La parola canguro, inglese kangaroo, deriva dalla lingua Guugu Yimithirr: gangurru significa "canguro grigio". La pronuncia trascritta in caratteri IPA è /ɡaŋʊrʊ/. Questo nome fu registrato come kanguru il 12 luglio 1770 nel diario di Sir Joseph Banks, nel luogo ora chiamato Cooktown, sulle rive del fiume Endvour, dove il vascello Endevour stette spiaggiato per quasi sette mesi sotto il comando del luogotenente James Cook, per le necessarie riparazioni dei danni subiti sul Great Barrier Reef. Cook descrisse per la prima volta i canguri nel suo diario il 4 agosto. Il Guugu Yimithirr era proprio la lingua delle genti di quella regione.
Esiste un ridicolo mito, molto diffuso e nocivo, che riconduce l'origine del nome kangaroo all'adattamento di una grossolana quanto telegrafica frase aborigena il cui significato sarebbe "non ti capisco". Ricordo fin troppo bene la lettura di un deleterio brano sull'antologia nel primo anno dell'orrida scuola media, in cui si descriveva Cook nell'atto di domandare a un aborigeno il nome degli strani marsupiali saltellanti, ricevendone in risposta "can gu ru", ossia "non ti capisco". Questa vulgata era data per assodata ed era considerata indiscutibile, anche perché confermava i pregiudizi sulle lingue "primitive", le cui parole dovevano essere monosillabi dominati dalla vocale U, creduta un suono "scimmiesco". La religione cattolica, all'epoca ancora vitale, non ostacolava affatto questa visione darwinista tendente all'infraspeciazione. Nel testo scolastico di cui sopra, evidentemente apocrifo, si diceva che Cook avrebbe in seguito scoperto, con grande contrarietà, che i nativi chiamavano i canguri in modo diverso. Ormai era tardi: la parola riportata dall'ufficiale britannico si era già sparsa a macchia d'olio e non era possibile estirparla. Si era così creato un meme, destinato a diffondersi su tutto il pianeta. Questo dannosissimo pacchetto memetico fu confutato solo nel 1972 dal linguista John B. Haviland nel corso delle sue ricerche sulla lingua Guugu Yimithirr. Ovviamente ai lavori di Haviland è stata data ben poca diffusione tra il popolino. Un demente fa presto a creare una falsa etimologia, ma non sono sufficienti diecimila dotti per bloccarne il propagarsi.
La forma canguro, comune all'italiano e allo spagnolo, presenta una vocale /u/ tonica nella seconda sillaba, che a prima vista non si spiega bene a partire dall'odierna forma inglese kangaroo /kaŋ.ɡəˈɹuː/ (USA /ˌkæŋ.ɡəˈɹu/), che ha l'accento sull'ultima sillaba e una vocale indistinta nella seconda. Tuttavia, basta notare che la parola inglese aveva un tempo la variante kangooroo, in grado di spiegare il vocalismo del nostro canguro. Anche il francese kangourou proviene da kangooroo. Come si può vedere, la variante kangooroo è più vicina dell'odierno kangaroo all'originale Guugu Yimithirr e mi auspicherei il suo ripristino.
Dal momento che esistono in Australia una sessantina di specie diverse di canguri, lascio immaginare l'incredibile numero di vocaboli usati per designare questi animali nelle varie lingue aborigene. Solo per fare un esempio, riporto queste denominazioni del marsupiale nella lingua Alyawarr, che peraltro sono riportate nel database del sito ausil.org.au come se fossero semplici sinonimi:
aharlparingk
aherr
aherr akwerrk
ahern-areny
aherr ltya
antartwey
arranty
artar
athakwer
ltyayerr
terarl
terreterr
tyantwerr
aherr
aherr akwerrk
ahern-areny
aherr ltya
antartwey
arranty
artar
athakwer
ltyayerr
terarl
terreterr
tyantwerr
Trovo verosimile che i vocaboli per indicare i canguri non provengano dai flussi demici dall'Asia che 3.500-4.000 anni fa portarono in Australia il dingo, l'antenato delle lingue Pama-Nyungan e la famiglia estesa. Sempre tenendo conto delle creazioni lessicali arbitrarie in ambito religioso, molti di questi nomi saranno stati presi dalle lingue più antiche come elementi di sostrato, essendo relativi a qualcosa di molto importante nel mondo concettuale dei primi popolatori del continente, il cui stanziamento risale forse a 50.000 anni fa.
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