sabato 18 aprile 2015


IL MISTERO DELLE LUCERTOLE
COPROFAGHE DI GRAN CANARIA 

Tra i nativi di Gran Canaria a quanto pare sussiste un tabù di possibile origine preispanica: è vietato menzionare i costumi coprofagi delle lucertole locali, tra cui la lucertola gigante Gallotia stehlini. Il solo parlarne desta grave scandalo e chiunque voglia indagare sull'argomento si scontra con un impenetrabile muro di omertà. Un'altra tipica reazione consiste nel negare con veemenza l'attribuzione della coprofagia a questi animali. "No es posible!" è una frase spesso ripetuta in occasioni simili. Tuttavia non si tratta di una perversa fantasia: il fenomeno è reale. Riporto la testimonianza di un amico, M., che ha potuto verificare la cosa defecando in un'area della spiaggia e osservando da lontano gli escrementi deposti mentre venivano immediatamente attaccati da un gruppo di lucertole di diverse specie, alcune grosse e altre più piccole, finendo avidamente divorati. Tale è l'ingordigia di questi rettili che fungono da spazzini: per questo non ci si imbatte mai in depositi fecali su tali spiagge, che pure sono frequentate da un gran numero di persone dedite alla sodomia.

Una delle caratteristiche principali di un tabù è proprio l'occultamento di qualcosa. È una forma di "Santa Ignoranza": l'argomento colpito è ritenuto tanto pericoloso che ne viene impedita anche la semplice menzione. Inutile dire che un simile atteggiamento arreca gravi danni a chiunque sia animato da spirito di conoscenza e voglia appurare la realtà delle cose. Altra caratteristica del tabù, non meno importante, è che esso opera su chi lo porta avanti oscurando la propria origine e rendendo impossibile comprenderla. Ecco perché i nativi di Gran Canaria non sanno affatto a cosa sia dovuta questo loro interdetto: il tabù distrugge la sua stessa storia, cancella ogni memoria delle sue origini, proprio perché sottrae l'argomento colpito alla discussione e alla trasmissione di racconti che potrebbero farne comprendere la vera natura. 

La spiegazione dei costumi coprofagi delle lucertole canarie è verosimilmente di origine metabolica: i rettili avrebbero carenze croniche di sali minerali che li spingerebbero a gettarsi sulle feci di altre specie (per ora ho informazioni certe solo su escrementi umani, non è al momento appurato se sia consumato lo sterco di altri vertebrati come i cani). Più difficile dare una spiegazione soddisfacente dell'atteggiamento delle genti locali. In mancanza di informazioni credibili, posso ipotizzare che questi sauri, di dimensioni anche ragguardevoli, ricoprissero un ruolo importante nella religione della popolazione aborigena, e che in qualche modo il tabù sia sopravvissuto alla Conquista e alla successiva colonizzazione. Non ho neanche informazioni sulle altre isole dell'Arcipelago: ad esempio non mi è stato possibile appurare se la situazione sia la stessa anche a Tenerife e a Fuerteventura. Attendo lumi da persone che conoscono le genti delle Isole Fortunate per diretta esperienza. 

Penso che ci sia una certa urgenza nel compiere studi per far luce sull'argomento: le grandi lucertole di Gran Canaria corrono un serio pericolo di estinzione a causa dell'introduzione del serpente reale californiano (Lampropeltis getula californiae), una specie aliena all'ecosistema dell'isola. Questi ofidi di colore bianco sono stati introdotti a causa della dissennata usanza di allevare animali esotici per poi liberarli nell'ambiente alle prime difficoltà. Così è iniziata la pullulazione dei serpenti bianchi, il cui impatto si sta rivelando devastante. Sono stati stanziati fondi per estirpare questa specie aliena, ma gli sforzi non hanno avuto il successo sperato: solo nel 2011 nei municipi infestati di Telde e di Gáldar sono stati distrutti circa 500 serpenti, ma si sa per certo che gli esemplari in libertà sono ormai diverse migliaia. Le lucertole coprofaghe non hanno difese: vengono facilmente predate e ingoiate.  

Nessun commento: