Numerose radici paleosarde, a prima vista enigmatiche, vengono comprese non appena si capisce che sono formate a partire da radici ben note tramite aggiunta di prefissi. Chiamo marcatori del primo tipo i prefissi in uso nella lingua paleosarda, che si prefiggono a radici inizianti per vocale. Ce ne sono diversi:
a) prefisso B-, con variante M-
b) prefisso D-, con variante L-
c) prefisso G- d) prefisso N- (raro)
e) prefisso S-
f) prefisso TZ-
b) prefisso D-, con variante L-
c) prefisso G- d) prefisso N- (raro)
e) prefisso S-
f) prefisso TZ-
Non sempre è evidente la funzione di questi elementi, che in alcuni casi modificano il significato della parola a cui si aggiungono. In non poche occasioni potrebbero tradursi come se fossero antichi articoli agglutinati, anche se non sappiamo bene che sfumature esprimessero. Occorre anche stare attenti a non separare consonanti che fanno in realtà parte di una radice, dando luogo a fraintendimenti, dato che il paleosardo, così come il protobasco, aveva un gran numero di parole omofone o quasi omofone.
Così abbiamo le seguenti derivazioni:
1) da ARANA = valle
Senza chiara modifica del significato:
G-ARANA = la valle
Toponimi derivati:
G-ARAU-NELE = la valle nera.
G-ARANA = la valle
Toponimi derivati:
G-ARAU-NELE = la valle nera.
Con modifica del significato:
M-ARANA = fenditura
M-ARA-GONI < *M-ARAN-GONI = masso con fenditura.
Il vocabolo maragoni "crepaccio" vive tuttora nel sardo neolatino e non può certo essere ricondotto a mara "stagno, palude".
M-ARANA = fenditura
M-ARA-GONI < *M-ARAN-GONI = masso con fenditura.
Il vocabolo maragoni "crepaccio" vive tuttora nel sardo neolatino e non può certo essere ricondotto a mara "stagno, palude".
2) da ARDAULE, ARDIULE = lana
Senza chiara modifica del significato:
S-ARDULE = la lana
Toponimi derivati:
S-ARDUL-AI = alla lana, luogo della lana
S-ARDULE = la lana
Toponimi derivati:
S-ARDUL-AI = alla lana, luogo della lana
3) da ILI = villaggio
Con possibile modifica del significato:
G-ILI = presso il villaggio
Toponimi derivati:
G-ILI-ARTZ-AI = alla pietraia presso il villaggio G-IL-ISTI = la palude presso il villaggio G-ILI-ORRO = il fogliame presso il villaggio
G-ILI = presso il villaggio
Toponimi derivati:
G-ILI-ARTZ-AI = alla pietraia presso il villaggio G-IL-ISTI = la palude presso il villaggio G-ILI-ORRO = il fogliame presso il villaggio
4) da IRI = paese
Senza chiara modifica del significato:
B-IRI = il paese
Toponimi derivati:
B-IRI-A = al paese, verso il paese
B-IRI-AI = al paese
G-IRI = il paese
Topomimi derivati:
G-IRI-AI = al paese
G-IR-IL-É = del villaggio del paese
G-IR-ITZO = paese freddo
G-IR-ITZ-OL-AI = alla capanna del paese freddo
B-IRI = il paese
Toponimi derivati:
B-IRI-A = al paese, verso il paese
B-IRI-AI = al paese
G-IRI = il paese
Topomimi derivati:
G-IRI-AI = al paese
G-IR-IL-É = del villaggio del paese
G-IR-ITZO = paese freddo
G-IR-ITZ-OL-AI = alla capanna del paese freddo
5) da ISA = acqua, flusso d'acqua
Senza chiara modifica del significato:
B-ISI = il flusso d'acqua, il rivolo
Toponimi derivati:
B-ÍS-INI = luogo del rivolo
L-ISA = il flusso d'acqua, il rivolo
Toponimi derivati:
L-IS-ORG-ONI = il buon flusso del ruscello
B-ISI = il flusso d'acqua, il rivolo
Toponimi derivati:
B-ÍS-INI = luogo del rivolo
L-ISA = il flusso d'acqua, il rivolo
Toponimi derivati:
L-IS-ORG-ONI = il buon flusso del ruscello
6) da ISTI = fango, palude
Con possibile modifica del significato:
G-ISTI = presso la palude
Toponimo derivato:
G-IST-ORR-AI = al fogliame presso la palude
G-ISTI = presso la palude
Toponimo derivato:
G-IST-ORR-AI = al fogliame presso la palude
7) da ITILE = acquitrino
Con modifica del significato:
B-ITILE = luogo dove le bestie si abbeverano
Sardo neolatino: bidíle
I romanisti hanno proposto la derivazione di questa parola da un fantomatico latino volgare *bibiti:le, formato male e mai esistito.
B-ITILE = luogo dove le bestie si abbeverano
Sardo neolatino: bidíle
I romanisti hanno proposto la derivazione di questa parola da un fantomatico latino volgare *bibiti:le, formato male e mai esistito.
Con possibile modifica del significato:
G-ITILE = presso l'acquitrino
Toponimi derivati:
G-ITILE (antico GITIL) = presso l'acquitrino
G-ITILE = presso l'acquitrino
Toponimi derivati:
G-ITILE (antico GITIL) = presso l'acquitrino
8) da ITZO = brina, gelo
Con modifica del significato:
B-ITZO, B-ITZI = rio freddo, acqua fredda
Toponimi derivati:
B-ITZ-ITZ-AI = alle acque fredde
(con collettivo collettivo -ITZA = basco -tza,
-tze; attestato come Vithithai)
B-ITZI-KORO = acque fredde rossicce
(oggi Bissicoro)
B-ITZO-NELE = acque fredde scure
(attestato come Bissonele)
B-ITZO, B-ITZI = rio freddo, acqua fredda
Toponimi derivati:
B-ITZ-ITZ-AI = alle acque fredde
(con collettivo collettivo -ITZA = basco -tza,
-tze; attestato come Vithithai)
B-ITZI-KORO = acque fredde rossicce
(oggi Bissicoro)
B-ITZO-NELE = acque fredde scure
(attestato come Bissonele)
9) da OBI = caverna, fossa, tana
Con possibile modifica del significato:
G-OBI = presso la caverna, la fossa, la tana
Toponimi derivati:
G-ÓB-OLO = la capanna presso la caverna
(oggi Gòvolo)
G-OB-OS-AI = alla fonte presso la caverna
(oggi Govosai)
G-OBI = presso la caverna, la fossa, la tana
Toponimi derivati:
G-ÓB-OLO = la capanna presso la caverna
(oggi Gòvolo)
G-OB-OS-AI = alla fonte presso la caverna
(oggi Govosai)
10) da ORGA = fonte
Senza chiara modifica del significato:
D-ORGA = la fonte
D-ORG-ONE = buona fonte
D-URGU-DEI = la fonte bianca
D-URG-UI = alla fonte
G-ORGA = la fonte
Toponimi derivati:
G-ORG-ONI-AI = al colle della fonte
M-ORGA, M-URGA = la fonte
Toponimi derivati:
M-ORG-OL-AI = alla capanna della fonte
M-URG-ULI-AI = alla capanna delle fonte
N-ORGA = la fonte
Toponimi derivati:
N-ORG-ERI = il paese della fonte
S-ORGA = la fonte
Toponimi derivati:
S-ORG-ONO = colle della fonte
TZ-URGA = la fonte
D-ORGA = la fonte
D-ORG-ONE = buona fonte
D-URGU-DEI = la fonte bianca
D-URG-UI = alla fonte
G-ORGA = la fonte
Toponimi derivati:
G-ORG-ONI-AI = al colle della fonte
M-ORGA, M-URGA = la fonte
Toponimi derivati:
M-ORG-OL-AI = alla capanna della fonte
M-URG-ULI-AI = alla capanna delle fonte
N-ORGA = la fonte
Toponimi derivati:
N-ORG-ERI = il paese della fonte
S-ORGA = la fonte
Toponimi derivati:
S-ORG-ONO = colle della fonte
TZ-URGA = la fonte
Composti e derivati:
D-ORGA-LI, D-ÓRGA-LE = trogolo, canalone
Sardo neolatino:
dúrgalu "trogolo"
TZ-URGA-LE = trogolo, canalone
Sardo neolatino:
túrgalu, thúrgalu "trogolo";
thurgále "pantano, luogo acquitrinoso"
TZ-URG-USA = sedanino
Sardo neolatino:
thurgusa, urgusa "sedanino".
Queste forme sarde sono tratte da Pittau, ad eccezione di urgusa, che è riportata da Blasco Ferrer.
D-ORGA-LI, D-ÓRGA-LE = trogolo, canalone
Sardo neolatino:
dúrgalu "trogolo"
TZ-URGA-LE = trogolo, canalone
Sardo neolatino:
túrgalu, thúrgalu "trogolo";
thurgále "pantano, luogo acquitrinoso"
TZ-URG-USA = sedanino
Sardo neolatino:
thurgusa, urgusa "sedanino".
Queste forme sarde sono tratte da Pittau, ad eccezione di urgusa, che è riportata da Blasco Ferrer.
È interessante notare che Pittau, che pure critica questa procedura di analisi, a suo dire arbitraria, riporta poi parole che ne danno conferma. Così egli arriva a tradurre il toponimo Sorgono con "abbeveratoio" a partire da parole sarde come sorgonada "lungo sorso" e sorgonare "tracannare". Un'associazione con latino sorbi:re, da lui proposta per spiegare questi dati, è senza dubbio da rifiutarsi.
Ciò è perfettamente consistente con la parentela protobasca:
Ciò è perfettamente consistente con la parentela protobasca:
S-ORG-ONO (1), lett. "colle o base della fonte"
S-ORG-ONO (2); lett. "(atto di) bere a fondo"
dove il suffisso -ONO equivale a basco oin "piede, base".
S-ORG-ONO (2); lett. "(atto di) bere a fondo"
dove il suffisso -ONO equivale a basco oin "piede, base".
Blasco Ferrer reputa che il prefisso S- sia l'articolo neolatino sardo su < lat. ipsu(m), ma non mi sento di sottoscrivere questa ipotesi. Tra l'altro esiste anche una località chiamata Su Sorgono.
11) da ORTU = valle
Senza chiara modifica del significato:
B-ORTU, B-URTU = la valle
Toponimi derivati:
B-ORT-OL-AKE = le capanne della valle
B-URT-EI = alla valle
F-URT-EI = alla valle (/f/ è una bariante di /b/)
G-URTU = la valle
Toponimi derivati:
G-URT-EI = alla valle
M-ORTU = la valle
Toponimi derivati:
M-ORTU-NELE = valle nera
M-ORT-URU-NELE = acqua nera della valle
B-ORTU, B-URTU = la valle
Toponimi derivati:
B-ORT-OL-AKE = le capanne della valle
B-URT-EI = alla valle
F-URT-EI = alla valle (/f/ è una bariante di /b/)
G-URTU = la valle
Toponimi derivati:
G-URT-EI = alla valle
M-ORTU = la valle
Toponimi derivati:
M-ORTU-NELE = valle nera
M-ORT-URU-NELE = acqua nera della valle
12) da OSA = fonte
G-USA = la fonte
Toponimi derivati:
G-US-UN-ÍE = al colle presso la fonte B-OSA, B-USA, M-OSA = pozzo.
Toponimi derivati:
B-US-AKE = i pozzi
13) da OSTO = fogliame
Con possibile modifica del significato:
G-OSTO, G-USTO = presso il fogliame
Toponimi derivati:
G-OST-OL-AI = alla capanna presso il fogliame
G-UST-OSP-ENE = del nasturzio presso il
fogliame
G-OSTO, G-USTO = presso il fogliame
Toponimi derivati:
G-OST-OL-AI = alla capanna presso il fogliame
G-UST-OSP-ENE = del nasturzio presso il
fogliame
Si noterà che il paleosardo è molto attento a non formare nello stesso modo derivati dalla parola corradicale ORRI "foglia, fogliame": si ingenererebbe infatti grave confusione con una diversa radice, ossia GORRI, GORRU, GURRI "rosso".
14) da URA, URI = acqua
Con possibile modifica del significato:
G-URI = presso l'acqua
Toponimi derivati:
G-UR-UI = luogo presso l'acqua
TZ-URRU = getto d'acqua
TUT-T-ÚRRI-KE = rivolo
Parole sopravvissute in sardo:
tzurru, thurru, turru, ciurru "zampillo"; tuttúrrihe
"rivolo".
Si noti la rotica intensa. Malgrado la somiglianza fonetica di certi esiti sardi, questa forma va tenuta ben distinta da TURRI "fonte" (basco iturri id.).
G-URI = presso l'acqua
Toponimi derivati:
G-UR-UI = luogo presso l'acqua
TZ-URRU = getto d'acqua
TUT-T-ÚRRI-KE = rivolo
Parole sopravvissute in sardo:
tzurru, thurru, turru, ciurru "zampillo"; tuttúrrihe
"rivolo".
Si noti la rotica intensa. Malgrado la somiglianza fonetica di certi esiti sardi, questa forma va tenuta ben distinta da TURRI "fonte" (basco iturri id.).
15) da USSU, USSI = bosco, selva
Senza chiara modifica del significato:
B-USA = selva, macchia.
B-USA = selva, macchia.
Nella sua pagina Toponimi della Sardegna meridionale, Pittau riporta le seguenti forme sarde: busa, usa "macchia, grosso cespuglio" (Illorai, Bolotana). Non è chiaro il perché della differenza della sibilante rispetto a USSU e derivati. A causa di questo non sarà sempre facile distinguere la forma paleosarda dal quasi omofono B-USA "pozzo", allomorfo di B-OSA.
Secondo Blasco Ferrer, queste formazioni sarebbero alterazioni arbitrarie dovute a una tendenza dell'antica lingua degli abitanti dell'isola di prefiggere consonanti alle parole per evitare che iniziassero per vocale, come è avvenuto nel sardo neolatino b-essire "uscire", etc. A parer mio si tratta invece di residui di qualcosa di molto antico che è andato quasi perduto in basco e che si è in parte conservato in paleosardo. La giustificazione addotta da Blasco Ferrer circa l'irrilevanza di queste consonanti prefisse è la seguente: "I prefissi non sono di regola ammessi nelle lingue agglutinanti". Quanto questo assunto sia falso lo dimostra l'esistenza stessa del ceppo delle lingue del Nord Caucaso (orientali e occidentali), ricchissime di prefissi che servono a classificare i sostantivi in diverse categorie (ad es. animati, inanimati, femminili, etc.).
Lo stesso basco, oltre ai ben noti prefissi verbali, conosce relitti di formazioni tramite prefissi fossili che a parer mio presentano affinità con quelli incontrati nell'analisi dei toponimi paleosardi. Ecco alcune tipologie:
1) Il prefisso reduplicativo m- in formazioni espressive come le seguenti:
handi-mandi "persona pomposa", derivato da handi
"grande";
hizka-mizka "spettegolando", derivato da hitz
"parola";
ikusi-makusi "vedo-vedo (gioco infantile)", derivato
da ikusi "vedere".
handi-mandi "persona pomposa", derivato da handi
"grande";
hizka-mizka "spettegolando", derivato da hitz
"parola";
ikusi-makusi "vedo-vedo (gioco infantile)", derivato
da ikusi "vedere".
2) Il prefisso m- in formazioni come le seguenti:
magal "ala", derivato da hegal "ala";
mako "gancio", derivato da kako "gancio";
madari "pera", derivato da udari "pera".
magal "ala", derivato da hegal "ala";
mako "gancio", derivato da kako "gancio";
madari "pera", derivato da udari "pera".
3) Il prefisso tx- /tʃ/ che si trova in alcune varianti di parole inizianti per i-:
txenara "rondine", variante di enara "rondine"
txingude "incudine", variante di ingude "incudine"
< lat.
txingurri "formica", variante di ingurri "formica".
txenara "rondine", variante di enara "rondine"
txingude "incudine", variante di ingude "incudine"
< lat.
txingurri "formica", variante di ingurri "formica".
4) Altri prefissi in sibilante, s- e z-:
saltza "ontano" da haltza "ontano"
sokal "riccio di castagna" da akal "vuoto (detto di
castagna)"
zenbor "tronco d'albero" da enbor "trondo d'albero"
saltza "ontano" da haltza "ontano"
sokal "riccio di castagna" da akal "vuoto (detto di
castagna)"
zenbor "tronco d'albero" da enbor "trondo d'albero"
5) Il prefisso e-, i-, che marca molti infiniti verbali, compare anche nella formazione di sostantivi e aggettivi:
eile "lana", variante dialettale di ile "lana"
eiloba "nipote", variante dialettale di iloba "nipote"
ipete "obeso", derivato da bete "pieno"
itsu arri "pietra focaia", variante dialettale di
suharri "pietra focaia".
eile "lana", variante dialettale di ile "lana"
eiloba "nipote", variante dialettale di iloba "nipote"
ipete "obeso", derivato da bete "pieno"
itsu arri "pietra focaia", variante dialettale di
suharri "pietra focaia".
Osservate poi le varianti del basco ospel "luogo ombroso", forme che i vasconisti ritengono "espressive" e che non indagano a fondo:
mospel
nospel
suspel
nospel
suspel
Ci aspetteremmo, anche se non mi risultano attestate, forme paleosarde corrispondenti, che sarebbero perfette in ogni dettaglio:
M-ÓSPILE
N-ÓSPILE
S-ÚSPILE
N-ÓSPILE
S-ÚSPILE
Quanto riassunto in questo articolo conferma il valore della toponomastica nativa della Sardegna nel progresso della conoscenza delle caratteristiche più oscure e misteriose della lingua basca, rinnovando l'auspicio che in futuro la nostra capacità di indagine della preistoria linguistica europea sia accresciuta in modo sostanziale.