sabato 24 agosto 2019

CHIESE E BARBE

Così scrive Jean Duvernoy nel suo benemerito volume La Religione dei Catari (pag. 256) a proposito di due antiche denominazioni dei Buoni Uomini, di certo comuni negli ambienti catari: 

Ci sono due termini, di uso corrente presso i credenti, che risultano documentati per una fase più avanzata. Sono quelli di "Chiese", che figura solo in bocca a un pastore e quello di "Barbe" (las bonas barbas), il quale sarebbe poi stato, al maschile, tradizionalmente usato dai valdesi. Questo termine, che si spiega di per sé, deve essere anteriore alla persecuzione, poiché nel periodo in cui viene adoperato i perfetti andavano senza barba. Esso trova riscontro nei connotati del predicatore eretico indicati da San Bernardo nel suo Sermone 65: "senza tonsura ma con tanto di barba", e che Eberardo di Béthune schernisce: "esibendo il pallore del volto, andando in giro senza tonsura, con i capelli lunghi e la barba, o barbarie barbuta!" (*). 

(*) Il testo originale in latino è il seguente: "Praetendentes faciei pallorem, intonsi cum capillorum prolixitate et barbati, o barbata barbaries!" 

Quanto riportato non è del tutto vero, in quanto pecca di incompletezza e contraddice un'altra citazione dello stesso Duvernoy nello stesso volume (pag. 201): egli riporta infatti che Peire Autier, l'Apostolo di Linguadoca, chiamava Chiese i Consolati: 

L'unica Chiesa di Dio sta dove c'è un buon cristiano, perché egli è la Chiesa di Dio". "Egli si vantava di aver vestito a sue spese tredici "Chiese", in quanto chiamava "Chiese" gli eretici vestiti (perfetti). 

La nota in calce ci dà il riferimento: Registre de Jacques Fournier, op. cit., t. I, p. 230, t. II, p. 38

Con queste parole, Peire Autier (chiamato da Duvernoy Pierre Authié) ci fa sapere che ha trasmesso il Consolamentum a un buon numero di Postulanti, facendone altrettanti Successori degli Apostoli, e ci testimonia al contempo che la denominazione Chiese attribuita ai Buoni Uomini non era una cariatide isolata, un hapax legomenon estratto da un manuale eresiologico, bensì qualcosa di vivo e vitale, una locuzione a quei tempi in uso tra i Credenti. Il fondamento scritturale è chiaro e cristallino. Nel Vangelo di Matteo Cristo dice: "Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Con questo, il Figlio di Dio intende che dovunque ci sono Buoni Uomini che han ricevuto lo Spirito, lì c'è la Chiesa di Dio, che non è fatta di pietra. 

A proposito delle Barbe, il linguaggio dei Valdesi ha preso a prestito dai Buoni Uomini questa locuzione, come giustamente accennato dal Duvernoy. Ricordo di aver letto uno scritto di Guido Ceronetti in cui descriveva una Torino spettrale e al limite del sopportabile, oppressa dal culto idolatrico della Sindone e di altri feticci, in cui soltanto alcuni barbèt, ossia Credenti Valdesi, osavano mettere in discussione la natura degli idoli. Così dovremmo chiamarci anche noi Credenti Catari in attesa di poter diventare Chiese. Dobbiamo recuperare questa Tradizione, chiamandoci barbèt

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