mercoledì 18 luglio 2018

LE ORIGINI NON EVOLUZIONISTICHE DELLA MONOGAMIA UMANA

Su Quora qualcuno ha posto la seguente domanda:

"Perché, scientificamente, l'evoluzione della specie ha portato alla monogamia dell'essere umano?"

Non avrei mai pensato di imbattermi nel Web in una proposizione così lontana dalla realtà dei fatti, tanto da valicare i confini dell'assurdo. Eppure sembra proprio che qualche materialista evoluzionista creda davvero nella sua veridicità. Forse l'utente a cui si deve questa perla non lo sospetta nemmeno, ma l'idea della monogamia come elemento definitorio della specie umana riesce a dare una dimostrazione lampante di un famoso pensiero attribuito ad Albert Einstein: "Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima".

Molti anni fa, quando ero ancora uno studente universitario, mi capitò di leggere un inverecondo articolo scritto dal sociologo e giornalista Francesco Alberoni. Non ho mai amato quella persona e nessuno può farmene una colpa. Egli scriveva, avendo avuto un notevole successo con un suo libro sdolcinato sul rapporto di coppia, che l'essere umano sarebbe naturalmente monogamo. Chiaramente non poteva portare prove di questa sua singolare tesi, frutto delle sue fantasie sull'innamoramento. Forse ignorava l'esistenza della parola "corna", ma in compenso se ne usciva senza sosta con affermazioni di natura allucinatoria. In anni non sospetti, in cui non si sapeva nulla della vita sessuale di Silvio Berlusconi, Alberoni scriveva cose di questo genere: "La monogamia fa parte della natura umana, come il calore dei mammiferi. Se così non fosse saremmo freddi come i rettili e le donne farebbero corte attorno ai potenti" (non ricordo le parole esatte, ma la sostanza era proprio quella riportata). Diabole Domine! E non è quello che accade ogni giorno? Forse il sociologo di Borgonovo Valtidone non è mai stato alla corte di un oligarca russo? Non ha mai visto con quanta efficacia il denaro compri la figa? Non sa con quanta facilità torme di ragazze avvenenti sono attratte da attempati nababbi? Ebbene, anni dopo l'enunciazione delle tesi alberoniane sul calore dei mammiferi e sulla freddezza rettiliana, ecco che gli scandali sulle orge di Hardcore e sulle Orgettine hanno dato ragione al mio sacrosanto cinismo.

Alla domanda posta su Quora ha risposto Francesco J. Galvani, che si definisce "Appassionato di evoluzione e di nutrizione". Riporto in questa sede il suo intervento: 

Scientificamente l'evoluzione non ha affatto portato alla monogamia. Non confondiamo temi culturali con biologici.

La monogamia ha riguardato solo una parte di tutte le culture umane esistite. Ha avuto particolare successo semplicemente perché è molto comoda nel tenere sotto controllo l'ordine sociale: nei regimi dove vige la poligamia di fatto gli uomini più ricchi o più appetibili sessualmente si accaparrano molte donne, lasciando gli altri spesso a bocca asciutta o creando una competizione estrema. Che non fa di sicuro bene a una società.

Ci sono piuttosto ottimi motivi per credere che biologicamente gli umani non siano granché monogami. Le specie con grandi differenze fisiche tra maschi e femmine (come la nostra) e in cui i maschi vivono meno e sono più “spendibili” in guerre e violenze tendono a essere poligame. Aggiungi il fatto che la “crisi del settimo anno” potrebbe avere un senso evolutivo: a 7 anni i bimbi sono belli che pronti per arrangiarsi (in natura) e non serve più che la coppia di genitori resti unita per massimizzare le loro possibilità di sopravvivenza.

Sono solo ipotesi, sia chiaro. Ma molto intriganti.

Molto interessante. Se devo essere franco, non credo che ci sia bisogno di scomodare le dottrine di Darwin. Basta notare che la monogamia è molto popolare e diffusa in gran parte dell'orbe terracqueo perché è stata imposta dal Cristianesimo. Certo, l'unione monogamica tra uomo e donna esisteva anche tra i politeisti dell'antichità ed esiste in una gran varietà di popoli moderni non riconducibili ad alcuna forma di tradizione cristiana. Queste cose però non provano nulla.

Notiamo che le religioni abramitiche non hanno idee simili sul matrimonio, a dispetto di un identico modo di concepire l'unione fisica tra uomo e donna, id est la copula. Nella tradizione ebraica, la monogamia si è consolidata da tempo, ma in epoca antica le cose stavano diversamente: solo per fare un esempio ricordiamo che i re di Israele David e Salomone avevano concubine in quantità. In 1 Re 11:1-3 è scritto che Salomone ebbe settecento mogli e trecento concubine. Se il Cristianesimo ha propugnato una rigida monogamia, vediamo invece che l'Islam sostiene la poligamia, permettendo ai suoi fedeli fino a quattro mogli e tante concubine quante ne possono mantenere. Orbene, tra le religioni abramitiche, l'Islam è la più bellicosa, vitale e determinata, e ha un numero immenso di credenti: attualmente sono ben 1,8 miliardi, che corrispondono al 23% della popolazione globale (Fonte: Wikipedia). Ci si aspetta inoltre una forte crescita della popolazione musulmana. Le proiezioni sono riportate nel sito Pewforum.org. Quindi, già con questi dati possiamo affermare che esiste una gran parte della popolazione planetaria che non considera affatto la monogamia la condizione naturale dell'umanità, con buona pace di Alberoni e di altri sacerdoti della vita di coppia. Certo, qualcuno dirà che la poligamia non è la prassi di tutti gli islamici presi singolarmente, e che anche tra quelle genti vi sono moltissime unioni monogamiche. Questo è vero, ma soltanto per motivi economici. Moltissimi uomini di fede musulmana non godono di condizioni agiate e quindi non possono permettersi di mantenere più di una moglie, per non parlare delle concubine. Se però si elargisse una grande ricchezza a un maomettano povero con una sola moglie, questi prenderebbe subito altre tre mogli e svariate concubine. 

L'idea della monogamia come prodotto dell'evoluzione umana deriva dall'estensione forzata di una caratteristica dell'Occidente moderno all'intera umanità e alla sua intera storia, ed è pertanto frutto dell'ignoranza. La retorica soggiacente è di chiaro sapore positivistico: si fonda sulla narrazione di un progresso indefinito, ha forti connotati moralizzanti e pretende di trovare le radici delle istituzioni nella stessa biologia umana. In realtà, nel nostro genoma non c'è nulla di simile. Avremmo potuto vivere in una società molto diversa da quella che conosciamo, se soltanto qualche cruciale evento storico avesse sortito un esito differente. Quando le genti della Scandinavia erano pagane, esisteva di certo tra loro il matrimonio, tuttavia non era raro il concubinato. Un nobile poteva prendere con sé numerose fanciulle e nessuno trovava nulla a ridire. Esistevano anche forme di matrimonio a tempo e poco impegnativo, attestate nelle saghe islandesi, per cui un uomo poteva comprarsi una moglie con una pelle di tricheco e altri beni mobili. Penso che sia sufficiente menzionare un'ucronia. Se Carlo, figlio di Pipino il Breve, fosse morto giovane a causa di un'infezione, l'espansione del Cristianesimo avrebbe potuto subire una battuta d'arresto e probabilmente sarebbero prevalsi usi nuziali molto diversi da quelli oggi comuni.

2 commenti:

Albedo ha detto...

 Alberoni è uno spacciatore seriale di bluepill.
E' la stessa ipergamia femminile a fomentare la poligamia. C'é addirittura chi è arrivato a ipotizzare che il principio di Pareto valga anche per le relazioni uomo donna in quanto la stragrande maggioranza delle donne punta ad un numero ristretto di uomini, fin dall'età scolastica. Certamente una società poligamica può durare a lungo solo in tempi di guerra, con grandi numeri di uomini che muoiono prematuramente. In tempi di pace invece l'elevato numero di maschi esclusi dall'accoppiamento crerebbe forti tensioni socilai ed infatti nel mondo islamico si vede bene che le società sono tutte destabilizzate.

Antares666 ha detto...

Ciao carissimo! Grazie delle tue osservazioni, sono estremamente interessanti! Si nota che in America, dove ci sono molti maschi che hanno difficoltà ad accoppiarsi con le femmine, è nato il movimento rivoluzionario degli Incel (Involuntary Celibate). Le loro idee sono confuse e a tratti deliranti, ma scorrono come un fiume carsico sotto la superficie di una società asservita alla dittatura della felicità obbligatoria. Si stanno creando fortissime tensioni, che porteranno a grandi massacri.