martedì 16 marzo 2021

 
 EYES WIDE SHUT 

Titolo originale: Eyes Wide Shut
Traduzione letterale: Occhi ben chiusi
Lingua originale: Inglese, romeno inverso
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito
Anno: 1999
Durata:
159 min
Rapporto: 1,37:1 (negativo)
        1,85:1 (cinema)
Genere: Drammatico, erotico, thriller
Sottogenere: Onirico, psicologico 
Regia: Stanley Kubrick
Soggetto: Doppio sogno, di Arthur Schnitzler (romanzo)
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Frederic Raphael
Produttore: Stanley Kubrick
Produttore esecutivo: Jan Harlan 
Coproduttore: Brian W. Cook
Fotografia: Larry Smith
Montaggio:
Nigel Galt
Musiche: Jocelyn Pook
Scenografia: Leslie Tomkins, Roy Walker 
Costumi: Marit Allen, Timothy Everest 
Trucco: Robert McCann, Kerry Warn 
Reparto fonico: Tony Bell, Michael Carter, Anthony Cleal, 
    Paul Conway, Nigel Galt, Graham V. Hartstone
Effetti speciali: Graham Povey, Charles Staffell, Roland 
     Hathaway, Dave Roddham 
Casting: Leon Vitali, Denise Chamian 
Direzione artistica: John Fenner, Kevin Phipps
Interpreti e personaggi  
    Tom Cruise: Dott. William "Bill" Harford
    Nicole Kidman: Alice Harford
    Sydney Pollack: Victor Ziegler
    Marie Richardson: Marion
    Rade Šerbedžija: Sig. Milich
    Todd Field: Nick Nightingale
    Vinessa Shaw: Domino
    Sky du Mont: Sandor Szavost
    Fay Masterson: Sally
    Leelee Sobieski: Figlia minorenne di Milich
    Thomas Gibson: Prof. Carl Thomas
    Madison Eginton: Helena Harford
    Jackie Sawiris: Roz
    Leslie Lowe: Illona Ziegler
    Michael Doven: Segretario di Ziegler
    Louise J. Taylor: Gayle
    Stewart Thorndike: Nuala
    Randall Paul: Harris
    Julienne Davis: Amanda "Mandy" Curran
    Lisa Leone: Lisa
    Kevin Connealy: Lou Nathanson
    Mariana Hewett: Rosa
    Togo Igawa: Uomo giapponese #1
    Eiji Kusuhara: Uomo giapponese #2
    Abigail Good: Donna misteriosa
    Alan Cumming: Portiere dell'albergo
    Leon Vitali: Ierofante rosso
    Peter Hans Benson: Violinista al ricevimento 
    Colin Angus: Uomo alla festa in maschera  
    Jeremy Davidson: Uomo alla festa in maschera
    James Demaria: Uomo alla festa in maschera  
    Tony DeSergio: Uomo alla festa in maschera 
    Peter Godwin: Uomo alla festa in maschera 
    Lee Henshaw: Uomo alla festa in maschera  
    Sam Heydon: Uomo alla festa in maschera 
    Taylor Murphy: Uomo alla festa in maschera
    Adam Pudney: Uomo alla festa in maschera
    Ben De Saumserez: Uomo alla festa in maschera
    Paul Spelling: Uomo alla festa in maschera 
    Matthew Thompson: Uomo alla festa in maschera 
    Dan Travers: Uomo alla festa in maschera 
    Russell Trigg: Uomo alla festa in maschera 
    Donna Ewin: Donna alla festa in maschera
    Janie Dickens: Donna alla festa in maschera 
    Karla Ashley: Donna alla festa in maschera
    Kate Charman: Donna alla festa in maschera 
    Laura Fallace: Donna alla festa in maschera 
    Vanessa Fenton: Donna alla festa in maschera 
    Georgina Finch: Donna alla festa in maschera 
    Joanna Heath: Donna alla festa in maschera 
    Ateeka Poole: Donna alla festa in maschera 
    Sharon Quinn: Donna alla festa in maschera 
    Emma Lou Sherratt: Donna alla festa in maschera 
    Kate Whalin: Donna alla festa in maschera 
    John N. Campbell: Ospite alla festa in maschera
    Emilio D'Alessandro: Edicolante 
    Dan Rollman: Bullo antisodomitico  
    Gavin Parry: Bullo antisodomitico 
    Chris Pare: Bullo antisodomitico 
    Adam Lias: Bulo antisodomitico 
    Christian Clarke: Bullo antisodomitico 
    Kyle Whitcombe: Bullo antisodomitico 
    Gary Goba: Ufficiale navale 
    Alex Hobbs: Ragazzo in ambulatorio 
    Katharina Kubrick: Madre del ragazzo in ambulatorio 
    Christiane Kubrick: Donna che siede dietro al dott. 
        Harford al Café Sonata
    Graham Skidmore: Artista sullo sfondo 
    Tres Hanley: Gestrice della caffetteria 
    Paul Desbois: Ballerino di sala 
    Shelsie Blake: Ballerina di hula 
    Treva Etienne: Ordinario dell'obitorio 
    Clark Hayes: Receptionist dell'ospedale 
    Phil Davies: Stalker 
    Carmela Marner: Cameriera da Gillespie's 
    Brian W. Cook: Maggiordomo alto 
    Sam Douglas: Taxista 
    Florian Windorfer: Gestore del Café Sonata
Doppiatori originali 
   Cate Blanchett: Donna misteriosa
Doppiatori italiani 
    Massimo Popolizio: Dott. William "Bill" Harford
    Gabriella Borri: Alice Harford 
    Marcello Tusco: Victor Ziegler
    Cristiana Lionello: Marion
    Mino Caprio: Nick Nightingale
    Claudia Balboni: Domino
    Massimo Foschi: Sandor Szavost
    Ilaria Stagni: Sally / Nuala 
    Rade Serbedzija: Sig. Milich*
    Valentina Mari: Figlia minorenne di Milich
    Jane Alexander : Gayle**
    Emanuela Moschin: Amanda "Mandy" Curran /
            Donna misteriosa
    Graziella Polesinanti: Rosa
    Nino Scardina: Uomo giapponese #1
    Francesco Vairano: Portiere dell'albergo
    Oreste Lionello: Ierofante rosso
    Silvio Anselmo: Violinista al ricevimento 
    Saverio Moriones: Prof. Carl Thomas 
    Nanni Baldini: Bullo antisodomitico 
    Christian Iansante: Bullo antisodomitico 
    * L'attore sarebbe anche il doppiatore.
     ** L'Enciclopedia del Doppiaggio riporta Franca D'Amato.
Traduzioni del titolo: 
   
Romagnolo: Òć sarâ spalancâ
    Tedesco: Augen weit geschlossen
   
Rumeno: Cu ochii larg închişi
    Francese: Les Yeux grand fermés
    Spagnolo: Ojos bien cerrados 

    Portoghese: De Olhos Bem Fechados  
    Basco (Euskera): Ongi Itxitako Begiak 
    Bretone: Daoulagad serr-bras  
    Russo: С широко закрытыми глазами
    Polacco: Oczy szeroko zamknięte
    Bulgaro: Широко затворени очи
    Serbo: Широм затворених очију
    Lituano: Plačiai užmerktos akys
    Greco (moderno): Μάτια Ερμητικά Κλειστά
    Ebraico (moderno): עיניים עצומות לרווחה
    Persiano: چشمان کاملاً بسته
    Turco: Gözleri Tamamen Kapalı
    Azero: Geniş bağlanmış gözlərlə
    Cinese mandarino: 大开眼戒
Tracce musicali: 
   1) Musica ricercata n.2 (György Ligeti)
   2) Valzer n.2 da Suite per orchestra di varietà (Dmitrij
          Šostakovič)
   3) Baby Did a Bad Bad Thing (Chris Isaak)
   4) Victor Silvester Orchestra – When I Fall in Love
          (Edward Heyman, Victor Young)
   5) Oscar Peterson Trio – I Got It Bad (and That Ain't Good)
          (Paul Francis Webster, Duke Ellington)
   6) Naval Officer (Jocelyn Pook)
   7) The Dream (Jocelyn Pook)
   8) Masked Ball (Jocelyn Pook)
   9) Rex tremendae dalla Messa di Requiem in Re minore K
         626 (Wolfgang Amadeus Mozart)
   10) Migrations (Jocelyn Pook)
   11) If I Had You (Roy Gerson)
   12) Peter Huges Orchestra – Strangers in the Night 
            (Charles Singleton, Eddie Snyder, Bert Kaempfert)
  13)  Blame It On My Youth (Brad Mehldau, Edward
           Heyman, Oscar Levant)
  14)  Nuages Gris (Franz Liszt)
  15)  Musica ricercata n.2 (ripresa) (György Ligeti) 
Budget: 65 milioni di dollari US
Box Office: 162,1 milioni di dollari US  

 
Trama:
Il dottor William "Bill" Harford è un medico di New York sposato con Alice, una donna bellissima e fulva. La coppia ha una figlia, Helena. Un'esistenza agiata e borghese che a prima vista sembra idilliaca. Nel periodo di Natale, Bill e Alice partecipano a una festa data da un ricco amico ashkenazita, Victor Ziegler, che di professione fa l'intrallazzatore. Qui il medico ritrova un compagno dell'università, Nick Nightingale, che dopo aver abbandonato gli studi ha intrapreso la carriera di pianista professionale. Nel corso della festa Alice viene abbordata da un patetico e maturo ungherese, mentre Bill subisce il corteggiamento di due ragazze piuttosto aggressive. A un certo punto Ziegler ha un grosso problema: una meretrice con cui ha appena avuto un rapporto carnale è in overdose a causa di una mistura di eroina e crack. Il dottore, chiamato con molta discrezione, riesce a salvarle la vita. La sera dopo, mentre sono a letto, Bill ed Alice fumano marijuana e iniziano a discutere sui loro episodi di seduzione irrealizzata. Lui, che è un coglione, dice di fidarsi ciecamente, perché a suo avviso le donne sarebbero per natura inclini alla fedeltà coniugale. Che follia! Lei si sente punta nel vivo e gli racconta che durante le ultime vacanze a Cape Cod, un ufficiale di marina la attizzava moltissimo - aggiungendo che gli si sarebbe senza dubbio concessa se non fosse partito all'improvviso. Così ardenti erano le fantasie della donna che aveva preso in considerazione di lasciare tutto, il marito, la figlia e la sua vita, per seguire quello sconosciuto. L'uomo è sconvolto, ma prima di poter realizzare cosa gli sta accadendo riceve una chiamata: deve recarsi d'urgenza nella casa dove è deceduto un suo paziente. Quando arriva, respinge le avance della figlia del defunto, Marion. Uscito nella notte, viene avvicinato da una prostituta di nome Domino e condotto nel suo appartamento. Quando già la sta baciando, riceve una chiamata dalla moglie, che gli chiede dove sia. Reso impotente dal fastidio, rinuncia a fare sesso con la donna. La paga comunque per l'incontro, anche se tra loro non c'è stato nulla. Raggiunge quindi Nick Nightingale nel locale dove suona il jazz. L'amico gli rivela di doversi recare in una villa per suonare con gli occhi bendati a una misteriosa festa, molto esclusiva e lussuosa, in cui gli invitati devono avere una maschera. Prima lancia il sasso, poi cerca di nascondere la mano. Bill lo incalza e lo costringe a rivelargli l'indirizzo e la parola d'ordine per accedere alla festa: Fidelio. Avute queste informazioni, si precipita alla ricerca del necessario corredo. Raggiunge un negozio gestito da uno slavo, il signor Milich, che gli apre nonostante l'ora tarda. Nel magazzino il signor Milich trova la giovane figlia seminuda alle prese con due attempati giapponesi: va su tutte le furie e minaccia di far intervenire la polizia. Comunque Bill riesce ad ottenere il costume e la maschera. Trovato un taxi, raggiunge il luogo della festa, una villa principesca illuminata da mille lampadari. La parola d'ordine funziona e il protagonista viene lasciato passare dai guardiani mascherati, il cui compito è impedire l'ingresso ai profani. Si ritrova così in una vasta sala con un loggione sovrastante, piena di uomini e donne in maschera.  Un rito esoterico si sta compiendo. A officiarlo è lo Ierofante, che indossa un lungo abito rosso. Ha un turibolo in una mano e un bastone nell'altra. Intorno a lui stanno diverse donne inginocchiate, coperte da un mantello nero. Lo Ierofante salmodia in una lingua arcana e compie un percorso circolare in senso antiorario, fermandosi a intervalli regolari a battere il bastone sul pavimento. Prima le donne si tolgono il mantello, esponendo la perfezione del loro corpo, poi si inginocchiano di nuovo in un cerchio più stretto. Ogni volta che il bastone viene battuto una di loro si alza, sceglie un uomo tra gli astanti e si dirige con lui in una sala dove avvengono atti sessuali mimati. Molti si limitano ad assistere dal loggione. La colonna sonora del rito è eseguita al pianoforte da Nick Nightingale, che suona bendato. A un certo punto una donna si avvicina a Bill, avendo riconosciuto in lui un intruso: lo prega con insistenza di allontanarsi finché è in tempo, perché è in grave pericolo. Presto infatti viene scoperto. Con una scusa, viene condotto al cospetto dello Ierofante e circondato da numerosi adepti. Gli viene chiesta la parola d'ordine e lui la ripete meccanicamente. Lo Ierofante gli dice che quella era la parola d'ordine per entrare e che ce n'è un'altra per partecipare. Il medico la ignora. A questo punto la donna misteriosa che lo aveva avvertito si offre volontaria per espiare al suo posto. Così viene lasciato andare. Al contempo è soggetto a intimidazione: se rivelerà quanto visto o se indagherà, le conseguenze saranno terribili per lui e per la sua famiglia. Rientrato a casa, Bill trova la moglie che ride nel sonno. La sveglia e lei in lacrime gli racconta di aver avuto un incubo in cui faceva sesso con decine di uomini. Lo schernisce, facendogli capire che è un cornuto, anche se tutto si è svolto soltanto nella sua testa. Il giorno dopo Bill riporta il costume al signor Milich e scopre che si è messo d'accordo coi giapponesi della sera, facendo prostituire la figlia minorenne. Si accorge della mancanza della maschera, che gli viene condonata. Poi si reca alla villa della festa in maschera, dove gli viene dato un biglietto con un secondo avvertimento. Da qui in poi tutto precipita. Andato a trovare Domino con un regalo, vi trova una sua collega che gli spiega l'accaduto. Domino se ne è andata dopo aver ricevuto una diagnosi di sieropositività. Nick Nightingale non è più nell'albergo dove alloggiava: a quanto pare è stato malmenato da due gorilla e costretto a prendere il primo volo per Seattle. Quando apprende dai giornali la notizia della morte di una certa Amanda Curran per overdose, il medico riconosce in lei la ragazza cui ha salvato la vita alla festa di Ziegler; corre in obitorio, vede il suo cadavere e capisce che era proprio la donna misteriosa che lo ha salvato, espiando al suo posto. Ne ha la certezza: è stata uccisa! A questo punto Ziegler lo convoca e gli spiega alcune cose su quanto ha visto alla festa in maschera, a cui lui stesso era presente. In sostanza gli rivela che era tutta una burla e che non c'è alcun nesso tra l'accaduto e la morte di Amanda Curran - le cui abitudini voluttuarie erano tutt'altro che prive di pericoli. Bill, esausto, torna a casa, vedendo che la moglie dorme, con la sua maschera sul cuscino accanto. Scoppia a piangere e le dice che deve confessarle gli inquietanti accadimenti degli ultimi giorni. L'indomani i due sono ai magazzini a comprare un regalo per la figlia. L'aggressiva Alice fa al povero marito un fumoso e oscurissimo discorso sul matrimonio, quindi gli dice che c'è una cosa che devono fare al più presto: scopare.  
 

Recensione:  
Questo è l'ultimo film diretto da Stanley Kubrick, che morì di infarto nel sonno soltanto quattro giorni prima di presentare la versione finale alla Warner Bros. La sua perfezione estetica è assoluta! In genere non amo le pellicole troppo lunghe, che trovo estenuanti, ma per questa faccio volentieri un'eccezione! Non ho mai provato tedio né fastidio nel visionarla, tanto è avvincente! Curata in ogni minimo dettaglio, merita l'Immortalità! Non capisco le reazioni isteriche di quegli spettatori, soprattutto di genere femminile, che dicono di provare fastidio quando ne vedono le sequenze. Forse reagiscono coì perché il loro rapporto di coppia vomita pus e materia fecaloide!   
 
Sequenze indimenticabili 
 
Oltre alla festa in maschera, credo che sia divino contemplare la Kidman seduta sul cesso mentre smerda! Il significato (e)scatologico di quell'atto è profondissimo! Peccato non aver potuto vedere quando si pulisce l'ano dalle scorie espulse! Tutto ci sfregia le baggianate dell'unione di coppia, tanto care ai moralisti! Peccato che non esisa ancora un cinema olfattivo capace di trasmettere gli odori e di far sentire ai nasi degli spettatori i mercaptani grassi della merda!   
 
Produzione 
 
Le riprese durarono dal 4 novembre 1996 al 3 febbraio 1998, per un totale di ben 15 mesi contro i 2 previsti. Il film segnò l'apogeo della coppia Cruise-Kidman, che si separò pochi anni dopo, nel 2001, con immenso scalpore del pubblico. Sembra evidente che proprio questa pellicola sia stata la causa della crisi del matrimonio durato 10 anni, che sembrava perfetto e indistruttibile. La produzione è stata caratterizzata da una grande segretezza e i due coniugi sono stati divisi dal regista. La Kidman e Cruise sono stati diretti separatamente ed era loro vietato condividere le osservazioni sulle scene che di volta in volta interpretavano. Furono costretti a posare, mai tra loro, in più di cinquanta posizioni erotiche. In pratica Cruise si è ritrovato le corna. Kubrick ha fatto girare sei giorni di scene di sesso alla Kidman con il modello Gary Goba per ottenere le sequenze in cui la signora Harford si lasciava sedurre dell'ufficiale di marina. Sequenze della durata finale di soltanto un minuto, che dovevano essere "quasi pornografiche". Anche se in realtà non è avvenuto alcun contatto intimo, l'accaduto è stato comunque devastante. Sembra che i coniugi fossero abbastanza inibiti e a disagio con l'eros, così furono seguiti da un consulente sessuale. Questa tortura psichica ebbe anche altre conseguenze: furono esacerbati dissidi religiosi che non poterono essere ricomposti. All'epoca entrambi i membri della coppia aderivano alla Chiesa di Scientology, ma in seguito al divorzio la Kidman è tornata alla Chiesa di Roma. Sarebbe forse troppo semplicistico attribuire la causa della distruzione del matrimonio all'azione corrosiva delle pressioni esercitate da Kubrick. Credo che sia un'ipotesi come un'altra, da vagliare con cura.  

 
Ricordi penosi 
 
Quando il film uscì ne sentii molto parlare, ma non ebbi occasione di vederlo. Ricordo bene che una mia ex collega, la romagnola M., soprannominata "la Ricciolona" per la sua splendida chioma crespa, rimase particolarmente colpita da questa pellicola di Kubrick, raccomandandomi di visionarla per poterne poi discutere. In seguito M. cambiò lavoro e non avemmo mai occasione di parlare dell'argomento. Mi aveva anticipato qualcosa del suo pensiero, senza però esprimersi in maniera troppo esplicita. Secondo lei, esisterebbe un'opposizione radicale tra la famiglia e tutto ciò che sta all'esterno. Mi è parso di capire che la sua idea di coppia si fondasse su un'attività sessuale monotona e dettata da una cosa stupida e ripugnante denominata "etica" (lui sopra, lei sotto con una camicia col buco con su scritto DEUS VULT, o qualcosa di simile). La sola idea la considerai schifosa e offensiva. Come vidi il film, scrissi un pamphlet al fulmicotone, degno di Cioran, solo che purtroppo andò perduto e non lo posso riportare in questa sede. In sostanza dicevo che la famiglia è merda e che la vera vita è là fuori, nei misteri orgiastici della notte. Gli Ierofanti erano i miei eroi e le Ierodule le mie eroine! E vaffanculo alla coppia! La sborra deve essere tutta a perdere, in sommo spregio all'Artefice, che è un cane e un boia! Questi in sintesi erano i contenuti del mio intervento smarrito. Col passare degli anni feci alcune riflessioni mortificanti e fui preso da un profondo disincanto. Perché i settari erano tanto interessati a che non si sapesse nulla delle loro attività? Semplice: perché tutti loro avevano famiglia. Avevano mogli e figlie che di certo non portavano alle feste in maschera (le donne partecipanti erano tutte prostitute noleggiate allo scopo). Quindi i misteri orgiastici descritti dalla pellicola di Kubrick altro non sono che l'ennesimo ipocrita sottoprodotto della stramaledetta istituzione familiare.  
 
 
Un ossimoro problematico

Il titolo del film alla lettera significa "occhi largamente chiusi", ossia "occhi sbarrati". È giudicato ossimorico per la presenza contemporanea di due parole, wide "larghi" e shut "chiusi", che dovrebbero escludersi a vicenda. L'inghippo sta nel fatto che la locuzione eyes wide shut è nata per inversione semantica della locuzione eyes wide open, ossia "occhi spalancati" (alla lettera "occhi aperti larghi"), che non presenta problemi di comprensibilità. All'inversione semantica corrisponde però una negazione parziale della forma di partenza: essendo shut "chiuso" il contrario di open "aperto", non si è provveduto a sostituire wide "largo" con il suo contrario, narrow "stretto". Un caso di simile incoerenza è la parola omofobia, che alla lettera significa "paura del proprio simile" e non "odio per gli omosessuali": è nata dall'inversione semantica della parola omofilia "amore per il proprio simile", che è invece abbastanza sensata, essendo stata usata per descrivere l'omosessualità. La negazione della forma di partenza si è limitata al suffisso (sostituzione di -filia con -fobia), lasciando immutato il primo membro del composto. Simili processi di errata inversione del senso sono la prova che i parlanti non comprendono più i meccanismi della propria lingua.
 
L'adattamento del romanzo di Schnitzler 
 
Il romanzo breve Doppio sogno (Traumnovelle), pubblicato per la prima volta nel 1926, in piena Repubblica di Weimar, è ambientato a Vienna al cambio di secolo, negli anni del crepuscolo dell'Impero Austroungarico. Un periodo magico e decadente, dove emergono tutte le contraddizioni generate dalle forze putrefattive che stanno consumando dell'immenso corpo Imperial-Reale. Se solo ci penso, mi sembra di sentire il profumo del mondo mitteleuropeo di quei tempi, simile al sentore di fiori che emana da una carcassa in lontananza. Di tutto questo non resta una vera traccia ontologica nell'adattamento, che trasferisce l'azione a New York e dà alla narrazione un nuovo significato, spesso incongruo e straniante. I protagonisti dell'opera di Schnitzler sono il medico Fridolin e sua moglie Albertine, una tipica coppia della borghesia suburbana viennese. Non esiste alcun riferimento esplicito al fatto che Fridolin sia ebreo, tuttavia è stato identificato come tale per via dell'episodio dell'aggressione subita da alcuni studenti appartenenti a un'associazione antisemita. Il cosceneggiatore del film, Frederic Raphael, nell'introduzione a un'edizione di Doppio sogno, ha scritto che "Fridolin non è dichiarato ebreo, ma i suoi sentimenti di codardia, per non aver sfidato il suo aggressore, fanno eco al disagio degli ebrei austriaci di fronte alla provocazione dei Gentili". Il film di Kubrick si svolge nel periodo natalizio, mentre la narrazione di Schnitzler si svolge nel periodo di Carnevale. La prima festa, quella a cui Fridolin partecipa assieme ad Albertine, è una festa in maschera. Questa caratteristica con è stata conservata nell'adattamento: la festa di Ziegler non è in maschera. Nella novella la festa occulta, la cui natura esoterica è tutt'altro che evidente, è scarsamente frequentata e la parola d'ordine per l'ingresso è "Danimarca"; ciò è significativo, dato che Albertine provò attrazione per il un militare proprio in Danimarca, durante una vacanza. Nel film la password è invece "Fidelio". Nelle prime bozze della sceneggiatura, la parola d'ordine era "Fidelio Rainbow". Per fortuna è stata semplificata: suonava malissimo! Il critico cinematografico Jonathan Rosenbaum ha notato che entrambe le password si riferiscono ad elementi del comportamento di un membro della coppia, sebbene in modi opposti (infedeltà - fedeltà). 

Origine del cognome Ziegler 

Si dice che Kubrick volesse eliminare ogni riferimento alla cultura ebraica dalla sua pellicola, nonosante le pressioni esercitate dal cosceneggiatore Frederic Raphael, ebreo e a quanto pare abbastanza permaloso sull'argomento, che voleva personaggi più fedeli all'originale. Ebbene, questa voce non è del tutto fondata, in quanto esiste un chiaro elemento ebraico ashkenazita nella narrazione: il personaggio chiamato Victor Ziegler, che non compare nella novella schnitzleriana. Il cognome indica senza possibilità di errore la sua origine dalla Tribù dei Numeri, detta così perché identifica le persone con due cifre: il numero dei figli e quello dei nipoti (fonte: Philip Roth). Sono molto dotati e intelligenti, ma per loro uno "zero-zero" come me vale meno degli stronzi di un pollo. Tornando a Victor Ziegler, il suo cognome ha un'etimologia chiarissima: significa "Fabbricatore di tegole". In Yiddish ziegel significa infatti "tegola" (tedesco Ziegel). Il suffisso -er è un tipico agentivo e in molti casi forma nomi di professioni. 

 
La difficile identificazione della setta 
 
Tutto è da prendersi con le pinze, anche perché Kubrick all'inizio aveva intenzione di mostrare la festa in maschera come una grottesca carnevalata clerical, con i partecipanti vestiti da fratacchioni e da suore - proprio come è descritta nel romanzo di Schnitzler. Non è quindi sicuro che il regista intendesse realmente trasmettere un messaggio esoterico, come moltissimi critici hanno affermato. Gli adepti travestiti da fratacchioni descritti da Schnitzler avevano sotto il saio vesti da cavalieri, di diversi colori. Proprio per questo il protagonsta infiltrato veniva subito riconosciuto: se ne restava da solo col saio, senza poter fare nulla di più. Lo scrittore austriaco non fa alcuna esplicita descrizione di atti sessuali, mimati o compiuti realmente - all'epoca non sarebbe stato facile parlare di questi argomenti come lo facciamo oggi. Assurde sono le attribuzioni di simili orge alla Libera Muratoria. L'idea del massoni che fanno sesso di gruppo con maschere è un luogo comune dei cospirazionisti che pullulano nel Web, ma non ha alcun fondamento. Anzi, direi che si tratta di una società segreta piuttosto puritana. Notiamo che nelle logge massoniche regolari sono ammessi soltanto uomini. Certamente non vengono noleggiate prostitute, che non potrebbero varcare la soglia di alcuna riunione. Anche le logge massoniche dette co-massoniche, non regolari, che ammettono donne, vige la separazione tra i sessi. Per quanto riguarda l'associazione al culto di Satana, anch'essa molto comune nel Web, occorre fare alcune precisazioni. Esistono associazioni sataniche, che hanno natura completamente diversa da quella della Massoneria, in cui avvengono orge e talvolta sono indossate maschere. Ad esempio la Chiesa di Satana fondata da Anton Szandor LaVey. Tuttavia si ravvisano differenze enormi rispetto a quanto visto nel film di Kubrick, in cui mancano completamente simboli come la Testa di Baphomet e il Pentacolo. Questi simboli sono di importanza fondamentale per la celebrazione dei riti in onore di Satana. Anche le invocazioni al Principe delle Tenebre sono centrali nei riti del Satanismo laveyano e non laveyano. Le maschere usate dai seguaci di LaVey sono zoomorfe e coprono l'intero capo. In sostanza, cosa c'è di realmente satanico nella cerimonia officiata dallo Ierofante Rosso? Nulla. Alla luce di queste considerazioni, che sono il frutto di una logica ferrea, non possiamo identificare in alcun modo la setta che Kubrick ha tanto bene descritto e rappresentato. Posto che essa realmente esista e che non sia soltanto un frutto dell'immaginazione di un oppiomane!
 
Una nota caustica. Gli affiliati alla Libera Muratoria sono quasi tutti sposati e con figli. Non sono elementi di opposizione all'ordine costituito. Semmai ne sono i pilastri! Gli affiliati alla Chiesa di Satana di LaVey sono quasi tutti sposati e con figli. Lo stesso Anton Szandor LaVey era sposato e con figli. Il suo successore, Peter H. Gilmore, è felicemente sposato. Non possiamo rimandare oltre il nostro giudizio. Tutti costoro sono emanazioni dell'istituzione familiare e non vogliono sovvertire nulla! Ora della fine, sarei considerato un escremento e un dannato da queste persone. E dovrei forse amarle? Di tutto ciò i complottisti non tengono ovviamente conto.     

 
Lo pseudo-Enochiano di Kubrick 

Questo è il testo della litania "satanica" intonata dallo Ierofante Rosso durante la cerimonia: 
 
Auov uad auon acnurop ias iicinecu ertac iulunmod asiz...
Aiutseca iulusacal iulutnafs ia irotacafenib is irotiulim irotanihcni.
Uezenmud iul rolibor roletacap aeratrei is aerasal aeratecrec aeriutnam aetatanas aecap ataiv alim urtnep magur en as iulunmod.
Auov uad auon acnurop ias iicinecu ertac iulunmod asiz...

 
La trascrizione fonetica in caratteri IPA è problematica, perché vengono omesse molte sillabe. Per comprendere bene l'esecuzione del canto è necessario segnare la posizione dell'accento principale e dell'accento secondario di ciascuna parola: le sillabe atone hanno spesso una pronuncia ridotta e in alcuni casi cadono completamente. Questo è il brano trascritto con gli accenti principali, che sono molto intensi:
 
Áuov uad auón acnúrop ias iicínecu ertác iulunmód asíz...
Aiutséca iulusácal iulutnafs iá irotacafénib is irótiulim irótanihcni.
Uézenmud iul rolibór roletácap aerátrei is aerásal aerátecrec aeriútnam etatanás aecáp atáiv alím úrtnep mágur en as iulunmód.
Áuov uad auón acnúrop ias iicínecu ertác iulunmód asíz...
 
 
Ecco la trascrizione IPA, per cui sono stati necessari moltissimi ascolti ripetuti del canto:  
 
/'ɔwad ə'wɔn ak'njurɔp jas i'tʃinetʃu er'tak lən'mɔd a'sidz... 
aju'tsetʃa julu'sakal ətnaf'sja iroka'fenib is i'rɔtjulim i'rɔtanikni 'wɛzenmud jul roli'bɔr role'takap ai'ratrei is ai'rasæl ai'ratekrek ai'rytnam etata'nas ai'kap a'taiv a'lim 'urtnep 'mɔgur ɛneslən'mɔd. 
'ɔwad ə'wɔn ak'njurɔp jas i'tʃinetʃu er'tak lən'mɔd a'sidz.../
 
Ci saremo aspettati un canto in lingua Enochiana, ma siamo stati subito delusi capendo che non lo è affatto. Questo salmo non è assolutamente Enochiano. Se invertiamo la pronuncia delle parole, otteniamo una sorpresa: 

Zisa Domnului catre ucenicii sai, porunca noua dau voua. Domnului sa ne rugam pentru mila, viata, pacea, sanatatea, mantuirea, cercetarea, lasarea si iertarea pacatelor robilor lui Dumnezeu. Inchinatori, miluitori si binefacatori ai sfantului lacasului acestuia. 

Ebbene, questo è... rumeno. Il significato, non è difficile capirlo, non è affatto satanico, bensì cristiano: l'incipit è tratto dal Vangelo di Giovanni (13, 34): 

E Dio disse ai suoi apprendisti: "io vi do un nuovo comandamento, di pregare il Signore per la misericordia, la vita, la pace, la salute, la salvezza, la ricerca, l'abbandono e il perdono dei peccati dei bambini di Dio. Coloro che pregano, hanno misericordia e si prendono buona cura di questo luogo santo."  
 
Anziché blaterare di baggianate massoniche e di orge dell'Antico Egitto, i cospirazionisti avrebbero potuto fare una breve e semplice ricerca in Google, trovando all'istante tutte le informazioni necessarie per capire l'origine della litania. Riporto i dati nel seguito. 
 
 
DELUGE 
 
Autrice: Jocelyn Pook  
Album: Deluge 
Anno: 1997 
Brani: 
   1) Requiem Aeternam 
   2) Indigo Dream 
   3) Oppenheimer 
   4) Thousand Year Dream
   5) Forever Without End 
   6) Blow the Wind / Pie Jesu 
   7) Migrations 
   8) Goya's Nightmare 
   9) Backwards Priests 
   10) Forever Without End (solo voices)
   11) La Blanche Traversée 
   12) Flood 
 
La canzone è proprio Backwards Priests (ossia "Preti al contrario"). 
 
Una volta che si è capito il principio fondante, si può comporre un breve glossarietto di questa lingua criptica, che è rumeno letto al contrario: 
 
asiz "chiamato"
Iulunmod "al Signore"
iicinecu "apprendisti"
uad "io do"
auon "nuova"
acnurop "comandamento"
auov "a voi" 
is "e" 
ataiv "la vita" 
aecap "la pace" 
aetatanas "la salute" 
aeriutnam "la salvezza" 
aeratecrec "la ricerca" 
aerasal "l'abbandono"
aeratrei "il perdono" 
iulutnafs "del santo"
Uezenmud "il Signore" 
 
Ogni lingua romanza, se letta al contrario, acquista una sonorità sinistra e un sapore "satanico". Anche l'italiano. Si potrebbe addirittura fondare una nuova scienza: la filologia romanza satanica, che si occupa delle forme inverse del latino e delle lingue neolatine! 

Alcune parole le possiamo tradurre agevolmente in Enochiano: 
 
asiz "chiamato" = IUMD 
acnurop "comandamento" = SIBSI 
aecap "pace" = ETHARZI 
ataiv "vita" = IABES 
auov "a voi" = NONCA, NONCF
is "e" = OD
iulutnafs "del santo" = DE PIR
uad "io do" = DLUGA 
Uezenmud "il Signore" = OIAD, PIAD   
 
Il gioco è semplicissimo. Possiamo servirci, cum grano salis, del traduttore di Google e dello Wiktionary nei casi dubbi, per ottenere qualsiasi parola di rumeno inverso. Ecco un dizionarietto rumeno inverso-Enochiano, espanso rispetto al precedente. 
 
acnats "roccia" = PATRALX
acsaec "coppa" = TALHO 
aets "stella" = VAN  
artaip "pietra" = ORRI 
arug "bocca" = BUTMON 
asaca "casa" = SALMAN 
ataegas "freccia" = MAL  
auov etraom "morte a voi" = TELOCH NONCA 
biuc "nido" = VIRQ
cirenutni "tenebra" = ORS  
cof "fuoco" = PRGE 
egnas "sangue" = CNILA  
eim "mille" = MATB
eiromem "memoria" = PAPNOR  
eirucub "gioia" = MOZ 
epa "acque" = ZIN
eraos "sole" = ROR  
erecalp "piacere" = QUASAR  
ereim "miele" = PANU 
esas "sei (6)" = NORZ 
etpaon "notte" = DOSIG  
etraom "morte" = TELOCH  
iif "figli" = NOROMI 
iitrom asac "Casa della Morte" = SALMAN TELOCH  
iitrom eripila "Ali della Morte" = UPAAH TELOCH
iov urtnep etraom "morte a voi" = TELOCH NONCA  
itnifs ertnid lunu "Uno dei Santi" = L DE PIR  
iuludai lucof "fuoco dell'Inferno" = DONASDOGAMA 
    TASTOS, DONASDOGAMASTOS 
lucard "Il Diavolo" = TELOCHVOVIM
luif  "figlio" = NOR  
niv "vino" = ROXTAN 
nroc "corno" = MOSPLEH 
pac "testa" = DAZIS 
pmit "tempo" = MOR  
roiretni "dentro" = NOTH 
rualab "drago" = VOVIN 
taeb "ubriaco" = ORSBA
ue "io" = OL 
urgen "nero" = DOR  
ut "tu" = ILS 
tnisba "assenzio (erba)" = TATAN 
tnus ue "io sono" = ZIR, ZIRDO, OALO 
 
Come si può ben vedere, non esiste la benché minima relazione tra le due lingue. Di più: se una persona conosce il rumeno ed è abile nel pronunciarne le parole all'inverso, ha la conoscenza di qualsiasi contenuto rituale. L'Enochiano invece è del tutto impenetrabile a chi non lo conosce. Usare una lingua inversa per un qualsiasi scopo, esoterico o meno, è una cosa estremamente ingenua. Nel romanzo breve di Schnitzler non si fa riferimento ad alcuna lingua particolare. Il canto descritto è una composizione sacra italiana, seguito poi da alcune musiche profane, dal ritmo ben diverso.
 

Censura e atti mimati 

Le forze funeste della censura si sono manifestate in più occasioni sulla pellicola di Kubrick, soprattutto negli Stati Uniti d'America. Nessuno sembra essersi mai accorto che esiste un'altra censura, effettuata proprio all'interno del rito esoterico: non si vede una sola vera scena di sesso orale. Ci sono due donne distese nella posizione denominata 69 ma indossano entrambe la maschera e si vede che il cunnilingus reciproco è finto. Così è finto il bacio alla francese dato da una ierodula al suo partner nell'atto di sceglierlo. Si ha un possibile parallelismo con le maschere rituali zoomorfe usate nella Chiesa di Satana di LaVey, anche se la cosa è ben lungi dall'essere certa. Forse l'Organista di San Francisco stimava poco la fellatio e altri atti oro-genitali - o almeno non ne approvava l'uso rituale - così in alcune occasioni i suoi adepti indossano ingombranti maschere. E altresì vero che lo stesso LaVey non indossava mai maschere, così come molte donne bellissime coinvolte nelle celebrazioni. Veniamo ora alle copule che Kubrick ci fa vedere dopo che si è compiuto il rito dello Ierofante Rosso e delle ierodule. Sono atti incredibilmente scattanti, meccanici, rapidi, come se ci fosse una molla nel fallo del penetratore. Pochi si sono accorti che non possono essere copule vere. Nessuno potrebbe mai reggere un ritmo simile. 
 
Furore antisodomitico 
 
Il protagonista sta camminando per le vie notturne immaginandosi la moglie sotto l'assedio erotico dell'ufficiale navale, quando viene aggredito da alcuni energumeni che senza motivo lo accusano di essere un sodomita passivo. Ecco le violentissime invettive: 
 
"Ehi ehi ehi ehi, secondo voi con chi gioca questo bambolino?"
"Con la squadra rosa, no?" 
"Buon Natale, mariolina!"
"Ehi, maschiaccia, i tuoi fratelli di culo stanno laggiù!"
"Chiappe di prima scelta!"
"Prendi questa torta di cioccolata merdosa, brutta checca!"
"Vieni con noi, frociona!" 
"Te lo faccio così!" 
"Vattene a San Francisco, è quella la tua città!"
 
Leggendo il romanzo breve di Schnitzler, non si trova ovviamente traccia di questi riferimenti a concreti rapporti sodomitici. Si dice che l'autore abbia narrato di un'aggressione antisemita, ma in realtà tutto è molto più soft di quanto ci aspetteremmo. Alcuni studenti universitari, goliardi di una "Corporazione degli Alemanni" riconoscibili dai berretti blu, avanzano contro Fridolin mentre passa di notte per un angiporto. Uno di loro gli assesta una gomitata. Il medico è tentato di sfidare a duello l'aggressore ma poi ragiona sulle possibili conseguenze in cui potrebbe incorrere (mutilazione, cecità, setticemia, etc.), quindi desiste. Non si legge alcun insulto antisemita: l'intero attacco è muto. Pensavo che gli aggressori inveissero con epiteti duri e sanguinosi, ingiurie tipo "Saujude!" o "Judensau!", ma quando ho letto la novella ho potuto constatare che nulla di tutto ciò era presente: queste cose sarebbero venute in seguito. Non si potrebbe nemmeno essere sicuri che l'aggressione descritta da Schnitzler sia stata di matrice antisemita. In fondo, ai bulli non servono pretesti per aggredire. Sappiano che il movente era l'antisemitismo perché all'epoca esistevano società segrete e confraternite ispirate al pangermanesimo, che reputavano la popolazione ebraica come un nemico da distruggere. Cos'è accaduto nell'adattamento? Kubrick ha ingigantito l'aggressione e l'ha rivolta contro l'omosessualità. Resta comunque qualcosa di stonato e insensato: i bulli non avrebbero avuto motivo di etichettare l'aitante medico come "checca", "frociona" e via discorrendo.  
 
 
Curiosità varie 
 
La parte del protagonista fu offerta a Harrison Ford, che però non accettò la proposta. Kubrick non riuscì davvero a rassegnarsi e lasciò una traccia indelebile del suo desiderio frustrato, dando al medico di New York il cognome Harford, ottenuto proprio dall'abbreviazione di Harrison Ford. In più occasioni ebbe a dire che il protagonista ideale doveva essere un "Harrisonfordish Goy", ossia un non ebreo simile a Harrison Ford!
 
La parola d'ordine Fidelio è il titolo della sola opera lirica di Ludwig van Beethoven. Fidelio (dal latino fidelis "fedele") è il nome della protagonista, una donna che si traveste da uomo per salvare il suo amante.  
 
La maschera indossata da Bill Harford durante il rito esoterico è modellata sui lineamenti dell'attore Ryan O'Neal. Il riferimento che Kubrick voleva comunicare è a un altro capolavoro della sua filmografia: Barry Lyndon (1975). Ryan O'Neal ha interpretato proprio il ruolo dell'inquieto irlandese Barry Lyndon, un esule le cui peripezie per l'Europa sono mitiche.  

Il cast include ben sette registi: Sydney Pollack, Todd Field, Thomas Gibson, Rade Serbedzija, Alan Cumming, Brian W. Cook e Tom Cruise. Credo che sia un fatto notevole, di quelli che non si sono verificati di frequente nella storia della Settima Arte!  

L'attore tedesco Sky du Mont (nato Cayetano Neven du Mont) interpreta l'ungherese Sandor Szavost e mi è molto familiare, dato che ha anche interpretato ben 14 episodi della serie televisiva L'ispettore Derrick, di cui sono un fan accanito. In tutti i casi i personaggi erano carogne. Notevole è anche la sua interpretazione nel film I ragazzi venuti dal Brasile (The boys from Brazil, 1978), diretto da Franklin J. Schaffner, quello con un immortale Gregory Peck nel ruolo del sulfureo Zio Pepi. Sky è un personaggio eccezionale, nato a Buenos Aires da una famiglia nobile fuggita dalla Germania di Hitler. Un altro ramo della stirpe dei Du Mont, attivo nell'editoria, fu invece una colonna portante del Nazionalsocialismo, di cui diffuse con ogni mezzo le dottrine. 

Siccome Kubrick non sembrava in cattive condizioni di salute durante la lavorazione del film, si diffuse la credenza che la sua morte inattesa avesse a che fare con le sequenze rituali in maschera. Una potente setta sarebbe rimasta urtata da quanto il cineasta stava per rivelare al mondo e avrebbe provveduto a farlo avvelenare, prima che la pellicola uscisse nelle sale. Questa immaginaria setta avrebbe avuto le capacità di uccidere un regista famoso, ma al contempo non avrebbe in alcun modo potuto fermare la propalazione del film. Mi sembra poco credibile. Una conventicola potente deterrebbe, proprio per definizione, notevoli mezzi per fare pressione sulle autorità: non sarebbe così difficile far sparire qualcosa di scomodo. 
 
Il film fu girato interamente in Inghilterra. Nicole Kidman e Tom Cruise abitarono così a lungo a Londra che i loro due figli acquisirono un marcato accento britannico.
 
 
Conclusioni 

Fustigo la stupidità di coloro che contrappongono la "sana scopata" della coppia alla "insana scopata" al di fuori della coppia. Non c'è alcuna differenza ontologica tra i due atti: si tratta del contatto tra i corpi e di un semplice sfregamento di un budellino, da cui esce un po' di muco pieno zeppo di microscopici girini aggressivi. Un liquame genetico che è lo stesso, sia che venga emesso dal marito nel corpo della moglie o di una prostituta qualunque. Nessuno sembra averlo ancora caputo: la moglie stessa è una prostituta, si tratta di mereticio legalizzato dai poteri del mondo! Possibile che non ci arrivino? Ogni marito è l'equivalente di un pappone! Non bisogna fare di questo schifo un mito, né ammantare l'atto carnale di aspettative prive di senso! 

venerdì 12 marzo 2021


ROSEMARY'S BABY -
NASTRO ROSSO A NEW YORK 
 
 
Titolo originale: Rosemary's Baby
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1968
Durata: 136 min
Rapporto: Widescreen
Genere:
Orrore, drammatico, thriller  
Sottogenere: Satanico, onirico 
Regia: Roman Polański
Soggetto: Ira Levin (dall'omonimo romanzo)
Sceneggiatura: Roman Polański
Produttore: William Castle 
Produttore associato: Dona Holloway
Fotografia: William Fraker
Montaggio: Sam O'Steen, Bob Wyman
Musiche: Krzysztof Komeda
Scenografia: Richard Sylbert 
Direzione artistica: Joel Schiller 
Costumista: Anthea Sylbert  
Fonico: Harold Lewis 
Assistente regia: Daniel McCauley 
Secondo assistente regia: Wolfgang E. Marum 
Reparto musica: Robert Bain, Jack Hayes, Lous Kaufman  
Reparto elettrico: Steve Birtles 
Reparto fotografia: Michael P. Joyce, Robert Willoughby
Stunt: Roger Creed, Frank Orsatti
Trucco: Sidney Guilaroff, Vidal Sassoon, Allan Snyder,
    Sherry Wilson 
Colorista: Sheri Eisenberg
Interpreti e personaggi: 
    Mia Farrow: Rosemary Woodhouse
    John Cassavetes: Guy Woodhouse
    Ruth Gordon: Minnie Castevet
    Sidney Blackmer: Roman Castevet
    Maurice Evans: Edward "Hutch" Hutchins
    Ralph Bellamy: Dott. Abraham Sapirstein
    Angela Dorian: Teresa "Terry" Gulliver (in originale
          Gionoffrio)
    Patsy Kelly: Laura-Louise McBirney
    Elisha Cook Jr.: Sig. Nicklas
    Emmaline Henry: Elise Dunstan
    Charles Grodin: Dott. C. C. Hill
    Hanna Landy: Grace Cardiff
    Phil Leeds: Dott. Shand
    D'Urville Martin: Diego
    Hope Summers: Sig.ra Gilmore
    Marianne Gordon: Joan Jellico, amica di Rosemary
    Wende Wagner: Tiger, amica di Rosemary
    Walter Baldwin: Sig. Wees
    Patricia O'Neal: Sig.ra Wees
    Charlotte Boerner: Sig.ra Fountain
    Gail Bonney: Babysitter (voce)
    Carol Brewster: Claudia Comfort
    Jean Inness: Suor Agnes
    Lynn Brinker: Suor Veronica
    Sebastian Brook: Argyron Stavropoulos
    Gordon Connell: Allen Stone, l'agente di Guy
    Patricia Ann Conway: Sig.ra John F. Kennedy
    Tony Curtis: Donald Baumgart (voce)
    Almira Sessions: Sig.ra Sabatini
    Michael Shillo: Il Papa
    Clay Tanner: Il Diavolo 
    Viki Vigen: Lisa
    Frank White: Hugh Dunstan 
    Toby Adler: Signora sullo yacht 
    Cathy Steele: Signora sullo yacht
    Roy Barcroft: Uomo abbronzato 
    Yvonne Bouvier: Donna nella sequenza onirica 
    Florence Clayton: Donna nella sequenza onirica
    Pearl S. Cooper: Donna nella sequenza onirica 
    Jean Crowley: Donna nella sequenza onirica 
    Eleanore Vogel: Donna nella sequenza onirica
    Ann Graeff: Donna nella sequenza onirica 
    William Graeff: Uomo nella sequenza onirica
    Charles Drubin: Uomo nella sequenza onirica 
    Al Jepson: Uomo nella sequenza onirica 
    Ray Johnson: Uomo nella sequenza onirica 
    Max Wagner: Uomo nella sequenza onirica 
    Sharon Tate: Ospite alla festa 
    Michael Stark: Uomo alla festa 
    Tom Signorelli: Uomo alla festa 
    Josh Peine: Uomo alla festa  
    Floyd Mutrux: Uomo alla festa 
    Ken Luber: Uomo alla festa
    Naga Seversen: Donna alla festa  
    Svetlana Mischoff: Donna alla festa 
    Donna Mantoan: Donna alla festa 
    Lorna Luce: Donna alla festa  
    Irene Kelly: Donna alla festa 
    John Halloran: Meccanico 
    Marilyn Harvey: Receptionist del dott. Sapirstein 
    Duke Fishman: Un uomo
    Elmer Modlin: Giovane uomo 
    Martin Meyers: Uomo sulla scena del suicidio
    Al Szathmary: Taxista
    Alphonso DuBois: Pittore 
    Janet Garland: Infermiera 
    Ernest Harada: Giovane uomo giapponese 
    Natalie Masters: Giovane donna 
    Robert Whaley: Zio Mike 
    Craig Littler: Jimmy 
    Louise Lason: Portia Haynes 
    Michael Larrain: Ted Wendell
    Adele Wynn: Caroline Wendell
    Bruno Sidar: Sig. Gilmore
    George Savalas: Operaio 
    William Roderick: Scott 
    Benito Prezia: Renato 
    Gale Peters: Rain Morgan 
    Jack Knight: Pattugliatore 
    Bill Baldwin: Venditore 
    Rutanya Alda: Segreteria del dott. Hill (voce) 
    William Castle: Uomo al telefono pubblico
    Jack Ramage: Promotore 
    Roger Creed: Mason    
Doppiatori italiani:
    Maria Pia Di Meo: Rosemary Woodhouse
    Giuseppe Rinaldi: Guy Woodhouse
    Gino Baghetti: Edward "Hutch" Hutchins
    Wanda Tettoni: Minnie Castevet
    Corrado Gaipa: Roman Castevet
    Flaminia Jandolo: Teresa "Terry" Gulliver
    Michele Gammino: Dott C.C. Hill
    Oreste Lionello: Sig. Nicklas
    Lydia Simoneschi: Laura-Louise McBirney
Titoli in altre lingue:
   Romagnolo: Al putèṅ dla Rosemary - Nàstar rós a New
        York  
   Tedesco: Rosemaries Baby 
   Francese: Le Bébé de Rosemary (Québec)
   Rumeno: Copilul lui Rosemary
   Spagnolo: La semilla del diablo (Spagna); 
          El bebé de Rosemary (America Latina) 
   Catalano: La llavor del Diable
   Portoghese: A semente do diablo (Portogallo);
          O bebê de Rosemary (Brasile)
   Basco: Rosemaryren Haurra
   Finlandese: Rosemaryn painajainen
   Russo: Ребёнок Розмари
   Croato: Rosemaryna beba 
   Polacco: Dziecko Rosemary
   Greco (moderno): Το Μωρό της Ρόζμαρι
   Turco: Rosemary'nin Bebeği
   Ebraico (moderno): תינוקה של רוזמרי
   Arabo: طفل روزماري
   Persiano: بچه رزماری
   Cinese mandarino: 魔鬼怪嬰
   Giapponese: ローズマリーの赤ちゃん
        (Rōsumarī no akachan)
   Nāhuatl (classico): Īpil Rosemary 
   Quechua: Rosemaryp wawa 
Colonna sonora originale:
    Lullaby, Part 1 – 2:20 (cantata da Mia Farrow)
    The Coven – 0:45
    Moment Musical – 2:00
    Dream – 3:45
    Christmas – 2:05
    Expectancy – 2:21
    Main Title – 2:25 (cantata da Mia Farrow)
    Panic – 2:02
    Rosemary's Party – 2:05
    Through the Closet – 1:44
    What Have You Done to Its Eyes – 1:27
    Happy News – 1:57 
Budget: 3,2 milioni di dollari US
Box Office: 33,4 milioni di dollari US

Trama:
Una coppia di giovani sposi in cerca di casa riesce a trovare un appartamento spazioso e conveniente in un palazzo gotico chiamato Bramford, i cui inquilini sono quasi tutti anziani. L'uomo si chiama Guy Woodhouse ed è un attore che ha appena iniziato la sua carriera. La moglie, Rosemary, è di estrazione plebea e rurale (il cognome da signorina rimane ignoto). I due non si lasciano sfuggire l'occasione, anche se apprendono dal loro amico Hutch che il condominio ha una fama oscura legata a omicidi, suicidi, stregonieria e rituali satanici; la precedente inquilina dell'appartamento è morta dopo essere caduta in coma. I vicini di casa, gli anziani coniugi Minnie e Roman Castevet, si dimostrano subito alquanto bizzarri e invadenti. Guy li ritiene simpatici e inizia a trascorrere le sue serate con loro, mentre Rosemary non li sopporta. La donna fa la conoscenza della giovane Terry, una ex tossicodipendente accolta dai Castevet nel loro appartamento. Ne riceve in dono un ciondolo di buon augurio, contenente una radice di tannis. Pochi giorni dopo, Terry si suicida lanciandosi nel vuoto. Guy ottiene una parte importante in uno spettacolo di Broadway perché l'attore che avrebbe dovuto interpretarla è diventato cieco all'improvviso, senza alcuna causa apparente. Al settimo cielo per il suo successo, Guy vuole festeggiare folleggiando con la moglie e le propone di generare un figlio. La sera la coppia cena a lume di candela, finendo con un dessert preparato dalla signora Castevet. Il dolciume è una mousse al cioccolato, chiamata "moscia" dalla carampana che l'ha donata. A detta di Rosemary, questa "moscia" avrebbe un sapore di gesso, ma il marito irritato la obbliga a ingurgitarla.
Lei ne mangia un po' e di nascosto getta via il resto, ma è troppo tardi. Perde i sensi e sprofonda in un incubo, in cui viene offerta a un essere abominevole dal marito e dai Castevet. Questo mostro, che ha occhi di vipera e pelle lebbrosa, la possiede carnalmente col suo enorme fallo e le inietta dentro lo sperma. Al risveglio, la mattina, Guy confessa a Rosemary di aver approfittato della situazione per penetrare nel suo canale procreativo e immettervi il genetico. Quindi il sogno aveva un fondamento nella realtà! Un mese dopo la donna risulta incinta. A comunicarglielo è il suo ginecologo, il dottor Hill. Non appena i Castevet vengono a sapere la notizia, fanno pressione su di lei affinché cambi ginecologo, consigliandole una loro conoscenza, il dottor Sapirstein (tra gli esseri umani la parola "consiglio" è un eufemismo per "pressione"). Rosemary si sente molto sollevata, ma presto si accorge di essere caduta in una trappola. È l'inizio di un incubo ad occhi aperti. Il dottor Sapirstein prescrive alla donna gravida alcune dubbie pozioni erboristiche, che le inducono sintomi molesti come perdita di peso, coliche intestinali e diarrea profusa. Il suo aspetto, spettrale e smagrito, preoccupa molto l'amico Hutch, che comincia ad indagare sulla storia del condominio Bramford. Tuttavia, prima di poter render noti i risultati ottenuti, Hutch sprofonda nel coma. Rosemary, temendo per la propria salute, cerca di ritornare dal suo precedente ginecologo, il dottor Hill, ma Guy le si oppone, temendo che il dottor Sapirstein possa offendersi. Dopo il litigio, i dolori della donna cessano all'improvviso. Tre mesi più tardi, una certa Grace Cardiff la contatta e la informa che Huth, suo amico, è morto, ma che prima del trapasso è tornato cosciente e la ha incaricata di darle un libro sulla stregoneria intitolato All them Witches, assieme a un messaggio criptico: "Il nome è un anagramma". Così Rosemary arriva a comprendere la verità. Roman Castevet è un anagramma di Steven Marcato, nome del figlio di un famoso satanista, Adrian Marcato. Ora ne è certa: i Castevet e il dottor Sapirstein sono adoratori di Satana! Le loro intenzioni nei confronti del bambino che lei ha in grembo non possono essere buone. Per istinto, Rosemary cerca rifugio dal dottor Hill,  che però si rivela egli stesso un appartenente alla setta satanica a cui non solo è affiliato il dottor Sapirstein, ma anche Guy. I due demonolatri raggiungono lo studio del dottor Hill. La gravida, giudicata isterica, viene sottoposta a sedazione. Quando si sveglia, le viene detto che ha avuto le doglie e che il bambino è nato morto. Non rassegnandosi alla morte del figlio, Rosemary trova un adito segreto che dalla sua camera da letto conduce nell'appartamento dei Castevet. Qui trova tutti, il marito, i Castevet, il dottor Sapirstein e altri membri della setta, intenti ad adorare il bambino, vivo e vegeto, che frigna in una culla drappeggiata di nero. Una croce rovesciata è appesa sopra di lui: egli è il Figlio di Satana! 
 
  

Recensione: 
Primo film americano di Polański, Rosemary's Baby è un indiscusso capostipite di un intero genere, quello dell'horror demoniaco. Con le sue sequenze sconvolgenti ha introdotto la tematica del culto satanico all'attenzione del grande pubblico, che spesso ne ignorava addirittura l'esistenza. La sua idea portante, quella della gravidanza innaturale, ha poi ispirato un gran numero di nuove opere, anche di genere completamente diverso: persino Alien di Ridley Scott (1979), coi suoi spaventosi processi xenogenetici, può essere in qualche modo ricondotto al concepimento del Figlio di Satana - pur non essendoci una derivazione diretta. L'interpretazione di Mia Farrow è indimenticabile. Forse con un'altra attrice l'esito non avrebbe raggiunto simili vette. Eroica e potentissima è l'interpretazione di Sidney Blackmer nel ruolo del satanico Roman Castevet, il cui volto grifagno deve aver popolato gli incubi di un'intera generazione! Non possiamo poi dimenticare Ruth Gordon nel ruolo della fastidiosissima Minnie Castevet: nel 1969 ricevette il Premio Oscar e il Golden Globe come miglior attrice non protagonista. Premi davvero meritati!  
 
Sequenze memorabili 
 
La rossochiomata Rosemary è stesa sul letto, nuda. Il suo pancino morbidissimo è incredibilmente sensuale. I senini, piccoli ma deliziosi, hanno i capezzoli eretti, segno inequivocabile che lei sta provando piacere. Gli adepti della setta satanica le tracciano complessi disegni esoterici sulla pelle di velluto. E pensare che la Farrow soltanto pochi mesi prima di lavorare con Polański aveva espresso l'intenzione di farsi suora! Se lo avesse fatto, saremmo stati privati di questa sublime visione erotica! 

Ricordi penosi
 
Incappai per la prima volta in questo film quando ero un moccioso. Il televisore trasmetteva le sequenze di Guy e di Rosemary che mangiavano e la scena della "moscia". Poi, quando iniziò la catabasi erotica, mia madre si irritò e decise che quel film non era adatto a un minore. Cambiò il canale, ma quelle poche scene le ricordai a lungo. Mi è rimasto in mente il signor Castevet che irrideva Rosemary, chiedendole: "Non sarà mica religiosa, mia cara?" All'epoca non avevo i mezzi per capire. Ero stato cresciuto in un mondo asettico, in cui la religione era lo stato naturale di ogni persona, in cui non era nemmeno contemplata l'esistenza di individui irreligiosi. La pellicola di Polański ha incrinato con poche parole e con poche immagini il finto cielo di quella rappresentazione scenica voluta dai miei genitori. Avevano paura di tutto. Erano iperprotettivi. Come i genitori di Siddhartha Gautama, che crebbero loro figlio facendogli ignorare persino l'esistenza della malattia e della morte. Se parlo di queste esperienze mortificanti, è a pubblica edificazione: vorrei che fosse chiara l'inutilità suprema di ogni tentativo di diniego della realtà dei fatti, per quanto orribile possa essere.  
 
Polański e il politically correct    
 
Anche questo film sanguigno, come innumerevoli altri, attualmente non potrebbe più essere girato. Nessun regista dei nostri tempi mostrerebbe senza problemi un marito che approfitta del sonno profondo della moglie per penetrare in lei e introdurvi il liquido seminale. Ok, siamo tutti d'accordo: è un comportamento spregevole per via della mancanza di consenso blà blà blà gnè gnè gnè. Tuttavia il furore del politically correct non fa nessuna distinzione tra mostrare qualcosa perché necessario alla trama e farne apologia o istigazione. E infatti a cosa si è ridotto il cinema del XXI secolo? A merda della Marvel e a merda della Walt Disney. Molti diranno che sto esagerando e che le cose non stanno come dico. Non si rendono conto che se si continua a vedere Rosemary's Baby è soltanto perché, avendo guadagnato lo stato di "classico" e di film cult, è soggetto a una certa tolleranza. 
 
Il mistero del sottotitolo 
 
Perché Nastro rosso a New York? È usanza diffusa esporre sulla porta di casa un nastro per indicare una nascita. Questo nastro augurale è azzurro se il nuovo nato è maschietto, rosa se è femminuccia. Come fare quindi ad annunciare al mondo che è nato il Figlio di Satana? È forse un comune maschietto? No di certo. Secondo l'opinione corrente, si dovrebbe quindi ricorrere a un nastro rosso, come simbolo e geroglifico della sua portentosa natura demoniaca. Il romanzo di Ira Levin, da cui il film è stato tratto, fu pubblicato in Italia proprio col titolo Nastro rosso a New York: solo in seguito fu cambiato in Rosemary's Baby, a causa del successo del film. In realtà del famigerato nastro rosso non c'è traccia. Non c'è nella pellicola di Polański e nemmeno nel romanzo di Levin. Il colore rosso attribuito a Satana è più che altro un mitologema dei bigottoni. Troviamo invece il nero, onnipresente. Ecco la descrizione tratta dal romanzo, a cui il regista si è attenuto in modo scrupoloso:   
 
"In fondo alla stanza, in uno dei grandi bovindo, c'era una culla di vimini, nera. Nera, completamente nera; drappeggiata con del taffetà nero e ricoperta, ammantata, da un velo nero. Una coccarda d'argento su un nastro nero era appuntata sul baldacchino nero.
Morto? Ma no, nonostante la sua paura, il rigido velo ebbe un fremito, il nero drappo s'agitò.
Stava lì dentro. In quella mostruosa culla da vecchie fattucchiere.
La coccarda d'argento era un crocifisso appeso per i piedi, con il nastro avvolto e annodato intorno ai piedi di Gesù.
La vista di suo figlio inerme in quella messa in scena sacrilega e orrenda fece spuntare le lacrime agli occhi di Rosemary; fu presa dall'improvviso desiderio di abbandonarsi, crollare a terra e piangere, arrendersi completamente davanti a quella diavoleria complicata e assurda." 

Non è ancora stato chiarito a chi si debba la trovata del nastro rosso. Il Web non è molto di aiuto in casi come questo. 

 
La moscia 
 
Nell'originale in inglese, Minnie Castevet pronuncia la parola mousse in modo errato, come se fosse mouse (il cui significato è "topo"). La pronuncia corretta di mousse ha una vocale lunga: /mu:s/. L'anziana impicciona trasforma tale vocale lunga in un dittongo: /maʊs/. Le sue frasi che menzionano il dolciume risultano dunque grottesche e stonate: stando a lei, Rosemary avrebbe mangiato un roditore! Credo che Polański abbia voluto creare queste ambiguità in modo consapevole. Secondo alcuni critici antisemiti, questa confusione tra mousse e mouse sarebbe tipica degli askhenaziti di lingua Yiddish e starebbe a significare che i Castevet erano ebrei (e quindi artefici di ogni malefatta). In italiano questi giochi di parole non hanno una convincente trasposizione, così non si è trovato nulla di meglio che alterare la mousse in una grezza moscia.

Adattamento  e traduzione
 
Il film si attiene al libro in una misura molto insolita. Alcuni esempi di questa aderenza al materiale di partenza sono: 

1) I due vasetti di mousse al cioccolato hanno condimenti diversi, in modo che il perfido Guy si assicuri che Rosemary ottenga quello con il "sottogusto gessoso";
2) Quando i Castevet stanno partendo per il loro viaggio in Europa, Roman ha in mano una radio a transistor. Nel libro apprendiamo che la radio gli era stata regalata durante una festa d'addio la sera prima;
3) Quando Rosemary fa visita al dottor Hill per la seconda volta, gli sono cresciuti i baffi. Non solo, ma i baffi sono "biondi e appena percettibili", come viene descritto nel libro.
 
Eppure Polański ha omesso di menzionare che il dottor Sapirstein è ebreo, mentre nel romanzo Minnie Castevet parlava di ciò in modo esplicito. Del resil resto il regista avrà pensato che non ci fosse bisogno di commentare le origini di un cognome che parla da sé (vedi le note etimologiche nel seguito).
 
Al responsabile della versione in italiano, Roberto De Leonardis, dava un enorme fastidio che nella pellicola comparisse qualsiasi riferimento anche vago al Bel Paese e alla sua onomastica. Quindi soppresse il cognome Gionoffrio e lo mutò in Gulliver. Questa decisione è stata giudicata bizzarra. Potrebbe darsi che il cognome Gulliver sia stato scelto per la sua assonanza con gullible "credulone". Nella versione originale, a Rosemary viene chiesto come si chiamasse la ragazza e lei risponde che aveva un cognome italiano. Nella versione in italiano, Rosemary risponde invece di non ricordare il cognome. De Leonardis non poté cambiare il cognome Marcato, troppo importante nell'architettura della narrazione. Mentre si trova in lavanderia, Rosemary viene scambiata per una famosa attrice, Victoria West. Il punto è che nell'originale l'attrice è invece Victoria Vetri (che è il vero nome di Angela Dorian). Il cognome italiano doveva essere soppresso. Credo che le motivazioni di De Leonardis fossero banali e meschine: convinto che l'Italia fosse il paese del Papa, di San Francesco e di Don Bosco, non tollerava il suo accostamento alla realtà del settarismo satanico. La sua ingenuità mi appare ridicola. 

 
Il Satana rivoluzionario di Roman Castevet
 
Roman Castevet ha infuso nel Satanismo le dottrine di Karl Marx e di Michail Bakunin! Ecco il suo sermone: 
 
Roman Castevet, rivolto a Rosemary: "Tuo figlio appartiene a Satana! Guy gliel'ha donato. In cambio avete avuto il successo!" 
Un'anziana coppia: "Ave Satana!"
Roman Castevet: "Satana gli darà potenza! Il suo nome sarà Adrian! Distruggerà i potenti e rovescerà i loro templi! Redimerà tutti i disprezzati e farà vendetta in nome dei dannati e dei torturati!" 
 
Qualcuno ha definito le dottrine di Karl Marx "una forma di Cristianesimo senza Dio" e "l'ultima eresia del Cristianesimo". L'Anarchia di Michail Bakunin ha il suo fondamento nel racconto della Genesi: Dio è il Moloch che opprime il genere umano. Le parole di Roman Castevet raccolgono questa eredità e la amplificano a dismisura, arrivando a un culmine che porta alla rottura il sistema. Di fronte a tutto ciò è difficile evitare di includere il Satanismo in ogni sua forma tra le confessioni cristiane! Non solo ne è cristiana l'origine, è cristiano anche il suo apparato retorico.  
 
La discussa presenza di  Anton Szandor LaVey 
 
Una voce circola da molto tempo. Il Web ha contribuito ad amplificarla a dismisura. Cose che un tempo circolavano giusto al Bar Sport, adesso giungono dovunque, in modo capillare. Questo è il punto: si dice che Anton Szandor LaVey, fondatore della Chiesa di Satana, abbia svolto funzioni di consulente per il film di Polański e che abbia persino partecipato come attore alla scena dell'orgia, impersonando il Diavolo. In realtà questa voce è del tutto priva di fondamento e si può escludere che LaVey abbia avuto a che fare con Rosemary's Baby. Va anche notato che all'epoca in cui il film uscì, la Chiesa di Satana era ancora giovane: era stata fondata soltanto nel 1966, in occasione della cosiddetta Notte di Valpurga, che cade il 30 aprile. A quanto si può appurare, la parte del Diavolo è stata interpretata da Clay Tanner, attore noto per Il texano dagli occhi di ghiaccio (The Outlaw Josey Wales, 1976), I fratelli Dion (The Gravy Train, 1974) e la serie TV Kung Fu (1972-1975). Pur non essendo stato accreditato nella parte del Diavolo, si converrà che Tanner non è esattamente uno sconosciuto.    

Una geniale forma di marketing 

Il National Catholic Office for Motion Pictures condannò il film, deprecando alcune scene di nudità e andando su tutte le furie per quello che considerava un "uso perverso delle credenze cristiane fondamentali, specialmente negli eventi che circondano la nascita di Cristo", oltre che per "la sua presa in giro di persone e pratiche religiose" (eroico Castevet!). Va però detto che ci furono nell'industria del cinema alcuni cattolici praticanti che difesero la pellicola: dal momento che riteneva Satana un'entità reale e non una metafora, non poteva essere ritenuta in contrasto col "pensiero religioso tradizionale". Più scomposta la reazione degli Evangelici, che strepitarono in modo forsennato affermando che Rosemary's Baby avrebbe portato il Male nel mondo. Alla fine della fiera, hanno il carattere del grottesco sia la storia di LaVey che quella dei censori cattolici e degli Evangelici furibondi. Eppure, possiamo dire che anche a causa di tutto ciò le fortune della pellicola si sono accresciute in maniera enorme. Conviene molto essere criticati dalle religioni organizzate! 

Sammy Davis Jr. e l'ironia del Destino 

Quando Rosemary si sdraia sul divano, poco prima che Minnie e la sua amica la interrompano, sta leggendo un libro ben strano: "Yes I can", di Sammy Davis Jr., un autore afroamericano. Si tratta di un'autobiografia che ebbe notevole successo, in cima alla lista dei best seller del 1965. Questo robusto mandingo era membro del cosiddetto "Rat Pack" (Branco di ratti), che includeva anche Frank Sinatra, all'epoca marito della Farrow (per questo voleva farsi suora!). Accanto al volume di Sammy Davis Jr. stavano in bella mostra i due volumi del famigerato rapporto di Afred Kinsey sul "comportamento sessuale del maschio umano". Poi si scoprì che era uno studio farlocco. Ricordo che pretendeva di documentare un caso di fellatio praticata a un animale! Ebbene, esiste una connessione satanica per Sammy Davis Jr., che nei tardi anni '60 si affiliò alla Chiesa di Satana di LaVey, pensando che avrebbe incendiato il mondo con furore rivoluzionario. Ne rimase molto deluso, concludendo che era soltanto un'accolita edinista dedita al sesso di gruppo. All'improvviso, dopo aver visto che oltre ai party orgiastici non c'era nulla di concreto, ne fuoriuscì. Ve lo dico io come sono andate le cose. Sammy Davis Jr. stava lavorando con la lingua l'ano di una femmina bellissima, quando all'improvviso lei gli ha scaricato in bocca una raffica di peti sulfurei, per poi rilasciargli sulla lingua un abbondante assaggio di quello che Pupo chiama "gelato al cioccolato, dolce e un po' salato".
 
Una trovata demente di Ray Bradbury  

Ho letto qualcosa che ha dell'incredibile. Lo scrittore di fantascienza Ray Bradbury è rimasto traumatizzato dal film di Polański. Non ha saputo accettare l'idea dell'esistenza del Figlio di Satana, per quanto si trattasse soltanto di un'invenzione cinematografica. Era il concetto stesso a disturbarlo. Gli rendeva la vita impossibile e lo privava del sonno. Così si è inventato un finale alternativo più stupido della merda, supplicando il regista di adottarlo. Secondo Bradbury, Rosemary avrebbe dovuto rapire il suo stesso bambino e portarlo in una cattedrale, elevandolo davanti all'altare e pregando Dio di prendersi quel fagotto di carne, con queste parole: "O Signore, o Dio, o Signore Dio! Riprenditi tuo figlio!". I satanisti avrebbero dovuto sbirciare tremebondi dal portone della cattedrale, senza poter entrare, cagandosi in mano per quella stupidissima preghiera. Bradbury, autore dei famosissimi romanzi Cronache marziane e Fahrenheit 451, ha così dimostrato di essere un decerebrato banale e senza senso alcuno. Già lo sospettavo di demenza per via di quello schifo che è Cronache marziane. Ora ne ho la conferma: era un idiota assoluto!  
 
 
La maledizione di Rosemary's Baby 
 
Il condominio Bramford è il realtà il famoso Dakota, un edificio inconfondibile e massiccio situato nell'Upper West Side di Manhattan, una zona particolarmente lussuosa. Vi risiedeva John Lennon, che nel 1980 fu ucciso da un suo fan che affermava di parlare col Diavolo e di adorarlo. L'assassinio avvenne proprio all'ingresso del palazzo. Come se non bastasse, John Lennon era molto amico di Mia Farrow. Aggiungo un altro fatto bizzarro, sconosciuto ai più. Il Dakota è stato l'ambientazione del romanzo di fantascienza Indietro nel tempo (Time and Again, 1970) di Jack Finney. 
 
Il compositore polacco Krzysztof Komeda, a cui si deve la colonna sonora del film, cadde in un precipizio nel corso di una festa a Los Angeles. Era il dicembre 1968. Riportò gravissime ferite alla testa e cadde in coma. Trasferito in Polonia, sua terra d'origine, spirò a soli 38 anni. Quello che stupisce è che un incidente del tutto simile lo si è visto accadere a Hutch, l'amico dei Woodhouse che finisce in coma dopo essere precipitato in una scarpata.       

Il produttore, William Castle, era convinto che sul film gravasse una terribile maledizione dovuta all'evocazione di Satana. Egli pensava che una conseguenza fosse il raccapricciante assassinio di Sharon Tate, la moglie incinta di Polański sventrata da Charles Manson, che le estrasse il feto dall'utero con le proprie mani. Era il 9 agosto 1969. William Castle attribuiva all'infuriare di Satana anche le proprie malattie, come una terribile infezione alle vie urinarie (con ogni probabilità una grave forma di gonorrea). Era terrorizzato, tanto che passò lunghi anni da recluso, rifiutandosi persino di mettere piede fuori dalla soglia di casa: aveva la convinzione che Satana si aggirasse nei paraggi come un leone ruggente pronto a divorarlo. Anche William Peter Blatty e Harvey Berhhard, rispettivamente produttori dei film L'esorcista (The Exorcist, 1973) e Il presagio (The Omen, 1978), erano convinti che l'opera di Polański fosse maledetta.   
 
Alcuni errori 
 
Sono presenti nella pellicola alcuni anacronismi. Al funerale una delle limousine è del 1968, mentre l'evento si svolge nel 1966. L'ho letto nel Web: del resto non capisco nulla di automobili e non sarei stato in grado di accorgermi dell'errore, dato che distinguo una Limousine da una Cinquecento solo perché quest'ultima è più piccola. Quando Rosemary è nel centro di Manhattan nel periodo natalizio del 1965, il titolo del film sul tendone del Radio City Music Hall è The Happiest Millionaire (Il più felice dei miliardari), che uscì solo nel periodo natalizio del 1967. Per due volte si vedono taxi Chevrolet del 1967. Tale modello è stato introdotto soltanto nell'autunno del 1966, mentre la nascita del Figlio di Satana avviene nel giugno dello stesso anno. Anche in questi casi si tratta di errori irrilevanti e futili. 
 
Non considero il fatto che Minnie Castevet non muove le labbra mentre dice a Rosemary: "Non importa dove siamo, i nostri pensieri saranno sempre con te." Una simile fattucchiera isterica avrebbe potuto benissimo avere la capacità del ventriloquio! Più rilevante mi appare invece l'allusione al dopobarba del dottor Sapirstein, fatta dal capoufficio di Rosemary, che fa questo paragone dopo aver sentito gli effluvi dell'amuleto con la radice di tannis. Ebbene, il luminare ashkenazita porta una barba completa!  
 
Curiosità varie 
 
Il nome di Rosemary è un riferimento a Maria, madre di Gesù. Questo accostamento è dovuto al carattere portentoso della sua gravidanza. Secondo un antico mito balcanico, Dio ebbe due figli: Gesù e Satanael. Il regista dovette esserne ispirato, creando così il suo personaggio femminile, mettendo in scena una simmetria che non ha alcuna corrispondenza nella dottrina della Chiesa di Roma e delle altre Chiese fondate sul Simbolo Niceno. All'epoca la cosa dovette fare un'impressione terribile ai cattolici. 
 
Rosemary ha un calendario cattolico in cui i venerdì sono contrassegnati da un pesce, come pro memoria per ricordare di non mangiare carne. Non ho mai visto in vita mia nulla di simile in Italia, paese che l'immaginario collettivo americano considera ipercattolico! Nel 1999 incontrai una ragazza che mangiava di magro il venerdì per tradizione di famiglia. La cosa mi apparve incredibilmente bizzarra. Sono rimasto meno stupito quando alcuni anni dopo ne ho incontrata una che apparteneva alla Chiesa di Satana di LaVey.  

La graveolente radice di tannis in realtà non esiste affatto: è stata inventata da Ira Levin appositamente per il suo romanzo. Con ogni probabilità il nome tannis è una semplice alterazione di tannin "tannino". 
 
La voce dell'attore diventato cieco, Donald Baumgart, con cui Rosemary parla al telefono, era quella di Tony Curtis. La Farrow non se lo aspettava, perché il regista aveva pensato bene di tenerla all'oscuro e di farle una sorpresa. L'effetto di disorientamento provato dall'attrice fulva era proprio quello che Polański cercava.  
 

Curiosità onomastiche 

Trovo bizzarra l'assonanza tra il cognome Castevet della coppia satanica e quello dell'attore che ha interpretato Guy Woodhouse, Cassavetes. Non è impossibile che la scelta dell'attore sia stata dettata proprio dal suo cognome, per ragioni esoteriche! 
Il cognome Cassavetes è di origine greca: la forma originale è Κασσαβέτης. Deriva dal turco kasavet "triste; ansioso" (glossa greca: "λυπημένος, ανήσυχος"). Varianti: Cassavetis, Cassavetti.
Il nominativo Roman Castevet è spiegato come l'anagramma di Steven Marcato, verità a cui Rosemary giunge usando le tessere del gioco noto come Scarabeo. Tra l'altro, non può essere una coincidenza il fatto che il nome del satanista dal ghigno aquilino sia lo stesso del regista. Evidentemente Roman Castevet è per Roman Polański quello che Mister Hyde è per il Dottor Jekyll. 
Il sito Myheritage.com menziona una Minnie Castevet nell'annuario dell'Archbishop Ryan High School a Omaha (Douglas County, Nebraska, US), proprio nell'anno 1968, ma aprendo il documento si scopre subito che il nominativo è soltanto una citazione del personaggio del film di Polański. In ogni caso il cognome esiste realmente ed è di origine francese: sempre su Myheritage.com si riescono ad avere informazioni sulla sua diffusione. 
 
Etimologia del cognome Castevet 
 
Non è ben chiara l'etimologia del cognome Castevet. Forse è nato dalla volgarizzazione del latino Castellum vetus "Castello vecchio". In modo simile, il cognome moldavo Castrovet proverrà da Castrum vetus, anch'esso "Castello vecchio". In Moldavia e in Romania si trova la variante Castrevet, di identica origine. Non bisogna invece confondere Castevet con Castevert, anch'esso presente in Francia, che sarà invece da Castellum viride "Castello verde". Parlo di volgarizzazioni di forme latine per un semplice fatto: sia il francese che il rumeno hanno una parola per dire "vecchio" che continua il diminutivo latino vetulus (latino volgare veclus): francese vieux, rumeno vechi. Il latino vetus, non compreso, è stato cristallizzato in -vet in questi cognomi, che probabilmente derivavano da un toponimo. Spiegazioni migliori non sono stato capace di escogitarne. Nella Rete non si trova alcuno studio etimologico dei cognomi in questione, come se fossero semplici guazzabugli di lettere senza senso; resta sempre una fonte di stupore questa trascuratezza dei filologi. 
 
Etimologia del cognome Marcato 

Il celebre satanista portava un cognome italiano: Marcato deriva dal latino mercātor "mercante". È un'interessantissima forma derivata direttamente dal nominativo, la cui consonante finale -r si è dileguata. Identica origine ha il cognome Mercatore, che però deriva dalla forma accusativa mercātōrem. Stando al sito Forebears.io, questa è la distribuzione del cognome Marcato per nazione: 


Italia: 5.446 persone 
Brasile: 2.091 persone 
Argentina: 186 persone 
Francia: 176 persone
Stati Uniti d'America: 124 persone
Australia: 45 persone
Svizzera: 24 persone
Canada: 19 persone 
Germania: 13 persone 
Qatar: 12 persone
 
Etimologia del cognome Sapirstein 
 
Tipico cognome ashkenazita, Sapirstein è stato spiegato come un derivato delle parole Yiddish sapir "zaffiro" (tedesco Saphir) e shteyn "pietra" (tedesco Stein). Tuttavia da indagini più approfondite emerge che la sua etimologia non è così semplice. Senza dubbio Sapirstein è connesso con un altro cognome ashkenazita ben noto: Shapiro. Come mi spiegò un professore genovese ormai defunto (RIP), chiunque porti il cognome Shapiro è sicuramente ebreo. Si pensa che Shapiro sia un cognome di origine locativa e che derivi dalla città tedesca di Speyer /'ʃpaɪəɹ/ (nota in italiano come Spira), anche se permane una grave difficoltà: è abbastanza difficile spiegare la vocale finale -o. Il significato più probabile è "Che viene da Spira". Evidentemente Sapirstein è ottenuto dallo stesso toponimo, ma con l'aggiunta del ben noto formante -stein "pietra". Dovrebbe quindi significare alla lettera "Pietra di Spira". Stando al sito Forebears.io, questa è la distribuzione del cognome Sapirstein per nazione: 
 

Israele: 133 persone 
Stati Uniti d'America: 116 persone 
Argentina: 8 persone 
Canada: 8 persone 
Inghilterra: 4 persone 
Sudafrica: 2 persone 

Varianti ortografiche di Sapirstein: 
Saphirstein, Sapirsztein, Shapirstein, Sapirshtein, Sapeirstein, Saperstein, Shapirshtein, Sapirsteyn, Shapirshteyn, Sapperstein, Shapyrshteyn, Soperstein, Sapershteyn, Shapershteyn, Shapershtiyn, Saperstine, Saperstien, Sapersteim e possibilmente altre. 
 
Le varianti con Sh- iniziale dimostrano che non si tratta di un derivato di Sapir "zaffiro", che ha una sibilante diversa.
 
Varianti ortografiche di Shapiro: 
Shapira, Spira, Spire, Spier, Spiro, Spero, Chapiro, Sprai, Szpir, Sapir, Saphir, Spera e di certo altre. 
 
Un inverecondo sequel  
 
Polański girò più di quattro ore di film. C'era una sovrabbondanza di sequenze che non potevano essere tutte incluse nell'opera compiuta. All'addetto al montaggio, Sam O'Steen, fu lasciata la decisione su cosa tagliare. In seguito lo stesso O'Steen diresse un sequel che urla vendetta al Cielo, intitolato Look What's Happened to Rosemary's Baby (Guardate cos'è successo al figlio di Rosemary) e uscito nel 1976. Dovrebbe essere vietata per legge la produzione di sequel smerdanti!  
 
Un remake degno di ludibrio 
 
In questi tempi di demenza politically correct, non poteva mancare un remake in cui la protagonista è afroamericana. Si tratta di una miniserie interpretata da Zoe Saldana e diretta dalla polacca Agnieszka Holland, che ha recepito l'intero corpus ideologico del femminismo radicale e del suprematismo nero. Secondo i fanatici convulsionari pullulanti nella peggiore America in sfacelo, il Figlio di Satana doveva essere per necessità storica un mandingo! Dopo che il cinema ha mostrato alle genti Heimdall mandingo, Achille mandingo, Robert Neville mandingo, Ellis Boyd Redding mandingo e via discorrendo, adesso aspettiamo soltanto un film sul Terzo Reich in cui Heinrich Himmler è di colore!