sabato 30 maggio 2020

UN SOGNO PORTENTOSO E ORRENDO

Prima mi sono trovato a viaggiare in treno assieme a Battiato e a parlare con lui di argomenti filosofici. Era giovane e vestito da becchino. Poi il cantante ha proseguito per Napoli, mentre io sono sceso dal treno e sono rimasto bloccato in un paese del Piemonte perso in mezzo al niente. Non c'era un solo treno per Milano: le indicazioni che avero ricevuto erano errate. Ero costretto a stare lì, in quel luogo nefasto chiamato GRAMAODE. Quando è giunto il tramonto, mi sono accorto che regnava il coprifuoco. Non c'era un solo lume acceso, la tenebra saliva come dal suolo, densissima e aggressiva. Non una sola finestra illuminata. Non un treno, non una pensione, non un bed and breakfast o un locale aperto. I miei tentativi di chiedere informazioni sono naufragati: c’era un bigliettaio, vecchio e aggressivo, con cui non si poteva comunicare. Gli ultimi barlumi di luce morivano in una foschia inferale. Anche le poche luci della stazione si spegnevano, si disattivavano persino i pannelli con gli arrivi e le partenze, i cui caratteri erano peraltro illeggibili. Così sono corso verso l'ultima luce, un gabbiotto di vetro con alcuni macchinari in mostra, dove due giovani spenti stavano mangiando panini. Ero disperato, ho chiesto loro se potevano darmi un passaggio. Mi hanno detto che sarebbero andati a Milano, nel quartiere Isola, proprio dove lavoro. Così siamo saliti in macchina, addentrandoci nell'oscurità dell'Ade. Un tragitto folle a fari spenti nei campi, come se il pilota avesse la vista agli infrarossi. A un certo punto ho visto che proveniva una fioca luce da una stazione ferroviaria di un paese chiamato IOSUS. Mi dicevano che un tempo lì c'erano gli Etruschi. Ci siamo allontanati, di nuovo immersi nel buio simile a petrolio opprimente e mi sono svegliato in preda al terrore. 
 
Marco "Antares666" Moretti, maggio 2020

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