domenica 10 dicembre 2017

NOTE SUL LAVORO DI NÉMETI

Istvan Németi (Hungarian Academy of Sciences, Budapest) è l'autore, assieme a Hajnal Andréka, Judit Madarász, M. Stannett e Gergely Székely, dell'articolo Faster than light motion does not imply time travel ossia "Più veloce della luce non implica viaggio nel tempo", pubblicato nel 2014. L'interessante opera è scaricabile in formato pdf in questa pagina:


Questo è l'abstact in inglese:

«Seeing the many examples in the literature of causality violations based on faster-thanlight (FTL) signals one naturally thinks that FTL motion leads inevitably to the possibility of time travel. We show that this logical inference is invalid by demonstrating a model, based on (3+1)-dimensional Minkowski spacetime, in which FTL motion is permitted (in every direction without any limitation on speed) yet which does not admit time travel. Moreover, the Principle of Relativity is true in this model in the sense that all observers are equivalent. In short, FTL motion does not imply time travel after all.»

Questo è l'abstract in italiano (traduzione del sottoscritto):

«Vedendo i molti esempi in letteratura di violazioni della causalità basati su segnali più veloci della luce (faster than light, FIL), è naturale pensare che il moto più veloce della luce porti inevitabilmente alla possibilità del viaggio nel tempo. Mostriamo che questa inferenza logica non è valida, dimostrando un modello, basato sullo spaziotempo di Minkowski a 3+1 dimensioni, in cui il moto più veloce della luce è permesso (in ogni direzione senza limitazioni di velocità), che tuttavia non ammette viaggio nel tempo. Inoltre il Principio di Relatività è vero in questo modello nel senso che tutti gli osservatori sono equivalenti. In breve, il moto più veloce della luce dopotutto non implica il viaggio nel tempo.»

Un articolo estremamente ingegnoso e a prima vista in controtendenza rispetto alla tirannia del B-eternismo negatore della freccia temporale. È tuttavia uno scritto molto tecnico che implica una certa conoscenza del formalismo logico-matematico per essere compreso. Detto questo, non va nascosto un limite intrinseco: vengono costruiti modelli di spaziotempo non esperibili, completi di abitanti che vivono nell'insondabile condizione di velocità superluminale. Quindi possiamo ben sostenere che ogni singolo passo dell'opera di Németi e dei suoi colleghi potrebbe essere fallace. Potrebbe essere per mia mancanza di conoscenza, ma intravedo un altro punto ostico. A quanto mi risulta, nella teoria di Einstein è ipotizzata l'esistenza dei tachioni, particelle che si muovono a velocità maggiore di quella della luce. Stando al fisico di Ulm, questi tachioni si muoverebbero all'indietro nel tempo, procedendo dal presente al passato e lasciandosi alle spalle il futuro. Il nesso causa-effetto nell'universo tachionico risulterebbe invertito: gli effetti precederebbero per necessità le cause. Per via delle proprietà definitorie di queste particelle, tutti i tentativi fatti per rilevarle nel nostro universo appartengono al reame della follia. Ho l'impressione che Németi et alteri postulino invece anche per i tachioni le proprietà delle particelle subluminali e del nostro tempo, che procede dal presente al futuro, lasciandosi alle spalle il passato. Un'incongruenza mica da ridere! Sarebbe utile se qualche profondo conoscitore di questa complessa materia giungesse a commentare per fornirmi lumi. 

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