mercoledì 12 agosto 2020

LA SETTA COPROFAGA DEGLI AGHORI

Un carissimo amico, L., mi chiese un giorno, a bruciapelo: "Esistono tribù coprofaghe?" La domanda non è affatto banale. Uno dei principali argomenti usati dagli psicologi per etichettare la coprofagia come un "comportamento aberrante" o una "parafilia" è proprio questo: sono noti episodi di singoli individui della specie umana con il costume di mangiare escrementi, propri o altrui, ma sembra che non si diano casi di coprofagia sociale. Spesso i bambini si mettono in bocca le feci. A quanto pare non si avrebbe invece documentazione di gruppi di bambini che si ritrovano per mangiare escrementi. Dissento fortemente da queste opinioni, in larga misura dettate dall'ignoranza e dal preconcetto. I compagni di merde esistono. Com'è ovvio, indagare questi comportamenti non è molto facile, per il fatto che vengono tenuti nascosti. Solo per fare un esempio, è stato scoperto un gruppo di abitanti di Tbilisi (Georgia, Caucaso) che si trovavano per ingurgitare materia fecale umana. L'articolo, molto interessante, è purtroppo sparito presto dal Web e non sono in grado di fornire gli estremi per la sua identificazione, così non insisterò oltre. Mi soffermo invece su un caso ben più documentato: quello degli Aghori dell'India. 
 
 
Il nome degli Aghori deriva dal sanscrito ghora "tenebra, oscurità, ignoranza" e dal suffisso privativo a- "non". Così il suo significato è "luce, illuminazione, conoscenza". Il concetto espresso è quello di assenza di odio, paura, disgusto e discriminazione. In parole povere ma abbastanza pratiche, essi sono gli equivalenti indiani dei Satanisti. Rifiutano ogni categoria morale e hanno fama di maghi neri in grado di scagliare terribili maledizioni. 

La dottrina degli Aghori, chiamata Aghor, è molto semplice e coerente fino all'estremo. Può essere definita una forma di monismo radicale, al di là di ogni limite concepibile. Essi affermano che Shiva è Perfezione, essendo onnipotente, onnisciente ed onnipresente. Essendo Shiva il possessore di ogni causa e di ogni effetto nella Creazione, tutto ciò che esiste è considerato come sua opera. Tutto, anche la merda. Quindi se si defeca e si mangiano gli escrementi, propri ed altrui, si partecipa semplicemente all'opera di Shiva. Nella merda è insita la sacralità dell'Essere Supremo. L'Essere Supremo è nella merda, è nell'impurità, è nelle pratiche sessuali più estreme, è nella carne putrefatta dei cadaveri e nella sua ingestione! Anzi, l'Essere Supremo è tutte queste cose! Nei loro riti, stranamente simili a Messe Nere, il celebrante copula con una donna impura, mangiandone le feci e bevendone l'orina. Gli Aghori non praticano l'ascesi così tipica della maggior parte delle sette induiste: mangiano carne, bevono alcolici in quantità industriale, si drogano fumando hashish e cannabis, hanno contatti col mestruo, che lappano e ingeriscono avidamente. La loro ascesi non si basa sul concetto di purezza, ma sul suo esatto opposto. Conducono spaventose esistenze nei luoghi di cremazione, rovistando tra le ossa dei morti, attorniati da cani macilenti e da sciacalli scheletrici. Meditano usando i cadaveri come altari. 
 
La Liberazione (moksha), così sostengono con fede incrollabile, si ottiene liberando l'essere dall'illusione dell'ego, il sé personale, che è un inganno generato dal Velo di Maya. Il ribrezzo verso la materia decomposta e verso i contatti impuri è proprio il frutto di tale prigione, da cui è necessario liberarsi per porre fine al ciclo delle rinascite. Devo ammettere che il sistema filosofico e religioso degli Aghori è consequenziale alle proprie premesse. Non vi si scorgono incoerenze logiche o segni di sincretismo tra visioni dell'universo tra loro incompatibili. Ogni singola affermazione giunge fino in fondo, traducendosi in pratica, fino alla merda, per l'appunto. Qui in Occidente è tutto un pullulare di gente che parla dell'Uno, poi però non arrivano a masticare gli stronzi! Non solo: basta che sentano l'odore sgradevole del sudore o di un peto, e subito si abbandonano a crisi isteriche! A quanto pare soltanto Nietzsche, che scrisse del "grande sì alla vita", arrivò per questo a cibarsi di feci; nessuno però lo considera un esempio, visto che si trovava in condizioni di demenza terminale. C'è un insegnamento profondo che si può trarre dallo studio degli Aghori. Chi vede il Divino ovunque realizza l'Incubo, perché questo Divino non è il Signore Puffoso del Mondo dei Puffi! Proprio come me, questi sadhu indiani perseguono l'Estinzione, anche se lo fanno partendo da presupposti molto diversi.
 
Il lessico religioso degli Aghori è sanscrito. La coppa ottenuta da un teschio umano è chiamata kāpala. Se contiene carne di cadaveri putrefatti è detta mamsakāpala. Se invece contiene sangue è detta aśrakāpala. Esiste anche un nome specifico, sempre composto con -kāpala, per indicare una coppa contenente feci e orina, ma non sono riuscito a reperirlo.

Un'interessante testimonianza 
 
Riporto alcuni link a fonti che reputo molto istruttive. Consiglio vivamente a tutti l'attenta consultazione del materiale che ho trovato nel Web. 
 

Le cose sono andate così: Reza Aslan, reporter della CNN, è stato tra gli Aghori a Benares e si è sottoposto a pratiche raccapriccianti. Prima è stato cosparso sulla faccia con le ceneri di cadaveri cremati, poi ha bevuto alcol in un teschio umano e mangiato una sostanza che, come gli è stato rivelato in seguito, era cervello umano. Il guru della setta, un individuo violento e collerico, lo ha minacciato con un coltello, dicendogli che lo avrebbe decapitato se avesse parlato troppo. Fatto questo, il guru si è messo a mangiare i propri stronzi e ne ha gettato i resti sul povero reporter, annichilito dall'obbrobrio. A quanto pare questi fatti hanno destato immenso scandalo tra le comunità induiste degli Stati Uniti, che hanno tumultuato a lungo, temendo di essere associate agli odiatissimi e impuri Aghori. 


Echi di Aghor in Occidente? 

Mi sono imbattuto in un portale stravagante in cui si riporta notizia della presenza di seguaci delle dottrine degli Aghori in Europa, in America e persino in Russia. 
 
 
Queste sono le parole del  gestore del blog: 
 
"Alcuni seguaci del culto sono presenti anche in America, Australia, Russia e paesi europei come Germania e Italia, nello specifico a Mezzago, in provincia di Monza e Brianza, dove risiede una tranquilla comunità dedita al culto di Baba Kinaram."
 
Se  devo essere sincero, sono piuttosto scettico su queste affermazioni. Dubito che in un paese occidentale si possano praticare i costumi degli Aghori senza dare nell'occhio e senza attirare l'attenzione delle autorità sanitarie - oltre che delle forze dell'ordine! Il rischio di subire un TSO e di finire in psichiatria è abbastanza elevato. Ho esplorato in lungo e in largo il sito della sedicente comunità Aghori di Mezzago, non rinvenendo altro che una setta induista affine a quella degli Hare Krishna, del tutto priva di elementi estremi. Raccontano le solite cose sul controllo della mente sul corpo. Tutto il contrario dei sadhu che reputano anche l'impurità un'emanazione di Shiva e la accolgono. Secondo me il sito di Mezzago è una pataccata che di Aghori ha soltanto il nome. Non posso credere che tutte quelle persone ben pulite ed eleganti, immerse in un'atmosfera dolciastra e New Age, poi mangino le feci e la carne umana putrescente dei cadaveri. Se qualcuno di loro si facesse avanti per smentirmi, invocherei l'ordalia e gli direi: "Fai davanti ai miei occhi ciò che fanno gli Aghori! Soltanto allora crederò che tu sia un Aghori!" 
 
Conclusioni 
 
Alla domanda dell'amico L. posso rispondere con fermezza. Sì, esistono tribù coprofaghe! E siano sempre benedette!   

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