Non soltanto il norreno ha dato numerosi prestiti alla lingua d'oïl e in particolare a quella parlata in Normandia (ancora oggi abbiamo hougue "collina", homard "aragosta", etc.), ma è anche accaduto che parole della lingua d'oïl adottata dai Normanni siano passate in norreno, a testimonianza dei potenti scambi culturali avvenuti in quelle terre in seguito allo stanziamento di Rollone. A Bayeux il norreno visse a lungo, anche quando era diventato una mera reliquia dotta tra i Conti di Rouen. È ben possibile che proprio quell'ambiente sia stato il tramite di questo processo. Dovettero infatti persistere contatti con Vichinghi che visitavano quelle terre per poi ritornare in Inghilterra e in Scandinavia. Questi avventurieri portarono i prestiti francesi persino in Islanda. Altri prestiti sono giunti in Norvegia nel XIII secolo: sotto il regno di Haakon IV Haakonsson (1204 - 1263) fiorirono le riddarasǫgur (saghe dei Cavalieri), traduzioni o trasposizioni in norreno della Materia di Bretagna e della Materia di Francia. Questo genere giunse poi in Islanda nel XIV secolo.
Il genere delle voci norrene è indicato tra parentesi: (m.) = maschile; (f.) = femminile; (n.) = neutro. Si riporta la forma nominativa e quella obliqua (obl.) delle voci della lingua d'oïl, dove sono distinte.
Il genere delle voci norrene è indicato tra parentesi: (m.) = maschile; (f.) = femminile; (n.) = neutro. Si riporta la forma nominativa e quella obliqua (obl.) delle voci della lingua d'oïl, dove sono distinte.
almandr (m.), mandorla
alemandel (n.), mandorla
alemandel (n.), mandorla
composti:
almendashnot (f.), mandorla
Francese antico almande "mandorla". Notare il cambiamento di genere.
amalera, smaltare
Francese antico esmailler "smaltare". La sillaba iniziale es- seguita da consonante può avere come variante a- (es. apouse "sposa" per espose, espouse). La terminazione -era è chiaramente derivata dall'infinito in -er della lingua d'oïl, esteso all'intera coniugazione (all'epoca la -r non era affatto muta!).
Francese antico esmailler "smaltare". La sillaba iniziale es- seguita da consonante può avere come variante a- (es. apouse "sposa" per espose, espouse). La terminazione -era è chiaramente derivata dall'infinito in -er della lingua d'oïl, esteso all'intera coniugazione (all'epoca la -r non era affatto muta!).
amía (f.), amata, amica
Francese antico amie "amica". Un termine tipico della vita di corte, dove le trombamicizie fiorivano già in epoca medievale.
asni (m.), asino
ásna, asna (f.), asina
Francese antico asnes "asino", obl. asne; francese moderno âne.
Francese antico asnes "asino", obl. asne; francese moderno âne.
áss (m.), uno (sui dadi)
Francese antico as "uno (sui dadi)". In italiano abbiamo la parola asso, risalente al XIII secolo. Deriva dal latino a:s "moneta di rame" (in origine da una libbra), gen. a:ssis.
Francese antico as "uno (sui dadi)". In italiano abbiamo la parola asso, risalente al XIII secolo. Deriva dal latino a:s "moneta di rame" (in origine da una libbra), gen. a:ssis.
baldikin (n.), baldacchino, ricco broccato
Francese antico baldekins, obl. baldekin. Attestanto nel 1160 circa: Camille vestent de chemise Et d'un blialt de baldekin (Enéas, 7638). Francese moderno baldaquin. In ultima istanza viene dal nome di Baghdad, proprio come la baldracca.
barún (m.), barone (pl. barúnar)
Francese antico ber, obl. baron "barone". Francese moderno baron. Il prestito deve essere avvenuto dalla variante dialettale della forma obliqua, baroun, barun. Vedi più in basso il commento alla voce sira "signore".
bastarðr (m.), bastardo
Francese antico bastarz, obl. bastard "bastardo". Francese moderno bâtard. Il termine nativo per indicare il bastardo è hornungr.
bisund (f.), moneta d'oro, bisante
Francese antico besanz, obl. besan. Francese moderno bezant. Il prestito deve essere abbastanza antico, perché mostra il suono -e- del romanzo adattato in -i- e l'Umlaut causato da un'antica desinenza femminile *-u, che ha trasformato l'antica -a- in -u-. Si noti anche il nesso -nt- reso con -nd-, forse perché il nativo -nt- era all'epoca già divenuto -tt-. La sibilante sonora, inesistente in norreno, è stata adattata in una sibilante sorda.
blank (n.), panno bianco
Francese antico blans, obl. blanc "bianco".
blíaz, blíat (n.), veste di seta
Francese antico blialz, obl. blialt, bliaut "sopraveste". Così laciees estreitement en dous blialz de purpre bis "allacciate strettamente in due sopravesti di lino purpureo" (Lanval di Maria di Francia); duna blialz, duna mantels "donò sopravesti, donò mantelli" (Arthur di Wace) etc. Il nominativo blialz continua nel norreno blíaz, mentre la forma obliqua blialt continua nel norreno blíat. Ovviamente le funzioni grammaticali delle forme francesi sono sono andate perdute nel passaggio al norreno.
bóla (f.), bolla, sigillo
Francese antico bole "pomello". Francese medio e francese moderno boule. In ultima analisi dal latino bulla.
bóti (m.), scarpa, stivale
Francese antico bote "stivale", con corrispondenze in occitano, spagnolo e latino medievale - in ultima analisi di origine ignota. Dalla stessa fonte deriva anche l'inglese boot "stivale". La parola francese è di genere femminile, passando in norreno è diventata maschile.
brokkari (m.), trottatore, cavallo
Francese antico brochier, broicher "speronare". In ultima istanza dal latino broccus "appuntito, prominente", a sua volta prestito dal celtico. Dalla parola francese deriva anche l'inglese broach "strumento appuntito", to broach "perforare". Il vocabolo norreno deve essere stato preso a prestito prima della palatalizzazione.
bukl (n.), umbone
buklari (m.), scudo con umbone
Francese antico bocle "umbone"; bocliers, obl. boclier "scudo con umbone". Francese moderno bouclier "scudo". In ultima istanza dal latino buccula "piccola bocca".
burdeigja, burdia, fare salti artistici
Francese antico bohorder, behorder "giostrare, combattere con la lancia". In ultima analisi dalla lingua dei Franchi: *bi-hordôn "fortificare con pali".
burgeiss (m.), abitante di un borgo
Francese antico burgeis, borjois "abitante di un borgo". Francese moderno bourgeois. Il norreno ha reso con /gj/ il suono postalveolare /dʒ/ della lingua d'oïl.
burt (n.), torneo
Francese antico bohorz, behorz, obl. bohort, behort "torneo". Francese moderno béhourd. Vedi sopra la voce burdeigja, burdia.
dans, danz (m.), danza
dansa, danza, danzare
Francese antico danse "danza". Anche in francese moderno abbiamo danse "danza", per quanto la pronuncia sia diversa.
dauss (m.), due (sui dadi)
Francese antico dous "due (sui dadi). Il dittongo /ou/ della lingua d'oil è reso con /au/.
blank (n.), panno bianco
Francese antico blans, obl. blanc "bianco".
blíaz, blíat (n.), veste di seta
Francese antico blialz, obl. blialt, bliaut "sopraveste". Così laciees estreitement en dous blialz de purpre bis "allacciate strettamente in due sopravesti di lino purpureo" (Lanval di Maria di Francia); duna blialz, duna mantels "donò sopravesti, donò mantelli" (Arthur di Wace) etc. Il nominativo blialz continua nel norreno blíaz, mentre la forma obliqua blialt continua nel norreno blíat. Ovviamente le funzioni grammaticali delle forme francesi sono sono andate perdute nel passaggio al norreno.
bóla (f.), bolla, sigillo
Francese antico bole "pomello". Francese medio e francese moderno boule. In ultima analisi dal latino bulla.
bóti (m.), scarpa, stivale
Francese antico bote "stivale", con corrispondenze in occitano, spagnolo e latino medievale - in ultima analisi di origine ignota. Dalla stessa fonte deriva anche l'inglese boot "stivale". La parola francese è di genere femminile, passando in norreno è diventata maschile.
brokkari (m.), trottatore, cavallo
Francese antico brochier, broicher "speronare". In ultima istanza dal latino broccus "appuntito, prominente", a sua volta prestito dal celtico. Dalla parola francese deriva anche l'inglese broach "strumento appuntito", to broach "perforare". Il vocabolo norreno deve essere stato preso a prestito prima della palatalizzazione.
bukl (n.), umbone
buklari (m.), scudo con umbone
Francese antico bocle "umbone"; bocliers, obl. boclier "scudo con umbone". Francese moderno bouclier "scudo". In ultima istanza dal latino buccula "piccola bocca".
burdeigja, burdia, fare salti artistici
Francese antico bohorder, behorder "giostrare, combattere con la lancia". In ultima analisi dalla lingua dei Franchi: *bi-hordôn "fortificare con pali".
burgeiss (m.), abitante di un borgo
Francese antico burgeis, borjois "abitante di un borgo". Francese moderno bourgeois. Il norreno ha reso con /gj/ il suono postalveolare /dʒ/ della lingua d'oïl.
burt (n.), torneo
Francese antico bohorz, behorz, obl. bohort, behort "torneo". Francese moderno béhourd. Vedi sopra la voce burdeigja, burdia.
dans, danz (m.), danza
dansa, danza, danzare
Francese antico danse "danza". Anche in francese moderno abbiamo danse "danza", per quanto la pronuncia sia diversa.
dauss (m.), due (sui dadi)
Francese antico dous "due (sui dadi). Il dittongo /ou/ della lingua d'oil è reso con /au/.
djásn (n.), diadema
Francese antico diademes, obl. diademe. Non sono riuscito a trovare una forma in grado di spiegare in modo soddisfacente la parola norrena, forse è da una variante *diazemes - che sembra occitanizzante. Il francese moderno ha diademe, ma sembra un termine dotto recente più che una continuazione della forma medievale. Si segnala a questo punto un grave refuso: in molte versioni del dizionario dell'antico islandese di Zoëga presenti nel Web, a causa di una scansione difettosa, la glossa inglese diadem è diventata disdain "sdegno", traendo in inganno molti navigatori. Possibile che non esista tutela da simili aberrazioni?
drómundr (m.), grande nave da guerra
Francese antico dromonz, obl. dromont "veliero veloce". Nel dialetto normanno si ha dromunz, obl. dromund, fonte diretta del prestito.
dubba, equipaggiare, vestire, decorare
Francese antico adober, aduber "equipaggiare; attribuire il titolo di cavaliere". Francese moderno adouber "nominare (un successore, un ministro); aggiustare un pezzo sulla scacchiera.
drómundr (m.), grande nave da guerra
Francese antico dromonz, obl. dromont "veliero veloce". Nel dialetto normanno si ha dromunz, obl. dromund, fonte diretta del prestito.
dubba, equipaggiare, vestire, decorare
Francese antico adober, aduber "equipaggiare; attribuire il titolo di cavaliere". Francese moderno adouber "nominare (un successore, un ministro); aggiustare un pezzo sulla scacchiera.
dubl, dufl (n.), gioco dei dadi
Alla lettera significa "doppia".
Francese antico doble, duble "doppio". Francese moderno double.
dust (n.), giostra
Francese antico joste, juste "giostra", in ultima analisi dal latino iuxta: "vicino, accanto; subito dopo". Notevole la consonante occlusiva /d/, tentativo di rendere il suono postalveolare /dʒ/ del francese antico. Ovviamente questo vocabolo non ha nulla a che vedere con il nativo dust (n.), polvere, di chiara origine germanica.
duz (n.), dozzina
Francese antico douze "dodici".
fallera, ingannare
feila, essere timido
Francese antico faillir "fallire; errare, fare un errore". Dalla stessa fonte deriva anche il tedesco fehlen "mancare, essere assente", più anticamente feilen (es. Bibbia di Lutero, 1545).
dust (n.), giostra
Francese antico joste, juste "giostra", in ultima analisi dal latino iuxta: "vicino, accanto; subito dopo". Notevole la consonante occlusiva /d/, tentativo di rendere il suono postalveolare /dʒ/ del francese antico. Ovviamente questo vocabolo non ha nulla a che vedere con il nativo dust (n.), polvere, di chiara origine germanica.
duz (n.), dozzina
Francese antico douze "dodici".
fallera, ingannare
feila, essere timido
Francese antico faillir "fallire; errare, fare un errore". Dalla stessa fonte deriva anche il tedesco fehlen "mancare, essere assente", più anticamente feilen (es. Bibbia di Lutero, 1545).
fals (n.), frode
gen. sing. fals; pl. fǫls
gen. sing. fals; pl. fǫls
fals-, falso, fraudolento
falsa, falsificare, frodare
Francese antico fals "falso" (f. false); forme alternative: faus, faux, falt. Francese moderno faux. In ultima analisi dal latino falsus.
fantr (m.), servitore, fante
Francese antico enfes, obl enfant. Francese moderno enfant, italiano fante (e al femminile fantesca "serva"). In ultima analisi dal latino infante(m), con qualche interferenza semantica dal gotico *fanþja (m.) "fante", antico alto tedesco fendo, voci che non possono derivare dal vocabolo latino e che hanno il solo significato militare. La parola norrena viene dalla forma obliqua della parola francese.
fínn, fine, carino
Francese antico fins, obl. fin "fine" (agg.).
floel, fluel (n.), velluto
Francese antico velueaus, obl. veluel "velluto". Francese moderno velu.
flúrr (m.), pane fine d'orzo
Francese antico flor, flour, fleur "fiore". Francese moderno fleur. Uno slittamento simile si è avuto nell'inglese flour "farina" (< "fior di farina").
fínn, fine, carino
Francese antico fins, obl. fin "fine" (agg.).
floel, fluel (n.), velluto
Francese antico velueaus, obl. veluel "velluto". Francese moderno velu.
flúrr (m.), pane fine d'orzo
Francese antico flor, flour, fleur "fiore". Francese moderno fleur. Uno slittamento simile si è avuto nell'inglese flour "farina" (< "fior di farina").
fól (n.), stolto
fóli (m.), stolto
fólskr, stupido
Francese antico fous, obl. fol, donde anche inglese fool. Francese moderno fou "stupido". Proviene dal latino follis.
formel (m.), tipo di falco
Francese antico formel, dal latino fo:rma:lis. Alla lettera significa "formale" ed era un aggettivo che indicava ogni specie di rapace usato in falconeria. Nel medio inglese di Chaucer abbiamo formel egle "aquila da falconeria".
formel (m.), tipo di falco
Francese antico formel, dal latino fo:rma:lis. Alla lettera significa "formale" ed era un aggettivo che indicava ogni specie di rapace usato in falconeria. Nel medio inglese di Chaucer abbiamo formel egle "aquila da falconeria".
fors, forz (n.), violenza
Francese antico force "forza". Francese moderno force. Come in altri casi, il nome femminile originario perse la sua terminazione vocalica (che all'epoca non era muta), diventando neutro. Non va confuso con il vocabolo nativo fors (variante foss) "cascata" - sempre di genere neutro - che proviene invece da una lingua preindoeuropea di sostrato.
funtr (m.), fonte battesimale
Francese antico fonz, obl. font "fonte battesimale".
gammi (m.), scala musicale
Francese antico gamme "scala musicale". In questo caso la desinenza del femminile -e è stata adottata in norreno come -i, con conseguente cambiamento di genere.
gardekors (n.), indumento corto simile a una giacca
Francese antico gardecors, obl. gardecors. Nel francese odierno gardecorps significa invece "parapetto, ringhiera".
garland (n.), diadema
Francese antico garlande. Francese moderno garlande.
glafel (n.), giavellotto, lancia
Francese antico glaives, obl. glaive "spada". Francese moderno glaive. Si noti la riduzione del dittongo della forma francese antica a vocale breve anziché lunga come ci si aspetterebbe.
glósa (f.), spiegazione, traduzione
Francese antico glose "nota esplicativa", che deriva dal latino glo:ssa, a sua volta dal greco.
grein (n.), materiale di vestiario
Francese antico graine "granello", che deriva dal latino gra:na, pl. di gra:num "chicco" e usato nel senso di "costituzione materiale dei solidi" (italiano grana). Il vocabolo norreno non deve essere confuso con due suoi omofoni: grein (f.) "tipo, specie", che è dal protogermanico *ga-raiþni, e grein (f.) "ramo", che è dal protogermanico *graini (*grainiz).
hallarr (m.), tipo di albero
Francese antico halliers, obl. hallier "macchia, bosco". Deriva dalla lingua dei Franchi e ha come radice *hasl- "nocciòlo". Il norreno ha come voce nativa hasl "nocciòlo", dal protogermanico *χaslaz.
harneskja, herneskja (f.), armatura
Francese antico harnais, hernois "equipaggiamento per la battaglia", donde anche il tedesco Harnisch "armatura" e l'italiano arnese. Si tratta di una parola germanica tornata in molte lingue di quello stesso ceppo per effetto boomerang. La forma d'origine deve essere *her-nest e deve appartenere alla lingua dei Franchi, nonostante sia diffusa l'idea che sia invece norrena - a dispetto del fatto che non la si trova attestata in nessuna fonte.
hastorðr, che parla velocemente
Francese antico haste "fretta, urgenza, velocità". Francese moderno hâte "impazienza". Il vocabolo è di origine germanica e proviene dalla lingua dei Franchi: *haist, a sua volta dal protogermanico *χaifstiz. Il termine norreno nativo derivato da questa voce è invece heifst (f.) "lite, contestazione, inimicizia". Il secondo membro del composto norreno hastorðr è chiaramente orð "parola".
hortigr, agile, rapido
Francese antico hurter "urtare, colpire, collidere". Un aggettivo simile, dalla stessa fonte, si trova anche in tedesco: hurtig "agile, rapido". Nel medio alto tedesco era hurtec, hurteclîch "rapido", ma propriamente "che cozza violentemente contro". La parola francese, tanto prolifica, deriva dalla lingua dei Franchi: *hrûtan "cozzare".
kamelet (n.), stoffa di lana con trama damascata o satinata
Francese antico camelotz, obl. camelot "cammellotto". Dalla stessa fonte deriva anche l'inglese camlet. Si tratta di un termine tecnico.
kamfar (n.), canfora
Francese antico camphre "canfora".
kanifas (n.), tela da vela
Francese antico canevas, chenevas "tela", dal latino medievale canavacium. Dallo stesso vocabolo latino deriva anche l'italiano canovaccio. La parola norrena viene proprio dalla forma settentrionale canevas.
kapaleinn, kapalínn (m.), cappellano
Francese antico capelains, obl. capelain "cappellano". La variante kapellánn viene invece direttamente dal latino ecclesiastico capella:nus.
kaprún (n.), cappuccio
Francese antico caperons, chaperons, obl. caperon, chaperon "cappuccio". In francese moderno abbiamo sia capron "veste di un novizio cappuccino" che chaperon "cappuccio", con palatalizzazione.
katel (n.), bestiame, propretà domestiche, beni
Francese antico cateaus, cateax, catiaus, catiax, catels, obl. catel "possedimento" (anche con consonante palatale, chateaus, etc.) - dal latino medievale capitale "proprietà", a sua volta forma sostantivata dell'aggettivo latino capita:lis, da caput "capo, testa".
kisill (m.), veste di seta o di lino
Francese antico cainsil, chaisil, chesil "veste fine di lino" (forma obliqua, non ho trovato attestazioni del nominativo; ricorre in locuzioni come chamise de cainsil, etc.). Deriva dal latino medievale camisale, a sua volta dal latino cami:sia, di origine celtica. La forma cainsil con consonante velare è quella che è passata in norreno.
klaret, klare (n.), vino speziato
Francese antico clarez, obl. claret "vino rosso di Bordeaux", dal latino medievale claratum (vinum), formato dal latino cla:rus "chiaro". Il prestito deve essere tardo, come mostra la variante klare. Si noti che clarez è una forma semidotta: l'esito naturale del suffisso -a:tum è diverso e non mostra tracce di consonante. Dalla parola francese, è stata poi ricavata la forma latinizzata claretum per effetto boomerang.
kofr (n.), petto, torace
gen. sing. kofrs
Antico francese cofres, obl. cofre "cesto". Francese moderno coffre "cesto; tronco di un veicolo". In ultima analisi dal latino cophinus "cesto", di origine greca - donde anche l'italiano cofano.
kofri (m.), cappa; cappello
Antico francese covreches, obl. covrechef "copricapo". Francese moderno covrechef.
kompánn, kumpánn (m.), compagno; membro virile
Francese antico compaign, obl. compagnon "compagno". In ultima analisi dal latino compa:nio: (gen. compa:nio:nis).
kompáss (m.), anello, cerchio
Francese antico compas "compasso".
kordúnn-, fatto di cuoio di Cordova
Francese antico cordoans, obl. cordoan "di Cordova".
kothardi (m.), cappa, mantello
Francese antico cotte hardie "tipo di veste". Il prestito deve essere tardo.
kreatýr (n.), creatura
Francese antico creature, che può essere definito crudo latinismo (da crea:tu:ra).
kría, pretendere, insistere
Francese antico crier "gridare".
kult (n.), soffitto, arazzo
Francese antico coulte, cuilte "materasso con fodera morbida", in ultima analisi dal latino culcita "materasso, guanciale, cuscino".
funtr (m.), fonte battesimale
Francese antico fonz, obl. font "fonte battesimale".
gammi (m.), scala musicale
Francese antico gamme "scala musicale". In questo caso la desinenza del femminile -e è stata adottata in norreno come -i, con conseguente cambiamento di genere.
gardekors (n.), indumento corto simile a una giacca
Francese antico gardecors, obl. gardecors. Nel francese odierno gardecorps significa invece "parapetto, ringhiera".
garland (n.), diadema
Francese antico garlande. Francese moderno garlande.
glafel (n.), giavellotto, lancia
Francese antico glaives, obl. glaive "spada". Francese moderno glaive. Si noti la riduzione del dittongo della forma francese antica a vocale breve anziché lunga come ci si aspetterebbe.
glósa (f.), spiegazione, traduzione
Francese antico glose "nota esplicativa", che deriva dal latino glo:ssa, a sua volta dal greco.
grein (n.), materiale di vestiario
Francese antico graine "granello", che deriva dal latino gra:na, pl. di gra:num "chicco" e usato nel senso di "costituzione materiale dei solidi" (italiano grana). Il vocabolo norreno non deve essere confuso con due suoi omofoni: grein (f.) "tipo, specie", che è dal protogermanico *ga-raiþni, e grein (f.) "ramo", che è dal protogermanico *graini (*grainiz).
hallarr (m.), tipo di albero
Francese antico halliers, obl. hallier "macchia, bosco". Deriva dalla lingua dei Franchi e ha come radice *hasl- "nocciòlo". Il norreno ha come voce nativa hasl "nocciòlo", dal protogermanico *χaslaz.
harneskja, herneskja (f.), armatura
Francese antico harnais, hernois "equipaggiamento per la battaglia", donde anche il tedesco Harnisch "armatura" e l'italiano arnese. Si tratta di una parola germanica tornata in molte lingue di quello stesso ceppo per effetto boomerang. La forma d'origine deve essere *her-nest e deve appartenere alla lingua dei Franchi, nonostante sia diffusa l'idea che sia invece norrena - a dispetto del fatto che non la si trova attestata in nessuna fonte.
hastorðr, che parla velocemente
Francese antico haste "fretta, urgenza, velocità". Francese moderno hâte "impazienza". Il vocabolo è di origine germanica e proviene dalla lingua dei Franchi: *haist, a sua volta dal protogermanico *χaifstiz. Il termine norreno nativo derivato da questa voce è invece heifst (f.) "lite, contestazione, inimicizia". Il secondo membro del composto norreno hastorðr è chiaramente orð "parola".
hortigr, agile, rapido
Francese antico hurter "urtare, colpire, collidere". Un aggettivo simile, dalla stessa fonte, si trova anche in tedesco: hurtig "agile, rapido". Nel medio alto tedesco era hurtec, hurteclîch "rapido", ma propriamente "che cozza violentemente contro". La parola francese, tanto prolifica, deriva dalla lingua dei Franchi: *hrûtan "cozzare".
kamelet (n.), stoffa di lana con trama damascata o satinata
Francese antico camelotz, obl. camelot "cammellotto". Dalla stessa fonte deriva anche l'inglese camlet. Si tratta di un termine tecnico.
kamfar (n.), canfora
Francese antico camphre "canfora".
kanifas (n.), tela da vela
Francese antico canevas, chenevas "tela", dal latino medievale canavacium. Dallo stesso vocabolo latino deriva anche l'italiano canovaccio. La parola norrena viene proprio dalla forma settentrionale canevas.
kapaleinn, kapalínn (m.), cappellano
Francese antico capelains, obl. capelain "cappellano". La variante kapellánn viene invece direttamente dal latino ecclesiastico capella:nus.
kaprún (n.), cappuccio
Francese antico caperons, chaperons, obl. caperon, chaperon "cappuccio". In francese moderno abbiamo sia capron "veste di un novizio cappuccino" che chaperon "cappuccio", con palatalizzazione.
katel (n.), bestiame, propretà domestiche, beni
Francese antico cateaus, cateax, catiaus, catiax, catels, obl. catel "possedimento" (anche con consonante palatale, chateaus, etc.) - dal latino medievale capitale "proprietà", a sua volta forma sostantivata dell'aggettivo latino capita:lis, da caput "capo, testa".
kisill (m.), veste di seta o di lino
Francese antico cainsil, chaisil, chesil "veste fine di lino" (forma obliqua, non ho trovato attestazioni del nominativo; ricorre in locuzioni come chamise de cainsil, etc.). Deriva dal latino medievale camisale, a sua volta dal latino cami:sia, di origine celtica. La forma cainsil con consonante velare è quella che è passata in norreno.
klaret, klare (n.), vino speziato
Francese antico clarez, obl. claret "vino rosso di Bordeaux", dal latino medievale claratum (vinum), formato dal latino cla:rus "chiaro". Il prestito deve essere tardo, come mostra la variante klare. Si noti che clarez è una forma semidotta: l'esito naturale del suffisso -a:tum è diverso e non mostra tracce di consonante. Dalla parola francese, è stata poi ricavata la forma latinizzata claretum per effetto boomerang.
kofr (n.), petto, torace
gen. sing. kofrs
Antico francese cofres, obl. cofre "cesto". Francese moderno coffre "cesto; tronco di un veicolo". In ultima analisi dal latino cophinus "cesto", di origine greca - donde anche l'italiano cofano.
kofri (m.), cappa; cappello
Antico francese covreches, obl. covrechef "copricapo". Francese moderno covrechef.
kompánn, kumpánn (m.), compagno; membro virile
Francese antico compaign, obl. compagnon "compagno". In ultima analisi dal latino compa:nio: (gen. compa:nio:nis).
kompáss (m.), anello, cerchio
Francese antico compas "compasso".
kordúnn-, fatto di cuoio di Cordova
Francese antico cordoans, obl. cordoan "di Cordova".
kothardi (m.), cappa, mantello
Francese antico cotte hardie "tipo di veste". Il prestito deve essere tardo.
kreatýr (n.), creatura
Francese antico creature, che può essere definito crudo latinismo (da crea:tu:ra).
kría, pretendere, insistere
Francese antico crier "gridare".
kult (n.), soffitto, arazzo
Francese antico coulte, cuilte "materasso con fodera morbida", in ultima analisi dal latino culcita "materasso, guanciale, cuscino".
kurt (n.), corte
Antico francese corz, cortz, obl. cort "corte"; normanno curz, obl. curt. Francese moderno court.
Antico francese corz, cortz, obl. cort "corte"; normanno curz, obl. curt. Francese moderno court.
kurteiss, cortese, ben educato
kurteisi (f.), cortesia, buone maniere, cavalleria
Francese antico cortois (f. cortoise) "cortese", cortoisie "cortesia"; normanno curteis (f. curteise) "cortese", curteisie "cortesia". Francese moderno courtois. Chiaramente il norreno ha preso a prestito la forma normanna. Si noti quanta fosse la differenza del suono del dittongo nel francese antico rispetto a quello moderno.
kveif (f.), cappa, cappello
Francese antico coife, coiffe "copricapo". Stessa etimologia dell'italiano cuffia.
kver (n.), pagine piegate di un libro; libricino
Francese antico quiers, quoyers, obl quier, quoier, derivato dal latino quaternum.
kvittr, pari; libero (da qualcosa)
Francese antico quitte, obl. quitte (notare l'assenza di -s al nominativo) "libero (da qualcosa), esente", derivato dal latino quie:tus "quieto, tranquillo".
kveif (f.), cappa, cappello
Francese antico coife, coiffe "copricapo". Stessa etimologia dell'italiano cuffia.
kver (n.), pagine piegate di un libro; libricino
Francese antico quiers, quoyers, obl quier, quoier, derivato dal latino quaternum.
kvittr, pari; libero (da qualcosa)
Francese antico quitte, obl. quitte (notare l'assenza di -s al nominativo) "libero (da qualcosa), esente", derivato dal latino quie:tus "quieto, tranquillo".
kærr, caro
A prima vista parrebbe un prestito dal latino ca:rus, ma il vocalismo sarebbe inesplicabile. La forma norrena ha infatti una vocale lunga ma anteriore. In francese l'esito del latino ca:rus è chiers, obl. chier, con una consonante palatale. Si ricorda però che non in tutti i dialetti del francese dei Normanni si trova questa palatalizzazione secondaria. Possiamo così stabilire che questo vocabolo, negletto dagli studiosi e trattato con superficialità, è un prestito dalla varietà normanna della lingua d'oïl: kers, obl. ker.
laðrúnn (m.), rapinatore
Francese antico lerre, obl. larron, ladron, ladrun "ladro". Francese moderno larron.
latún (n.), ottone
látunn (m.), ottone
Francese antico laton "ottone" (forma obliqua), già attestato verso la fine XII secolo. Francese moderno laiton. Un notevole arabismo: deriva dall'arabo lāṭūn "rame".
letr (n.), scrittura
Francese antico lettre "lettera".
livori (m.), un tipo di legno duro
Francese antico l'ivoire "l'avorio", da ivoires, obl. ivoire "avorio" con articolo agglutinato. Non sono riuscito a identificare il legno in questione, probabilmente chiamato così per il suo aspetto lucido e il suo colore chiaro.
manér (n.), maniera, modo, guisa
Francese antico maniere, manere "maniera", risalente a un latino *manua:ria.
marbri (m.), tessuto colorato
Francese antico marbrez, obl. marbré "variegato", in ultima analisi da marbres, obl. marbre "marmo". In francese moderno marbré è una torta variegata.
mát (n.), scacco matto
Francese antico matz, obl. mat "scacco matto", di origine persiana: shāh māt "il re è morto". Un notevole termine culturale.
mella (f.), cappio, occhiello, buco nella foglia della freccia
Francese antico maille "macchia", dal latino macula "macchia, chiazza".
morel (m.), cavallo marrone nero
Francese antico moreaus, morels, obl. morel "bruno scuro" (detto di cavallo).
morsel (n.), boccone
Francese antico morseaus, morsels, obl. morsel "boccone". Francese moderno morceau. La stessa parola della lingua d'oïl ha dato anche l'inglese morsel "boccone".
mustarðr (m.), senape
Francese antico mostarde. Notare il cambiamento di genere.
mustari, musteri, mysteri (m.), monastero, chiesa collegiata
Francese antico mostiers, obl. mostier "luogo di culto cristiano; chiesa monastica", dal latino monaste:rium.
mærr (m.), borgomastro
Francese antico maire, obl. maire "pubblico ufficiale anziano".
Norðmandí (f.), Normandia
Francese antico Normandie. Formato dal norreno norðmaðr "uomo del nord, normanno, norvegese" (pl. Norðmenn), ma con una terminazione romanza: la parola è quindi rientrata in norreno per effetto boomerang in questa forma singolare. L'accento si colloca ovviamente sull'ultima sillaba. Un caso oltremodo interessante.
olifant (n.), avorio, corno
Francese antico olifanz, obl. olifant "avorio; corno d'avorio (usato in battaglia); elefante". In ultima analisi dal latino elephantus "elefante" (per il classico elepha:s, gen. elephantis).
osterin (n.), tessuto di seta purpurea
Francese antico osterins, obl. osterin, che indica un prodotto costoso (la cui natura varia a seconda dei testi), ma verosimilmente qualcosa che ha a che fare con la porpora. Deriva dal latino ostri:nus "purpureo, di porpora".
Francese antico Normandie. Formato dal norreno norðmaðr "uomo del nord, normanno, norvegese" (pl. Norðmenn), ma con una terminazione romanza: la parola è quindi rientrata in norreno per effetto boomerang in questa forma singolare. L'accento si colloca ovviamente sull'ultima sillaba. Un caso oltremodo interessante.
olifant (n.), avorio, corno
Francese antico olifanz, obl. olifant "avorio; corno d'avorio (usato in battaglia); elefante". In ultima analisi dal latino elephantus "elefante" (per il classico elepha:s, gen. elephantis).
osterin (n.), tessuto di seta purpurea
Francese antico osterins, obl. osterin, che indica un prodotto costoso (la cui natura varia a seconda dei testi), ma verosimilmente qualcosa che ha a che fare con la porpora. Deriva dal latino ostri:nus "purpureo, di porpora".
ostra (f.), ostrica
Francese antico hoistre, passato in inglese come oyster. Francese moderno huître.
palafrey (m.), palafreno
Francese antico palafreiz, palefrois, obl. palafreid, palafrei, palefroi "palafreno", derivato dal latino tardo paravere:dus "cavallo da posta", che ha origine celtica e ha dato anche il tedesco Pferd "cavallo".
pardún (n.), perdono
Francese antico pardons, obl. pardon "perdono". Francese moderno pardon. Un termine legato alla vita cavalleresca e cortese della Normandia.
parlament (n.), incontro, torneo
Francese antico parlemenz, obl. parlement "discussione, negoziazione".
palafrey (m.), palafreno
Francese antico palafreiz, palefrois, obl. palafreid, palafrei, palefroi "palafreno", derivato dal latino tardo paravere:dus "cavallo da posta", che ha origine celtica e ha dato anche il tedesco Pferd "cavallo".
pardún (n.), perdono
Francese antico pardons, obl. pardon "perdono". Francese moderno pardon. Un termine legato alla vita cavalleresca e cortese della Normandia.
parlament (n.), incontro, torneo
Francese antico parlemenz, obl. parlement "discussione, negoziazione".
partr (m.), parte, divisione
partera, dividere, spartire
parteran (f.), disivione
Francese antico parz, obl. part "parte". Francese moderno partie. La terminazione norrena -era contiene l'infinito francese in -er. Lo stesso fenomeno ha avuto luogo in tedesco, dove la ben nota uscita -ieren ha la stessa origine. Francese antico marcher "marciare" : tedesco marschieren. Nel francese moderno la -r finale non si pronuncia più in questi verbi, ma era ancora presente nella lingua antica e aveva un suono vibrante (la cosiddetta "erre moscia" è recente).
pataldr (m.), battaglia
Francese antico bataille "battaglia". Notevole il cambio di genere, oltre alla consonante sorda iniziale.
peðmaðr (m.), pedone
peðmát (n.), tipo di scacco matto
Francese antico pedons, obl. pedon. Il composto peðmaðr è notevole: alla parola presa a prestito e adattata è stato aggiunto maðr "uomo". Per quanto riguarda peðmát, vedi mát "scacco matto".
pataldr (m.), battaglia
Francese antico bataille "battaglia". Notevole il cambio di genere, oltre alla consonante sorda iniziale.
peðmaðr (m.), pedone
peðmát (n.), tipo di scacco matto
Francese antico pedons, obl. pedon. Il composto peðmaðr è notevole: alla parola presa a prestito e adattata è stato aggiunto maðr "uomo". Per quanto riguarda peðmát, vedi mát "scacco matto".
penta, dipingere
pentari (m.), pittore
penturr (m.), pittore
pentari (m.), pittore
penturr (m.), pittore
Francese antico peindre "dipingere"; peintre, obl. peintor "pittore". Francese moderno peindre.
pía (f.), gazza
Francese antico pie "gazza", dal latino pi:ca. Dalla stessa parola della lingua d'oïl deriva anche l'inglese pie "gazza".
pía (f.), gazza
Francese antico pie "gazza", dal latino pi:ca. Dalla stessa parola della lingua d'oïl deriva anche l'inglese pie "gazza".
pílagrimr (m.), pellegrino
Francese antico peregrins, obl. peregrin "pellegrino; crociato"; variante pelerins, obl. pelerin. Francese moderno pellegrin. Il prestito è chiaramente avvenuto a partire dalla forma con -gr-, prima dello sviluppo della forma ridotta con -r- semplice; la stessa forma francese antica è passata in antico alto tedesco come piligrīm (la seconda rotazione consonantica non agiva già più).
píment (n.), tipo di vino speziato
Francese antico pimenz, obl. piment. Francese moderno piment "peperoncino, spezia". Quando il prestito entrò nel norreno, non esistevano ovviamente peperoncini in Europa: si sarà trattato di vino aromatizzato con altre spezie.
plaxa (f.), luogo pianeggiante
pláz (n.), luogo
Francese antico place "luogo", dal latino platea "piazza". Dalla stessa parola della lingua d'oïl deriva l'inglese place "luogo".
plaxa (f.), luogo pianeggiante
pláz (n.), luogo
Francese antico place "luogo", dal latino platea "piazza". Dalla stessa parola della lingua d'oïl deriva l'inglese place "luogo".
port (n.), cancello
portari (m.), portiere
portari (m.), portiere
Francese antico porte "porta". L'ennesimo femminile divenuto neutro.
prinz (m.), principe
Francese antico princes, obl. prince "principe".
prísa (1), punire, affliggere
Francese antico prise "cattura", dal participio passato di prendre "prendere; catturare".
prísa (2), lodare
Francese antico prisier "lodare, stimare; premiare", dal latino appretia:re "apprezzare", a sua volta da pretium "prezzo". Stessa etimologia dell'italiano apprezzare.
príss (m.), prezzo; fama, gloria
Francese antico pris, prix, preis (obl. immutato) "stima, reputazione; premio", dal latino pretium "prezzo".
prinz (m.), principe
Francese antico princes, obl. prince "principe".
prísa (1), punire, affliggere
Francese antico prise "cattura", dal participio passato di prendre "prendere; catturare".
prísa (2), lodare
Francese antico prisier "lodare, stimare; premiare", dal latino appretia:re "apprezzare", a sua volta da pretium "prezzo". Stessa etimologia dell'italiano apprezzare.
príss (m.), prezzo; fama, gloria
Francese antico pris, prix, preis (obl. immutato) "stima, reputazione; premio", dal latino pretium "prezzo".
prísund (f.), prigione
Francese antico prison, obl. prison "prigione" (come spesso accade nei femminili, il nominativo sing. non ha -s finale). Il prestito deve essere avvenuto da una variante normanna prisoun, prisun. La vocale lunga si deve a collegamento etimologico al verbo prísa "punire, affliggere" (vedi sopra).
prúðr, orgoglioso
Francese antico prouz, proutz, obl. prud "prode, valoroso". Della stessa origine è anche l'inglese proud.
puliza, pulire
Francese antico polir "pulire".
Francese antico prison, obl. prison "prigione" (come spesso accade nei femminili, il nominativo sing. non ha -s finale). Il prestito deve essere avvenuto da una variante normanna prisoun, prisun. La vocale lunga si deve a collegamento etimologico al verbo prísa "punire, affliggere" (vedi sopra).
prúðr, orgoglioso
Francese antico prouz, proutz, obl. prud "prode, valoroso". Della stessa origine è anche l'inglese proud.
puliza, pulire
Francese antico polir "pulire".
púta (f.), puttana
pútna (gen. pl.), delle puttane
composti:
composti:
pútna-hús (n.), bordello
pútu-barn (n.), figlio di puttana
pútu-sonr (m.), figlio di puttana
Francese antico pute, obl. putain. Francese moderno pute. Una delle più vistose testimonianze dei flussi informativi che dal mondo romanzo giungevano fino all'estremo Settentrione.
Rabita (f.), Arabia
Francese antico Arabiz, obl. Arabit "Arabo".
reison (f.), ordine, modo
Francese antico raison "ragione".
rís (n.), riso; granaglia di riso
Francese antico ris (obl. immutato) "riso", dal latino ory:za, a sua volta dal greco. Gli antichi Greci, insopportabili snob con la puzza sotto il naso, usavano il riso solo per fare decotti: bevevano l'acqua e gettavano via il cereale. I Romani conobbero il riso tardi, ma i Bizantini lo usarono nell'alimentazione, ad esempio facendone budini.
roba (f.), veste
Francese antico robe "veste", che deriva dalla lingua dei Franchi: *rauba "veste".
rolla (f.), rotolo di carta
Francese antico roles, obl. role "rotolo; documento arrotolato". Francese moderno rôle.
rosti (m.), uomo litigioso, rude
rósta (f.), lite
Francese antico rustes, ruistes, obl. ruste, ruiste "rozzo, incolto"; rustie "brutalità", derivati dal latino ru:sticus "rurale".
roti (m.), truppa, banda
Francese antico rote, route "truppa, banda". In ultima analisi dal latino tardo rupta "divisione", da rumpere "rompere".
safran (n.), zafferano
Francese antico safrans, obl. safran "zafferano". Un notevole arabismo: deriva dall'arabo za'farān, a sua volta dal persiano zarparan (zar "oro" + par "petalo").
salún (n.), panno straniero
Francese antico chalons, obl. chalon "copriletto", dalla località di Châlons-sur-Marne, dove questi tessuti furono prodotti per la prima volta. Notare la consonante palatale resa con una sibilante.
sapol (n.), copricapo
Francese antico chapeaus, chapeax, chapels, obl. chapel "cappello". Il prestito ha l'aria di essere tardo. Notare la consonante palatale resa con una sibilante.
sifra (f.), zero
Francese antico cifre, cyfre, cyffre (f.) "cifra, simbolo del numero zero", dal latino medievale cifra, a sua volta dall'arabo ṣifr "zero, nulla". Il prestito è evidentemente tardo.
siklát, siklátun (n.), un tipo di seta preziosa
Francese antico siclatons, obl. siclaton "seta fine intrecciata d'oro" (le varianti ortografiche sono molto numerose). In ultima analisi dall'arabo siqillātun.
siment (n.), cemento
Francese antico cimenz, obl. ciment "cemento".
Rabita (f.), Arabia
Francese antico Arabiz, obl. Arabit "Arabo".
reison (f.), ordine, modo
Francese antico raison "ragione".
rís (n.), riso; granaglia di riso
Francese antico ris (obl. immutato) "riso", dal latino ory:za, a sua volta dal greco. Gli antichi Greci, insopportabili snob con la puzza sotto il naso, usavano il riso solo per fare decotti: bevevano l'acqua e gettavano via il cereale. I Romani conobbero il riso tardi, ma i Bizantini lo usarono nell'alimentazione, ad esempio facendone budini.
roba (f.), veste
Francese antico robe "veste", che deriva dalla lingua dei Franchi: *rauba "veste".
rolla (f.), rotolo di carta
Francese antico roles, obl. role "rotolo; documento arrotolato". Francese moderno rôle.
rosti (m.), uomo litigioso, rude
rósta (f.), lite
Francese antico rustes, ruistes, obl. ruste, ruiste "rozzo, incolto"; rustie "brutalità", derivati dal latino ru:sticus "rurale".
roti (m.), truppa, banda
Francese antico rote, route "truppa, banda". In ultima analisi dal latino tardo rupta "divisione", da rumpere "rompere".
safran (n.), zafferano
Francese antico safrans, obl. safran "zafferano". Un notevole arabismo: deriva dall'arabo za'farān, a sua volta dal persiano zarparan (zar "oro" + par "petalo").
salún (n.), panno straniero
Francese antico chalons, obl. chalon "copriletto", dalla località di Châlons-sur-Marne, dove questi tessuti furono prodotti per la prima volta. Notare la consonante palatale resa con una sibilante.
sapol (n.), copricapo
Francese antico chapeaus, chapeax, chapels, obl. chapel "cappello". Il prestito ha l'aria di essere tardo. Notare la consonante palatale resa con una sibilante.
sifra (f.), zero
Francese antico cifre, cyfre, cyffre (f.) "cifra, simbolo del numero zero", dal latino medievale cifra, a sua volta dall'arabo ṣifr "zero, nulla". Il prestito è evidentemente tardo.
siklát, siklátun (n.), un tipo di seta preziosa
Francese antico siclatons, obl. siclaton "seta fine intrecciata d'oro" (le varianti ortografiche sono molto numerose). In ultima analisi dall'arabo siqillātun.
siment (n.), cemento
Francese antico cimenz, obl. ciment "cemento".
sira (m.), sire
sinjórr (m.), signore
Francese antico sire, obl. seignor. Il titolo sira è un prestito culturale, che si diffuse in Norvegia assieme al sistema feudale. Ritenuto la causa della prosperità delle genti di Normandia, assieme al Cristianesimo, fu preso a modello dai Re Olaf I e II. Già il primo re unico di Norvegia, Harald Bellachioma, aveva preso l'Impero di Carlomagno come modello, anche se rimase sempre pagano. Notare che la vocale tonica del prestito è stata adattata come vocale breve, in modo inatteso. Come altri vocaboli stranieri passati alla declinazione debole maschile, mostra l'uscita -a, invariata nei casi obliqui.
skammfœra, bistrattare
Francese antico esconfire "sconfiggere".
skarlat, skarlak (n.), scarlatto
Francese antico escarlate (f.) "tipo di veste preziosa" (di colore rosso scarlatto). In ultima analisi dal persiano sakirlot.
skviari, skýari, skýjari (m.), distinto servitore
Francese antico esquiers, obl. esquier "scudiero".
spaldenære, spaldener (n.), abito da spalla imbottito sotto la
corazza
Francese antico espauliere (f.) "difesa per la spalla", chiaramente da espaule "spalla". Non troppo dissimile dall'italiano spalliera. Il prestito ha l'aria di essere tardo.
spáz (n.), spazio
Francese antico espaces, obl. espace "spazio".
spiz, spis (n.), aroma; buon cibo
spizari (m.), spezie
spiza, speziare
Francese antico espice "spezia"; espicerie "spezie". Il francese moderno a épice; épicerie.
spúsi, púsi (m.), sposo
spúsa, púsa (f.), sposa
spúsa, púsa, pausa, sposare
Francese antico espos, espous, espeuz, espus (nom. e obl.) "sposo"; espose, espouse, espeusse, espuse "sposa". Il francese moderno ha époux "sposo", épouse "sposa". Sono notevoli termini culturali, la cui introduzione fu ritenuta necessaria per rimarcare la differenza tra il costume pagano e quello cristiano, in un contesto in cui il concetto stesso di matrimonio religioso era di difficile comprensione.
surkot, syrkot (n.), cappotto, mantello
Francese antico surcoz, obl. surcot "tunica". Il prefisso romanzo sur- risale ovviamente al latino super-, mentre cot(te) è dal protogermanico *kutto: "vestito di lana". Dalla stessa fonte proviene anche l'inglese coat "cappotto".
sæi (m.), veste di lana fine
Francese antico saies, obl. saie "saio". Latino tardo saium, di origine celtica.
sinjórr (m.), signore
Francese antico sire, obl. seignor. Il titolo sira è un prestito culturale, che si diffuse in Norvegia assieme al sistema feudale. Ritenuto la causa della prosperità delle genti di Normandia, assieme al Cristianesimo, fu preso a modello dai Re Olaf I e II. Già il primo re unico di Norvegia, Harald Bellachioma, aveva preso l'Impero di Carlomagno come modello, anche se rimase sempre pagano. Notare che la vocale tonica del prestito è stata adattata come vocale breve, in modo inatteso. Come altri vocaboli stranieri passati alla declinazione debole maschile, mostra l'uscita -a, invariata nei casi obliqui.
skammfœra, bistrattare
Francese antico esconfire "sconfiggere".
skarlat, skarlak (n.), scarlatto
Francese antico escarlate (f.) "tipo di veste preziosa" (di colore rosso scarlatto). In ultima analisi dal persiano sakirlot.
skviari, skýari, skýjari (m.), distinto servitore
Francese antico esquiers, obl. esquier "scudiero".
spaldenære, spaldener (n.), abito da spalla imbottito sotto la
corazza
Francese antico espauliere (f.) "difesa per la spalla", chiaramente da espaule "spalla". Non troppo dissimile dall'italiano spalliera. Il prestito ha l'aria di essere tardo.
spáz (n.), spazio
Francese antico espaces, obl. espace "spazio".
spiz, spis (n.), aroma; buon cibo
spizari (m.), spezie
spiza, speziare
Francese antico espice "spezia"; espicerie "spezie". Il francese moderno a épice; épicerie.
spúsi, púsi (m.), sposo
spúsa, púsa (f.), sposa
spúsa, púsa, pausa, sposare
Francese antico espos, espous, espeuz, espus (nom. e obl.) "sposo"; espose, espouse, espeusse, espuse "sposa". Il francese moderno ha époux "sposo", épouse "sposa". Sono notevoli termini culturali, la cui introduzione fu ritenuta necessaria per rimarcare la differenza tra il costume pagano e quello cristiano, in un contesto in cui il concetto stesso di matrimonio religioso era di difficile comprensione.
surkot, syrkot (n.), cappotto, mantello
Francese antico surcoz, obl. surcot "tunica". Il prefisso romanzo sur- risale ovviamente al latino super-, mentre cot(te) è dal protogermanico *kutto: "vestito di lana". Dalla stessa fonte proviene anche l'inglese coat "cappotto".
sæi (m.), veste di lana fine
Francese antico saies, obl. saie "saio". Latino tardo saium, di origine celtica.
tabarðr (m.), tabarro, tovaglia
Francese antico tabarz, obl. tabart "sopraveste semplice senza maniche". In ultima analisi dal latino medievale tabardum, di incerta origine.
Francese antico tabarz, obl. tabart "sopraveste semplice senza maniche". In ultima analisi dal latino medievale tabardum, di incerta origine.
tabúr (n.), tamburo
Francese antico tabors, obl. tabor "tamburo". In ultima analisi si tratta di un arabismo.
tasla (f.), fascia; indumento
Francese antico tasseaus, obl. tassel "nappa", dal latino ta:xillus. Notevole il cambiamento di genere.
tersél (m.), tipo di falco
Francese antico terciaus, obl. terciel "falco maschio (specialmente di girifalco o di falco pellegrino)", dal latino volgare tertiolus.
tasla (f.), fascia; indumento
Francese antico tasseaus, obl. tassel "nappa", dal latino ta:xillus. Notevole il cambiamento di genere.
tersél (m.), tipo di falco
Francese antico terciaus, obl. terciel "falco maschio (specialmente di girifalco o di falco pellegrino)", dal latino volgare tertiolus.
testament (n.), testamento, volontà
Francese antico testamenz, obl. testament.
treyja (f.), giacca, maglione
Francese antico troie "giacca".
tréhakl (n.), antidoto, contravveleno
Francese antico triacles, obl. triacle "teriaca; animame favoloso (da cui si pensava fosse ricavata la teriaca)".
truff (n.), alterigia
Francese antico trufe "beffa; millanteria", propriamente "tartufo".
turna, girare, menare
Francese antico torner, turner "tornare".
turnéra, tornire
Francese antico tornier, turnier "tornire".
turniment (n.), torneo
Francese antico tornoiemenz, obl. tornoiement "torneo".
ævintýr (n.), avventura, evento
Francese antico aventure "avventura", dal latino adventu:ra "le cose future".
Francese antico testamenz, obl. testament.
treyja (f.), giacca, maglione
Francese antico troie "giacca".
tréhakl (n.), antidoto, contravveleno
Francese antico triacles, obl. triacle "teriaca; animame favoloso (da cui si pensava fosse ricavata la teriaca)".
truff (n.), alterigia
Francese antico trufe "beffa; millanteria", propriamente "tartufo".
turna, girare, menare
Francese antico torner, turner "tornare".
turnéra, tornire
Francese antico tornier, turnier "tornire".
turniment (n.), torneo
Francese antico tornoiemenz, obl. tornoiement "torneo".
ævintýr (n.), avventura, evento
Francese antico aventure "avventura", dal latino adventu:ra "le cose future".
Mi pare di ravvisare un certo disinteresse del mondo accademico per queste dinamiche complesse: la scienza che studia i prestiti è ancora ai primordi - e a quanto pare non ha nemmeno un nome ufficiale.