giovedì 10 febbraio 2022

EON DELLA STELLA

La storia di un Messia Bretone

Eudo (Eudes) nacque da una famiglia della nobiltà minore, nei pressi di Loudéac, in Bretagna. Si ignora l'anno della nascita, così come non si hanno notizie sulla prima parte della sua vita. Si sa che Eudo divenne un monaco degli Agostiniani, conducendo vita da anacoreta nella foresta di Brocéliande (Brecheliant in lingua bretone). Era quello un luogo considerato sacro dagli antichi Druidi e ricco di testimonianze di una civiltà megalitica anteriore all'arrivo dei Celti. Nel 1140, durante il regno di Conan III di Bretagna, ebbe la sua residenza in un'abbazia abbandonata, nel luogo conosciuto come Moinet. Tuttavia non rimase per lungo tempo in quel luogo. Secondo quanto ci è riportato da alcune fonti, mentre assisteva alla messa, udì nitidamente il prete dire "Per eum qui venturus est judicare vivos et mortuos", ossia ("per colui che verrà a giudicare i vivi e i morti", e riconobbe nella formula il suo nome, perché la pronuncia del prete avrebbe riprodotto la parola "eum" della liturgia come "Eon", essendo "Eon" (con la variante "Yun") la forma bretone di Eudo, Eudes. Altrove è invece riportata una versione del tutto diversa: egli avrebbe fatto un sogno soprannaturale. In questa rivelazione divina in cui gli sarebbe stato nominato Giudice Universale e gli sarebbe al contempo stato imposto di cambiare il suo nome in Eon. È possibile che in seguito all'episodio della messa, egli abbia avuto il sogno, la cui descrizione farebbe pensare all'uso di amanita muscaria, un fungo dagli intensi poteri allucinogeni. C'è anche chi pensa che queste narrazioni fossero null'altro che scherni e irrisioni da parte delle autorità ecclesiastiche, di cui è ben nota la strategia di negare l'intelligenza degli avversari per screditarli agli occhi delle genti. Quale che sia la verità dei fatti, ammesso che a distanza di tanto tempo sia ancora appurabile, dal momento della rivelazione il nobile bretone si fece chiamare Eon e si presentò come Profeta e Messia.

Correva l'anno 1145 quando si registrarono segni celesti, tra cui il passaggio di una cometa, in concomitanza alla morte del Pontefice Lucio II. Verosimilmente da questo evento, Eon prese il soprannome "de Stella" (in francese "de l'Étoile"). Nel Medioevo le comete erano ritenute portenti nefasti, che annunciavano la caduta dei potenti. Proprio in quell'anno
Eon cominciò a predicare nella foresta. Riscosse immediatamente molti consensi tra i poveri e gli oppressi, tanto che un folto gruppo di seguaci si riunì intorno a lui, costituendo il primo nucleo di una setta destinata ad accrescere rapidamente la propria popolarità. I tratti distintivi della nuova religione fondata da Eon erano improntati a un acceso messianismo: in modo simile al Cristo di Bourges di alcuni secoli prima, egli era ritenuto lo Spirito Santo incarnato e chiamato il Signore dei Signori, mentre i suoi seguaci erano Angeli e Apostoli. In quest'ottica, elesse una sua corte i cui membri si fregiavano di altisonanti appellativi: Giudizio, Saggezza, Conoscenza, etc. Mentre imperversava una carestia atroce in tutta la Bretagna, Eon predicava in nome di Cristo. Esaltava la vita ascetica e le virtù evangeliche contro le crapule e la dissolutezza degli ecclesiastici, che pensavano solo a rubare, a riempire i loro pingui ventri mentre il popolino moriva di fame e non aveva di che nutrire i proprii figli. I sacramenti della Chiesa Romana erano giudicati inefficaci, perché il Vangelo era stato tradito e usato come maschera dell'iniquità. Mentre altrove, a molte miglia di distanza, Bernardo di Chiaravalle si stava affannando per restaurare la dignità perduta e la parvenza di santità degli ordini monastici ormai decadenti, Eon della Stella era arrivato a giudicare i vivi e i morti. I toni delle sue prediche divennero sempre più esaltati e violenti, tanto che presto iniziarono i saccheggi delle proprietà della Chiesa di Roma. I granai furono svuotati, le chiese e i monasteri subirono razzia e devastazione. I tesori immensi dei monaci rapaci furono ridistribuiti al popolo. La fama di Eon si espanse, tanto che ci furono suoi seguaci in Normandia e persino in Guascogna. Si diceva che un alone luminoso lo circondasse e che avesse il potere di bilocarsi. Un grande paradosso si produsse a questo punto, perché le risorse sottratte servirono ad alimentare un grandissimo lusso tra Eon e i suoi seguaci, che finirono col vivere in modo altrettando dissoluto dei chierici da loro condannati a causa della mondanità. Se dobbiamo credere ai cronisti, mangiavano avidamente, vivevano tra mille eccessi, incarnando una contraddizione.

La reazione della Chiesa di Roma non poteva tardare. Ci fu un grande
clamore a proposito di quelle che fu chiamata Eresia Eonista, e il Pontefice, Eugenio III, la condannò nel Concilio di Reims. Era il 1148. Fu ordinato l'arresto di Eon, ma è riportato che i primi uomini inviati a catturarlo si convertirono, attratti dallo stile di vita stravagante che regnava alla corte del profeta bretone. Ci furono altri tentativi e alla fine Eon della Stella fu catturato dagli uomini dell'Arcivescovo Ugo di Ammiens, e portato in catene davanti al Sinodo presieduto dallo stesso Pontefice Eugenio III. Egli aveva con sé un ramo a forma di Y, e disse fieramente che lo avrebbe puntato verso il cielo se Dio avesse dovuto possedere due terzi del mondo e lui un terzo, mentre sarebbe stato il contrario se lo avesse puntato verso il basso. Il Concilio scoppiò a ridere fragorosamente di fronte a queste dichiarazioni. Quanto seguì non fu certo comico. Il prigioniero venne sottoposto a spaventose torture, nel tentativo di fargli ritrattare ogni cosa. Alla fine, dato che insisteva nel ritenersi lo Spirito Santo venuto a giudicare i vivi e i morti e il mondo nel fuoco, fu ritenuto del tutto insano di mente e condannato ad essere imprigionato a vita a pane e acqua. La Chiesa Romana affermò che si era riconciliato, pentendosi e ritrattando, in modo tale da togliere vigore ai suoi seguaci; non è facile stabilire cosa realmente avvenne, a parte il fatto che il condannato fu assegnato alla custodia dell'Arcivescovo Sansone di Reims e rinchiuso nell'Abbazia di Saint-Denis. Morì nel 1150, a causa delle privazioni e dei maltrattamenti. La sua organizzazione resisté con coraggio, e tutti i suoi membri furono catturati solo dopo molte difficoltà, in quanto si annidavano in luoghi impervi. A differenza del loro Messia, furono tutti riconosciuti sani di mente e condannati ad essere bruciati vivi sul rogo, dato che nessuno di loro rinnegò la propria religione.

Questo è il testo originale di Guglielmo di Neuburg che parla di Eudo
de Stella, tratto dalla Historia de Rerum Anglicarum: 

Eudo is dicebatur, natione Brito, agnomen habens de Stella, homo illileratus et idiota, ludificatione daemonum ita dementatus, ut, cum sermone Gallico Eon diceretur, ad suam personam pertinere crederet, quod in ecclesiasticis exorcismis dicitur, scilicet "per eum, qui venturis est judicare vivos et mortuos, et seculum per ignem." Ita plane fatuus, ut Eon et eum nesciret distinguere, ded supra modum stupenda caecitate crederet, se esse dominatorem et judicem vivorum et mortuorum. Etatque per diabolicas praestigias tam potens ad capiendas simplicium animas, ut - seductam sibi multitudinem aggregaret, quae tota illum tanquam dominum dominorum individue sequeretur. - Et interdum quidem mira velocitate per diversas provincias ferebatur: interdum vero morabatur cum suis omnibus in locis desertis et inviis, mosque instigante diabolo, erumpebat improvisusi, ecclesiarum maxime, ac monasteriorum infestator. Accedebant ad eum plerumque noti ejus et propinqui, erat enim non infimi generis; sive ut eum familiari ausu corriperent, sive ut quomodo se circa eum res haberet cautius explorarent. Videbatur autem esse circa eum ingens gloria, apparatus fastusque regius, et qui cum eo erant, sollicitudinis laborisque expertes, pretiose indui, splendide epulari, et in summa laetitia agere videbantur : in tantum ut plerique, qui ad corripiendum eum venerant, conspecta ejus non vera sed fantastica gloria, corrumperentur. Fiebant enim haec fantastice per daemones ; a quibus scilicet misera ilia multitudo, non veris et solidis, sed aeriis potius cibis in locis desertis alebatur. Nam, sicut postmodum per quosdam audivimus qui in ejus fuerant comitatu, eoque sublato tanquam agentes poenitentiam per orbem vagabantur, in promptu eis erant, quotiescunque volebant, panes, carnes, et pisces, et quique cibi lautiores. Verum quod iidem cibi non solidi sed aerii fuerunt, subministrantibus invisibiliter spiritibus aeris hujus, ad capiendas magis quam pascendas animas, hinc elucet, quod quantamcunque ex cibis illis repletionem modico ructu exinanitio sequebatur, tanta mox succedente esurie ut eosdem cibos illico repetere cogerentur. Quicunque autem forte ad eos accedens ex cibis eorum vel modicum gustasset, ex participatione mens daemoniorum mente mutata spurcissimae multitudini continuo adhierebat; et quicunque ab eis aliquid in qualibet specie.

Veniamo ora all'interpretazione di questa strana vicenda. Non pochi sono rimasti impressionati dall'assonanza tra il nome Eon e l'Eone gnostico, arrivando persino a supporre che nel monastero degli Agostiniani in cui era stato per breve tempo, il nobiluomo avesse avuto accesso ad antichi testi che descrivevano una qualche forma di Gnosticismo antico. Tuttavia egli è definito "analfabeta" da Guglielmo di Neuburg, e a quei tempi davvero in pochi sapevano scrivere, anche nella piccola aristocrazia. Se davvero egli fu incapace di leggere, crolla la possibilità che abbia potuto avere accesso a fonti antiche. Quello che appare evidente è la scarsità di influenze da parte del Dualismo, a parte la negazione della validità dei sacramenti della Chiesa di Roma e la condanna della sua mondanità. Ma queste caratteristiche erano all'epoca molto diffuse. I nomi dati ai ministri di Eon, Saggezza, Giudizio, Conoscenza, ricordano in effetti caratteri gnostici. Dall'analisi dei fatti, manca tuttavia il riscontro di una qualsiasi forma di anticosmismo e di dottrina di tipo gnostico. Anzi, l'esiguità del corpo dottrinale eonista è palese. Egli non era interessato a dispute filosofiche sull'origine dell'universo e sulla natura di Dio, a stabilire se Satana fosse a sua volta un Dio o una creatura, e così via. Tutto in lui era pratico, volto ad instaurare in concreto il Regno Millenario, una caratteristica tipica di una grande schiera di predicatori indipendenti e di visionari di ogni genere, dal Cristo di Bourges ad Adolf Hitler. L'opinione prevalente tra gli studiosi moderni è scettica a proposito di un qualsiasi nesso con tradizioni più antiche: nonostante la gran confusione delle fonti, è estremamente improbabile che Eon abbia qualcosa a che vedere con gli Eoni dei sistemi di Valentino e di Basilide.

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