I SUPERSTITI DEL WYOMING
Titolo originale: The Hunters
Autore: Jack Lovejoy
Anno: 1982
Pubblicazione in Italia: Urania 963 (5/2/1984)
Copertina: Karel Thole
Autore: Jack Lovejoy
Anno: 1982
Pubblicazione in Italia: Urania 963 (5/2/1984)
Copertina: Karel Thole
Sinossi (da MondoUrania):
Ai confini del Wyoming, dell'Idaho e del Montana, il Parco Nazionale di Yellowstone proteggeva fino a ieri orsi e coguari e altre specie minacciate di estinzione. Oggi protegge rari superstiti umani, dopo il fulmineo e mortale attacco alla Terra da parte di alieni mostruosi. Ma domani sarà di li che i sopravvissuti partiranno al contrattacco. Un lungo romanzo tutto d'azione di cui Andre Norton ha scritto che "ha il solo torto d'essere troppo breve".
Ai confini del Wyoming, dell'Idaho e del Montana, il Parco Nazionale di Yellowstone proteggeva fino a ieri orsi e coguari e altre specie minacciate di estinzione. Oggi protegge rari superstiti umani, dopo il fulmineo e mortale attacco alla Terra da parte di alieni mostruosi. Ma domani sarà di li che i sopravvissuti partiranno al contrattacco. Un lungo romanzo tutto d'azione di cui Andre Norton ha scritto che "ha il solo torto d'essere troppo breve".
Recensione:
Condivido appieno l'opinione di Andre Norton su questo piccolo capolavoro. Pur essendo datato, brilla ancora di una luce inestinguibile. In realtà è molto di più di un romanzo di SF: è un interessantissimo studio antropologico sulla fine di una civiltà tecnologica e sulla riorganizzazione dei sopravvissuti in nuove forme di società, spesso brutali e abiette. Il mondo all'indomani dell'arrivo degli invasori extraterrestri inizia ad assumere caratteri sempre più simili a quelli della più remota preistoria. Protetta da un'anomalia magnetica che respinge le astronavi, una sparuta comunità lotta per la sopravvivenza. Il loro capo, un giovane irrequieto, decide di intraprendere un viaggio nelle pericolose terre esterne, dove si imbatterà in pericoli spaventosi e vedrà innumerevoli orrori. L'autore ci rivela mondi incredibili e ci porta a capire infine la natura degli alieni, che renderà conto di molte cose a prima vista inspiegabili. Non proseguo oltre per non rovinare il piacere della lettura a chi si accinge ad immergersi in questo desolato mondo futuribile.
Condivido appieno l'opinione di Andre Norton su questo piccolo capolavoro. Pur essendo datato, brilla ancora di una luce inestinguibile. In realtà è molto di più di un romanzo di SF: è un interessantissimo studio antropologico sulla fine di una civiltà tecnologica e sulla riorganizzazione dei sopravvissuti in nuove forme di società, spesso brutali e abiette. Il mondo all'indomani dell'arrivo degli invasori extraterrestri inizia ad assumere caratteri sempre più simili a quelli della più remota preistoria. Protetta da un'anomalia magnetica che respinge le astronavi, una sparuta comunità lotta per la sopravvivenza. Il loro capo, un giovane irrequieto, decide di intraprendere un viaggio nelle pericolose terre esterne, dove si imbatterà in pericoli spaventosi e vedrà innumerevoli orrori. L'autore ci rivela mondi incredibili e ci porta a capire infine la natura degli alieni, che renderà conto di molte cose a prima vista inspiegabili. Non proseguo oltre per non rovinare il piacere della lettura a chi si accinge ad immergersi in questo desolato mondo futuribile.
Mi limiterò a poche note su un paio di particolari che trovo di grande interesse, la cui breve trattazione può solo invogliare i navigatori a leggere il romanzo di Lovejoy.
Corsi e ricorsi di Grendel
Uno ienodonte colossale terrorizza gli abitanti di un distretto, che sono piccoli e rachitici come Hobbit. Queste strane genti vivono nel sottosuolo in condizioni precarie, ma hanno alcuni costumi singolari. Ad esempio bevono idromele. Parlano in modo incomprensibile e chiamano Grendel il mostro che li perseguita. Il giovane protagonista scopre che questo Grendel non è davvero una reminiscenza della creatura della stirpe di Caino descritta nel Beowulf: si tratta invece di una pronuncia consunta ed evolutiva di Grey Devil "Diavolo Grigio". Anche l'idromele non è qualcosa di tramandato dalla remota antichità. Si tratta soltanto del dono di un benefattore che ha trovato in qualche documento la ricetta della bevanda e l'ha utilizzata per rendere potabile l'acqua, con grande successo.
2 commenti:
Non mi sono mai veramente accostato alla SF, ma la trama di questo romanzo la trovo, per me, interessante.
Ti consiglio vivamente questo genere di letture: ti si aprirà un mondo. Per reperire i volumi di Urania dovresti provare alle bancarelle (a Milano ce n'è una vicino al Duomo), altrimenti li trovi senz'altro in eBay.
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