sabato 24 agosto 2019

ETIMOLOGIA DI GILOUBIRRO, GILOUBIRRARI 'ERETICO'

Nella vasta produzione letteraria in Antico Alto Tedesco, l'antenato dell'odierna lingua di Germania e di molti suoi dialetti, è citata un'interessante parola per indicare il concetto di 'eretico': giloubirro, con diverse varianti come giloubirri e giloubirrâri. L'origine è dal sostantivo gilouba 'Fede' (attualmente Glaube) e dal verbo irrôn, che significa 'errare', 'sbagliare' (chiaramente un prestito dal latino errare). Così è infatti spiegato il vocabolo con una glossa più estesa: ther sînera gilouba irrit, cioè "colui che sbaglia nella propria Fede", o ther unrehtera gilouba ist, "colui che ha una Fede errata". Si trova persino il quasi sinonimo ungiloubâri, che corrisponde all'italiano 'infedele' o 'ateo'. Per tradurre il concetto di 'Eresia' si usa irrido giloubirra, oppure heidani, che però significa propriamente 'paganesimo'. Siccome queste parole si trovano in vocabolari posteriori all'VIII secolo ma pur sempre altomedievali (ad esempio quello di Notker Labeone il Teutonico, X secolo), la loro presenza resta un mistero. Infatti gli studiosi ci dicono che al tempo di Carlo Magno (742 - 814) l'Eresia era praticamente estinta in ogni sua forma in Occidente: quando nel XI secolo comparvero nuovi fermenti ereticali, le autorità religiose si trovarono sorprese e spiazzate. Allora perché in Germania si è sentita la necessità di coniare un vocabolo nella lingua corrente anziché adottare un comodo prestito tecnico dal latino ecclesiastico?

Già in passato ho fatto notare come nella parola Ketzer, derivata dal vocabolo greco Katharos e tuttora in uso in tedesco con il significato di 'eretico', si nota l'azione dell'Umlaut (metafonesi) palatale che trasforma la vocale tonica -a- in -e-. Orbene, siccome l'Umlaut ha cominciato ad agire nei secoli V e VI, e non si è mai generato in alcune lingue come quella dei Longobardi, si può pensare che la parola fosse già conosciuta ai tempi di Carlo Magno. Se fosse posteriore, non avrebbe subito la metafonesi. Ma questo vuol dire che l'epiteto Catari era in uso in un'epoca in cui nessuno storico si azzarderebbe a proporre l'esistenza di idee dualiste in Occidente. A quanto mi risulta, nessuno studioso ha finora considerato questa stranezza, che pure mi sembra abbastanza palese. Forse i Fundaiti giunti dalla Bulgaria hanno trovato residui di antichi Manichei o Marcioniti in Germania, adottandoli.

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