sabato 14 ottobre 2023


LA FOLLIA DEL DR. LIVINGSTONE 

Così il Dr. Livingstone ha descritto la sua aggressione da parte di un leone:

"Si è indotti in una specie di stato sognante, in cui non si soffre né si ha paura. Assomiglia a quello descritto dai pazienti narcotizzati con il cloroformio, i quali vedono tutta l'operazione ma non sentono il coltello... È probabile che questa condizione si produca in tutti gli animali uccisi dai carnivori; e in tal caso è un provvedimento misericordioso del nostro benevolo creatore per lenire la sofferenza della morte".

Il brano in questione è riportato da Bruce Chatwin nel suo libro Le Vie dei Canti, in cui canta le lodi della vita nomade. Pur essendo egli meritorio per la gran mole di informazioni riportate nelle sue opere, sembra che la sua visione dei popoli nomadi sia condizionata da un senso di irrealtà: egli ignora le grandi sofferenze insite nella condizione dei vagabondi, dal momento che ha sempre avuto una camera d'albergo in cui rifugiarsi la sera per fare una doccia e cambiarsi d'abito. Egli condivide in toto l'idea del Dr. Livingstone, ipotizzando addirittura che morire sbranati da un grande felino sia una cosa affascinante e molto meno terribile di quanto la gente pensi. 

Possibile che ci siano persone tanto cieche al dolore? Il Dr. Livingstone trovava facile credere alla benevolenza di un Creatore che somministra un anestetico a chi viene dilaniato dagli artigli di un leone, ma gli era impossibile anche solo sospettare la malvagità del Creatore delle belve. Questa è follia. In realtà la risposta all'interrogativo ci viene leggendo il resoconto di Livingstone con attenzione. La sua follia è stata provocata da violente scariche di endorfine, le droghe che il cervello sintetizza e libera nel flusso sanguigno quando si trova in condizioni di grave crisi. Dobbiamo quindi ritenere che il Dr. Livingstone provasse quello che sente un malato terminale di cancro a cui vengono somministrate massicce dosi di morfina. Non è una follia consapevole, ma una follia indotta dall'anestetico. L'ottimismo è una malattia e ha le sue radici nella neurochimica. Non è una scelta, e questo fornisce un'ulteriore dimostrazione dell'inesistenza del libero arbitrio. 
 
Noi, che possiamo vedere le cose in modo più obiettivo di chi si trova nell'abbraccio di un grande felino, comprendiamo che è assurdo definire "buono" il Creatore di questo universo materiale, così come è senza senso chiamare "misericordioso" un carnefice che dopo aver straziato un condannato gli conceda un sorso di succo di nepente. Può un Dio di bontà infinita creare o permettere la morte e lo strazio? Può un Dio di bontà infinita essere la fonte del Male? NO. Il Creatore di questo universo non è affatto il Vero Dio, bensì Satana. "Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il Diavolo, va attorno come un leone ruggente in cerca di chi possa divorare" (1 Pietro 5:8). 

(Il Volto Oscuro della Storia, 11 mar 2012)

giovedì 12 ottobre 2023



LA CONOSCENZA DEGLI ANGELI 

Qualche anno fa un utente Splinder denominato Bart ha apposto un commento a un mio post pubblicato sul blog Riti e Rituali, del Fratello Mstatus. Il testo era tratto dall'opera teologica di Giovanni di Lugio, della Chiesa di Desenzano. Parlava dei Due Princìpi, ed in particolar modo dell'uso del termine "Nulla". Questo Bart era capace di intendere soltanto la parola "nulla" come epiteto della "non esistenza", vedendo una contraddizione nel parlare del Nulla come di un principio. Così gli ho risposto: "Non c'è alcuna contraddizione. Muoversi ed esistere non significa di per sé essere. Questo universo è corroso nel suo midollo ontico, è nulla. Nulla è la vita biologica che vi viene trasmessa tramite la procreazione, perché ciò è opera del Dio Malvagio. La creazione malvagia è una discarica di corruzione, e siccome siamo in essa imprigionati, ne consegue che una parte della nostra natura è nulla". Per niente convinto, Bart è tornato alla carica scrivendo: "E come mai la natura è razionale, si lascia capire? se Dio è Logos e la natura non viene da Dio come mai?" 

Questa è infatti la posizione della Chiesa Romana, che la Natura sia stata scritta usando un linguaggio matematico proprio dal Dio del Credo di Nicea. Alla fine qualcosa mi ha distolto dalla discussione, che è venuta a cadere. 

La realtà dei fatti è molto scomoda e inquietante. La Natura è a tutti gli effetti oscura e impenetrabile. Non si lascia affatto capire. Noi elaboriamo modelli logico-matematici perché siamo colpiti da AGNOSIA, ossia da incapacità di distinguere le cose. Così con le stampelle della logica, noi costruiamo edifici di teorie balbuzienti per ovviare al danno che ci ha colpiti quando siamo precipitati in fiamme dal Cielo. Me ne sono reso conto appieno leggendo un libro del neurologo Oliver Sacks, "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello". A tutti sono noti i devastanti danni apportati da ictus e altri incidenti all'emisfero sinistro del cervello. Pochi hanno però studiato i danni provocati da simili infortuni all'emisfero destro. Ne ha parlato diffusamente anche Lurija, il padre della neurologia, riportando un gran numero di casi singolari. Si nota ad esempio come alcuni pazienti siano affetti da prosopagnosia, ossia dall'impossibilità di distinguere un volto dall'altro. Ognuno di noi ha bene impressi nella memoria i lineamenti delle persone che riconosce, ma chi soffre di prosopagnosia non ci riesce. Non può riconoscere qualcuno se non per dettagli come la barba, la capigliatura, i nei, e deve analizzarli uno ad uno con penosa fatica per ricomporre un quadro convincente. Così se si prendessero fotografie dei volti di Belén Rodriguez e di Maradona, ecco che il prosopagnosico vedrebbe solo una differenza: Maradona ha la barba. Si nota l'uso della logica come stampella, per compensare gli effetti di un trauma che ha fatto perdere l'intuizione. 

Quando eravamo nei Cieli, quando eravamo Angeli, potevamo conoscere ogni cosa direttamente, in modo sintetico, senza alcuna necessità di analisi. Così se qualcuno avesse rovesciato su un tavolo una scatola di piselli, avremmo detto all'istante una parola di poche sillabe, avente il significato del numero esatto di piselli, senza alcun bisogno di contarli. Ad esempio qualcosa come IADX, con il senso di 492, senza alcun bisogno di specificare con quei suoni qualcosa come "quattro centinaia, nove decine e due unità". Adesso siamo privi di queste immense capacità simboliche e cognitive. L'unica lingua che conservi un sistema numerico angelico è la lingua Enochiana, che alcuni autori ritengono una creazione di John Dee, mentre altri sono propensi a crederla un idioma di origine non umana. In pratica non possiamo più sapere quasi nulla in modo diretto: dobbiamo contare i piselli uno ad uno. Siamo limitati, e Satana è il Signore dell'Analisi. Il suo mondo è ostile e impenetrabile. Le nostre antiche facoltà sono andate perse e dobbiamo ovviare a questo come possiamo. Il Logos è del Vero Dio, non della scienza umana che ha bisogno di contare il numero delle dita delle mani per sapere che ne abbiamo dieci. 

Esistono alcune persone bizzarre che hanno mantenuto notevoli tracce della Conoscenza degli Angeli, e che possono conoscere i numeri senza contare. Per esempio Jedediah Buxton, che nel bel mezzo di una festa danzante non comprendeva la musica, ma era attraversato da flussi numerici descriventi quanti passi venivano compiuti dalle coppie vorticanti, istante dopo istante. Quando sentiva un discorso politico, non capiva nulla e ne era disturbato, ma anche a distanza di anni, sapeva dire con esattezza quante parole e quante sillabe il politico avesse pronunciato, e senza alcuno sforzo. Oppure i gemelli autistici descritti da Sacks, che possedevano un algoritmo inconscio che permetteva loro di conoscere l'esatta data della Pasqua di qualsiasi anno del passato o dell'avvenire. Se uno chiedeva loro quando sarebbe caduta la Pasqua nell'anno 679.392.456 d.C., quelli avrebbero risposto all'istante, visualizzandolo in un universo figurato e simbolico che potevano contemplare come si contempla un qualsiasi paesaggio. La Scienza è del tutto incapace di spiegare l'esistenza di simili facoltà. Dal punto di vista biologico ed evolutivo, non si possono situare da nessuna parte. Come altro poterle spiegare, se non come una prova della nostra origine da un altro universo? 

(Il Volto Oscuro della Storia, 1 mar 2011)

martedì 10 ottobre 2023


Contaminazione ontologica e annientamento

"Il governo giapponese al momento offre 300.000 Yen (circa 3000 US$) agli emigrati dall'America Latina per ritornare nei loro Paesi di origine. Questa somma comprende una addizionale di 2000 US$ per ogni membro del nucleo familiare."

(Fonte: Wikipedia) 

C'è un piccolo problema. Questi emigrati, detti
"dekasegi", una volta tornati in Giappone sono considerati "gaijin", ossia "stranieri" - e trattati di conseguenza. In altre parole, avendo abitato in terre lontane, sono gravati da una colpa ontologica (kegare) e pesantemente discriminati. Non mi stupirei se venissi a sapere che alcuni nuclei saranno allocati nel distretto di Fukushima. 

(Dualismo Assoluto, 21 ottobre 2016)

Feroce discriminazione e rimozione chirurgica 

In Giappone sono operative misure per estinguere le minoranze etniche e religiose indesiderate. Tra queste anche la deportazione in aree fortemente contaminate dalla radioattività. Quando in Europa le persone parlano con accenti queruli o furibondi di "xenofobia", "intolleranza" e "razzismo", nella sostanza parlano senza cognizione di causa, essendo vissute sotto una campana di vetro. Potrebbero parlare in modo più sensato se vivessero per un anno in Giappone nella condizione dei Burakumin

(Dualismo Assoluto, 22 ottobre 2016) 

domenica 8 ottobre 2023

UN GENOCIDIO MISCONOSCIUTO

I Sanka erano un popolo di grande interesse etnologico che conduceva esistenza nomade in alcuni distretti montuosi del Giappone. Sono semplicemente scomparsi. All'improvviso, a partire dai primi anni '70, non se ne è trovato più nemmeno uno. 

(Dualismo Assoluto, 22 ottobre 2016) 

I passi progressivi del Genocidio: 

1) Un popolo viene perseguitato. 

2) Un popolo viene annientato. 

3) L'esistenza del popolo estinto viene rimossa dalla memoria collettiva. 

4) Nessuno più sa che il popolo estinto sia mai esistito. 

5) Se sopravvive qualche memoria del nome del popolo estinto, viene considerato un elemento mitologico o un'invenzione.

I segni attuali del Genocidio: 

i) Non si trova alcun documento utile sui Sanka e su altri popoli simili, in alcuna lingua occidentale.

ii) Esistono persone nel Web che considerano questi nomadi un'invenzione letteraria, puri e semplici personaggi di una fiction

iii) La rimozione del popolo estinto dalla realtà stessa del mondo può dirsi completa. 

Motivazioni del genocidio: sconosciute, insondabili: 

A differenza dei Burakumin, popoli come i Sanka erano ritenuti privi di qualsiasi utilità. 

venerdì 6 ottobre 2023

I PARIA DEL GIAPPONE


I Burakumin, un tempo chiamati Eta (ossia "pieni di sozzura"), sono considerati Intoccabili. Secondo la religione shintoista, per il solo fatto di esistere essi commettono peccato. Non è nemmeno vero che si tratti di una minoranza soltanto sociale: si noterà che molti Burakumin sono caratterizzati da pelosità abbondante e da caratteri somatici affini a quelli degli Ainu, che erano la popolazione aborigena dell'Arcipelago. 

(Dualismo Assoluto, 21 ottobre 2016)

1) Esistono tuttora registri di cognomi dei Burakumin. Anche se sarebbe illegale, questi elenchi vengono utilizzati ancora oggi dalle aziende: se un candidato ha un cognome considerato maledetto, non viene assunto. 

2) Esistono lavori che possono essere svolti soltanto da questi Intoccabili. Sono tutti quelli che hanno a che fare con la morte e col sangue: macelleria, concia delle pelli, sepoltura dei morti, etc. Se qualcuno sceglie di svolgere una di queste professioni, diventa un Burakumin anche se non lo è per ascendenza, e viene trattato di conseguenza dai suoi stessi familiari. 

3) Ai Burakumin è permesso di esistere soltanto per essere umiliati in eterno. Ogni segno della loro identità è stato annientato: la loro antica lingua è perduta per sempre. Persiste unicamente la loro colpa nel corso dei secoli, dato che il loro peccato coincide con il solo fatto di essere al mondo. 

Se ci riflettiamo, è una cosa a dir poco orribile.

mercoledì 4 ottobre 2023

IL PIANETA DEGLI SLUM


  «Acqua verdastra e puzzolente dappertutto. "Ogni giorno, in tutto il mondo," secondo l'esperta di salute pubblica Eileen Stillwaggon, "malattie legate alla fornitura idrica, allo smaltimento delle scorie e all'immondizia uccidono trentamila persone e costituiscono il settantacinque percento delle malattie che affliggono l'umanità." Anzi, le malattie del tratto digerente derivanti dall'inadeguatezza dei servizi igienici e dall'inquinamento dell'acqua potabile - tra cui diarrea, enterite, colite, tifo e paratifo - sono la prima causa di morte al mondo, colpendo innanzitutto neonati e bambini piccoli. Anche le fogne a cielo aperto e l'acqua contaminata sono infestate di parassiti intestinali come tricocefali, nematelminti, strongiloidi e così via, che infettano decine di milioni di bambini nelle città povere. Il colera, flagello della città vittoriana, continua a prosperare nella contaminazione fecale delle riserve idriche urbane, soprattutto in città africane come Antananarivo, Maputo e Lusaka, dove secondo le stime dell'Unicef fino all'ottanta percento dei decessi per malattie evitabili (a parte l'Hiv/Aids) derivano dalla scarsa igiene. La diarrea associata all'Aids rappresenta un terribile elemento di aggravio del problema. 

  L'onnipresente contaminazione dell'acqua potabile e del cibo da parte degli scarichi fognari e dei rifiuti vanifica gli sforzi più disperati compiuti dai residenti degli slum per praticare un'igiene profilattica. A Kibera, il grande slum di Nairobi, Rasna Warah dell'UN-Habitat ha studiato la vita quotidiana di un'ortolana ambulante, Mberita Katela, che percorre un quarto di miglio tutte le mattine per comprare l'acqua. Usa una latrina a pozzo che sta vicino alla sua porta di casa. Questa latrina è utilizzata in comune da cento suoi vicini, e la sua casa è impregnata dei miasmi del riflusso fognario. Sua preoccupazione costante è la contaminazione di quello che cucina o dell'acqua per lavare - Kibera negli anni recenti è stata devastata dal colera e da altre malattie associate alle feci. Anche a Calcutta, le madri non possono fare molto a proposito degli ignobili gabinetti che sono costrette a usare. Queste piccole costruzioni di mattoni coprono un vaso di terraglia che quasi mai viene pulito con una qualche regolarità, il che fa sì che "i liquami puzzolenti intorno al gabinetto del bustee vengano scaricati direttamente nelle riserve e nelle cisterne d'acqua in cui la gente si lava e netta gli indumenti e gli utensili di cucina." 

  Gli esempi dell'impotenza dei poveri di fronte alla crisi sanitaria sono infiniti. I residenti di Città del Messico, per esempio, respirano merda: la polvere fecale che il vento soffia dal lago Texcoco durante la stagione calda e secca provoca tifo ed epatite. Nei "Nuovi Campi" intorno a Rangoon, dove il regime militare ha brutalmente deportato centinaia di migliaia di abitanti del centro città, Monique Skidmore descrive famiglie che vivono nell'equivalente, dal punto di vista sanitario, dell'inferno di fango della guerra di trincea del primo conflitto mondiale: cucinano e defecano nel fango direttamente di fronte ai fragili ripari di plastica sotto i quali dormono. Non sorprende che i "Nuovi Campi" siano devastati da colera, dissenteria, dengue e malaria.» 

Mike Davis, il pianeta degli slum. Milano, Feltrinelli, 2006 

(Pietro Ferrari, Dualismo Assoluto, 22 maggio 2017)

lunedì 2 ottobre 2023

GENESI DELLA TEORIA DEL PARTIGIANO


Fu proprio a partire da una riflessione sulla guerriglia antifrancese in Spagna che Carl Schmitt elaborò “La Teoria del Partigiano”. Sull'argomento, citerò un passaggio dell'articolo: Spagna 1808. “Guerrilla” antinapoleonica, di Alberto Leoni, tratto da «il Timone», n. 71, marzo 2008.
La condotta delle bande fu in molti casi così feroce e barbara da provocare severe rappresaglie (cui presero parte nostri connazionali arruolati nell'esercito napoleonico). Il celebre dipinto di Francisco Goya mostra solo una parte della realtà. 

"Diversi preti e frati divennero anch’essi capi partigiani e, come accade nelle guerriglie, vi presero parte pure patrioti e banditi da strada e, fra questi due estremi, la gran massa delle formazioni. Certo è che i partigiani contribuirono a immiserire la vita della popolazione con requisizioni e prepotenze, anche se la loro importanza non può essere sottovalutata. Queste bande logorarono e dissanguarono l’esercito francese, terrorizzandolo con la ferocia della propria condotta. Gli episodi atroci sono tanti, troppi e ben noti: messaggeri inchiodati alle porte, una pelle di dragone scuoiato attaccata a un muro, granatieri sepolti fino al collo e usati come birilli per giocare a bocce, prigionieri segati tra due tavole, mutilazioni orrende e torture sadicamente prolungate: e, come reazione, quelle rappresaglie cieche, indiscriminate e furibonde che furono un marchio di fabbrica dei giacobini nel secolo XIX e dei nazionalsocialisti nel XX. In questi massacri ebbero una parte rilevante anche gli italiani, arruolati sotto bandiera francese e che combatterono con valore degno di miglior causa, e fu anche per questa partecipazione che l’Italia non ebbe voce in capitolo durante il Congresso di Vienna." 

(Pietro Ferrari, Dualismo Anticosmico, 30 agosto 2016)

venerdì 29 settembre 2023

LO STRANO CASO DEL PAZZO CHE SI CREDEVA IMMORTALE


All'epoca in cui studiavo all'università, mi capitò un fatto a dir poco bizzarro. Mi trovavo con un amico fraterno, compagno di sventura, a mangiare qualcosa, quando non potei fare a meno di ascoltare una conversazione tra due persone che sedevano a un tavolo vicino. Ben presto compresi che si trattava di un folle e dello psicologo che l'aveva in cura.

"Devi capire che il cibo e la merda sono due cose diverse", diceva lo strizzacervelli all'infelice. Il coprofago non diceva una parola e si chiudeva in se stesso, come se fosse un imputato a cui un aguzzino cercava di estorcere una confessione. 

Vista l'ostilità del paziente, ecco che l'inquisitore assunse un tono più affabile. Anche l'argomento in apparenza era cambiato.

"Cerca di capire. Nessuno è immortale a questo mondo", argomentava lo psicologo, cercando di non mostrare segni di impazienza. Il suo assistito persisteva nel mutismo più ostinato. 

Una goccia di sudore imperlò la fronte dello psicologo, che proseguì: "La condizione di immortalità non appartiene a nessuno. Non appartiene a te, non appartiene a te, non appartiene a nessuna persona sulla Terra." 

A questo punto venne la cameriera, una cinese, e fui distolto dall'interessante conversazione. Quando io e il mio amico finimmo di ordinare i cibi e le bevande, lo psicologo e il pazzo che si credeva immortale si erano alzati dal tavolo e se n'erano andati.

All'improvviso compresi l'arcano. Il pazzo non era privo di logica consequenziale, per quanto il suo ragionamento fosse fallace. Egli era convinto che ogni essere umano invecchiasse, si ammalasse e morisse per via dell'espulsione del principio vitale attraverso la defecazione. Mi sembrava di sentirlo disquisire: "Il cibo contiene il principio della vita, e ingerendolo noi acquisiamo quel principio. Quando defechiamo, ecco che un po' della nostra vita finisce evacuata con gli escrementi. Se noi ingeriamo le feci, ecco che reintroduciamo la vita che abbiamo espulso e la facciamo di nuovo nostra. Così diventiamo immortali, perché non lasciamo sfuggire nulla da noi. Io sono immortale, perché ho capito questo, mentre gli altri a causa della loro ignoranza si indeboliscono e periscono." 

Raramente ci si imbatte in qualcosa di simile, per questo motivo ritengo di particolare interesse la testimonianza raccolta. Questo è il principio del servitore di Nosferatu, che nutrendosi di sozzure e di artropodi dell'umidità, riusciva a compensare la perdita del principio vitale, mantenendosi immortale attraverso i secoli. 

(Dualismo Assoluto, 10 giugno 2016)

mercoledì 27 settembre 2023

NON ESISTE ETICA IMMANENTE


Nel municipio di Garanhuns, in Brasile, sono stati arrestati tre cannibali. Un uomo, la sua amante e una complice hanno ucciso diverse donne mangiando alcune parti del loro corpo, usandone altre per cucinare torte poi vendute ai vicini, e filmando i loro atti di antropofagia. Questi cannibali sono risultati membri di una setta denominata Cartel, che a quanto pare predica l'eliminazione fisica delle persone considerate impure e l'assimilazione delle loro carni in banchetti tiestei. Anche di fronte a questi orrori indicibili, che possono essere soltanto l'opera di demoni incarnati, le genti non riescono a capire l'esistenza del Male come Principio ontologico. Esiste sempre chi è talmente incallito nella sua credenza nella natura buona di tutti gli esseri umani da non ammettere che il cannibalismo possa essere qualcosa di diverso da un'aberrazione individuale. Molti sociologi e psicologi negano la stessa realtà dei fatti tutte le volte che questa dimostra la falsità delle loro convinzioni ottimistiche. I fatti in questione sono sotto gli occhi di tutti, e i media ne parlano sempre più spesso: è innegabile l'esistenza di associazioni organizzate dedite all'uccisione di persone ai fini di cannibalismo. Anche se il Pernambuco, lo stato del Brasile in cui sono stati catturati gli antropofagi, è un territorio poverissimo, la motivazione che ha spinto ad uccidere e mangiare carne umana non è stata la fame. Non è mai la fame, come stoltamente in molti si ostinano a credere. Esistono cannibali anche nel bel mezzo di paesi opulenti. Ne esistono in Russia, in Germania e altrove, e il loro numero è in crescita. 

Ho spesso discusso con materialisti sul fondamento che essi pretendono di dare alla loro etica. Essi in genere affermano che fare del bene sarebbe "bello, piacevole, appagante", e che fanno questo non per speranza di ricompense future, ma perché vivono nel presente e ottengono qui ed ora la ricompensa del bene compiuto. Un discorso in apparenza sensato ed equilibrato, che però presenta a parer mio un grave tarlo. Così faccio notare agli interlocutori materialisti che per un cannibale è "bello, piacevole e appagante" cibarsi della carne delle sue vittime. Proprio come per un pedofilo è "bello, piacevole e appagante" compiere i suoi immondi abusi sulle sue vittime. Sì, perché queste sono ora della fine le estreme conseguenze di una morale basata sui sensi. Per evitare il grottesco di sostenere che è bene ciò che è bello, i materialisti rispondono quindi che il cannibalismo e la pedofilia riguardano la psicopatologia. Ho riscontrato più volte questa stessa risposta, che ricorre identica nella quasi totalità dei casi. Ancora una volta sembrerebbe tutto ragionevole. Tuttavia pensiamoci bene. La psicopatologia riguarda singoli individui o esigue minoranze, come tutti sanno. Quando le aberrazioni che descrive cominciano a diventare comuni, ecco che la psicopatologia cambia. Muta le sue definizioni, come per incanto, pronta a servire una nuova maggioranza, un nuovo senso comune. 

(Dualismo Assoluto, 15 giugno 2016) 

lunedì 25 settembre 2023

SACRIFICI UMANI E CANNIBALISMO PRESSO GLI AZTECHI


"La società Azteca è l’unica tra le grandi società di tipo statale a praticare il cannibalismo, dove per cannibalismo è da intendersi il consumo socialmente accettato di carne umana stante la disponibilità di altri cibi." 

Il cannibalismo era considerato una forma di teofagia. Esisteva la credenza che la vittima immolata agli dèi divenisse a sua volta un dio. Così mangiarne le carni significava partecipare alla sua natura. Il fondamento della religione di quelle genti era questo: il sole per muoversi ha bisogno di sacrifici umani. 

Tra le altre cose, la società azteca confuta le dottrine di Marx. Non esiste un solo dogma marxista che si possa applicare agli Aztechi, per il semplice fatto che il filosofo tedesco scrisse elaborando le informazioni di cui disponeva, a partire dal tipo di società in cui viveva. Il caso della religione è paradigmatico. Non era la politica a servirsi della religione come di oppio per il popolo, per giustificare il potere. Era la religione a plasmare ogni suo praticante, a partire dalla classe dirigente, al punto che anche i nobili di rango più elevato non erano che fantocci. 

(Dualismo Assoluto, 13 agosto 2016)

Riporto le parole di un uomo del Vecchio Mondo, che di queste cose fu testimone:  

"Y tienen otra cosa horrible y abominable y digna de ser punida que hasta hoy no habíamos visto en ninguna parte, y es que todas las veces que alguna cosa quieren pedir a sus ídolos para que más acepten su petición, toman muchas niñas y niños y aun hombre y mujeres de mayor edad, y en presencia de aquellos ídolos los abren vivos por los pechos y les sacan el corazón y las entrañas, y queman las dichas entrañas y corazones delante de los ídolos, y ofreciéndolos en sacrificio aquel humo. Esto habemos visto algunos de nosotros, y los que lo han visto dicen que es la más cruda y espantosa cosa de ver que jamás han visto."
(Hernán Cortés, 1523) 

Traduzione: 

"E hanno un'altra pratica orribile e abominevole, degna di punizione, che non abbiamo mai visto prima da nessuna parte. Ogni volta che desiderano chiedere qualcosa ai loro idoli, per ottenere più facilmente la loro richiesta, prendono molte ragazze e ragazzi, e persino uomini e donne anziani, e in presenza di quegli idoli li aprono vivi attraverso il petto e ne estraggono il cuore e le viscere, e bruciano le viscere e i cuori davanti agli idoli, offrendo il fumo in sacrificio. Alcuni di noi hanno visto questo, e coloro che l'hanno visto dicono che è la cosa più crudele e spaventosa a cui abbiano mai assistito."