Camminavo lungo la via in un paese glaciale. A un certo punto ho visto qualcosa che ha
attratto la mia attenzione. La prostituta era una ragazza dark, il cui avatar era
definito con il massimo dettaglio: si poteva distinguere il rossetto nero sulle labbra,
gli occhi erano truccati col mascara, le unghie delle mani e dei piedi avevano uno
smalto nero lucido. Stava immobile vicino a un lampione, esibendo le gambe. Le chiome
erano lunghe e corvine, la pelle era di un pallore cadaverico. Gli abiti neri erano
davvero succinti. Poco oltre c'era il pappa, un afroamericano in doppiopetto, anche lui
sembrava una statua. Quello che mi ha stupito, è che sulla testa delle due figure non
compariva l’etichetta con nome e cognome. Ho cliccato sulla prostituta con l’apposito
tasto per ottenere informazioni, e ho potuto constatare che era sprovvista di
nominativo: era una proprietà di un bordello chiamato "Liberty or Tyranny", o qualcosa
del genere. Probabilmente era un "bot", ossia un avatar fittizio. Pieno di stupore ho
ripreso il mio cammino, allontanandomi da quel luogo.
Marco "Antares666" Moretti, gennaio 2016
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