venerdì 24 gennaio 2014

LA GORGIA NEL DIALETTO LOMBARDO DI SEREGNO E DINTORNI

Khawàl. Quando ho sentito questa parola da un uomo di un borgo tra Seregno e Albiate, mi sono chiesto a chi stesse dando del transessuale. Stavo per dirgli che l'accento corretto è sulla prima sillaba (khàwal), quando mi sono reso conto che non aveva proferito tale parola in arabo. Intendeva dire "cavallo", in milanese standard cavàl. Questo è un caso di gorgia lombarda. Un mio amico era giunto a costruirsi una strana storia per spiegare questi fatti: essendo state distrutte dalla peste tutte le maestranze degli artigiani della Brianza, ne sarebbero state importate dalla Toscana, e questi immigrati avrebbero introdotto a Seregno la gorgia. All'epoca la spiegazione mi era parsa plausibile, ma a distanza di tempo credo che tale storia sia stata fabbricata e che non abbia alcun fondamento. Come altre peculiarità dei dialetti galloitalici di svariate località, questo fenomeno fonetico è in rapido declino, tanto che ormai si riscontra quasi soltanto tra pochi vecchi. Il suono sviluppato dall'antica occlusiva sorda /k/ è simile a quello dell'arabo khinzir "maiale" e ben diverso dalla /h/ del toscano /la hasa/. Un fenomeno di diverso genere che si nota in questa parlata è il passaggio sistematico da /v/ a /w/. Va precisato che la fricativa si trova in ogni posizione, non soltanto intervocalica: ad esempio ul khawàl "il cavallo", etc. Ho potuto constatare che il suono si è sviluppato anche in parole in cui in origine esisteva una consonante doppia: ad esempio wakha "vacca". Questo è un indizio di origine recente. Non mi risulta che le altre consonanti occlusive siano state intaccate: il fenomeno riguarda unicamente la velare sorda. Tra i parlanti dotati questa peculiare pronuncia, il più giovane di cui ho avuto notizia è Ignazio C., che ha la mia stessa età (classe 1966). Un insulto che proferiva spesso era "merda de khan de khascia", ossia "merda di cane da caccia". Non ho mai potuto udire questo suono da un solo parlante di sesso femminile, anzi, ho avuto esperienza di famiglie in cui questa peculiarità è tipica solo degli uomini e non delle donne. A un certo punto ho addirittura pensato che il passaggio dal suono occlusivo a quello fricativo si fosse sviluppato nel contesto delle bestemmie da osteria e che non abbia mai riguardato le donne. Mancano dati in letteratura, e sarò grato se qualche utente con esperienze dirette potrà darmi ulteriori informazioni. Nel frattempo mi piacerebbe sapere come i fautori dell'origine etrusca della gorgia toscana spiegherebbero questo fatto con le loro teorie di sostrato fonetico. 

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