mercoledì 12 settembre 2018


RAMTHA L'ILLUMINATO

Falsa Luce che inganna i viandanti 

Una sedicente medium americana nota come J.Z. Knight, il cui vero nome è Judith Darlene Hampton, sostiene di aver contattato un'entità di nome Ramtha servendosi delle tecniche di channeling. Questo Ramtha sarebbe un guerriero di Lemuria, che più di 35.000 anni orsono condusse una guerra contro gli Atlantidei. Secondo questa narrazione, Ramtha avrebbe guidato un imponente esercito di oltre due milioni di guerrieri reclutati in tutti i continenti, e sarebbe giunto a conquistare i due terzi delle terre emerse del globo. Nel periodo in cui visse come uomo, la Terra avrebbe attraversato un periodo di gravi catastrofi geologiche. Knight dice che Ramtha fu tradito e quasi ucciso, e che passò quindi sette anni in un luogo isolato, osservando la natura e sviluppando doti paranormali. Divenne chiaroveggente e in grado di muoversi fuori dal corpo. Avrebbe quindi raggiunto il suo esercito in India e dopo aver insegnato ai suoi uomini una nuova filosofia, sarebbe asceso in cielo.

Secondo un canovaccio ormai sperimentato a fondo, Ramtha avrebbe portato la sua conoscenza agli umani delle varie epoche fondando le civiltà che si sono succedute sulla Terra, a partire dagli Antichi Egizi. Tutto ciò che è ritenuto positivo nella storia, viene attribuito all'influenza di Ramtha, dagli insegnamenti di Socrate al genio di Leonardo da Vinci, dall'Induismo all'arte di Michelangelo.

Dalla rivelazione che Knight avrebbe avuto è stata fondata a Yelm nel 1987 la Ramtha's School of Enlightenment (Scuola di Illuminazione di Ramtha, RSE). La dottrina trasmessa da questa entità incorporea è di tipo panteista. Non riconosce una netta separazione tra spirito e materia, definendo la materia come la parte più densa di un universo che per sua natura è in ogni caso spirituale. In questo si oppone in modo radicale allo Gnosticismo. Il punto centrale dell'insegnamento di Ramtha è la cosiddetta Internalizzazione della Divinità, ossia l'idea di Dio come vivente in ogni individuo. Ogni essere umano sarebbe così Dio, e dovrebbe soltanto rendersi conto di ciò per accedere a un'esistenza superiore. È ancora la dottrina del Libero Spirito che riemerge prepotentemente in questo periodo storico di eclissi del Dualismo. Essendo impossibile comprendere e metabolizzare il Male da simili presupposti, questo sarebbe riconducibile a uno stato di semplice ignoranza. Per vincere il Male, quindi, sarebbe sufficiente sviluppare la propria consapevolezza interiore e riconoscendo la propria natura più profonda si influenzerebbe in modo positivo il destino. Un tocco di ottimismo psichedelico si rivelata spesso vincente.

Questi sono i princìpi fondamentali della filosofia di Ramtha:

1) L'affermazione "Tu sei Dio";
2) l'orientamento che permette di rendere noto l'ignoto;
3) il concetto che la consapevolezza e l'energia creano la natura della realtà;
4) la sfida a conquistare se stessi.


In teoria Ramtha dovrebbe comunicare usando la lingua di Lemuria, o almeno trasmettere a Knight la conoscenza di alcune parole significative di quel suo passato. Invece si esprime in un inglese corretto, il cui unico tocco esotico sarebbe un lieve accento indostano. Altra cosa che colpisce è la sua incapacità di comprendere alcune parole, come per esempio "carota". Davvero strano per un benefattore dell'umanità che dovrebbe conoscere ogni parola di ogni lingua terrestre, avendo egli vagato per la Terra ed essendo stato l'ispiratore dei più elevati intelletti umani. In netto contrasto con queste difficoltà linguistiche, Ramtha sarebbe ben informato su dettagli di politica mondiale. Anche solo da questi indizi si può comprendere che questo channelling non è genuino, ma le descrizioni della fauna e della flora di Lemuria sono ancora più assurde: quel continente scomparso sarebbe stato popolato esclusivamente da umani e - letteralmente - da lemuri, ossia da proscimmie.  

Ci sono state numerose controversie. Ritengo notevole il caso di un uomo sieropositivo che evitò di curarsi nell'assurda convinzione di poter essere risanato dalla sua fede in Ramtha, e quando si accorse di essere in fin di vita denunciò J.Z. Knight. Il colmo del paradosso è che quest'uomo si chiamava realmente Knight (il caso fu detto "Knight vs. Knight").

Grottesca e degna di irrisione è invece la regolare apposizione di copyright allo spirito guida decisa dalla medium per prevenire la proliferazione di veggenti plagiarie. Forse alcuni ufologi riterranno inquietante sapere che J.Z. Knight è nata proprio a Roswell, New Mexico.  

Etimologia di Ramtha

Cosa davvero singolare e sorprendente, il nome Ramtha si trova tal quale nella lingua degli Etruschi. In numerosissime iscrizioni è documentato il nome proprio di persona Ramtha, con le varianti arcaiche Ramatha e Ramutha. C'è però un piccolo particolare: l'antroponimo etrusco è femminile, mentre il lemuriano della Knight è di sesso maschile. Secondo la medium, nell'antica lingua di Lemuria la parola Ram significava "Dio", così Ramtha deve essere un suo derivato e significare qualcosa come "Divino". A dire il vero Ram "Dio" è la sola glossa fornita. Impossibile non pensare a Rama (Ram), divinità maggiore dell'Induismo! L'antroponimo etrusco è di incerto significato, ma somiglia alla parola hittita per indicare la luna, arma-, a parer mio di origine sconosciuta e non indoeuropea: potrebbe trattarsi proprio di un antico nome della luna, prima che il sinonimo tiv lo sostituisse. Non è improbabile che la Knight abbia tratto ispirazione proprio dalla lettura di alcune iscrizioni etrusche, magari traslitterate in un libro divulgativo, interpretando il nome servendosi del teonimo indiano Rama. Un'altra possibilità è che sia rimasta colpita dal nome della città giordana di Ar Ramtha (varianti Al-Ramtha, Ramtha, Ramoth, Romtha, Ermeith), dotandolo di una falsa etimologia. Date queste premesse, sembra inutile tirare in causa la glossolalia, anche se anni fa sono entrato in un sito di adepti della setta di Ramtha e mi sono imbattuto in alcune frasi in una lingua sconosciuta. Resta da capire se valga la pena approfondire oltre l'argomento.

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