venerdì 26 aprile 2019


THE ISLAND

Titolo originale: The Island
Paese di produzione: USA
Anno: 2005
Durata: 136 min
Rapporto: 2.40 : 1
Lingua orignale: Inglese
Genere: Fantascienza, thriller, film di azione
Sottogenere: Biopunk, fantascienza sociale, distopia
Regia: Michael Bay
Soggetto: Caspian Tredwell-Owen
Sceneggiatura: Caspian Tredwell-Owen, Alex Kurtzman,
     Roberto Orci
Casa di produzione: DreamWorks
Distribuzione (Italia): Warner Bros
Fotografia: Mauro Fiore
Montaggio: Paul Rubell, Christian Wagner
Effetti speciali: Industrial Light & Magic
Musiche: Steve Jablonsky
Colonna sonora:
  1. The Island Awaits You (2:21)
  2. Where Do Those Tubes Go (2:04)
  3. Sector 6 (2:46)
  4. Starkweather (4:10)
  5. Agnate Ukuleles (2:37)
  6. You Have A Special Purpose In Life (4:33)
  7. Mass Vehicular Carnage (2:22)
  8. Renovatio (4:09)
  9. I'm Not Ready To Die (2:31)
  10. This Tongue Thing's Amazing (4:27)
  11. Mass Winnings (5:06)
  12. The Craziest Mess I've Ever Seen (5:05)
  13. Send In The Clones (4:28)
  14. My Name Is Lincoln (3:39)
  15. Blow (5:16)
Scenografia: Nigel Phelps
Costumi: Deborah Lynn Scott
Interpreti e personaggi   
    Ewan McGregor: Lincoln Six Echo/Tom Lincoln
    Scarlett Johansson: Jordan Two Delta/Sarah Jordan
    Djimon Hounsou: Albert Laurent
    Sean Bean: Merrick
    Steve Buscemi: James McCord
    Michael Clarke Duncan: Starkweather
    Brian Stepanek: Gandu Three Echo
    Kim Coates: Charles Whitman
    Shawnee Smith: Suzie
Doppiatori italiani 
    Giorgio Borghetti: Lincoln Six Echo/Tom Lincoln
    Connie Bismuto: Jordan Two Delta/Sarah Jordan
    Roberto Draghetti: Albert Laurent
    Fabrizio Pucci: Merrick
    Luca Dal Fabbro: McCord
    Massimo Corvo: Starkweather
    Riccardo Rossi: Gandu Tre Echo
    Loris Loddi: Charles Whitman
Budget: 126 milioni di dollari USA
Box office: 162 milioni di dollari USA


Trama:
Siamo nel 2019, in un mondo in apparenza ben diverso da quello in cui viviamo. Lincoln 6 Echo e la sua amica Jordan 2 Delta sono nella buona sostanza una coppia di minorati mentali, come si diceva un tempo, che vivono in un ambiente asettico e ben isolato. Sono come i "cervelli di gallina" di dickiana memoria. Lincoln 6 Echo è lievemente più intelligente della media, si pone qualche domanda e ha un rudimento di senso critico, ma è comunque ben lontano dall'essere autosufficiente. La comunità a cui i due poveretti appartengono è tutta composta da individui la cui intelligenza è molto limitata. Ogni aspetto della vita è retto da regole assai rigide che non lasciano spazio alcuno all'individualità. A unire tutte queste infelici persone sono alcune narrazioni dementi fondate sul nulla, che però sono da loro ritenute più reali dell'aria che respirano. Viene fatto loro credere di essere gli unici superstiti di una catastrofe che ha contaminato l'intero pianeta con patogeni mortali, con l'unica eccezione di un'isola rimasta chissà perché abitabile. Ogni settimana si tiene una lotteria, il cui vincitore - così dicono dall'autoparlante - andrà a vivere proprio in quell'estremo rifugio paradisiaco. Lincoln 6 Echo sogna di raggiungere questa destinazione a bordo di un'imbarcazione da diporto chiamata Renovatio, nera come la pece, ma ogni volta si sveglia in preda al terrore a causa di un naufragio onirico. In realtà nulla potrebbe essere più distante dalla realtà di quanto viene propinato ai "cervelli di gallina". Non esiste nessuna isola incontaminata e ovviamente il presupposto stesso della lotteria è una colossale baggianata. Come dicono a Genova, è una mussa. Questi individui rudimentali sono tutti stati prodotti in vitro con un ben preciso scopo: fornire organi di ricambio alle genti del mondo esterno, che è in tutto e per tutto una società industrializzata simile a quella del XXIII secolo. Le cose funzionano grossomodo così. Una persona del mondo esterno ha un problema, ad esempio il fegato cirrotico a causa dell'etilismo, così commissiona un organo nuovo alla multinazionale di manipolatori genetici brutti-cattivi. Fa questo al fine di ricevere l'agognato trapianto e proseguire come il mitico George Best, che riuscì nell'impresa di mandare in pappina sanguinolenta anche il nuovo fegato. I brutti-cattivi fanno credere alla gente che procederanno a clonare soltanto gli organi commissionati, che nessuno dei cloni (detti in gergo "agnati") diverrà mai un essere senziente e adulto. Quindi tutti vengono ingannati. Sia i "cervelli di gallina" che i loro inconsapevoli carnefici. A rompere questo magico equilibrio ci pensa un innocuo insetto, penetrato nell'ambiente asettico mentre Lincoln 6 Echo sta compiendo delle operazioni di manutenzione. Inseguendo la creatura alata, lo sfortunato individuo arriva ai piani superiori della struttura e finisce con l'essere testimone di eventi mostruosi: i vincitori della lotteria vengono uccisi in una specie di ambulatorio. Lima 1 Alpha viene sottoposta a eutanasia dopo aver dato alla luce un bambino, mentre a Starkweather  2 Delta viene espiantato il fegato. Invaso dal terrore, Lincoln 6 Echo corre a salvare Jordan 2 Delta, a cui era appena capitata la sventura di vincere alla lotteria: approfittando della disattenzione del personale, i due evadono dalla struttura e iniziano la loro fuga nel mondo esterno. Subito si rivela la natura illusoria di tutto ciò che hanno conosciuto dalla nascita: la loro dimora è sotterranea, il paesaggio che si offriva alla loro vista era soltanto un ologramma. Gli audaci sospetti di Lincoln 6 Echo si rivelano subito esatti. Nel mondo esterno non c'è traccia alcuna di contaminazione. Si scatena la caccia all'uomo. Il gestore della struttura di fabbricazione degli agnati, il dottor Diabolus Merrick, va su tutte le furie come si accorge dell'evasione e non esita a ricorrere a un mercenario pur di neutralizzare i fuggitivi. La girandola degli eventi porterà i due cloni a incontrare gli umani originali dal cui genoma sono stati sintetizzati, la supermodella Sarah Jordan e l'altezzoso designer Tom Lincoln. Sarà anche risolto in modo inatteso l'enigma della visione onirica dello yacht Renovatio, che affliggeva il povero Lincoln 6. Ovviamente il film si conclude con la distruzione delle inique opere del brutto-cattivo, satanico dottor Merrick e con la liberazione di tutti gli agnati, che si ritrovano all'improvviso in un mondo che non possono capire e che non sono preparati ad affrontare. Come animali cresciuti in uno zoo che si ritrovassero ad essere liberati nella foresta.  

Recensione:
Quando ho visionato questa pellicola mi è parso di assistere a una brutta copia della meritoria opera di Michael Anderson: La fuga di Logan (1976). Nella buona sostanza The Island ne è un rifacimento, nonostante tutte le differenze che si possono ravvisare nel contesto e nella trama. Un rifacimento in cui ogni dettaglio vira al grottesco. Lo stesso anno in cui si svolge, il 2019, dà la piena misura di quanto inefficace sia la fantascienza nei suoi rabberciati tentativi di anticipare il futuro. Stupisce lo scarto assai piccolo tra l'anno dell'uscita del film e quello in cui si svolge la narrazione: soltanto 14 anni. Ci sono fantascientisti che hanno la brutta tendenza di accelerare all'infinito, senza controllo, di immaginare sviluppi improbabili e di pensarli realizzati in tempi troppo brevi. La loro smania è l'equivalente creativo dell'eiaculazione precoce: vanno in fibrillazione, fremono non appena si parla di futuro e scoppiano, proprio come un glande tumefatto che spruzza all'improvviso al primo contatto con la pelle di una donna. Si converrà che un simile fallimento concettuale è piuttosto inglorioso. L'intero genere fantascientifico rischia il ridicolo e la gogna! I costi sostenuti per questa produzione mi sembrano davvero spropositati, ma ho potuto avere conferma dell'immane cifra. Certo che con 126 milioni di dollari si sarebbe potuto fare qualcosa di ben migliore! 

Se devo essere sincero, trovo la discussione dei dettagli filologici molto più interessante delle reminiscenze stantie del film di Anderson. 

Agnati 

agnātus (gen. agnātī, II decl., m.)
1) figlio nato dopo la morte del padre
2) figlio nato dopo la stesura del testamento paterno (quindi senza diritto di eredità)
3) parente da parte di madre


Il verbo agnāscor (agnāsceris, agnātus sum, agnāscī) significa "nascere dopo la stesura del testamento paterno". Si tratta di un vocabolo prettamente tecnico. Nel linguaggio comune ha invece il senso si "spuntare sopra", "spuntare accanto". Immagino che si usasse parlando di germogli o di funghi.
Altri derivati dalla stessa radice: 


agnāta (gen. agnātae, I decl., f.)
sorellastra da parte di padre

agnātiō  (gen. agnātiōnis, III decl., f.)
1) nascita di un erede dopo il testamento paterno
2) consanguineità da parte paterna
In italiano si ha agnazione, che è un vocabolo dotto, un crudo latinismo.


agnātīcius (agnātīcia, f.; agnātīcium, n.) 
che riguarda l'agnazione
In italiano si ha agnatizio, che è un vocabolo dotto, un crudo latinismo. Nel linguaggio degli azzeccagarbugli si parla di cura agnatizia e di tutela agnatizia. L'aggettivo viene anche usato come sinonimo di "patrilineare".


Vediamo che le forme nātus "nato" e nāscor "nasco" derivano dalla semplificazione fonetica di forme più arcaiche con gn- iniziale: gnātus "nato" e gnāscor "nasco". Proprio questa gn- iniziale si conserva nei composti come agnātus (da un precedente *ad-gna:tos). Lo stesso accade in cognātus (da un precedente *kom-gna:tos). La radice di tutte queste parole è la stessa di genitus "generato" e in ultima istanza di genus (gen. generis, III decl. n.) "nascita, stirpe, famiglia, lignaggio; genere, sesso; popolo, tribù, nazione". Vi sono poi due casi di singolare dissimilazione: germen (gen. germinis, III decl. n.) "germe, germoglio, pollone; principio, origine; razza, stirpe" e germānus (germāna, f.; germānum, n.) "di fratello o sorella; genuino, autentico", in cui il gruppo consonantico -rm- è derivato per dissimilazione da un primitivo -*nm-.

Renovatio 

renovātio (gen. renovātionis, III decl., f.)
1) rinnovamento
2) interesse composto, cumulo di interessi
3) ripetizione


Una locuzione significativa, tipica del linguaggio divinatorio, è auspiciōrum renovātiō "ripetizione degli auspìci". 

La natura dei sogni

L'imbarcazione Renovatio è fatta della sostanza di cui sono fatti i sogni, si potrebbe dire, parafrasando un vecchio film noir, Il mistero del falco (aka Il falcone maltese, John Huston, 1941). Sorge quindi una domanda che potrò sembrare banale. Di che sostanza sono fatti davvero i sogni? Piero Angela non ha dubbi in proposito: nel suo positivismo egli crede che i sogni siano soltanto ricombinazioni di dettagli raccolti dal cervello durante lo stato di veglia, senza alcuna introduzione di elementi estranei. Nessuno spazio per premonizioni e profezie. Nella migliore delle ipotesi si tratterebbe di una combinazione tra coincidenze e suggestione. Il problema è che questa sicumera mi pare fuori luogo. Come possiamo essere così sicuri del contenuto veritiero delle tesi pierangeliste, che hanno l'aria di essere fondate su un mero dogmatismo? Se il metodo scientifico non è un'opinione, è necessario sottoporre la natura stessa dell'onirismo umano a sperimentazione tracciabile e ripercorribile. Facile a dirsi. Temo che la strada da percorrere sia ancora lunga.  

Curiosità varie e altro sterco 

Quando il bamba, pardon, il protagonista Lincoln 6 Echo si reca dal dottor Merrick, la sua entrata nello studio è accompagnata dalle note di Ave Verum Corpus di Mozart. Dopo il mitico Gianni nazionale, Mozart è senz'altro il nostro mangiacioccolato preferito! Il riferimento al "vero corpo" è una prova di più della nobile passione per il latino che animava il regista e gli sceneggiatori: hanno disseminato di riferimenti e perle varie l'intera trama. Forse il loro era solo un trip scolastico indotto da qualche allucinogeno bizzarro. In ogni caso è stata tutta fatica sprecata. Il pubblico anglosassone al massimo capisce il "latino dei maiali", il cosiddetto Pig Latin. Per lo spettatore medio, Renovatio potrebbe benissimo essere giapponese. 

Scarlett Johansson voleva girare una scena di sesso in topless. La realizzazione di questo morboso desiderio le è stata negata da Bay, che le ha imposto l'uso di un reggiseno nero, al gretto scopo di mantenere il suo insulso film nella classificazione censoria PG-13. Questa è stata la frase urlata dall'attrice in quell'occasione: "I'm not wearing this fucking ghetto-ass fucking bra! I'm going naked!" Pensate ora a un fantomatico antropologo alieno disceso sulla Terra dopo l'estinzione della vita. Se passasse in rassegna il materiale cinematografico umano e vedesse tutte queste fallofore col reggiseno. Ne dedurrebbe che il seno femminile non era considerato da Homo sapiens come qualcosa di erotico, bensì come una "parte vergognosa". Tutto il suo giudizio sui costumi della nostra specie sarebbe falsato in modo tragico. 

Il soggetto originale prevedeva un'ambientazione concettualmente più verosimile, collocata in un futuro lontano secoli dalla nostra epoca. Per non meglio specificate ragioni di budget, è stata infine decisa un'ambientazione ben più vicina al presente - cosa che non manca di creare un effetto ridicolo. Il personaggio interpretato da Scarlett Johansson doveva chiamarsi Ester ed essere incinta. In modo molto conveniente, Bay ha deciso di cambiare il progetto, liberando Jordan 2 Delta dallo stato di gravidanza, trasferito a una donna destinata dopo una breve comparsa ad essere eutanasizzata. 

Quando Lincoln 6 Echo riceve un bacio alla francese da Jordan 2 Delta, dice qualcosa di patetico. Questa è la frase in lingua originale: "Wow, that tongue thing is amazing!" Sembra che queste siano state proprio le parole rivolte dal regista alla prima ragazza che gli ha infilato la lingua in bocca, una certa Meg (me la immagino come una chubby biondicca, foruncolosa, occhialuta e coi dentoni, una vera nerdy girl). Non capisco tutta questa emozione per uno stupido scambio di saliva. Capirei se fosse stato un ben più eccitante beso negro!

Il telefonino dell'arrogante Tom Lincoln è un Nokia 8800/8801. Ai tempi era soltanto un'idea, poi è stato realizzato ed ha avuto una diffusione di massa. I soliti fantascientisti diranno, con stupore ebefrenico, che è un casi di profezia autoavverante! 

Un grossolano caso di plagio!

Sarebbe un errore credere che The Island sia soltanto un remake di Logan's Run. Esiste infatti anche un altro film che ha fornito gran parte del materiale concettuale utilizzato da Bay. Si tratta di Parts: The Clonus Horror, di Robert S. Fiveson (1979), che avremo modo di recensire a suo tempo. Come si può facilmente dedurre già dal titolo, l'opera di Fiveson è tutta incentrata sulla clonazione umana a scopo di trapianto e sugli allucinanti scenari futuribili che ne conseguono. Così Fiveson ha pensato bene di denunciare la DreamWorks e la Warner Brothers per infrazione del copyright. La DreamWorks ha tentato di far archiviare la causa, ma questo non è stato possibile. Sono stati evidenziati ben 103 punti di somiglianza tra le due opere, che sono stati considerati indiscutibili. Prima che la causa potesse giungere in aula, è stato tuttavia raggiunto un accordo extragiudiziale tra le parti. Così Fiveson è riuscito ad ottenere un risarcimento cospicuo dalla DreamWorks, il cui esatto ammontare si ignora (si vocifera però che si tratti di una cifra a sette zeri). Purtroppo l'elenco dei 103 punti di somiglianza è riportato in un atto processuale secretato e quindi non è disponibile per discussioni. Tutto ciò che si può fare è visionare Clonus, cercare di identificare le idee plagiate in The Island e discuterle in una futura recensione.

Altre recensioni e reazioni nel Web: 

Vario materiale critico si trova su Filmtv.it. Come di costume riportiamo qualche stralcio, non necessariamente eulogistico. Questa è la recensione introduttiva (autore ignoto):

Tralasciando l'incongruenza di alcuni personaggi e snodi narrativi, quello che manca al film è un giusto equilibrio tra le parti. Dopo un inizio pieno di promesse con l'introduzione di spunti etici, narrativi e visivi molto interessanti, nella seconda parte Bay si lascia prendere la mano da una sequenza infinita di inseguimenti inutili, negandosi il piacere di esplorare vie forse più impervie ma più affascinanti come ad esempio un reale confronto tra umani e agnati. 

Ultrapaz ha scritto: 

Peccato che dopo una discreta prima parte (interessanti soprattutto le scene della fuga dei cloni nel mondo "reale") questo "The Island" si perde via in inutili ed irritanti baracconate ultra spettacolari (inseguimenti, sparatorie, incidenti ed esplosioni allungate a dismisura..) girate in modo terribilmente modaiolo e confuso da Michael Bay, che rovina un buon soggetto con la voglia di stupire… 

Andystarsailor ha scritto:

Mio Dio che film inutile. Non è questione di bello o brutto...è proprio un film inutile! E peccato perchè le premesse della trama sono carine...ma poi arrivano le scenografie che ricordano Minority Report, le assurdità di gente che cade da grattaceli e non riporta un graffio, scene a non finire di azione noiosissime. Uno gran spreco di soldi a mio parere....e di attori. Peccato... 

Kubrich ha sintetizzato la questione in modo mirabile, pur essendo a quanto pare un'ammiratrice di Gad Lerner: 

Il cagaton è l'unità di misura che indica la potenza esplosiva dell'energia fotonica sparata contro uno schermo cinematografico.

Beh, se devo essere franco non capisco tutta questa campagna di denigrazione nei confronti degli escrementi e soprattutto dell'orifizio divino che li depone. 

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