un morto redivivo, è quanto di peggio potrebbe capitare! Il film di Hernández Vicens non indaga sul perché e sul percome. Non interessa al regista stabilire come sia stata possibile la spontanea rianimazione di un cadavere, quale ne sia stata la causa (indagine che avrebbe assegnato la pellicola al dominio della fantascienza). Qualcuno dirà che in genere gli zombie non parlano e non fuggono per salvare la propria pseudo-vita. Verissimo. Nell'universo di celluloide non si vedono molto spesso morti viventi in grado di articolare suoni comprensibili. Il fenomeno non sarebbe comunque impossibile. Un morto che si risveglia potrebbe accedere alle funzionalità del cervello, se il decesso non è avvenuto da troppo tempo, attingendo ai propri ricordi, ai banchi di memoria e ai circuiti logici. Nel finale tutto appare chiaro. Ivan, il giornalista stronzesco, è convinto di aver ucciso la ragazza rianimata. Eppure le cose non vanno come aveva preventivato. Lo zombie, immortale e animato dalla bramosia di vendetta, ritorna in posizione eretta e uccide entrambi i suoi stupratori servendosi delle cesoie! Il sangue degli uccisi, questi sì senza possibilità di rivivere, le cola lungo il collo mentre dai suoi occhi spiritati fuoriescono le lacrime. 

Alcuni commenti sui titoli in varie lingue 
 
1) Il titolo russo Труп Анны Фритц (Trup Anny Fritz) mi ha subito destato ricordi spiacevoli: la parola труп (trup) "cadavere" è comune all'ucraino e alla lettera significa "tronco" (di albero o di corpo). Nel gergo delle badanti indica la persona anziana che hanno in cura. 
2) Il titolo turco Ölüm ve Ötesi significa "Morte e Oltre", che corrisponde all'inglese "Death and Beyond". La parola ölüm "morte" deriva dalla radice proto-altaica *öl- "morire". Doveva suonare in modo molto simile nella lingua di Attila.   
3) Il titolo cinese 安娜·弗里茨的尸体 è traslitterato così: Ānnà·fú lǐ cí de shītǐ. In cinese, lingua fondata sui monosillabi, si trova una grande abilità nel ridurre i nomi stranieri in catene di sillabe a scopo meramente fonetico, il cui significato risultante è semplicemente ignorato: si tratta di un ingegnoso artificio di adattamento. 

ān "installare" 
"bello, grazioso" 
"essere contrario" 
"villaggio; vicinato" 
"rovo" 

Così Anna Fritz per un cinese sarebbe "Installa-Bella-Contraria-Villaggio-Rovo". 

 
Necrofilia in Turchia o nelle Filippine?
 
Secondo quanto riportato nel sito IMDB.com, in Turchia il film ha riscosso un successo strepitoso, essendo scaricato illegalmente per più di 5 milioni di volte! Questo è il testo originale:
 
"This film was very popular in Turkey sparking illegal downloading of it 5-7 million times."
 
Si direbbe che moltissimi Turchi siano affascinati in modo morboso dagli atti di necrofilia: il perno di questa attrazione sarà forse l'idea di poter possedere una donna che non può opporre resistenza alcuna alla penetrazione brutale. Il punto è che la notizia potrebbe essere un fake nato da un equivoco: secondo altre fonti non sarebbe la Turchia ad aver registrato una simile ondata di download, bensì le Filippine. Questo è quanto riporta Wikipedia in inglese: 
 
"In February 2016, director Hèctor Hernández Vicens discovered that his film was popular in the Philippines, where it was illegally viewed or downloaded between 5 and 7 million times via outlets such as Facebook and YouTube. This prompted the film crew to seek out legal counsel in an attempt to stop the illegal distribution. They have since managed to get an upload of the film deleted from YouTube. Due to the film's popularity overseas, the film's crew and producers are seeking to launch an advertising and screening campaign in the Philippines." 
 
Traduzione in italiano: 
 
"Nel febbraio del 2016, il direttore Hèctor Hernández Vicens scoprì che il suo film era popolare nelle Filippine, dove era stato visionato o scaricato illegalmente tra 5 e 7 milioni di volte tramite punti di download come Facebook o YouTube. Ciò ha spinto la troupe cinematografica a cercare un consulente legale nel tentativo di fermare la distribuzione illegale. Da allora sono riusciti a ottenere da YouTube la cancellazione di un caricamento del film. A causa della popolarità del film all'estero, la troupe del film e i produttori stanno cercando di lanciare una campagna pubblicitaria e di proiezione nelle Filippine." 
 
Le cifre delle visualizzazioni o download illegali sono identiche a quelle riportate da IMDB.com per la Turchia. In un articolo comparso sul quotidiano spagnolo El Diario, intitolato El extraño caso de la película española sobre necrofilia que triunfa en Filipinas, è riportata la notizia del grande successo del film di Hernández Vicens nell'arcipelago orientale: 

 
Per contro, non ho trovato alcuna documentazione sulla Turchia. Possibili cause del fake: qualche americano ignorante avrà confuso le Filippine con la Turchia! Perché proprio un americano? Perché nella Terra dei Liberi c'è una particolare idiosincrasia verso la geografia. Moltissimi americani sono incapaci di identificare il loro Paese su un mappamondo muto. Non mancano dementi che confondono i Portoghesi con gli Arabi, pensando che parlino la stessa lingua. 

 
Altre recensioni e reazioni nel Web  
 
Riporto alcuni estratti di interventi mediocri e abbastanza banali pubblicati sul sito Filmtv.it (i refusi e le punteggiature aberranti sono degli autori): 
 
 
L'utente scapigliato ha scritto:

"Film realmente inquietante e disturbante. Non tanto per la violazione dell’inerme cadavere di una fotomodella arrivato nella camera mortuaria di un anonimo ospedale, bensì per lo scenario autodistruttivo che lo spettatore già sa che andrà palesandosi di minuto in minuto. L’angoscia sale ad ogni scena e nonostante l’improbabilità delle svolte narrative e della situazione generale, lo spettatore è realmente catapultato in un incubo ad occhi aperti e coinvolto più che emotivamente per le sorti di tutti e quattro i protagonisti: i tre amici violatori del corpo della ragazza, e la ragazza stessa." 

L'utente ezio ha scritto: 

"Il cinema vive di deviazioni,che sfociano in imperscrutabili traiettorie,sospese tra questo e l'altro mondo.La necrofilia piu' che un tabu' per molti pare essere una attrattiva e questo film non ne e' esente.E l'attrice Alba Ribas che interpreta la morta e' discretamente bella ,fisico snello e proporzionato,perfettamente adatta al ruolo.A chi consiglio questo film ?...ai fans della necrofilia,agli amanti del genere ,il film e' girato quasi esclusivamente in una camera mortuaria,che diventa un buco infernale,titpica locations da rape e revenge.La durata e' minima quindi si puo' vedere comodamente....e i requisiti non mancano." 

L'utente Mulligan71 ha scritto: 

"Di cadaveri che tornano in vita, ormai, c'è una vera inflazione, ma, per fortuna, almeno sotto questo punto di vista, l'esordiente regista spagnolo sceglie di distinguersi. Il cadavere in questione, quello di una famosissima e bellissima attrice, torna sì in vita, ma da una morte apparente. Il film inizia muovendosi su traiettorie malate, tipiche di certo horror anni settanta, in cui la necrofilia la fa da padrona, suscitando più di un turbamento, ma Vicens non ha coraggio e quindi, dopo lo scontato "colpo di scena", il film scivola sulla china di un thriller piuttosto banale e recitato peggio. Di horror, qui, c'è solo la location, un obitorio, che diventa il set principale per tutti i settanta minuti della pellicola, piuttosto breve e snella, altro punto a favore."

Francamente non so perché raccolgo simili mozziconi dagli angiporti del Web per poi fumarli in una pipa su questo blog ormai inutile. Trovo che sia molto meglio spaccarmi il fegato con etanolo quasi puro.

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