Edward Mordake (talvolta scritto Mordrake) è un personaggio apocrifo, protagonista di una leggenda urbana che conobbe notevole diffusione nella tarda epoca vittoriana e che è ancor oggi in voga. Erede di un'importante famiglia di Pari d'Inghilterra, il povero Edward avrebbe sofferto di un'eccezionale malformazione, essendo nato con una seconda faccia sulla sua nuca. Questo volto posteriore sarebbe stato incapace di parlare, potendo però piangere e ridere. Avrebbe inoltre avuto la capacità di trasmettere i propri orribili pensieri tramite un incessante mormorio, avvertibile dallo sfortunato rampollo. Non esistendo rimedio a una simile condizione, Edward Mordake si sarebbe suicidato all'età di 23 anni. La vulgata corrente ci narra le cose in questo modo. Si rende necessario esaminare le fonti disponibili.
Questo è riportato nel testo medico Anomalies and Curiosities in Medicine ("Anomalie e curiosità in medicina"), di George Milbry Gould e Walter Lytle Pyle (1896):
The following well-known story of Edward Mordake, though taken from lay sources, is of sufficient notoriety and interest to be mentioned here:—
“One of the weirdest as well as most melancholy stories of human deformity is that of Edward Mordake, said to have been heir to one of the noblest peerages in England. He never claimed the title, however, and committed suicide in his twenty-third year. He lived in complete seclusion, refusing the visits even of the members of his own family. He was a young man of fine attainments, a profound scholar, and a musician of rare ability. His figure was remarkable for its grace, and his face – that is to say, his natural face – was that of an Antinous. But upon the back of his head was another face, that of a beautiful girl, "lovely as a dream, hideous as a devil". The female face was a mere mask, "occupying only a small portion of the posterior part of the skull, yet exhibiting every sign of intelligence, of a malignant sort, however". It would be seen to smile and sneer while Mordake was weeping. The eyes would follow the movements of the spectator, and the lips "would gibber without ceasing". No voice was audible, but Mordake avers that he was kept from his rest at night by the hateful whispers of his "devil twin", as he called it, "which never sleeps, but talks to me forever of such things as they only speak of in Hell. No imagination can conceive the dreadful temptations it sets before me. For some unforgiven wickedness of my forefathers I am knit to this fiend – for a fiend it surely is. I beg and beseech you to crush it out of human semblance, even if I die for it." Such were the words of the hapless Mordake to Manvers and Treadwell, his physicians. In spite of careful watching, he managed to procure poison, whereof he died, leaving a letter requesting that the "demon face" might be destroyed before his burial, "lest it continues its dreadful whisperings in my grave." At his own request, he was interred in a waste place, without stone or legend to mark his grave.”
Traduzione:
La seguente ben nota storia di Edward Mordake, anche se presa da fonti non ufficiali, è di sufficiente notorietà e interesse da essere essere menzionata qui:—
“Una delle storie più strane nonché melanconiche di deformità umana è quella di Edward Mordake, che si diceva fosse l’erede di uno dei più nobili lignaggi d’Inghilterra. Non rivendicò mai il titolo, comunque, e si suicidò all’età di 23 anni. Viveva in completa reclusione, rifiutando persino le visite dei membri della sua famiglia. Era un giovane di fini maniere, uno studioso profondo, un musicista di rara abilità. La sua figura spiccava per grazie e il suo viso – bisogna dirlo, il suo viso naturale – era quello di un Antinoo. Ma sul retro della sua testa c’era un’altra faccia, quella di una bella ragazza "amabile come un sogno, odiosa come il diavolo". Il volto femminile era una mera maschera, occupando solo una piccola porzione della parte posteriore del cranio, anche se esibiva ogni segno di intelligenza – di un tipo maligno, comunque. Fu vista ridere e sogghignare mentre Mordake stava piangendo. Si dice che gli occhi seguissero i movimenti dell’interlocutore, e che le labbra si muovessero in continuazione. Nessuna voce era udibile, ma Mordake affermava di essere tenuto sveglio la notte dai sussurri odiosi del suo "demone gemello", come lo chiamava, "che mai dorme, ma mi parla continuamente di cose di cui si parla solo all’inferno. Nessuna immaginazione può concepire le terribili tentazioni che mi pone innanzi. Per qualche maledizione mai perdonata dei miei antenati sono saldato a questo demonio – perché un demonio lo è senz’altro. Io vi prego e vi imploro di distruggerla, anche se dovessi morire per questo". Queste erano le parole dello sfortunato Mordake a Manvers e a Treadwell, i suoi dottori. Nonostante l’attenta guardia a cui era sottoposto riuscì a procurarsi del veleno grazie al quale morì, lasciando una lettera in cui chiedeva che il suo "volto demoniaco" fosse distrutto prima della sua sepoltura, "per timore che continui i suoi spaventosi sussurrii nella tomba". Su sua richiesta venne inumato in un luogo desolato, senza pietra o iscrizione a segnarne il sepolcro.”
Per molti l'analisi potrebbe finire qui, data l'autorevolezza della pubblicazione scientifica. Invece è il caso di non fidarsi e di proseguire.
La vera origine del mito memetico
Che la storia di Edward Mordake sia un meme lo capirebbe anche un poppante. Qual è il problema? Ovviamente a creare difficoltà a uno studioso moderno sono proprio le fonti non ufficiali e non menzionate di cui si sono serviti Gould e Pyle. Nonostante questa deplorevole mancanza di accreditamento, la fonte ultima è stata trovata nel 2015 da Alex Boese, che ha scritto un articolo sul sito The Museum of Hoaxes. Questo è il link:
In sintesi, Edward Mordake è nato dalla fantasia del poeta, scrittore di proto-fantascienza e giornalista Charles Lotin Hildreth (1853 - 1896). Questo autore non sembra avere al momento una propria pagina su Wikipedia in inglese, per quanto la cosa possa sembrare incredibile: l'unica pagina a lui dedicata è su Wikipedia in italiano. Il contributo di Charles Lotin Hildreth, un articolo intitolato The Wonders of Modern Science: Some Half Human Monsters Once Thought to Be of the Devil's Brood ("Le meraviglie della scienza moderna: alcuni mostri semiumani che un tempo si pensava appartenessero alla stirpe del Diavolo") è stato pubblicato per la prima volta sul Boston Sunday Post l'8 dicembre 1895; l'autore sarebbe morto meno di un anno dopo, il 22 agosto 1896. Pochi giorni dopo la prima pubblicazione, l'articolo apparve su diversi altri quotidiani, come appurato da Boese: l'11 dicembre sul Parsons Daily Sun e il 14 dicembre su The Decatur Herald. L'articolo di Hildreth era puramente sensazionalistico e privo di qualsiasi fattualità, tanto che includeva la descrizione di alcuni mostri chimerici, tra cui un ragno con la testa umana, un uomo con quattro occhi, una sirena, un essere con caratteri di uomo e di granchio. La fonte accreditata, la Royal Scientific Society, si è rivelata inesistente. L'unica società nota con questo nome è stata fondata nel 1970 dai regnanti della Giordania, mentre la Royal Society of London, dal nome simile, non mostra traccia alcuna di documentazione sui mostri sopra descritti. Questo è il link a un sito che riporta l'articolo apparso sul Boston Sunday Post:
Ebbene, Gould e Pyle hanno preso da Hildreth ricopiando il suo testo su Mordake parola per parola! Boese ha fatto ricerche sui due supposti medici citati, Manvers e Treadwell, mostrando che sono sconosciuti, non trovandosi alcuna loro menzione nella documentazione dell'epoca.
Insidie del debunking
Il sito Bufale.net, fondato da Claudio Michelizza e Fabio Milella, ha dedicato una pagina al nobiluomo inglese con due facce. Questo è il link:
Gli autori citano il lavoro di Gould e Pyle, ma incorrono in un errore grossolano. La locuzione lay sources, che significa "fonti non ufficiali", ossia "fonti estranee al sistema di validazione delle riviste scientifiche", è stata tradotta come "fonti laiche" - dal momento che in inglese lay significa "laico". Il significato di lay è tuttavia più esteso: "non istruito; non professionale; profano; ignorante; secolare, non clericale". La traduzione di lay sources usata su Bufale.net è fuorviante, in quanto fa supporre la corrispondente esistenza di "fonti ecclesiastiche" usate in contesto scientifico, cosa di per sé assurda. Questo fa capire quanto la conoscenza dell'inglese in Italia sia labile e affetta da gravi distorsioni.
I meandri della Parìa
La Parìa britannica (Peerage) è un'istituzione estremamente complessa. In sostanza è un sistema di titoli nobiliari che fa parte delle onorificenze vigenti in Gran Bretagna. Sarebbe interessante fare qualche ricerca sull'eventuale esistenza di una famiglia di Pari col cognome Mordake o Mordrake. Non mi risulta che questo sia stato fatto dallo stesso Alex Boese. Probabilmente la ricerca è stata creduta inutile, una volta ottenute le prove della natura apocrifa del personaggio di Edward Mordake. Per me sarebbe comunque interessante provarci. Certo, è un'impresa impegnativa e le risorse del Web potrebbero non essere sufficienti.
Iconografia (posticcia) diffusa nel Web
Non esiste la benché minima prova che sia mai vissuto un individuo corrispondente a quanto descritto nel mito di Edward Mordake, o Mordrake che dir si voglia. Tuttavia si capisce bene come una simile storia abbia eccitato l'immaginazione per più di un secolo, vivendo di vita propria e ispirando vari artisti.
1) Primo reperto
La fotografia in questione è spacciata nel Web come originale. Si è diffusa come un contagio in moltissimi siti e social. Non si è potuto determinare il suo autore. In ogni caso l'ipotesi più probabile è che sia stata scattata in un museo delle cere, per poi essere rielaborata con tecniche moderne come Photoshop. Certamente non è una foto dell'epoca in cui si suppone abbia vissuto Mordake e quindi deve essere stata "anticata" in qualche modo.
2) Secondo reperto
È una statua di cera che si trova al Panoptikum Wax Museum di Amburgo, cittadina amena da me prediletta (una sera ho esplorato i bassifondi di Sankt Pauli e ho trovato un simpatico topo rossiccio). Si nota che il volto posteriore di questo simulacro di Mordake mostra un'inquietante somiglianza con quello di Michel Houellebecq, pur essendo contratto e distorto. Non è improbabile che il primo reperto, descritto in precedenza, sia stato ottenuto da una foto del presente secondo reperto, procedendo in questa maniera: i capelli sono stati trasformati fino a diventare neri e a caschetto; la faccia posteriore, quella simile a Houellebecq col ghigno, è stata appiattita fin oltre il limite del grottesco, tanto da ricordare uno di quei trofei rinsecchiti prodotti dagli Jívaro con le teste dei nemici uccisi.
3) Terzo reperto
La testa mummificata di Edward Mordake è un'opera in cartapesta dell'artista Ewart Schindler. Non è facile reperire dati su di lui nel Web: sono riuscito soltanto a venire a conoscenza de fatto che si è laureato all'Università di Plymouth (Contea del Devon, Inghilterra). Si noti che la faccia posteriore presenta proprie orecchie, seppur residuali e minuscole rispetto a quelle associate alla faccia anteriore. Il primo reperto e il secondo hanno non mostrano traccia di orecchie associate alla faccia posteriore. L'etichetta apposta alla testa mummificata recita: "Head of Edward Mordrake, preserved for posterity, by P. Manvers." Riconosciamo il cognome di uno dei medici che ebbero in cura Mordake. L'iniziale del nome, non citata da Hildreth, deve essere frutto della fantasia di Schindler.
4) Quarto reperto
L'autore di quest'opera d'arte è Thomas "Tom" Kuebler. A quanto ho potuto constatare, il manufatto è stato venduto a 1.047,45 €, imposte locali incluse, più spese di spedizione. È definito "iperrealistico". L'etichetta apposta al duplice teschio recita: "The skull of Edward Mordake, the man born with a second face on the back of the head, c. 1890. Although it would non speak full words, the second face was able to laugh, cry and make strange moans without Edward's control. He reportedly begged to have his 'Demon's Face' removed, claming that it whispered to him at night, but no doctor would attempt it. He committed suicide at the age of 23." Si tratta sempre della stessa narrazione, che non presenta elementi nuovi rispetto a quanto scritto da Hildreth.
Possibili ispirazioni dalla teratologia
Anche se Edward Mordake è frutto della fantasia, è ben possibile che questa abbia un suo fondamento in qualche grave malformazione osservata realmente. In genere nel Web si trovano le seguenti ipotesi, che non mi sembrano soddisfacenti:
1) Dicephalus parapagus dipus
È una rara varietà di gemelli siamesi. Il feto ha due teste e due spine dorsali, ma soltanto due gambe (una per ogni gemello). Una testa può essere anencefalica oppure possono essere entrambe pienamente sviluppate. Se ha due braccia è detto dibrachius. Ne esistono anche con tre o quattro braccia. Un caso famoso di questa anomalia genetica è quello delle americane Abigail e Brittany Hensel, su cui alcuni internauti hanno infierito in modo crudele fabbricando deepfake porno, mettendo loro cazzoni in faccia e in bocca. Non ci sono dubbi: il Dicephalus parapagus dipus non ha alcuna somiglianza con Edward Mordake.
2) Craniopagus parasiticus
La testa di un gemello parassita, col corpo atrofizzato o residuale, è saldata alla testa di un gemello pienamente sviluppato. I due crani sono uniti tramite l'osso frontale. Il cranio parassitario è capovolto rispetto a quello principale. Si parla invece di craniopagus conjunctus se entrambi i gemelli hanno un corpo pienamente sviluppato. Né una forma di craniopagus né l'altra hanno alcuna somiglianza con Edward Mordake.
P.S.
È craniopagus, non craniophagus!
3) Gemelli parassiti (fetus in fetu)
I tessuti che formano un feto sono cresciuti e si sono differenziati all'interno del corpo di un gemello pienamente sviluppato. Secondo un'ipotesi si tratterebbe di un feto inviluppato all'interno di un altro. Secondo un'altra ipotesi si tratterebbe di un teratoma altamente sviluppato. Sul fatto che si tratti di teratomi non ho il benché minimo dubbio: si danno casi di recidiva, in cui il feto parassitario si forma nuovamente una volta asportato chirurgicamente. Un caso come quello di Edward Mordake potrebbe forse essere ricondotto a un fetus in fetu, anche se la cosa non sembra molto probabile. Il gemello parassita ha sempre lo stesso sesso di quello pienamente sviluppato. Tuttavia una faccia secondaria potrebbe avere aspetto femminile pur essendo di sesso maschile.
4) Diprosopus
Il feto mostra una duplicazione craniofacciale, ossia ha due facce. Non si tratta di fusione o di incompleta separazione di due gemelli. L'encefalo è uno solo. Quando ero un moccioso, ho visto un gattino imbalsamato che aveva tre occhi, due nasi e due bocche. Ci sono persone diprosope con quattro occhi, due nasi e due bocche. È vero che Hildreth ha descritto un uomo con quattro occhi, ma con una disposizione implausibile: due occhi sopra gli altri due. Il Diprosopus non ha alcuna somiglianza con Edward Mordake.
Difficoltà giuridiche e religiose
Com'è considerato dalla Legge un individuo affetto da policefalia? Cos'è realmente un Dicephalus? È un singolo essere umano che ha due teste? Oppure sono due esseri umani che condividono un unico corpo? Dipende dai casi e dal contesto. Negli States, le già menzionate Abigail e Brittany Hensel, nate nel 1990, hanno avuto due nomi distinti e due identità separate, una per ciascuna testa. Per contro, il Dicephalus Syafitri, nato in Indonesia nel 2006, ha ricevuto un solo nome ed è considerato legalmente un singolo individuo, perché dotato di un unico cuore. In Germania era seguita la stessa prassi e un bambino con due teste riceveva un unico nome e un'unica identità legale.
Come fa un prete a battezzare un individuo affetto da policefalia? Il problema dovette sussistere fin dagli inizi del Cristianesimo e pone profondi interrogativi teologici. Ogni testa deve essere considerata dotata di un'anima propria? Il principio seguito dalla Chiesa Ortodossa è il seguente: se le teste sono separate, ognuna viene battezzata con un proprio nome; se si hanno teste non ben distinte o facce non separate dal cranio, prima viene battezzata una persona con la formula normale, poi viene battezzata l'altra (o le altre), ma includendo nella formula battesimale la locuzione "se non già battezzato" o "se non già battezzata", allo scopo di evitare casi di anabattismo. Questa pratica è stata enunciata dal teologo ruteno Petro Mohila nel XVII secolo. Sarebbe interessante conoscere le disposizioni di altre Chiese Cristiane, che però a quanto pare preferiscono non parlare esplicitamente di argomenti tanto scomodi e delicati.
Etimologia del cognome Mord(r)ake
Quando lo sentii menzionare per la prima volta, subito pensai che il cognome Mordrake derivasse dal gallese Morddreic "Drago di Mare". La variante Mordake, per quanto comprendessi la sua maggior antichità, la riconducevo a un diverso adattamento della stessa parola gallese, con dissimilazione del nesso -rddr- con perdita della seconda rotica - anche se la cosa non mi convinse mai. Una supposta variante Mordakedrake, citata nella Wikipedia in italiano, sembra essere inesistente e spuria. In realtà Mordake (che è la forma genuina, essendo Mordrake una variante spuria) è un cognome di origine scozzese e non gallese.
Shakespeare citò un uomo di nome Mordake tra i Clan della Scozia:
Mordake the Earl of Fife, and eldest son /
To beaten Douglas, and the Earls of Athol, /
Of Murray, Angus, and Menteith.
(Enrico IV - Parte I, Scena 1)
Come spesso accade, il cognome è derivato dalla sclerotizzazione di un nome proprio, diventato così un'etichetta trasmessa in modo ereditario.
Varianti del cognome Mordake (l'elenco non ha la pretesa di essere esaustivo):
Moordake,
Murdac,
Murdak,
Mordac,
Mordoc,
Mordok,
Mordik,
Mordyk,
Moreduc,
Mourdac,
Murthak,
Meurdoch,
Murdoch.
L'origine del cognome è l'antico irlandese muiredach "signore". L'etimologia di questo termine è stata a lungo discussa. Secondo alcuni il significato dovrebbe essere quello di "signore del mare", ossia "capitano": il primo membro del composto, muir- è da una protoforma *mori-. A questo muiredach si sovrappone un antroponimo maschile di diversa origine, Muirchad "Battaglia del Mare", da una protoforma *mori-katu-. La confusione tra le due forme deve essersi generata in epoca tarda, quando le fricative prodotte dalla lenizione si sono affievolite, spesso scomparendo del tutto. Resta l'interrogativo sull'origine di muiredach. In cosa consiste il secondo elemento del composto? Credo di poter offrire una soluzione ragionevole e interessante. Comincio col far notare che muiredach ha una variante muire "signore", in apparenza ancor più enigmatica. Ebbene, il secondo elemento del composto deriva da *wid- "conoscere", ed è lo stesso presente in druí "druida, mago", da *dru-wids (genitivo sing. druad, da *dru-widos; nominativo pl. druïd, da *dru-wides). Così abbiamo:
muire "signore" < *mori-wids "conoscitore del mare"
gen. sing. muired < *mori-widos
derivato di origine aggettivale muiredach < *mori-widākos.
A complicare le cose esiste anche un antroponimo maschile Muirid, un altro composto di muir- "mare", il cui secondo membro è invece fid "legno" (genitivo sing. fedo, feda; nominativo pl. fedae), a sua volta da *widu-.
Muirid < *Mori-widus "Legno del Mare"
gen. sing. Muireda < *Mori-widous
In antico gallese esiste un antroponimo simile, derivato dalla stessa protoforma: Morguid. Non ci sono dubbi sul fatto che questi nomi propri di persona siano molto antichi, di molto antecedenti all'arrivo del Cristianesimo.