Approfondendo i miei studi di lessico norreno, la mia attenzione è caduta sulla seguente voce, estratta dal dizionario di Zoëga:
draugr (m.), morto che abita un tumulo, fantasma, spirito
(the dead inhabitant of a cairn, ghost, spirit)
gen. draugs; nom. pl. draugar;
gen. pl. drauga
Non si tratta del Fantasma Formaggino. Una traduzione meno fuorviante è "morto vivente, zombie".
In antico inglese è attestato il vocabolo drēag, glossato come "larva mortui", ossia "apparizione spettrale, fantasma". La protoforma germanica ricostruibile è *drauγaz "illusione; apparizione, fantasma". Con diversa apofonia abbiamo una protoforma *drugan "illusione; fantasma", i cui riflessi si trovano in antico alto tedesco gitrog "fantasma", bitrog "illusione", e in antico sassone gidrog "illusione". Ci sono poi forme verbali come antico alto tedesco triogan "truffare, ingannare" e antico sassone driogan "truffare". Il verbo alla base di questi derivati è ricostruibile come *dreuγanan "illudere, ingannare" - da non confondere con il verbo omofono che significa "sostenere".
In antico irlandese si trova una parola chiaramente imparentata:
aurddrach (m.), fantasma
nom. pl. aurddraiġe
Si tratta di un composto, da separarsi in aur-ddrach, dove il primo elemento è un prefisso (*are- "davanti" < *pare-), mentre il secondo è una forma atona di *druach (non attestato). La protoforma celtica ricostruibile è *drougos, *are-drougos, che ricalca in modo perfetto quella germanica.
Nelle lingue indoarie e iraniche si trovano corrispondenze sorprendenti:
Sanscrito:
druhyati, è ostile, danneggia, cerca di nuocere
drugdha-, danneggiato
drogha-, droha- (m.), danno
druh-, dannoso
druh- (f.), danno
druh- (m.), nemico
Avestico:
draoga- (m.), menzogna, illusione
draoga-, menzognero
drug- (f.), menzogna
drujaiti, mente, inganna
Antico persiano (scritto in cuneiforme):
drauga-, menzognero
A partire da questi dati, è stata ricostruita una forma protoindeuropea *dhrough- "ingannare". Per quanto mi riguarda, puntualizzerei due cose:
1) Alla luce della semantica delle varie lingue, direi che il significato della radice indoeuropea è più ampio: "ingannare", ma anche "nuocere", "recare danno", "essere ostile" (cosa che spiegherebbe il norreno "morto vivente, zombie" e l'antico irlandese "fantasma").
2) L'origine ultima della radice ricostruita *dhrough- è sconosciuta, potrebbe anche essere indoeuropea nello stesso modo in cui sono parole inglesi chalk, strangler, grouper, bankrupt, etc.
Nella Saga degli uomini di Eyr (Eyrbyggja saga) si parla diffusamente degli zombie. Questo è un sunto della terribile storia di Thorolf "Piede Zoppo" (Þórólfr Bægifótr):
In un tempo precedente l'affermazione del Cristianesimo viveva in Islanda un uomo possente di nome Thorolf, detto "Piede Zoppo" per le conseguenze di una ferita riportata in un duello. Accadde che Thorolf morì all'improvviso a causa di un ictus, mentre sedeva sul suo seggio. Suo figlio Arnkel si occupò del funerale, collocando il corpo in un sepolcro di pietre, secondo il costume pagano. Presto cominciarono a manifestarsi segni di infestazione soprannaturale in prossimità della tomba. Di notte Thorolf appariva e funestava i sonni delle genti. Era diventato un draugr, un morto vivente. Portò molti alla pazzia e alla morte; coloro che perivano in questo modo poi apparivano assieme a lui, formando una turba mortuaria. I bovini muggivano in modo atroce, le mandrie perivano o fuggivano in luoghi inaccessibili. Le valli si spopolarono. Per porre rimedio a questa situazione di insicurezza, Arnkel cercò per il padre una nuova sepoltura. Quando la tomba fu scavata, i presenti videro che il corpo era incorrotto. Fu così compiuta la traslazione funebre, non senza fatica, perché il grande peso del feretro sfiniva i buoi. Thorolf fu inumato su un'altura. Arnkel fece costruire un alto recinto intorno alla nuova tomba, al che ogni apparizione spettrale cessò. Finché Arnkel fu in vita, Thorolf giacque tranquillo. Non appena Arnkel morì, il morto vivente tornò a camminare tra gli umani, apportando gravi danni. Alla fine la popolazione esasperata decise di passare all'azione, esumando i resti di Thorolf. La religione cristiana era ormai quella praticata: è possibile che si volesse porre fine a qualcosa di troppo connesso con il Costume Antico. Aperta la sepoltura megalitica, trovarono che il cadavere era di proporzioni immense e le sue membra erano gonfie, di colore scuro. Così fu trascinato fuori, fatto rotolare sulla vicina spiaggia rocciosa e dato alle fiamme. La maledizione però non finì. A una mucca capitò di leccare le ceneri della cremazione. Partorì un vitello dal manto di color grigio mela, che crescendo divenne un torello vigoroso e aggressivo, una bestia furiosa e diabolica destinata ad uccidere in modo atroce il suo padrone perforandogli il ventre con una cornata.
Sempre nella stessa saga è contenuto un altro livido racconto di morti viventi, quello di Thorir "Gamba di Legno" (Þórir Viðleggr):
In un luogo chiamato Froda si trovava una cucina. Thorir "Gamba di Legno" e i suoi uomini vi mangiarono in seguito al funerale della maga Thorgunna. Fu notato un portento funesto: una macchia muffosa a forma di mezzaluna comparve sul muro sopra il camino, spostandosi con moto opposto a quello del sole. Era la "luna del malaugurio" e poté essere vista ogni giorno per un'intera settimana. Un pastore giunto nella cucina stava male e si mise a parlare in una lingua sconosciuta (la saga riporta che "disse poche parole ed erano senza senso"). Continuò così per due settimane, poi una sera andò a coricarsi e morì nel sonno. Fu sepolto in una chiesa. Ciò non gli impedì che divenisse un draugr. Una notte, Thorir "Gamba di Legno" uscì per defecare, ma si trovò di fronte il pastore morto, che lo aggredì. La sua pelle era in parte nera come il carbone. In seguito ai colpi ricevuti, Thorir si ammalò e morì, trasformandosi a sua volta in uno zombie. Avvengono altri fatti atroci. Una foca spettrale apparve nel camino e si sentirono terribili rumori provenire dalla dispensa dove era stoccato il pesce essiccato. Per tutta la durata delle feste di Jol, ogni sera gli abitanti di Froda ricevevano la visita di una torma di cadaveri deambulanti. Sporchi, coperti di polvere, questi mostri si sedevano sui seggi accanto al fuoco a riscaldarsi. Nei luoghi infestati gli animali cadevano malati e morivano. A porre fine a questa situazione insostenibile fu l'eroico Kjartan, che condusse nella casa un prete con l'acqua santa e le reliquie. Dopo aver bruciato il corredo del letto della maga Thorgunna, indisse un "processo della porta", in cui formalizzò secondo il diritto tradizionale islandese le accuse contro ciascuno dei morti viventi. Questi erano i capi d'imputazione pronunciati contro Thorir "Gamba di Legno" e i suoi compagni: essere entrati nella fattoria senza permesso, privando gli abitanti della salute e della vita. Ogni volta che una sentenza veniva pronunciata contro un draugr, quello si alzava, diceva poche banali parole di circostanza e usciva dalla porta, scomparendo nella notte. Il giorno dopo il prete pronunciò celebrò una messa solenne e ogni evento portentoso cessò per sempre. Una bizzarra commistione di elementi pagani e cristiani.
Non ci sono dubbi. George A. Romero sarebbe stato entusiasta di tutto questo!
draugr (m.), morto che abita un tumulo, fantasma, spirito
(the dead inhabitant of a cairn, ghost, spirit)
gen. draugs; nom. pl. draugar;
gen. pl. drauga
Non si tratta del Fantasma Formaggino. Una traduzione meno fuorviante è "morto vivente, zombie".
In antico inglese è attestato il vocabolo drēag, glossato come "larva mortui", ossia "apparizione spettrale, fantasma". La protoforma germanica ricostruibile è *drauγaz "illusione; apparizione, fantasma". Con diversa apofonia abbiamo una protoforma *drugan "illusione; fantasma", i cui riflessi si trovano in antico alto tedesco gitrog "fantasma", bitrog "illusione", e in antico sassone gidrog "illusione". Ci sono poi forme verbali come antico alto tedesco triogan "truffare, ingannare" e antico sassone driogan "truffare". Il verbo alla base di questi derivati è ricostruibile come *dreuγanan "illudere, ingannare" - da non confondere con il verbo omofono che significa "sostenere".
In antico irlandese si trova una parola chiaramente imparentata:
aurddrach (m.), fantasma
nom. pl. aurddraiġe
Si tratta di un composto, da separarsi in aur-ddrach, dove il primo elemento è un prefisso (*are- "davanti" < *pare-), mentre il secondo è una forma atona di *druach (non attestato). La protoforma celtica ricostruibile è *drougos, *are-drougos, che ricalca in modo perfetto quella germanica.
Nelle lingue indoarie e iraniche si trovano corrispondenze sorprendenti:
Sanscrito:
druhyati, è ostile, danneggia, cerca di nuocere
drugdha-, danneggiato
drogha-, droha- (m.), danno
druh-, dannoso
druh- (f.), danno
druh- (m.), nemico
Avestico:
draoga- (m.), menzogna, illusione
draoga-, menzognero
drug- (f.), menzogna
drujaiti, mente, inganna
Antico persiano (scritto in cuneiforme):
drauga-, menzognero
A partire da questi dati, è stata ricostruita una forma protoindeuropea *dhrough- "ingannare". Per quanto mi riguarda, puntualizzerei due cose:
1) Alla luce della semantica delle varie lingue, direi che il significato della radice indoeuropea è più ampio: "ingannare", ma anche "nuocere", "recare danno", "essere ostile" (cosa che spiegherebbe il norreno "morto vivente, zombie" e l'antico irlandese "fantasma").
2) L'origine ultima della radice ricostruita *dhrough- è sconosciuta, potrebbe anche essere indoeuropea nello stesso modo in cui sono parole inglesi chalk, strangler, grouper, bankrupt, etc.
Nella Saga degli uomini di Eyr (Eyrbyggja saga) si parla diffusamente degli zombie. Questo è un sunto della terribile storia di Thorolf "Piede Zoppo" (Þórólfr Bægifótr):
In un tempo precedente l'affermazione del Cristianesimo viveva in Islanda un uomo possente di nome Thorolf, detto "Piede Zoppo" per le conseguenze di una ferita riportata in un duello. Accadde che Thorolf morì all'improvviso a causa di un ictus, mentre sedeva sul suo seggio. Suo figlio Arnkel si occupò del funerale, collocando il corpo in un sepolcro di pietre, secondo il costume pagano. Presto cominciarono a manifestarsi segni di infestazione soprannaturale in prossimità della tomba. Di notte Thorolf appariva e funestava i sonni delle genti. Era diventato un draugr, un morto vivente. Portò molti alla pazzia e alla morte; coloro che perivano in questo modo poi apparivano assieme a lui, formando una turba mortuaria. I bovini muggivano in modo atroce, le mandrie perivano o fuggivano in luoghi inaccessibili. Le valli si spopolarono. Per porre rimedio a questa situazione di insicurezza, Arnkel cercò per il padre una nuova sepoltura. Quando la tomba fu scavata, i presenti videro che il corpo era incorrotto. Fu così compiuta la traslazione funebre, non senza fatica, perché il grande peso del feretro sfiniva i buoi. Thorolf fu inumato su un'altura. Arnkel fece costruire un alto recinto intorno alla nuova tomba, al che ogni apparizione spettrale cessò. Finché Arnkel fu in vita, Thorolf giacque tranquillo. Non appena Arnkel morì, il morto vivente tornò a camminare tra gli umani, apportando gravi danni. Alla fine la popolazione esasperata decise di passare all'azione, esumando i resti di Thorolf. La religione cristiana era ormai quella praticata: è possibile che si volesse porre fine a qualcosa di troppo connesso con il Costume Antico. Aperta la sepoltura megalitica, trovarono che il cadavere era di proporzioni immense e le sue membra erano gonfie, di colore scuro. Così fu trascinato fuori, fatto rotolare sulla vicina spiaggia rocciosa e dato alle fiamme. La maledizione però non finì. A una mucca capitò di leccare le ceneri della cremazione. Partorì un vitello dal manto di color grigio mela, che crescendo divenne un torello vigoroso e aggressivo, una bestia furiosa e diabolica destinata ad uccidere in modo atroce il suo padrone perforandogli il ventre con una cornata.
Sempre nella stessa saga è contenuto un altro livido racconto di morti viventi, quello di Thorir "Gamba di Legno" (Þórir Viðleggr):
In un luogo chiamato Froda si trovava una cucina. Thorir "Gamba di Legno" e i suoi uomini vi mangiarono in seguito al funerale della maga Thorgunna. Fu notato un portento funesto: una macchia muffosa a forma di mezzaluna comparve sul muro sopra il camino, spostandosi con moto opposto a quello del sole. Era la "luna del malaugurio" e poté essere vista ogni giorno per un'intera settimana. Un pastore giunto nella cucina stava male e si mise a parlare in una lingua sconosciuta (la saga riporta che "disse poche parole ed erano senza senso"). Continuò così per due settimane, poi una sera andò a coricarsi e morì nel sonno. Fu sepolto in una chiesa. Ciò non gli impedì che divenisse un draugr. Una notte, Thorir "Gamba di Legno" uscì per defecare, ma si trovò di fronte il pastore morto, che lo aggredì. La sua pelle era in parte nera come il carbone. In seguito ai colpi ricevuti, Thorir si ammalò e morì, trasformandosi a sua volta in uno zombie. Avvengono altri fatti atroci. Una foca spettrale apparve nel camino e si sentirono terribili rumori provenire dalla dispensa dove era stoccato il pesce essiccato. Per tutta la durata delle feste di Jol, ogni sera gli abitanti di Froda ricevevano la visita di una torma di cadaveri deambulanti. Sporchi, coperti di polvere, questi mostri si sedevano sui seggi accanto al fuoco a riscaldarsi. Nei luoghi infestati gli animali cadevano malati e morivano. A porre fine a questa situazione insostenibile fu l'eroico Kjartan, che condusse nella casa un prete con l'acqua santa e le reliquie. Dopo aver bruciato il corredo del letto della maga Thorgunna, indisse un "processo della porta", in cui formalizzò secondo il diritto tradizionale islandese le accuse contro ciascuno dei morti viventi. Questi erano i capi d'imputazione pronunciati contro Thorir "Gamba di Legno" e i suoi compagni: essere entrati nella fattoria senza permesso, privando gli abitanti della salute e della vita. Ogni volta che una sentenza veniva pronunciata contro un draugr, quello si alzava, diceva poche banali parole di circostanza e usciva dalla porta, scomparendo nella notte. Il giorno dopo il prete pronunciò celebrò una messa solenne e ogni evento portentoso cessò per sempre. Una bizzarra commistione di elementi pagani e cristiani.
Non ci sono dubbi. George A. Romero sarebbe stato entusiasta di tutto questo!