Kristin Bech (Università di Oslo) e George Walkden (Università di Manchester) sono gli autori del lavoro English is (still) a West Germanic language, ossia "L'inglese è (ancora) una lingua germanica occidentale". Si può leggerlo seguendo questo url:
Il contributo di Bech-Walkden nasce per confutare un'idea balzana e pseudoscientifica fatta passare per seria, ossia la discendenza dell'inglese dall'antico nordico. Riporto una sintetica cronistoria di quella che ha tutta l'aria di essere una burla, a tal punto contrasta con ogni principio elementare della logica.
Nel novembre dell'anno 2012 una singolare ipotesi è stata presentata al mondo da Jan Terje Faarlund nel corso di un'intervista per la rivista dell'Università di Oslo, Apollon: la lingua inglese dovrebbe essere classificata come lingua germanica nordica sulla base della sintassi, mentre l'inglese appartenente al germanico occidentale si sarebbe estinto nel corso del Medioevo. Seguendo queste folli proposizioni, l'inglese medio sarebbe de facto una forma moderna del norreno. Questa dichiarazione stravagante e demente ha avuto qualche eco nei media globali, tuttavia il dibattito si è presto spento, dal momento che non è stata seguita dalla pubblicazione di alcun materiale utile alla sua dimostrazione. Soltanto alla fine del 2014 è comparsa la monografia English: The Language of the Vikings, ossia "L'inglese: la lingua dei Vichinghi", edita dalla Università Palacký di Olomouc (Repubblica Ceca). Gli autori del lavoro sono Jan Terje Faarlund e Joseph Embley Emonds. Dato che nei paesi slavi è molto popolare ogni forma di pseudoscienza, la cosa non stupisce più di tanto.
Come Bech e Walkden fanno notare, non è la prima volta che l'inglese dopo il Medioevo viene considerato alla stregua di un cuculo nel nido. Nel 1977 Bailey e Maroldt dichiararono che l'inglese medio è un creolo formatosi dalla mescolanza tra antico inglese e francese normanno; nel 1982 Poussa ha pure sostenuto un'origine creola, ma coinvolgendo il norreno anziché il francese. Tuttavia a quanto pare il lavoro di Faarlund e di Emonds presenta una caratteristica mai vista prima, dal momento che postula la morte dell'antico inglese e una sostanziale discontinuità occorsa durante il Medioevo. In quest'ottica l'antico inglese avrebbe fatto la fine del gotico di Wulfila, mentre il medio inglese continuerebbe in linea diretta il norreno.
Gli autori della monografia del 2014 non hanno alcuna conoscenza di linguistica storica dell'inglese e più in generale della filologia germanica. Emonds è un esperto di sintassi teorica, mentre Faarlund è un esperto di sintassi specializzato nelle lingue della Scandinavia. Gran parte della loro opera è focalizzata sulle caratteristiche morfologiche e sintattiche dell'inglese medio, nel tentativo di dimostrare che queste sono meglio spiegate come eredità diretta della lingua scandinava parlata nel nord dell'Inghilterra e in Scozia. Quello che non accetto della posizione di Bech-Walkden è la supposta necessità di abbassarsi allo stesso piano dei chierici traditori e di usare i loro stessi mezzi per confutarne le tesi. Questo principio è enunciato nella seguente frase: "The proposal, like any other, should be evaluated on the basis of the evidence and argumentation provided" (pag.). Non sono assolutamente d'accordo con un simile approccio, perché le prove e le argomentazioni fornite da Faarlund-Emonds hanno meno valore di un mucchio di feci. Anzi, dirò che i due studiosi di sintassi, ben consapevoli della rigidità mentale del mondo accademico, hanno fabbricato artatamente il loro otre di veleni e di pus, al preciso scopo di far perdere tempo e risorse a chi cercasse di confutarli seguendoli sul loro terreno. Seguirò un filo conduttore ben diverso da quello di Bech-Walkden.
Influenza del norreno sull'inglese
L'importazione di parole norrene in inglese è stata significativa in epoca medievale. A partire dal IX secolo ci sono stati folti stanziamenti di coloni scandinavi nell'Inghilterra e in Scozia. A un certo punto una vasta area che andava dal Middlesex fin oltre a York ha ricevuto il nome di Danelaw, alla lettera "Legge dei Danesi" (norreno Danalǫg), poiché in essa la legge danese prevaleva su quella anglosassone. Gli elementi scandinavi, particolarmente forti nei territori settentrionali, hanno continuato ad influenzare le genti anglosassoni e la loro lingua per secoli. Così nel XIII secolo - l'èra vichinga era da tempo conclusa - l'influsso del norreno continuava e gli scandinavismi divenivano capillari. Alcuni di questi prestiti erano pertinenti al lessico di base, altri facevano parte del lessico culturale. Non pochi si sono conservati ancor oggi. Possiamo a buon diritto parlare integrazione anglo-norrena. Il processo non è stato così massiccio come l'integrazione anglo-romanza o come l'integrazine anglo-latina, ma ha fornito elementi di fondamentale importanza. Alcune parole si sono inserite nel lessico di base e ancor oggi ricorrono in moltissime frasi di uso quotidiano. Ecco un elenco di sostantivi e di aggettivi che l'inglese moderno ha ereditato dall'antico nordico:
anger "ira" < angr "afflizione"
awe "soggezione" < agi "terrore"
awkward "disagevole"(1) < ǫfugr "inverso,
contrario"
big "grande" < *byggr "grosso"(2)
black "nero" < blakkr "nero, blu scuro"
cake "torta" < kaka "torta"
dirt "sozzura" < drit "sterco"
dregs "feccia" < dregg "sedimento"
egg "uovo"(3) < egg "uovo"
fellow "compagno" < félagi "compagno"
flat "piatto" (agg.) < flatr "piatto" (agg.)
gap "apertura; divario" < gap "abisso"
gift "dono" < gipt "dono"
guest "ospite" < gestr "ospite"
happy "felice" < hapinn "fortunato"
hawk "falco" < haukr "falco"
husband "marito" < húsbóndi "padrone di casa"
ill "malato" < illr "cattivo"
keel "chiglia" < kjǫlr "chiglia"
kid "capretto"(4) < kið "capretto"
knife "coltello" < knífr "coltello"
law "legge" < lǫg (pl. tantum)
leg "gamba" < leggr "gamba"
low "basso" < lágr "basso"
odd "bizzarro; dispari" < oddi "terzo numero"
rotten "marcio" < rotinn "putrefatto"
skill "abilità" < skil "discernimento"
skin "pelle" < skinn "pelle di animale"
skipper "vogatore" < skipari "marinaio"
skirt "gonna" < skyrta "gonna"
sky "cielo" < ský "nuvola"
tarn "lago" < tjǫrn "lago morenico"
thrall "schiavo" < þrǽll "schiavo"
ugly "brutto" < uggligr "spaventoso"
weak "debole" < veikr "malato"
window "finestra" < vindauga "finestra"
wing "ala" < vǽngr "ala d'uccello"
wrong "sbagliato" < rangr "ingiusto"(5)
awe "soggezione" < agi "terrore"
awkward "disagevole"(1) < ǫfugr "inverso,
contrario"
big "grande" < *byggr "grosso"(2)
black "nero" < blakkr "nero, blu scuro"
cake "torta" < kaka "torta"
dirt "sozzura" < drit "sterco"
dregs "feccia" < dregg "sedimento"
egg "uovo"(3) < egg "uovo"
fellow "compagno" < félagi "compagno"
flat "piatto" (agg.) < flatr "piatto" (agg.)
gap "apertura; divario" < gap "abisso"
gift "dono" < gipt "dono"
guest "ospite" < gestr "ospite"
happy "felice" < hapinn "fortunato"
hawk "falco" < haukr "falco"
husband "marito" < húsbóndi "padrone di casa"
ill "malato" < illr "cattivo"
keel "chiglia" < kjǫlr "chiglia"
kid "capretto"(4) < kið "capretto"
knife "coltello" < knífr "coltello"
law "legge" < lǫg (pl. tantum)
leg "gamba" < leggr "gamba"
low "basso" < lágr "basso"
odd "bizzarro; dispari" < oddi "terzo numero"
rotten "marcio" < rotinn "putrefatto"
skill "abilità" < skil "discernimento"
skin "pelle" < skinn "pelle di animale"
skipper "vogatore" < skipari "marinaio"
skirt "gonna" < skyrta "gonna"
sky "cielo" < ský "nuvola"
tarn "lago" < tjǫrn "lago morenico"
thrall "schiavo" < þrǽll "schiavo"
ugly "brutto" < uggligr "spaventoso"
weak "debole" < veikr "malato"
window "finestra" < vindauga "finestra"
wing "ala" < vǽngr "ala d'uccello"
wrong "sbagliato" < rangr "ingiusto"(5)
(1) Il suffisso -ward è di origine anglosassone.
(2) In Norvegia si trova il termine dialettale bugge "grande uomo", "uomo grosso". Secondo alcuni l'aggettivo norreno non attestato deriverebbe dal verbo byggja, byggva "abitare" e avrebbe avuto il significato di "abitabile", donde "spazioso". La semantica sembra piuttosto macchinosa.
(3) Prima che la forma settentrionale, di origine norrena, si imponesse, a Londra e in tutto il Sud si usava ey "uovo", pl. eyren "uova". Il prestito può essere stato favorito dalla somiglianza fonetica della forma nativa con eye "occhio".
(4) Il significato di "bambino" è oggi diffusissimo. In molte varietà dell'inglese d'America, kid è arrivato a sostituire quasi del tutto child.
(5) La forma inglese deriva da una forma arcaica *vrangr. Il norreno a cui siamo abituati ha invece rangr. Quando la parola è entrata nel lessico inglese, il nesso /wr-/ non si era ancora semplificato.
(2) In Norvegia si trova il termine dialettale bugge "grande uomo", "uomo grosso". Secondo alcuni l'aggettivo norreno non attestato deriverebbe dal verbo byggja, byggva "abitare" e avrebbe avuto il significato di "abitabile", donde "spazioso". La semantica sembra piuttosto macchinosa.
(3) Prima che la forma settentrionale, di origine norrena, si imponesse, a Londra e in tutto il Sud si usava ey "uovo", pl. eyren "uova". Il prestito può essere stato favorito dalla somiglianza fonetica della forma nativa con eye "occhio".
(4) Il significato di "bambino" è oggi diffusissimo. In molte varietà dell'inglese d'America, kid è arrivato a sostituire quasi del tutto child.
(5) La forma inglese deriva da una forma arcaica *vrangr. Il norreno a cui siamo abituati ha invece rangr. Quando la parola è entrata nel lessico inglese, il nesso /wr-/ non si era ancora semplificato.
Questo è un elenco di verbi:
to bask "crogiolarsi" < baðask "lavarsi, bagnarsi"
to busk "prepararsi" < búask "prepararsi"
to call "chiamare" < kalla "chiamare"
to cast "gettare"(1) < kasta "gettare"
to clip "tagliare, recidere" < klippa "tagliare"
to crawl "strisciare" < krafla "gattonare"
to die "morire"(2) < deyja "morire"
to gape "spalancare la bocca" < gapa "spalancare la
bocca"
to gasp "spalancare la bocca" < geispa "sbadigliare"
to get "ottenere"(3) < geta "ottenere"
to give "dare" < gefa "dare"
to glitter "brillare" < glitra "brillare"
to kindle "accendere" < kynda "infiammare"
to raise "sollevare, alzare" < reisa "sollevare,
alzare"
to seem "sembrare" < sǿma "stimare, onorare"
to skip "sorpassare" < skopa "fare una corsa"(4)
to stain "macchiare" < steina "dipingere"(5)
to take "prendere"(6) < taka "prendere"
to want "volere" < vanta "mancare"
to busk "prepararsi" < búask "prepararsi"
to call "chiamare" < kalla "chiamare"
to cast "gettare"(1) < kasta "gettare"
to clip "tagliare, recidere" < klippa "tagliare"
to crawl "strisciare" < krafla "gattonare"
to die "morire"(2) < deyja "morire"
to gape "spalancare la bocca" < gapa "spalancare la
bocca"
to gasp "spalancare la bocca" < geispa "sbadigliare"
to get "ottenere"(3) < geta "ottenere"
to give "dare" < gefa "dare"
to glitter "brillare" < glitra "brillare"
to kindle "accendere" < kynda "infiammare"
to raise "sollevare, alzare" < reisa "sollevare,
alzare"
to seem "sembrare" < sǿma "stimare, onorare"
to skip "sorpassare" < skopa "fare una corsa"(4)
to stain "macchiare" < steina "dipingere"(5)
to take "prendere"(6) < taka "prendere"
to want "volere" < vanta "mancare"
(1) Il verbo nativo, to throw "gettare", è rimasto in uso a fianco della forma di origine norrena.
(2) Il verbo nativo ha assunto un significato più ristretto: to starve "morire di fame" (cfr. tedesco sterben "morire").
(3) Questo verbo ha avuto una fortuna immensa in inglese, formando una moltitudine di forme unite ad avverbi (phrasal verbs), come to get in "entrare, salire", to get into "entrare", to get out "uscire, scendere", to get up "salire; alzare; alzarsi", to get down "scendere; star giù", to get over "superare", to get off "scendere; lasciare" e via discorrendo. Le forme sono davvero tante, la semantica è spesso sfuggente e il loro giusto uso non è sempre facile.
(4) La semantica è perfetta, ma è difficile spiegare la vocale del verbo inglese, che nel XIV secolo significava "fare un piccolo salto".
(5) La forma norrena trae la sua origine dal fatto che i pigmenti erano ottenuti macinando pietre (steinn "pietra"). Il sostantivo inglese stain "macchia" è stato retroformato dal verbo to stain "macchiare". Un notevole caso di slittamento semantico.
(6) Senza l'influsso del norreno, useremmo to nim, verbo che si trova in effetti in qualche dialetto, ma col significato di "rubare". Una fine ben ingloriosa per un verbo corradicale del tedesco nehmen "prendere".
(2) Il verbo nativo ha assunto un significato più ristretto: to starve "morire di fame" (cfr. tedesco sterben "morire").
(3) Questo verbo ha avuto una fortuna immensa in inglese, formando una moltitudine di forme unite ad avverbi (phrasal verbs), come to get in "entrare, salire", to get into "entrare", to get out "uscire, scendere", to get up "salire; alzare; alzarsi", to get down "scendere; star giù", to get over "superare", to get off "scendere; lasciare" e via discorrendo. Le forme sono davvero tante, la semantica è spesso sfuggente e il loro giusto uso non è sempre facile.
(4) La semantica è perfetta, ma è difficile spiegare la vocale del verbo inglese, che nel XIV secolo significava "fare un piccolo salto".
(5) La forma norrena trae la sua origine dal fatto che i pigmenti erano ottenuti macinando pietre (steinn "pietra"). Il sostantivo inglese stain "macchia" è stato retroformato dal verbo to stain "macchiare". Un notevole caso di slittamento semantico.
(6) Senza l'influsso del norreno, useremmo to nim, verbo che si trova in effetti in qualche dialetto, ma col significato di "rubare". Una fine ben ingloriosa per un verbo corradicale del tedesco nehmen "prendere".
Tale fu l'influenza norrena, che penetrarono in inglese persino elementi pronominali:
they "essi, esse" < þeir "essi"
them "loro" (acc./dat.) < þeim "loro" (dat.)
their "loro" (gen.) < þeirra "loro" (gen.)
them "loro" (acc./dat.) < þeim "loro" (dat.)
their "loro" (gen.) < þeirra "loro" (gen.)
Queste forme sostituirono quelle native, ossia hī, hīe "essi", him, heom "loro" (dat.), hira, heora "loro" (gen.), che si prestavano a grande confusione col singolare. Senza il norreno, oggi si userebbe *he al posto di they; *him al posto di them; *her al posto di their - e questo per entrambi i generi! Una situazione a dir poco scomoda, che spiega bene il successo delle forme importate dai Vichinghi.
I dialetti settentrionali e lo Scots
Nello Yorkshire un tempo si parlava il dialetto che aveva la più alta percentuale di parole di origine norrena in tutta l'Inghilterra. John Geipel nel suo lavoro The Viking legacy: The scandinavian influence on the English and the Gaelic languages (1971) riporta un testo che include alcuni scandinavismi evidenziati in corsivo:
“pigs were grice, heifers quees, and bulocks stots, yellow was gool, soft was blowt, large was stor and steep was brandt; bairns would laik where nowadays children play and a man would risp if he had a lop on his rig where today he would scratch if he had a flea on his back” (p.77).
C'è una gran massa di parole norrene in numerosi dialetti settentrionali e nello Scots, la lingua delle Lowlands scozzesi separatasi dall'inglese già in epoca medievale. Questo è un breve elenco di termini tipici:
bigg "orzo" < bygg "orzo"
clegg "tafano" < kleggi "tafano"
haver(s) "avena" < hafri "avena"
ing "prato" < eng "prato"
ket "carogna" < kjǫt "carne"
kirk "chiesa" < kirkja "chiesa"
mun "bocca" < munnr "bocca"
oast "formaggio" < ostr "formaggio"
oc "e" < ok "e"
scrat "folletto" < skratti "demone"
skellum "furfante" < skelmr "furfante; diavolo"
toom "vuoto" < tómr "vuoto; vano"
trigg "sicuro" < tryggr "sicuro, fedele"
clegg "tafano" < kleggi "tafano"
haver(s) "avena" < hafri "avena"
ing "prato" < eng "prato"
ket "carogna" < kjǫt "carne"
kirk "chiesa" < kirkja "chiesa"
mun "bocca" < munnr "bocca"
oast "formaggio" < ostr "formaggio"
oc "e" < ok "e"
scrat "folletto" < skratti "demone"
skellum "furfante" < skelmr "furfante; diavolo"
toom "vuoto" < tómr "vuoto; vano"
trigg "sicuro" < tryggr "sicuro, fedele"
Si potrebbero fare moltissimi altri esempi. Per un approfondimento rimando a questo link:
Confronto lessicale tra inglese e norreno
Mi rendo conto che per gli specialisti in linguistica tipologica le mie parole sembreranno scandalose e blasfeme, eppure oso proferirle. La sintassi non conta nulla nel definire la natura di una lingua. Bisogna smetterla con stronzate del tipo "in questa lingua l'ordine delle parole è OV (oggetto-verbo), in quell'altra è VO (verbo-oggetto), quindi non sono imparentate" o "queste due lingue sono entrambe VO, quindi sono senz'altro imparentate". Simili macchinazioni dei linguisti tipologici sono soltanto ammassi di sterco fumante, come ho già avuto modo di affermare e di dimostrare.
Il lessico di base è ciò che decide la natura dell'inglese. La stessa morfologia è meno efficace, dato che si è molto semplificata durante il dominio dei Normanni - eppure anche le declinazioni residuali e le coniugazioni dell'inglese medio ci appaiono a colpo d'occhio come continuazioni dirette di quelle dell'inglese antico. Si capisce al di là di ogni dubbio che l'inglese appartiene alle lingue germaniche occidentali a dispetto di qualsiasi influenza e di qualsiasi massa di prestiti possa aver assimilato durante i secoli - e anche a dispetto di qualsiasi cambiamento nella sintassi. Questa non è una mia opinione che può essere accettata o respinta in un ambito di demenza berkeleyana generalizzata. Quanto affermo è un dato di fatto ed è possibile dimostrarlo. Conosciamo la fonetica dell'antico inglese e quella del norreno. Conosciamo i mutamenti fonetici occorsi nelle due lingue in questione a partire dalla fase del protogermanico. Possiamo seguire queste trasformazioni con una precisione che ha dell'incredibile. Possiamo distinguere a colpo d'occhio i prestiti dal norreno dalle voci ereditate. Non solo: produciamo un breve elenco di parole importanti, per mostrare come possiamo capire all'istante che le forme inglesi moderne sono la diretta continuazione di quelle anglosassoni e non di quelle norrene.
Inglese: ale "birra"
Antico inglese: ealu, ealo "birra"
Norreno: ǫl "birra"
Antico inglese: ealu, ealo "birra"
Norreno: ǫl "birra"
Inglese: bear "orso"
Antico inglese: bera "orso"
Norreno: bjǫrn "orso"
Antico inglese: bera "orso"
Norreno: bjǫrn "orso"
Inglese: bishop "vescovo"
Antico inglese: bisċop "vescovo"
Norreno: biskup "vescovo"
Antico inglese: bisċop "vescovo"
Norreno: biskup "vescovo"
Inglese: church "chiesa"
Antico inglese: ċiriċe "chiesa"
Norreno: kirkja "chiesa"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova kirk "chiesa", evidente prestito.
Antico inglese: ċiriċe "chiesa"
Norreno: kirkja "chiesa"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova kirk "chiesa", evidente prestito.
Inglese: churl "contadino, zotico"
Antico inglese: ċeorl "uomo libero di bassa casta"
Norreno: karl "uomo, maschio"
Antico inglese: ċeorl "uomo libero di bassa casta"
Norreno: karl "uomo, maschio"
Inglese: dwarf "nano"
Antico inglese: dweorh, dweorg "nano"
Norreno: dvergr "nano"
Antico inglese: dweorh, dweorg "nano"
Norreno: dvergr "nano"
Inglese: eye "occhio"
Antico inglese: ēaġe "occhio"
Norreno: auga "occhio"
Antico inglese: ēaġe "occhio"
Norreno: auga "occhio"
Inglese: fire "fuoco"
Antico inglese: fȳr "fuoco"
Norreno: funi "fuoco" (poet.)*
*La parola comunemente usata è eldr "fuoco".
Antico inglese: fȳr "fuoco"
Norreno: funi "fuoco" (poet.)*
*La parola comunemente usata è eldr "fuoco".
Inglese: fish "pesce"
Antico inglese: fisċ "pesce"
Norreno: fiskr "pesce"
Nelle parole di origine norrena in inglese, il gruppo /sk/ si conserva. La consonante /ʃ/ è tipica delle parole di origine anglosassone.
Antico inglese: fisċ "pesce"
Norreno: fiskr "pesce"
Nelle parole di origine norrena in inglese, il gruppo /sk/ si conserva. La consonante /ʃ/ è tipica delle parole di origine anglosassone.
Inglese: five "cinque"
Antico inglese: fīf "cinque"
Norreno: fimm "cinque"
Antico inglese: fīf "cinque"
Norreno: fimm "cinque"
Inglese: hand "mano"
Antico inglese: hand, hond "mano"
Norreno: hǫnd "mano"
Antico inglese: hand, hond "mano"
Norreno: hǫnd "mano"
Inglese: head "testa"
Antico inglese: hēafod "testa"
Norreno: hǫfuð "testa"
La forma norrena ha una vocale breve (< protogerm. *xaβuðan), mentre la forma anglosassone ha un dittongo (< protogerm. *xauβuðan).
Antico inglese: hēafod "testa"
Norreno: hǫfuð "testa"
La forma norrena ha una vocale breve (< protogerm. *xaβuðan), mentre la forma anglosassone ha un dittongo (< protogerm. *xauβuðan).
Inglese: high "alto"
Antico inglese: hēah "alto"
Norreno: hár "alto"
Antico inglese: hēah "alto"
Norreno: hár "alto"
Inglese: I "io"
Antico inglese: iċ "io"*
Norreno: ek "io"
*Se fosse sopravvissuta la forma più antica, oggi la parola per dire "io" suonerebbe esattamente come itch "scabbia". La forma attualmente in uso deriva da una variante settentrionale senza palatalizzazione, comunque dissimile dalla forma norrena.
Antico inglese: iċ "io"*
Norreno: ek "io"
*Se fosse sopravvissuta la forma più antica, oggi la parola per dire "io" suonerebbe esattamente come itch "scabbia". La forma attualmente in uso deriva da una variante settentrionale senza palatalizzazione, comunque dissimile dalla forma norrena.
Inglese: is "è"
Antico inglese: is "è"
Norreno: er "è"*
*La forma arcaica è es.
Antico inglese: is "è"
Norreno: er "è"*
*La forma arcaica è es.
Inglese: mead "idromele"
Antico inglese: medu, meodu "idromele"
Norreno: mjǫðr "idromele"
Antico inglese: medu, meodu "idromele"
Norreno: mjǫðr "idromele"
Inglese: mouth "bocca"
Antico inglese: mūþ "bocca"
Norreno: munnr "bocca"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova mun "bocca", evidente prestito.
Antico inglese: mūþ "bocca"
Norreno: munnr "bocca"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova mun "bocca", evidente prestito.
Inglese: need "bisogno"
Antico inglese: nēad, nēod "necessità"*
Norreno: nauðr, nauð "tribolazione"
*Con bizzarre varianti (nīed, nēd, nīd, nȳd).
Antico inglese: nēad, nēod "necessità"*
Norreno: nauðr, nauð "tribolazione"
*Con bizzarre varianti (nīed, nēd, nīd, nȳd).
Inglese: oak "quercia"
Antico inglese: āc "quercia"
Norreno: eik "quercia"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova aik "quercia", evidente prestito.
Antico inglese: āc "quercia"
Norreno: eik "quercia"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova aik "quercia", evidente prestito.
Inglese: red "rosso"
Antico inglese: rēad, rēod "rosso"
Norreno: rauðr "rosso"
Antico inglese: rēad, rēod "rosso"
Norreno: rauðr "rosso"
Inglese: seven "sette"
Antico inglese: seofon "sette"
Norreno: sjau "sette"
Antico inglese: seofon "sette"
Norreno: sjau "sette"
Inglese: shield "scudo"
Antico inglese: sċield, sċild "scudo"
Norreno: skjǫldr "scudo"
Antico inglese: sċield, sċild "scudo"
Norreno: skjǫldr "scudo"
Inglese: ship "nave"
Antico inglese: sċip "nave"
Norreno: skip "nave"
Antico inglese: sċip "nave"
Norreno: skip "nave"
Inglese: star "stella"
Antico inglese: steorra "stella"
Norreno: stjarna "stella"
Antico inglese: steorra "stella"
Norreno: stjarna "stella"
Inglese: stone "pietra"
Antico inglese: stān "pietra"
Norreno: steinn "pietra"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova stain "pietra", evidente prestito. Nella lingua standard stain significa "macchia" (vedi sopra).
Antico inglese: stān "pietra"
Norreno: steinn "pietra"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova stain "pietra", evidente prestito. Nella lingua standard stain significa "macchia" (vedi sopra).
Inglese: tooth "dente"
Antico inglese: tōþ "dente"
Norreno: tǫnn "dente"
Antico inglese: tōþ "dente"
Norreno: tǫnn "dente"
Inglese: water "acqua"
Antico inglese: wæter "acqua"
Norreno: vatn "acqua"
Antico inglese: wæter "acqua"
Norreno: vatn "acqua"
Inglese: yarn "filato"
Antico inglese: ġearn "filato"
Norreno: garn "filato"
Nei dialetti inglesi settentrianali si trova garn "filato", evidente prestito.
Antico inglese: ġearn "filato"
Norreno: garn "filato"
Nei dialetti inglesi settentrianali si trova garn "filato", evidente prestito.
Inglese: year "anno"
Antico inglese: ġear "anno"
Norreno: ár "anno"
Antico inglese: ġear "anno"
Norreno: ár "anno"
Inglese: yellow "giallo"
Antico inglese: ġeolo, ġeolu "giallo"
Norreno: gulr "giallo"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova gool "giallo", evidente prestito.
Antico inglese: ġeolo, ġeolu "giallo"
Norreno: gulr "giallo"
Nei dialetti inglesi settentrionali si trova gool "giallo", evidente prestito.
Inglese: yoke "giogo"
Antico inglese: ġeoc "giogo"
Norreno: ok "giogo"
Antico inglese: ġeoc "giogo"
Norreno: ok "giogo"
Inglese: young "giovane"
Antico inglese: ġeong "giovane"
Norreno: ungr "giovane"
Antico inglese: ġeong "giovane"
Norreno: ungr "giovane"
Potremmo andare avanti a lungo, ma credo che quanto mostrato sia sufficiente.
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