SUL PIÙ ALTO TRONO
DEL MONDO L'UOMO SIEDE
SUL PROPRIO CULO
All'inizio il bambino si diverte con il suo ano e con le feci, e allegramente infila le sue dita nell'orifizio, annusandole, sporcando di sterco il muro, giocando a toccare gli oggetti con l'ano, e simili. Con il gioco anale il bambino sta già diventando un filosofo dell'umana condizione. Ma come tutti i filosofi egli è ancora legato ad essa, e il suo compito principale nella vita diventa la negazione di ciò che l'ano rappresenta: infatti egli non è altro che corpo in relazione alla natura. I valori della natura sono valori corporali, i valori umani sono valori mentali e, per quanto si elevino verso l'alto, sono costruiti sugli escrementi; nulla è possibile senza di questo, si ritorna sempre allo stesso punto. Come diceva Montaigne, sul più alto trono del mondo l'uomo siede sul proprio culo. Di solito questo epigramma fa ridere la gente perché sembra reclamare il mondo dall'orgoglio artificiale e dallo snobismo e ricondurre le cose al loro valore egualitario. Ma se spingiamo oltre l'osservazione e diciamo che gli uomini non solo si siedono sul proprio culo, ma su un caldo e fumante mucchio di escrementi, lo scherzo non è più divertente. La tragedia del dualismo umano, la sua situazione ridicola, diventa troppo reale. L'ano col suo incomprensibile, ripugnante prodotto, rappresenta non solo il determinismo fisico e la costrizione, ma anche il fato di tutto ciò che è fisico: disfacimento e morte.
Ernest Becker, La negazione della morte
Come insegnano i nostri Padri Spirituali, tutti i poteri del mondo sono maligni e provengono da Satana, il Dio di questo secolo. Non esiste un solo regnante, un solo politico, un solo decisore, un solo manager, un solo membro della classe dirigente, una sola persona dotata di un qualche potere che non partecipi della natura diabolica. Coloro che tra le genti hanno celebrità e fama, traggono questi doni mondani dall'Osculum Infame: essi baciano il deretano al Maligno e in cambio rilucono tra le masse, idolatrati, ammirati, invidiati. Così famosi cantanti, attori, attrici, gente di spettacolo e altre celebrità appartengono al Male. Non sfuggono nemmeno i capi delle religioni mondane. Non soltanto i tiranni, ma a maggior ragione coloro che sono ritenuti buoni e giusti dall'opinione pubblica. È sufficiente che una persona goda di largo consenso e sia benvoluta dalle moltitudini perché si possa dire con certezza che il suo nome è Anticristo. Infatti è Anticristo chi dice cose del mondo, applaudito dal mondo. Non bisogna dimenticarlo mai. Qual è il fondamento di questo potere maligno? Ciò che è stato fatto senza il Verbo. Nel potere non c'è mai traccia dello Spirito Santo, così non si può mai sperare che possa dare buoni frutti. In sostanza, tutto ciò che è l'edificio demoniaco di questo mondo è un Nulla fondato sullo sterco. La sua sostanza ontologica non è diversa da quella delle feci. I poteri del mondo cambiano di continuo, si trasformano nell'apparenza, perché sono come stronzi che una volta emessi dall'ano perdono il loro calore, marciscono e si degradano in terriccio di morte. Così altri escrementi fuoriescono dagli intestini a ciclo continuo, depositati sulla lettiera abominevole in cui si sfaldano i loro predecessori.
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