giovedì 24 novembre 2022

UN RELITTO LONGOBARDO IN TOSCANO: PATERACCHIO / PATARACCHIO / PATRAFFIO 'PATTO'

Il fraterno amico P., nato e cresciuto in un poco amabile borgo della Brianza, ha spesso usato la parola pateracchio con il senso di "pasticcio, cosa riuscita male" o come sinonimo di "inciucio", "intrigo". Non so come l'uso della parola pateracchio sia giunto a P., che non ha antenati toscani. Probabilmente ha adottato il termine nell'ambiente scolastico, da qualcuno che lo aveva appreso dai genitori. Volendo indagare l'etimologia della bizzarra parola, ho potuto constatare che è tipica del toscano. Questi sono i dati disponibili:  

pateracchio
Varianti: pataracchio, patraffio
Uso: sostantivo
Forma plurale: pateracchi, pataracchi, patraffi 
Significato: 
 1) patto nuziale 
 2) patto, accordo 
 3) accordo ambiguo, non chiaro 
 4) pasticcio, pastrocchio (gergale
Glossa inglese: pact, covenant; muddle 

Esempi di frasi: 

I ragazzi si conobbero, si piacquero e il pateracchio fu fatto colle benedizioni di ben quarantacinque parenti.
(De Marchi) 

Ma non si deve neppure avvilire il rigore speculativo e la serietà della teologia in pateracchi e compromessi, con la scusa della "pastorale", se non vogliamo trasformare il pastore in un affarista faccendiere e maneggione e i fedeli in animali, pecoroni da allevamento. 
(cit.) 



 
Alcune note etimologiche 

Questo è il composto originale: 

Protogermanico: *faðurfeχu "ricchezza del padre" 
Ortografia alternativa: *fadurfehu  
    (< *faðǣr , *faður- "padre"; *feχu "ricchezza")   



Esito antico alto tedesco: *faterfihu "beni del padre"
(cfr. Otto Schrader, 1929) 
  
Esito longobardo:

Longobardo:  faderfio "beni del padre", "dote paterna"  
Pronuncia: /'faderfio/ 
Varianti: fadarfio 
Varianti ortografiche: phaderfio 
Forme corrotte: faderfido 
Nota: 
Questo termine legale, tipico del diritto longobardo, indica i beni assegnati dal padre alla figlia in occasione del matrimonio. Pur appartenendo giuridicamente alla donna, era consentito al marito farne uso. In genere si trattava di una dote di modesto valore. Si noterà che la donna non entrava nell'asse ereditario: il faderfio era tutto ciò che le spettava.    

Traduzione del primo elemento del composto: 
   fader-, fadar- => pater-, patre- 
Causa della traduzione: formazione in epoca tarda di un gergo italo-longobardo. 

Questa è la trafila fonetica ipotizzabile: 

faderfio, fadarfio => *patreffiopatraffio => *patracchio => pataracchio, pateracchio 

Le forti irregolarità fonetiche sono dovute al fatto che la parola doveva essere sentita come estranea dai locutori della lingua romanza. Dalla pronuncia originale con l'accento sulla prima sillaba e con -i- pienamente sillabica, si dovette passare all'adattamento romanzo con l'accento sulla penultima sillaba e con -i- semiconsonante: 

Longobardo: fàderfio /'faderfio/ =>
Romanzo: fadèrfio /fa'derfjo/ 

Queste sono le trafile semantiche ipotizzabili: 

"assegno paterno (alla figlia)" => "accordo matrimoniale" => "compromesso" => "accordo dubbio o fumoso" => "pasticcio, cosa riuscita male"

"assegno paterno (alla figlia)" => "accordo matrimoniale" => "compromesso" => "accordo ambiguo o illecito", "inciucio", "intrigo" 

Un'etimologia falsa e buffa 

Nemmeno il pateracchio si è salvato dalle manipolazioni dei paleocomparativisti, che hanno pensato di farlo derivare tramite un ipotetico *patteracchio dalla parola patto, che è di tutt'altra origine. Il cumulo di "falsi suffissi" ovviamente non si spiega, ma a questo genere di pseudo-etimologi importava ben poco.

Conclusioni 

Sarebbe auspicabile che le indagini etimologiche di ogni settore del lessico di ogni lingua siano condotte in modo incessante e sempre più approfondito, in modo tale da mettere a nudo tesori come quello che abbiamo portato alla luce in questo contributo.

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