Tra i molti termini usati in Linguadoca per indicare i Catari, c'era anche la denominazione Bonosi. Alcuni autori, tra i quali Jean Duvernoy, hanno tentato di connettere questa denominazione con Boni Homines, facendo riferimento a citazioni del tipo "ad Bonomios sive Bonosios". Tuttavia per ragioni fonetiche l'ipotesi risulta destituita di qualsiasi fondamento. Di fronte a questo nome, avevo pensato che potesse significare 'bosniaco' e che derivasse quindi dal nome della Bosnia - tesi questa sostenuta esplicitamente da Malcolm Lambert.
Questo riporta infatti tale autore:
"La dinastia Trencavel era complice dell'eresia. Il Lavaur era nelle terre di Ruggeri II quando vi si erano rifugiati gli eretici per motivi di sicurezza. Il cronista Guglielmo di Puylarens narra l'aneddoto doloroso del vescovo di Béziers, ingannato da un suo parente cataro in punto di morte, che insistette per essere sepolto tra i "Bonosii", ossia i bosniaci (questo termine alludeva ai catari); si riferisce con tutta probabilità a Guillaume Peyre de Brens, il siniscalco di Ruggero".
(I Catari, pag. 97)
(I Catari, pag. 97)
La metatesi necessaria per far tornare l'etimo non mi ha però mai davvero convinto. Ho poi scoperto che l'origine è invece da Bonoso, un antico eresiarca, Vescovo di Sardica a cavallo tra il VI e il V secolo. Egli riteneva Cristo figlio adottivo di Dio. Essendo questa anche l'idea dei Buoni Uomini, ecco come mai il termine Bonosi è passato ad indicare i Catari. La spiegazione è questa: "Bonosi Episcopi Haeretici sectatores, Christum non verum, sed adoptivum Dei Filium esse, delirarunt" (fonte: Hofmann, Johann Jacob: Lexicon Universale. - Leiden, 1698). Si noti però che gli eresiologi denominavano Bonosiani i seguaci di Bonoso, la cui dottrina era in nettissima opposizione con quella dei Buoni Uomini, in quanto ammetteva la natura carnale di Cristo. Mentre per i Catari Cristo era un angelo fatto di Spirito, per i Bonosiani Maria ebbe molti figli nella carne. Essendo questa denominazione derivata da ignoranza ed equivoco, va respinta con fermezza.
Si nota infine che il cognome Bonosi è tuttora presente in Catalogna ed anche in Italia: nella nostra penisola è raro ma documentato in tre comuni situati in Lombardia, in Trentino e in Toscana.