H. P. Lovecraft affermò che il titolo originale del Necronomicon è Al Azif. Una variante Kitab al-Azif (in arabo kitāb significa "libro") è comparsa soltanto negli anni '70 del XX secolo. La spiegazione del nome Al Azif, considerato di origine araba, è la seguente: "quel suono notturno (fatto dagli insetti) che si suppone sia l'ululato dei demoni" (originale in inglese: "that nocturnal sound (made by insects) supposed to be the howling of demons"). Così nel Web è data per assodata la glossa Al Azif "suono delle voci dei demoni". Al contempo sono in molti a ritenere che non si tratti realmente di un lemma arabo. Accade spesso che alcuni curiosi facciano qualche tentativo di ricerca per poi affermare che la lingua araba non è affatto in grado di tradurre questo termine tecnico della demonologia lovecraftiana. Come portare chiarezza dove regna tanta confusione? Al Azif è arabo o non lo è? Se non lo è, qual è dunque la sua origine? Com'è arrivato il Solitario di Providence a concepirlo?
Questa è la Vulgata di Wikipedia, che circola ampiamente nel Web:
“In 1927, Lovecraft wrote a brief pseudo-history of the Necronomicon that was published in 1938, after his death, as "History of the Necronomicon". According to this account, the book was originally called Al Azif, an Arabic word that Lovecraft defined as "that nocturnal sound (made by insects) supposed to be the howling of demons", drawing on a footnote by Samuel Henley in Henley's translation of "Vathek". Henley, commenting upon a passage which he translated as "those nocturnal insects which presage evil", alluded to the diabolic legend of Beelzebub, "Lord of the Flies" and to Psalm 91:5, which in some 16th Century English Bibles (such as Myles Coverdale's 1535 translation) describes "bugges by night" where later translations render "terror by night". One Arabic/English dictionary translates `Azīf (عزيف) as "whistling (of the wind); weird sound or noise". Gabriel Oussani defined it as "the eerie sound of the jinn in the wilderness". The tradition of `azif al jinn (عزيف الجن) is linked to the phenomenon of "singing sand".”
Traduzione per i non anglofoni:
“Nel 1927, Lovecraft scrisse una breve pseudostoria del Necronomicon che fu pubblicata nel 1938, dopo la sua morte, come "Storia del Necronomicon". Secondo questo resoconto, il libro in origine era chiamato Al Azif, una parola araba che Lovecraft definì come "quel suono notturno (fatto dagli insetti) che si suppone sia l'ululato dei demoni", traendolo da una nota a piè di pagina di Samuel Henley nella sua traduzione di "Vathek". Henley, commentanndo un passaggio che tradusse come "quegli insetti notturni che annunciano il male", alludeva alla diabolica leggenda di Belzebù, "Signore delle Mosche" e al Salmo 91:5, che in alcune bibbie inglesi del XVI secolo (come la traduzione di Myles Coverdale del 1535) descrivono gli "spettri di notte" dove le traduzioni successive traducono "terrore di notte". Un dizionario arabo-inglese traduce `Azīf (عزيف) come "sibilo (del vento); suono bizzarro o rumore". Gabriel Oussani lo definisce come "il suono inquietante del the jinn nel deserto". La tradizione del `azif al jinn (عزيف الجن) è legata al fenomeno della "sabbia che canta".”
Nonostante l'arabo non sia una lingua perduta e sconosciuta, molti sono convinti che nel suo lessico non esista affatto la parola Azif. Mi è capitato più volte di imbattermi in questa opinione nel corso della mie ricerche sui testi fittizi del Necronomicon. Invece indagando con un po' di pazienza si scopre che il fatidico vocabolo esiste eccome, che è una parola con le carte in regola: ʽazīf (عزيف) è un derivato del verbo ʻazafa "ululare" ed è riportato nel dizionario di Hans Wehr e Milton Cowan, A Dictionary of Modern Written Arabic (1979). Tale opera, ci tengo a precisarlo, non è un'invenzione di Venustiano Carranza o di qualche altro decerebrato fabbricatore di stronzate. Riporto il link allo screenshot che ho catturato su Google Books:
Questo è il testo esteso la nota di Samuel Henley:
"It is observable that, in the fifth verse of the Ninety-first Psalm, "the terror by night," is rendered, in the old English version, "the bugge by night." In the first settled parts of North America, every nocturnal fly of a noxious quality is still generically named a bug; whence the term bugbear signifies one that carries terror wherever he goes. Beelzebub, or the Lord of Flies, was an Eastern appellative given to the Devil; and the nocturnal sound called by the Arabians azif was believed to be the howling of demons. Analogous to this is a passage in Comus as it stood in the original copy:--
But for that damn'd magician, let him be girt
With all the grisly legions that troop
Under the sooty flag of Acheron,
Harpies and Hydras, or all the monstrous buggs
'Twixt Africa and Inde, I'll find him out."
But for that damn'd magician, let him be girt
With all the grisly legions that troop
Under the sooty flag of Acheron,
Harpies and Hydras, or all the monstrous buggs
'Twixt Africa and Inde, I'll find him out."
Traduzione:
"Si può osservare che, nel quinto versetto del Salmo novantunesimo, "the terror of night" ("il terrore della notte"), è reso, nella vecchia versione inglese, con "the bugge of night". Nelle parti colonizzate per prime in Nordametrica, ogni mosca notturna di specie nociva è ancora chiamata genericamente "bug", ossia "insetto", da cui il termine "bugbear" che significa "colui che porta terrore ovunque vada". Belzebù, o Signore delle mosche, era un appellativo orientale dato al Diavolo, e il suono notturno chiamato "azif" degli Arabi era creduto essere l'ululato dei demoni. Analogo a questo è un passaggio di Comus così com'era nella copia originale:--
Ma per quel dannato mago, lascia che sia cinto
Con tutte le orribili legioni che si schierano
Sotto la fuligginosa bandiera di Acheronte,
Arpie e Idre, o tutti i mostruosi insetti
Tra Africa e India, lo scoprirò."
Ma per quel dannato mago, lascia che sia cinto
Con tutte le orribili legioni che si schierano
Sotto la fuligginosa bandiera di Acheronte,
Arpie e Idre, o tutti i mostruosi insetti
Tra Africa e India, lo scoprirò."
Non sono finora riuscito a reperire la locuzione ʽazīf al jinn (عزيف الجن), citata da Oussani, ma sono convinto che la troverò a breve. Ovviamente se si cercano nel Web queste chiavi di ricerca, si trovano sorprendenti risultati connessi con il Necronomicon. Questi sono alcuni esempi tratti da Reverso (le traslitterazioni sono state ottenute cliccando l'iconcina del microfono sotto le scritte in alfabeto arabo):
و أنت أيضاً تعرف أننى كرست حياتى لدراسة"العزيف"
"wa anta ayḍan tuʿrifu annaniā karastu ḥayātiā lidurāsati" ālʿazīfi
Then you also know I've dedicated my life to studying the Necronomicon
وقف عن ملاحقاتى أنا لن أعطيك "العزيف" أبداً
tawaqqafa an mulāḥiqātiā anā lan uʿṭiyaka "ālʿazīfa" abadan
Stop following me. I'll never give you the Necronomicon.
لقد اعتقد بأنه امتلك. كتاب يُدعى العزيف
laqad āʿtaqada biʾannahu āmtalaka. kitābu yudʿā ālʿazīfa
it was thought that he had gained possession... of a book called the necronomicon.
Però, con mia grande sorpresa, troviamo anche qualcosa di molto interessante:
على عزيف الرياح غرقت في الظلام
alā ʿazīfi alrriyāḥi ḡariqat fī alẓẓalāmi
As the wind howled, I sank into darkness.
In questo esempio, una radice ʽzf traduce il concetto di ululare, e nella traduzione inglese è usato proprio il verbo con cui Lovecraft descrive i versi dei demoni. Non mi è chiaro perché la traslitterazione di Reverso abbia in modo sistematico ālʿazīfa (acc.), con l'articolo dotato di vocale lunga. Forse è il frutto di qualche contrazione? Forse è un banale errore, anche se recidivante. Sarei felice se qualche esperto arabista si facesse vivo e mi desse una spiegazione.
Questa poi, con Necronomicon tradotto come "Libro dei Morti", è spettacolare:
أَنَا (رُوبِي) وَأَنَا الْمُظْلَمَةُ وَأَنَا مَنْ كَتَبَ كِتَابُ الْمُوْتَى
anā (rūbī) waʾanā almuẓlamatu waʾanā man kataba kitābu almuwtāI'm Ruby, I'm The Dark One. I wrote The Necronomicon.
(Ecco come mai Ruby ha portato tanti guai a Berlusconi!!!)
L'uso non è infrequente:
قَالَ أَنَّ كِتَابَ الْمَوْتَى كَانَ مَكْتُوبًا بِوَاسِطَةِ "الْمُظْلِمِينَ"
qāla anna kitāba almawtā kāna maktūban biwāsiṭati "al-muẓlimīna"
The Necronomicon was written by The Dark Ones.
آخَرُ بَعْثَةٌ إسْتِكْشَافِيَّةٌ لِي وَجَدَتْ كِتَابُ الْمُوتَى
ākharu baʿṯatun istikshāfiyyatun lī wajadat kitābu almūtā
On my last expedition, I found the Necronomicon.
In altri esempi ancora, il Necronomicon è citato soltanto come "Il Libro". Ho poi appreso che Lovecraft ha moltissimi fans in Arabia Saudita!
عِنْدَمَا أَخَذْتُ الْكِتَابَ مِنْ الْمَقْبَرَةِ هَلْ قُلْت الْكَلِمَةُ ؟
indamā akhathtu ālkitāba min almaqbarati hal qult alkalimatu ?
When you removed the Necronomicon from the cradle... did you speak the words?
indamā akhathtu ālkitāba min almaqbarati hal qult alkalimatu ?
When you removed the Necronomicon from the cradle... did you speak the words?
الْكِتَابُ - حَقِيقَةً هُوَ الشَّخْصُ الْمَوْعُودُ -
ālkitābu - ḥaqīqatan huwa alshakhṣu almawʿūdu -
The Necronomicon! - Truly he is The Promised One!
ālkitābu - ḥaqīqatan huwa alshakhṣu almawʿūdu -
The Necronomicon! - Truly he is The Promised One!
Sul pestilenziale social Quora un certo Therion Tiberius Ware domanda quanto segue:
Why doesn't Al Azif translate as Arabic? Is it possible H.P. Lovecraft meant Altajdif (The Blasphemy) or Alnazif (The Bleeding)?
No. Non è proprio possibile. In una lingua semitica come l'arabo le consonanti hanno un'importanza capitale, non le su può cambiare come se nulla fosse! Direi che non è un caso se il greco Therion traduce il latino Bestia.
Alla luce dei fatti sopra esposti, direi che non ha sostanza quanto sostenuto da Dan Clore, che sostiene quanto segue:
"In any case, however, the word is not a real term from Arabic. The source of Henley's note is unknown. There is, however, an Arabic word aziz, which translates as "buzzing, rumbling (as of thunder)" and other buzzing or rumbling sounds in general."
Ossia:
"In ogni caso, tuttavia, la parola non è un reale termine preso dall'arabo. La fonte della nota di Henley non è nota. C'è comunque una parola araba aziz, che si traduce come "ronzio, brontolio (come di tuono)" e di altri suoni ronzanti o rombanti in generale."
No, non può nemmeno essere che azif e aziz possano scambiarsi. Anche perché "azif" è in realtà 'azīf, mentre "aziz" è in realtà ḥāzīz. Anche le consonanti iniziali delle due parole sono completamente diverse, per quanto deboli possano essere nel parlato odierno.
Conclusioni
Saremmo portati a ritenere ragionevole che Lovecraft abbia avuto una conoscenza seppur elementare della lingua araba, ma di certo non sufficiente a scavare nei suoi misteri. Lo dimostra il fatto che ha preso Al Azif da un romanzo del viaggiatore e scrittore inglese William Beckford (1760 - 1844). L'opera, denominata Vathek, An Arabian Tale o The History of Caliph Vathek, fu scritta in francese nel 1785 e pubblicata per la prima volta a Losanna due anni più tardi, nel 1787. Cosa sorprendente è che Vathek è un romanzo erotico, concepito su ispirazione dell'opera del Divino Marchese, Donatien-Alphonse-François de Sade. La cosa deve stupire il lettore, visto che Lovecraft è comunemente ritenuto sessuofobo: non ci si aspetterebbe che leggesse simili testi pruriginosi. In ogni caso non si è inventato nulla. Detto questo, trovo assurde le affermazioni farneticanti di una fanatica utente di Reddit, che definiva "razzista" il Solitario di Providence, deducendo da questa sua assunzione che non poteva aver usato l'arabo come fonte di ispirazione. Razziste saranno semmai le femministe radicali e convulsionarie! Possa Cthulhu sorgere, masticarle e trasformarle tutte in sterco!
Un riferimento bizzarro
Nell'opera di Ibn Wāḍiḥ al-Yaʽqūbī (IX secolo) troviamo proprio la parola al-ʽazīf! A quanto pare, non comprendendo il suo senso, gli studiosi si sono sentiti in difficoltà. Martin Theodoor Houtsma ha proposto addirittura di emendarla in al-ʽarīf "il perfetto, il maestro". E se fosse invece una genuina menzione del Necronomicon?
2 commenti:
Carissimo Marco. Mi riprometto sempre di scrivere alcuni commenti ai tuoi interessanti articoli (che comunque leggo alacremente).
Stavolta però vincerò l'inerzia, nella speranza di fornire un contributo utile.
Dopo una ricerca sommaria tramite la radice del verbo, ho trovato la voce ben spiattellata direttamente su Wiktionary.
https://en.wiktionary.org/wiki/%D8%B9%D8%B2%D9%81
Azif, nelle forme 'azīf e 'āzif, appare sia come nome verbale, sia come participio attivo. Le due voci significherebbero rispettivamente in italiano "il fischiare" e "il fischiante".
Malfidato sono comunque andato a controllare su altri dizionari ed ho trovato addirittura un'espressione idiomatica, عزيف الرياح, 'azīf ar-rīḥ(i), ossia mormorare del vento.
https://it.pons.com/traduzione/arabo-inglese/%D8%B9%D8%B2%D9%8A%D9%81
Riportato qui, stranamente la parola vento non viene tradotta.
Ho usato l'espressione come termine di ricerca tra virgolette, in modo da poter escludere molteplici risultati legati al Necronomicon, ed ho trovato alcuni risultati, come quest'articolo di Deutsche Welle:
https://www.dw.com/ar/%D8%AC%D9%85%D8%A7%D9%84-%D9%85%D9%84%D8%BA%D9%88%D9%85-%D8%B2%D9%8A%D8%A7%D8%B1%D8%A9-%D8%AE%D8%B7%D9%8A%D8%B1%D8%A9-%D9%81%D9%8A-%D8%B1%D8%AD%D8%A7%D8%A8-%D8%AA%D8%AF%D9%85%D8%B1/a-19183239
Oltre a varie voci di dizionari e trattati. Come questa:
https://books.google.it/books?id=dH5iDwAAQBAJ&pg=PT291&lpg=PT291&dq=%D8%B9%D8%B2%D9%8A%D9%81+%D8%A7%D9%84%D8%B1%D9%8A%D8%A7%D8%AD&source=bl&ots=h0c0ONP1ZH&sig=ACfU3U21y6hEK9kIyhqLxYYpgfr_J41U2Q&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwinxNeb-NrzAhUJ-aQKHcUiDe4Q6AF6BAgSEAM#v=onepage&q=%D8%B9%D8%B2%D9%8A%D9%81%20%D8%A7%D9%84%D8%B1%D9%8A%D8%A7%D8%AD&f=false
Dunque alcune conclusioni:
a) Sembrerebbe proprio che la forma esista, sia attestata ed in uso.
b) In ogni caso la radice triconsonantica esiste ed è ben documentata.
c) Vien sinceramente da chiedersi qual grado di dedizione nella ricerca abbia avuto chi ne nega la natura araba, giacché noi due, con conoscenze d'arabo peraltro scarse, siamo riusciti a dimostrarne la vera natura senza grandi difficoltà.
Aggiungo inoltre un'altra nota, che potrebbe essere curiosa. La radice '-z-f compare anche nelle parole usate anticamente in arabo per riferirsi agli strumenti musicali. Nel famosissimo hadith 5590 del Sahih Bukhari, viene usato proprio il termine الْمَعَازِفَ (al-ma'āzifa), probabilmente con riferimento agli strumenti a fiato, e poi esteso ad altri. Da ciò deriva la proibizione che molti giuristi islamici pongono sulla musica in generale. Questo per dire che in arabo la radice ha una connotazione che da molti gruppi religiosi viene percepita come negativa.
Qui puoi trovare l'hadith citato:
https://hamariweb.com/islam/hadith/sahih-bukhari-5590/
E qui la voce per il lemma su Wiktionary, che fa riferimento allo stesso dizionario di Cowan citato nel tuo articolo:
https://en.wiktionary.org/wiki/%D9%85%D8%B9%D8%B2%D9%81
Sorge quindi spontaneo chiedersi se nel romnanzo di Beckford il termine fosse usato già in chiave sinistra o comunque dispregiativa.
Ciao carissimo Itikar! Bentornato e grazie del prezioso contributo!
Marco
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