APOCALISSE A FROGTOWN
- LA CITTA' DELLE RANE
- LA CITTA' DELLE RANE
Titolo originale: Hell Comes to Frogtown
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1988
Durata: 86 min
Genere: fantascienza post-apocalittica
Regia: Donald G. Jackson, Robert J. Kizer
Fotografia: Donald G. Jackson, Enrico Picard
Montaggio: R.J. Kizer, James Matheny
Musiche: David Shapiro
Scenografia: Dins W.W. Danielsen, Suzette Sheets
Costumi: Merril Greene
Trucco: June Brickman
Interpreti e personaggi
Julius LeFlore: Squidlips
RCB: The Poor Dufus
Roddy Piper: Sam Hell
William Smith: capitano Devlin / conte Sodom
Sandahl Bergman: Spangle
Eyde Byrde: Patton
Lee Garlington: ufficiale briefing
Cec Verrell: Centinella
Suzanne Solari: Runaway Girl
Kristi Somers: Arabella
Rory Calhoun: Looney Tunes
Cliff Bemis: Leroy
Nicholas Worth: Bull
Brian Frank: comandante Toty
Danelle Hand: Crosse
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1988
Durata: 86 min
Genere: fantascienza post-apocalittica
Regia: Donald G. Jackson, Robert J. Kizer
Fotografia: Donald G. Jackson, Enrico Picard
Montaggio: R.J. Kizer, James Matheny
Musiche: David Shapiro
Scenografia: Dins W.W. Danielsen, Suzette Sheets
Costumi: Merril Greene
Trucco: June Brickman
Interpreti e personaggi
Julius LeFlore: Squidlips
RCB: The Poor Dufus
Roddy Piper: Sam Hell
William Smith: capitano Devlin / conte Sodom
Sandahl Bergman: Spangle
Eyde Byrde: Patton
Lee Garlington: ufficiale briefing
Cec Verrell: Centinella
Suzanne Solari: Runaway Girl
Kristi Somers: Arabella
Rory Calhoun: Looney Tunes
Cliff Bemis: Leroy
Nicholas Worth: Bull
Brian Frank: comandante Toty
Danelle Hand: Crosse
Trama:
In un mondo postatomico, l'ennesimo della serie, la Terra è putacaso ridotta a un deserto di cenere contaminata. A causa del fallout radioattivo, uomini e donne fertili sono una ormai una rarità. In questo scenario non proprio euforizzante, accade che alcune donne fertili vengono rapite da un gruppo di mostruosi mutanti simili a rane e ridotte a schiave sessuali! Difficile immaginare le perverse sedute di bestialità erotica, ma suppongo che tali mutanti, essendo affini ad anfibi, siano sprovvisti di pene e che costringano le prigioniere a produrre la fuoriuscita di masse di sperma tramite sfregamenti e stimolazioni orali della cloaca. Sam Hell è un vagabondo che percorre le contrade desertiche in cui è avvenuto il rapimento. Com'è anche fin troppo ovvio, è un bellimbusto nerboruto e biondissimo, perfettamente epilato e sbarbato. Durante le sue peregrinazioni finisce catturato da un'organizzazione di infermiere guerriere, la cosa più simile a una struttura statale che si possa trovare. Il piano originale delle infermiere prevedeva di usare il prigioniero come stallone da monta per ingravidare un certo numero di donne fertili del loro distretto, ma queste erano proprio quelle catturate dalle rane mutanti! Così accade che Sam Hell viene reclutato come mercenario allo scopo di infiltrarsi nella città dei mutanti, Frogtown, per liberare le donne rapite. Al fine di assicurarsi la lealtà dell'uomo e di impedirne la diserzione, le infermiere gli inseriscono un congegno in grado di esplodere al minimo tentativo di disobbedienza o di fuga. Affinché Sam Hell sia meglio motivato e controllato, l'infermiera Spangle e l'aggressiva guardia Centinella lo affiancano nella pericolosa missione. Nonostante tutte le precauzioni prese per impedirlo, cerca di eludere la sorveglianza, ma Spangle gli ustiona i genitali con una scarica elettrica. Tutto precipita in un susseguirsi di azioni rocambolesche, fino al prevedibile epilogo in cui le ragazze vengono liberate - ovviamente in perfette condizioni igieniche, mentre nella realtà sarebbero state tanto sporche da far rabbrividire e i lezzi di smegma misto a mestruo rancido si sarebbero sentiti lontano un miglio.
Recensione:
Un film trash, demenziale e oltremodo grottesco. Non è un'impresa facile trovare in una lingua limitata come l'italiano le parole adatte a descrivere il senso di schifo nel vedere i batraci gonfi e sghignazzanti imitare i costumi dell'ormai defunta società americana e tracannare una bevanda ottenuta da scarichi chimici. Le sequenze sono di una rara bruttezza (e bruttura), senza nemmeno un attimo di genialità che possa riabilitare lo scadente prodotto. Ne sono certo: il delirium tremens non è una condizione sufficientemente alterante per arrivare a concepire un simile obbrobrio. Evidentemente l'ideatore di Frogtown aveva il costume di sgranocchiare allegramente una gran quantità di biscotti arricchiti con LSD, senza avere le capacità tecniche necessarie per tradurre le allucinazioni in qualcosa di interessante. Solo un drogato dedito ad allucinogeni pesantissimi avrebbe potuto essere folgorato dalla visione ributtante di una meretrice anfibia tutta bardata come una ballerina di can-can!
Ancora oggi non è piacevole il riemergere sporadico dei ricordi che ho di questa proiezione al Cineforum Fantafilm del carissimo Andrea "Jarok" Vaccaro, avvenuta il 13 giugno 2011. Certe scene di cui ho trovato documentazione nel Web, come quella dell'infermiera Spangle che si dimena nella cosiddetta "danza dei tre serpenti, sono state provvidenzialmente rimosse dai miei banchi di memoria stagnante, come ad opera di un pietoso censore che non ringrazierò mai abbastanza.
Un gioco di parole
Il titolo originale del film mostra un gioco di parole. Il vocabolo inglese hell "inferno", viene usato come cognome dell'eroe, Sam Hell. Così "Hell comes to Frogtown" che dovrebbe significare "L'Inferno viene nella Città delle Rane", significa in realtà "(Sam) Hell viene nella Città delle Rane". Una cosa ben curiosa, che sfrutta la strana capacità del cervello umano di immagazzinare le parole comuni e i nomi propri in due aree diverse. Così è molto diverso usare la parola "fabbro" in una frase come "il signor Giovanni fa il fabbro" e in una come "il signor Giovanni Fabbro". Anche quando una persona sente le due frasi, la scansione dell'encefalo a falsi colori mostra reazioni ben diverse. Per semplificare, possiamo dire che lampadine diverse si accendono al suono di "fabbro" come nome di professione o come cognome. Non è stato possibile conservare nella nostra lingua queste sfumature, così il titolo è stato reso con "Apocalisse a Frogtown".
Un incubo: ci sono stati seguiti
All'inizio non ci volevo credere, tanto sconvolgente è stata la notizia, ma poi sono stato costretto ad arrendermi. È stato masticato peyote a sufficienza per dar vita a ben due seguiti di Apocalisse a Frogtown. Il primo è Return to Frogtown (1993), di Donald G. Jackson. Il secondo è Toad Warrior (Il Guerriero Rospo), di Donald G. Jackson e Scott Shaw, che risale al 1996, ma è stato mostrato al pubblico soltanto nel 2002.
Altre recensioni e reazioni nel Web:
Un'ottima recensione è consultabile sul sito Filmbrutti.com, che censisce un intero repertorio di pellicole trash, dementi e più in generale immonde, senza risparmiare battute caustiche al limite del supplizio.
Sul sito Davinotti.com sono stati apposti alcuni commenti significativi.
Patrick 78 (amante degli animali assassini):
Stupido ed involuto filmettino prodotto dalla New World Pictures (senza più Corman alla sua guida), diretto da un regista ai più sconosciuto (e meno male...) ed interpretato da quello stoccafisso di Roddy Piper che da lì a poco sarebbe diventato il protagonista del detestabile Essi vivono di Carpenter. Sceneggiatura spazzatura in un contesto trash e dilettantesco, dove rane mutanti si scontrano all'ultima gracidata con l'ultimo degli "inseminatori" rimasti sulla terra. Fanno sorridere le maschere da anfibio, fanno pietà le musiche, fa inorridire il resto.
Stupido ed involuto filmettino prodotto dalla New World Pictures (senza più Corman alla sua guida), diretto da un regista ai più sconosciuto (e meno male...) ed interpretato da quello stoccafisso di Roddy Piper che da lì a poco sarebbe diventato il protagonista del detestabile Essi vivono di Carpenter. Sceneggiatura spazzatura in un contesto trash e dilettantesco, dove rane mutanti si scontrano all'ultima gracidata con l'ultimo degli "inseminatori" rimasti sulla terra. Fanno sorridere le maschere da anfibio, fanno pietà le musiche, fa inorridire il resto.
Almicione (amante dei gangster e dei film drammatici):
Fantascienza post apocalittica alla vecchia maniera, dove i nuovi abitanti sono in parte dei mutanti rana la cui origine non è spiegata. Non sono spiegate molte cose, a dire il vero, in questo film che si rivela così piuttosto disadorno; molta azione che si può trovare in altri millemila film e niente di nuovo. Bizzarre allusioni erotiche (relative al bisogno di maschi fertili per aumentare la popolazione) condiscono l'intera visione, raggiungendo il culmine nella grottesca scena fra la rana e l'uomo. Solamente per gli appassionati del genere.
Fantascienza post apocalittica alla vecchia maniera, dove i nuovi abitanti sono in parte dei mutanti rana la cui origine non è spiegata. Non sono spiegate molte cose, a dire il vero, in questo film che si rivela così piuttosto disadorno; molta azione che si può trovare in altri millemila film e niente di nuovo. Bizzarre allusioni erotiche (relative al bisogno di maschi fertili per aumentare la popolazione) condiscono l'intera visione, raggiungendo il culmine nella grottesca scena fra la rana e l'uomo. Solamente per gli appassionati del genere.
Jena (amante di fantascienza, fantastico e horror): Bello il titolo italiano, per il resto c'è poco da salvare... Fin da subito sembra di essere in un post apocalittico di Bruno Mattei, con l'assurdo protagonista unico uomo fertile che deve ingravidare le donne rimaste! Poi i nostri eroi, che girano su un maggiolino blindato, arrivano nella città maledetta assieme a grossi muppett con testa di rana cattivoni. Tutti sono affamati di sesso, con incroci rane/uomini/donne. Insomma, un delirio affossato del tutto dall'estrema povertà degli effetti speciali e in cui si salva solo la simpatia di Roddy Piper.