Già abbiamo avuto occasione di occuparci di una delle più spaventose peculiarità dell'isola di Haiti: gli zombie! Abbiamo pubblicato anni fa un contributo che speriamo non sia caduto nel Nulla blogosferico. Lo riproponiamo a pubblica edificazione:
Ora torniamo a parlare di questo raccapricciante argomento. Sulla piattaforma Quora, che dovrebbe essere un luogo in cui si acquisisce e si condivide la conoscenza, mi sono imbattuto in una testimonianza di estremo interesse. La domanda che è stata posta da un utente ormai non identificabile è "¿Conoces cuál ha sido el único zombie documentado?", ossia "Conosci qual è stato l'unico zombie documentato?". L'utente Richard Reina, venezuelano, ha dato una risposta che riporto in questa sede nella lingua originale, senza mutare alcun carattere o alcuno spazio nel testo.
«El caso más documentado referido al fenómeno zombie ha sido la historia del haitiano Clairvius Narcisse.
La historia comienza en 1962, cuando Clairvius entra en disputa con su hermano por la posesión de unas tierras. Su hermano lo intoxica, y según cuenta Clairvius, él se sintió muy mal y se dirigió a un hospital, donde le fue detectado edema pulmonar e hipotensión.
También sufrío una fiebre muy alta, y describió una sensación de cosquilleo en la piel.
Tiempo más tarde, fue declarado muerto…
Sin embargo, Narcisse cuenta que no estaba para nada muerto: Podía escuchar todo lo que sucedía a su alrededor; podía escuchar a su hermana Angelina llorando junto a su cama, y escuchó todo su funeral ; sólo que se encontraba incapaz de moverse y responder. Incluso, cuenta que pudo sentir el clavo que atravesaba su ataúd y que le dejaría una cicatriz en su frente.
Narcisse fue enterrado el 2 de Mayo de 1962. Tiempo después, un sacerdote de la religión vudú, además de otros individuos, llegarían a su tumba, sacarían su cuerpo del ataúd y lo golpearon profusamente, luego lo amarrarían y lo llevarían lejos de su casa.
Al parecer, usaron con él una pasta hecha con la hierba Datura. Esta hierba supuestamente posee efectos alucinógenos y de pérdida de la memoria; en ese estado habría permanecido durante unos dos años, en compañía de otros en similar condición, todos a disposición de un bokor (brujo) que los tenía trabajando en una plantación.
Este bokor moriría asesinado, por lo que no hubo quien siguiera suministrando los alucinógenos al grupo; sin embargo, el único que conservó a duras penas su cordura fue Clairvius. El narra que durante muchos años tuvo a su familia en el radar, pero no se acercaba a ellos por temor a represalias de su hermano. Sin embargo, una vez muerto éste, ya en 1980, se acercó a su hermana mientras ella estaba en el mercado, presentándose por un apodo familiar que sólo los más íntimos conocían.
La identidad de Clairvius fue confirmada por el psiquiatra haitiano Lamarque Douyon , quien preparó un cuestionario de preguntas que Narcisse respondió correctamente.
Adicionalmente, recabó el testionio de unos 200 testigos que avalaban que Clairvius era quien decía, incluyendo por supuesto a personas de su íntimo círculo.
Todo lo anterior motivó un ávido interés periodistico. En particular, la Universidad de Harvard envió a Wade Davies, un etnobotanista, para investigar el caso. Los resultados de su investigación se muestran en el libro La Serpiente y el Arcoiris, de donde derivó en 1988 la película de Wes Craven del mismo nombre.
Muestras del polvo zombie del mismo tipo que se habría utilizado con Clairvius fueron analizados en laboratorios. En particular, se pudo identificar un potente neurotóxico, la tetrodotoxina (TTX), que bajo determinadas condiciones puede inducir un estado catatónico similar al descrito por Clairvius.
Sin embargo, hay reservas entre científicos con la teoría del TTX para inducir un estado catatónico. Se alega que el control de la dosis debe ser muy preciso, y que la concentración encontrada en el polvo no es suficiente para zombificar a un humano.
A la historia de Clairvius Narcisse se debe en gran medida la incorporación del fenómeno zombie a la cultura popular.»
Questa è la traduzione da me eseguita:
«Il caso più documentato relativo al fenomeno zombie è stata la storia dell'haitiano Clairvius Narcisse.
La storia è cominciata nel 1962, quando Clairvius è entrato in disputa con suo fratello per il possesso di alcune terre. Suo fratello lo ha avvelenato, e secondo quanto racconta Clairvius, egli si è sentito molto male e si è diretto a un ospedale, dove è stato trovato affetto da un edema polmonare e da ipotensione.
Soffriva anche di febbre molto alta, e ha descritto una sensazione di solletico nella pelle. Poco tempo dopo è stato dichiarato morto…
Tuttavia, Narcisse racconta che non era affatto morto: poteva ascoltare tutto ciò che succedeva intorno a lui; poteva ascoltare sua sorella Angelina che piangeva accanto al suo letto, e ha ascoltato tutto il suo funerale, solo che si trovava incapace di muoversi e di rispondere. Racconta anche che ha potuto sentire il chiodo che attraversava la sua bara e che gli avrebbe provocato una cicatrice sulla fronte.
Narcisse è stato inumato il 2 maggo 1962. Tempo dopo, un sacerdote della religione voodoo e altri individui sarebbero giunti alla sua tomba, avrebbero portato via il corpo dalla bara per colpirlo abbondantemente, quindi lo avrebbero legato e portato lontano dalla sua casa.
A quanto pare hanno usato una pasta fatta con l'erba Datura. Presumibilmente questa erba ha effetti allucinogeni e di perdita di memoria; in quello stato sarebbe rimasto per circa due anni, in compagnia di altri in condizioni simili, tutti a disposizione di un bokor (stregone) che li faceva lavorare in una piantagione.
Questo bokor sarebbe morto assassinato, quindi non c'era nessuno che continuasse a fornire gli allucinogeni al gruppo; comunque, l'unico che a malapena manteneva la sua sanità mentale era Clairvius. Dice che per molti anni ha avuto la sua famiglia sul radar,
ma non li ha avvicinati per paura di rappresaglie da parte di suo fratello. Tuttavia, una volta che questi è morto, nel 1980, si è avvicinato a sua sorella mentre era nel mercato, presentandosi a un soprannome di famiglia che solo i più intimi sapevano.
L'identità di Clairvius è stata confermata dallo psichiatra haitiano Lamarque Douyon, che che ha preparato un questionario con domande a cui Narcisse ha risposto correttamente.
Inoltre, ha ottenuto la testimonianza di circa 200 testimoni che hanno garantito che Clairvius era colui che ha detto; tra questi, naturalmente, le persone della sua cerchia ristretta.
Tutto ciò ha motivato un avido interesse giornalistico. In particolare, l'Università di Harvard ha inviato Wade Davies, un etnobotanico, per indagare sul caso. I risultati di la sua ricerca sono mostrati nel libro The Serpent and the Rainbow (Il Serpente e l'Arcobaleno), da cui è derivato 1988 il film di Wes Craven con lo stesso titolo.
Campioni di polvere di zombie dello stesso tipo che sarebbe stato usato con Clairvius sono stati analizzati nei laboratori.
In particolare, si è potuta identificare una potente neurotossina, la tetrodotossina (TTX), che in determinate condizioni può indurre
uno stato catatonico simile a quello descritto per Clairvius.
Tuttavia ci sono riserve tra gli scienziati circa la teoria della TTX usata per indurre uno stato catatonico. Si sostiene che il controllo della dose deve essere molto preciso e che la concentrazione trovata nella polvere non è sufficiente per zombificare un essere umano.
Alla storia di Clairvius Narcisse è dovuta in gran parte l'incorporazione del fenomeno zombie nella cultura popolare.»
Gli orrori di Haiti sono innumerevoli. Servirebbe un'enciclopedia per enumerarli tutti, ma forse non basterebbe. Se si vuole documentare il fenomeno della zombificazione servendosi di prove in grado di affrontare il giudizio della Scienza, qualcuno può sempre dire che non è un'impresa alla portata degli studiosi, che le difficoltà sono insormontabili. Il fatto è che tali prove non sono davvero mancanti. Il problema è piuttosto un altro: quelle sono terre estremamente isolate in cui ci si scontra con realtà sociali inconcepibili, che non possono essere contrastate con la sola forza di volontà. Si è immersi in un clima di orrida fermentazione, in cui i cervelli sono guastati dal puzzo delle cloache, delle fosse comuni e dell'omertà. Non credo proprio che il fenomeno dei morti viventi sia una cosa tanto rara da essere considerata eccezionale, come forse piacerebbe all'opinione pubblica. Direi piuttosto che è una cosa comunissima, solo che gli stregoni non vogliono che gli stranieri lo sappiano, in modo tale da poter portare avanti indisturbati i loro aberranti soprusi ai danni della popolazione posseduta dal terrore.
Questo è quanto si trova su Wikipedia a proposito del caso Clairvius, che a parer mio è soltanto la punta dell'iceberg:
«Davis ipotizza che la morte di Narcisse sia stata solo apparente, frutto di una droga somministrata dal suo persecutore bokor(1). Si tratta di un forte paralizzante, che porta il corpo in uno stato di paralisi: la tetrodotossina. La stessa sostanza è contenuta nel rospo delle canne, nonché nel pesce palla.
Per quanto riguarda la privazione della memoria, la volontà, la cieca obbedienza agli ordini dello stregone bokor, Davis ed altri studiosi hanno avanzato almeno tre concause. La prima, che la tetrodotossina possa mantenere l'effetto paralizzante su alcuni circuiti del cervello, anche dopo la ripresa dell'attività motoria, in modo da inibire alcune facoltà umane. La seconda, che il bokor abbia somministrato ulteriori droghe ed allucinogeni alla vittima per causare gli effetti sopracitati. La terza, di natura psicologica, tiene conto della considerazione di cui gode il vudù nella superstizione della popolazione di Haiti. Tali input culturali, uniti ad una forte autosuggestione, avrebbero fatto credere a Narcisse di essere davvero un morto vivente. La suggestione sarebbe stata tale da impedirgli una qualunque reazione al presunto sortilegio di cui era caduto vittima.»
(1) The UneXplained, Chapter Mesoamerica And South America: Zombies - Shuker, Karl P.N. Carlton Books Limited, 1996
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