lunedì 13 aprile 2015

 

UN WESTERN SODOMITICO:
LA TAGLIA È TUA...
L'UOMO L'AMMAZZO IO
 

Titolo originale: La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io
Titoli alternativi: El Puro
Lingua originale: Italiano, spagnolo
Paese di produzione: Italia, Spagna
Anno: 1969
Durata: 90 - 106 min
Colore: Colore
Audio: Mono
Rapporto: 2,35 : 1
Genere: Western
Regia: Edoardo Mulargia
Soggetto:
   Fabrizio Gianni,
   Edoardo Mulargia,
   Fabio Piccioni
Sceneggiatura:
   Fabrizio Gianni,
   Ignacio F. Iquino,
   Edoardo Mulargia,
   Fabio Piccioni
Casa di produzione:
   Filmar Compagnia Cinematografica,
   IFI Producción S.A.
Fotografia:
   Antonio L. Ballesteros,
   Edoardo Mulargia
Montaggio: Vincenzo Vanni
Musiche: Alessandro Alessandroni
Trucco: Gianfranco Mecacci

Interpreti e personaggi:
  Robert Woods: Joe Bishop 'El Puro'
  Aldo Berti: Cassidy 
  Mario Brega: Tim 
  Rosalba Neri: Rosie 
  Fabrizio Gianni: Fernando 
  Maurizio Bonuglia: Dolph 
  Giusva Fioravanti: Antonio 
  Marc Fiorini (Ashborn Hamilton Jr.): Gipsy
  Angelo Dessy: Charlie
  Attilio Dottesio:
Sceriffo
  
  Mariangela Giordano: Babe
  Gustavo Re:
Fernando 
  César Ojinaga: Vicesceriffo
  Fernando Rubio:
Barista

  Lisa Seagram: Proprietaria del saloon  

Doppiatori italiani: 
  Michele Kalamera: Joe Bishop
  Leonardo Severini: Tim
  Luciano Melani: Gipsy


Trama (da dbcult.com):
El Puro, un pistolero rovinato dall’alcool su cui pende una taglia di diecimila dollari, trova rifugio temporaneo in casa della ballerina di un saloon, Rosy, che ha avuto pietà di lui e della sua condizione. A sua insaputa; cinque uomini – Gipsy, Cassidy, Dick, Dolph e Shorty – lo tallonano, per ucciderlo e riscuotere la ricompensa. Seguendo un suo amico, il vecchio Fernando, costoro scoprono il suo nascondiglio, ma quando vi irrompono El Puro non c’è. Incolpato della morte di Rosy – uccisa invece da Gipsy e compagni – il pistolero finisce in carcere, ma Fernando lo libera con un abile stratagemma. El Puro rinuncia all’alcol e, nuovamente capace di usare la pistola, affronta la banda, ridottasi a quattro uomini, poiché Shorty ha preferito andarsene. Avuta la meglio su di loro, si mette in viaggio ma Shorty, appostato lungo il cammino, lo uccide a tradimento: la taglia è sua.
 

Recensione: 

Tra i tanti film western che venivano mandati in onda sulle reti private negli anni '70 questo è decisamente anomalo, in quanto incentrato su rapporti sodomitici e violenti tra uomini. Riporto la descrizione di una scena che fu da me vista quando frequentavo le scuole medie e che mi è rimasta profondamente impressa. 

C'erano due banditi in un bordello. Una prostituta era immobilizzata, legata al suo letto. I banditi volevano costringerla a rivelare un'informazione di vitale importanza, ma la donna non cedeva. Così uno di questi banditi la colpiva in faccia con pugni violentissimi, facendola sanguinare, e infierendo le urlava insulti come "schifosa puttana". Tra un cazzotto e l'altro, i due malviventi si baciavano in bocca. Alla fine, a forza di botte la prostituta moriva, e si capiva che i due malfattori nel vederla spirare raggiungevano il culmine dell'eccitazione. 

Fu la prima volta che venni a conoscenza dell'esistenza dell'omosessualità, per quanto potessi capirne, immaturo com'ero. Non parlo delle checche che si vedevano ogni tanto nelle commedie, ma di atti cruenti tra uomini, che non erano collegati a mancanza di virilità o a desiderio di imitare le donne, ma alla sorgente stessa di una violenza inaudita, di un odio assoluto che si esprimeva proprio contro il genere femminile. 

Mia madre, vedendo quelle scene truculente, decise di chiudere senza ulteriori esitazioni la televisione e mi disse che si trattava di cose orribili, come se non lo capissi da me. Come al solito, quando chiesi il perché, mia madre non fu in grado di darmi una risposta. "Le cose sono così e basta", era il suo ritornello. Del resto, all'epoca mi ero fatto strane idee sui malviventi guardando i film. Per me era del tutto ovvio che quei fuorilegge si baciassero tra loro, perché li ritenevo una specie a parte, biologicamente diversa dal resto dell'umanità. Solo per fare un esempio, credevo fermamente che non mangiassero mai cibi solidi, ma che si sostentassero bevendo unicamente liquori. In ogni caso mia madre non fu abbastanza lesta nell'estinguere l'apparecchio: il riverbero di quelle sequenze rimase in me. 

Film fosco, improntato a un profondo pessimismo cosmico, era di quelli in cui i buoni non riuscivano ad avere la loro rivincita sui malvagi. I banditi erano come onnipotenti, favoriti in ogni loro azione abominevole da una sorta di Cigno Nero, un genio malefico in grado di ostacolare scientemente i perseguitati. Così i malfattori spadroneggiavano. Un bandito entrava in un saloon e sparava al primo poveraccio che trovava a portata di tiro e lo uccideva senza alcun motivo. Le persone oneste morivano come mosche: se nella realtà ci fossero stati simili tassi di mortalità, si sarebbe trattato di un autentico genocidio. Questo filone di film dimenticati, che potremmo chiamare "spaghetti western satanici", destò per la prima volta in me la consapevolezza dell'esistenza di un Potere Maligno che regge l'Universo. 

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