venerdì 25 marzo 2022


COPROFAGIA E SANTITÀ NELLA CHIESA ROMANA 

Un misticismo pericoloso

Pochi al giorno d'oggi hanno sentito parlare di Margherita Maria Alacoque, una visionaria venerata come santa dalla Chiesa di Roma. Nacque a
Verosvres, in Borgogna, nel 1647. Eppure la sua figura riveste un'importanza primaria nel cattolicesimo, visto che è all'origine della festa del Sacro Cuore. Il culto inteso come adorazione materiale del cuore di Gesù, creduto di carne dai papisti, portò alla reazione dei Giansenisti, i quali giustamente vedevano in tutto ciò una forma di abominevole idolatria. Siccome i Giansenisti sostenevano che si potesse parlare di Cuore di Gesù solo in senso metaforico, ecco che si attirarono la parsecuzione. In funzione antigiansenista fu così istituita dal Papato la festa in questione.

Maria Alacoque sosteneva di aver ricevuto apparizioni di Cristo nella carne, che hanno dato origine a quelle che sono ancora note a qualche cattolico come "grandi rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù" (e insisto col dire a qualche cattolico, vorrei tanto vedere facendo un'intervista casuale quanti risponderebbero di conoscerne anche solo qualcosa). Vediamo ora cosa scrisse la mistica francese a questo proposito, visto che tutto ciò non sembra essere molto propagandato al giorno d'oggi. A scanso di equivoci, avverto chiunque voglia procedere nella lettura che il contenuto è semplicemente ributtante. La stessa Wikipedia, che riporta parte del testo, mette un disclaimer: "Alcuni dei contenuti di questa pagina potrebbero urtare la sensibilità di chi legge. Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo. Wikipedia può contenere materiale discutibile, illegale o vietato: leggi le avvertenze." Chi prosegue è quindi da considerarsi consenziente e non può poi lamentarsi.

"Ero talmente schifiltosa, che la minima sporcizia mi sconvolgeva lo
stomaco. Lui mi rimproverò tanto su questo punto, che una volta, volendo pulire il vomito d'una malata, non riuscii a impedirmi di farlo con la lingua e di mangiarlo, dicendogli: «Se avessi mille corpi, mille amori, mille vite, io li immolerei per esservi schiava». E allora trovai in quell'azione tali delizie, che avrei voluto trovarne di simili ogni giorno, per imparare a vincermi, senza altro testimone che Dio. Ma la sua bontà, cui solo ero in debito di avermi dato la forza per dominarmi, non mancò di rendermi palese il piacere che quel gesto gli aveva procurato. Infatti, la notte successiva, se non mi sbaglio, mi tenne quasi due o tre ore con la bocca incollata sulla piaga del suo sacro Cuore, e mi sarebbe difficile esprimere ciò che provavo allora e gli effetti che questa grazia produsse nella mia anima e nel mio cuore. Questo basta a spiegare le grandi bontà e misericordie riversate dal mio Dio su una creatura così miserabile. Tuttavia, Lui non voleva affatto attenuare la mia sensibilità né le mie grandi ripugnanze, sia per onorare quelle che Lui aveva voluto patire nel giardino degli Ulivi, sia per fornirmi strumenti di vittorie e umiliazioni. Ma, ahimè, io non sono sempre fedele e spesso cado! Era una cosa cui pareva prendere gusto, sia per confondere il mio orgoglio, sia per rafforzarmi nella diffidenza verso me stessa, mostrandomi che senza di Lui potevo solo far male e avere continue cadute senza potermi risollevare. Allora quel sovrano Bene della mia anima veniva in mio soccorso e, come un buon padre, mi tendeva le braccia del suo amore, dicendomi: «Sai bene che non puoi nulla senza di me». Questo mi faceva sciogliere di riconoscenza per la sua amorevole bontà e mi mettevo a piangere, vedendo che non si vendicava dei miei peccati e delle mie continue infedeltà, ma m'inondava di eccessi d'amore con cui sembrava combattere le mie ingratitudini. Talvolta me le metteva sotto gli occhi, insieme alla moltitudine delle sue grazie, e mi ritrovavo nell'impossibilità di parlargli se non con le lacrime agli occhi, soffrendo più di quanto riesco a riferire. Così quel divino Amore si divertiva con la sua indegna schiava. E una volta in cui ero stata colta da nausea mentre accudivo una malata che aveva la dissenteria, mi rimproverò così aspramente, che, per riparare a questa colpa, mi vidi costretta, mentre andavo a buttare via ciò che quella aveva fatto, a bagnarvi a lungo la lingua dentro e a riempirmene la bocca. Avrei ingoiato tutto se Lui non mi avesse ricordato l'obbedienza, che non mi permetteva di mangiare nulla senza permesso. Dopodiché mi disse: «Sei davvero pazza a fare queste cose!». Io gli risposi: «O mio Signore, lo faccio per farvi piacere e conquistare il vostro cuore divino, che spero non mi rifiuterete. Ma Voi, mio Signore, cosa non avete fatto per conquistare il cuore degli uomini e, nonostante ciò, loro ve lo rifiutano e molto spesso vi cacciano via». «È vero, figlia mia, che il mio amore mi ha fatto sacrificare tutto per loro, senza esserne ricambiato. Ma io voglio che tu supplisca, per i meriti del mio sacro Cuore, alla loro ingratitudine»."

Così veniamo a sapere che il culto del Sacro Cuore nella sua
materialità è stato propagandato a livelli di delirio da una donna che coltivava perversioni coprofaghe. Simili comportamenti non hanno nulla di santo, nascono dalla carne generata dalla corruzione. I seguaci di Giansenio, coraggiosi negatori del Libero Arbitrio, dovettero subire persecuzione da parte dei poteri mondani del Papato, mentre una coprofaga veniva esaltata, dando origine a perniciose ondate di superstizione e di follia. Perché è questo che accadde, è sotto gli occhi di tutto, ben documentato e incontestabile. Sterco contro la Verità? Fatto sta che le idee di Giansenio furono combattute dalla Chiesa Romana anche tramite pratiche di scatofagia, ossia di ingestione di materia fecale. Mi è capitato di leggere un thread di un forum, in cui erano riportati brani degli scritti di Maria Alacoque. Un sedicente prete non voleva credere alla genuinità dei testi, che riteneva privi di fonti. Poi affermava che il Cattolicesimo si basa sulla tradizione della Chiesa e non sulle affermazioni di "queste persone" (alludendo alla Alacoque e ad altri "santi"). Siccome il thread è pubblico, quanto riporto non può intendersi come dannoso per l'utente di cui sto parlando.

Ebbene, la prova che il testo non è un'invenzione esiste. Infatti è
stato pubblicato in questo sito (*):

http://www.preghiereagesuemaria.it/
libri/margherita maria alacoque
.htm

Come chiunque può vedere, quello citato non è affatto un sito anticlericale. Non inneggia all'ateismo. Non è gestito da massoni. Non ha nulla a che vedere neppure con noi Credenti Catari. È un sito al di là di ogni dubbio cattolico, che non pochi lettori potrebbero addirittura definire "integralista". Evidentemente ci sono papisti tanto ingenui da utilizzare questo materiale con grande candore, pretendendo di descrivere queste immonde perversioni scatofile come "atti di eroismo". Quello che è incontestabile, è che tecnicamente parlando la visionaria in questione non era migliore di Veronica Moser, una pornodiva che si faceva defecare in faccia e in bocca, ingurgitando le feci di decine di uomini. Dal punto di vista sessuale e fisiologico non si può scorgere alcuna differenza tra le due donne.

Appurato tutto questo, veniamo al Vangelo, anche a costo di ripeterci.
Un albero si riconosce dai frutti. La domanda che dobbiamo porci è allora la seguente: "Può un concetto di santità essere compatibile con perversioni escrementizie?"

Come è ben noto, ci sono moltissime persone al mondo che ingeriscono
feci e che girano persino film sull'argomento, diffondendoli in Rete. La coprofagia è più diffusa di quanto non si creda, e non risulta affatto che abbia in sé qualcosa di eroico. Circolano voci insistenti sulla coprofagia di un famoso cantautore. Sembra che anche Adolf Hitler la praticasse: aveva anche ritratto sua nipote Geli Raubal in pose defecanti (i disegni, rubati da un giornalista, sono stati recuperati da Ernst Röhm; forse li ha poi tenuti Hanfstaengl). Il punto è che oggi si ritiene assurdo che un coprofago pretenda di santificato dal Vaticano per le sue pratiche. Si vorrebbe come minimo che una persona in fama di santità rifuggisse ogni contaminazione e che mantenesse il suo corpo puro.

Infatti questo disse l'Apostolo delle Genti (1 Cor 3,16-17):
"Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi."

Ancora una volta è chiaro che il Catarismo rappresenta lo spirito evangelico originale, mentre il Papato è in tutto e per tutto apostata. Guardate la differenza tra la maligna Chiesa di Roma e la Vera Chiesa
di Dio. Coloro che ricevono gli ordini e sono chiamati preti, frati, monaci e suore, a parole affermano di mantenersi puri, ma poi espongono il proprio corpo alla contaminazione, macchiandosi delle più gravi colpe. Invece coloro che sono chiamati Buoni Uomini e Buone Dame vivono mantenendo il corpo come veste e tempio dello Spirito che abita in loro, pulito da ogni compromissione con la carne e con l'atto che la genera.

Occorre altresì mettere in guardia contro il pericolo gravissimo di
quel misticismo implicante un rapporto diretto e personale con Dio, per le aberrazioni che può comportare, soprattutto nelle donne. È fin troppo facile che spiriti immondi possano convincere menti suggestionabili delle cose più turpi. Così quello che parlava con Maria Alacoque non era affatto Cristo, ma un demonio che come lei
stessa ebbe a dire "le riempiva la bocca dei suoi escrementi". Impossibile non pensare alla copula leggendo cose come: "Un giorno che Gesù mi si mise sopra con tutto il suo peso, egli rispose così alle mie proteste: «Lascia che ti usi a mio piacere perché ogni cosa va fatta a suo tempo. Adesso io voglio che tu sia l'oggetto del mio amore, abbandonata alle mie volontà, senza resistenza da parte tua, in modo che io possa godere di te»." Neppure si può accettare la scusante estrema di definire tutto questo "amore incondizionato per Gesù": Cristo non proferisce le parole di Belial per irretire persone dalla mente debole.

La morale e la santità come sono intese in questa società portano fin troppo spesso
le luttuose stigmate del dominio pontificio: gli stessi concetti in questione sono deturpati da secoli di papismo e di indottrinamento capillare. Con i roghi e con le persecuzioni, la maligna Chiesa Romana ha cancellato quasi del tutto il ricordo della Vera Chiesa di Dio e ha imposto le proprie storture, le proprie perversioni. Per questo è assolutamente necessario, per continuare l'opera dei Buoni Uomini, purificare il sentire, imparando a rimuovere ciò che è incompatibile con la Dottrina dei Due Princìpi.
La Vera Santità viene solo dallo Spirito. 

(Il Volto Oscuro della Storia, 1 giugno 2010)

(*) Anche se la pagina in questione non esiste più, sono numerosi i siti cattolici che riportano i contenuti citati.

Nessun commento: