ANNIENTARE
Titolo originale: Anéantir
Titolo in italiano: Annientare
Titolo in italiano: Annientare
Autore: Michel Houellebecq
Anno: 2022
Data di uscita: 7 gennaio 2022
Lingua originale: Francese
Tipologia narrativa: Romanzo
Genere: Fantapolitica
1a ed. italiana: 2022
Editore: La nave di Teseo
Collana: Oceani
Collana: Oceani
Pagine: 752 pagg. (copertina flessibile)
Peso articolo: 1,1 kg
Editore francese: Flammarion
Codice EAN: 9788834609415
Codice ISBN: 978-2080271532
Titoli in altre lingue:
Tedesco: Vernichten
Codice EAN: 9788834609415
Codice ISBN: 978-2080271532
Titoli in altre lingue:
Tedesco: Vernichten
Inglese: Annihilation
Spagnolo: Anihilación
Olandese: Vernietigen
Spagnolo: Anihilación
Olandese: Vernietigen
Traduttore: Milena Zemira Ciccimarra
Sinossi (da www.ibs.it):
"Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo. Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana. Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto. Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato. In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto."
Trama:
Francia. Anno del Signore 2026, mese di novembre. Paul Raison lavora per il Ministro delle Finanze, Bruno Juge, sotto la cui guida l'economia francese ha vissuto una rinascita, in particolare nell'industria automobilistica. I rapporti di lavoro sono buoni. Paul è separato dalla moglie Prudence; condividono un appartamento ma si vedono a malapena. Paul fa spesso sogni molto vividi. Messaggi misteriosi sono apparsi su Internet, accompagnati da video di alta qualità generati al computer, uno dei quali mostra la decapitazione di Bruno con una ghigliottina. Infine, viene pubblicato un video che mostra la distruzione di una nave cargo; questo si rivela reale, e minaccia il commercio globale.
Il padre di Paul, Édouard (me lo immagino identico a Jean Raspail), è un membro in pensione della Direzione Generale della Sicurezza Interna, che ha analizzato i misteriosi messaggi. Ha avuto un ictus che lo ha lasciato incapace di parlare, ma sta recuperando la capacità di comunicare sbattendo le palpebre.
La famiglia di Édouard si riunisce per prendersi cura di lui, inclusi la sua compagna Madeleine e i suoi figli Paul, Cécile e Aurélien. Il marito di Cécile, Hervé, è un notaio disoccupato; entrambi sono sostenitori del Fronte Nazionale. La moglie di Aurélien, la giornalista Indy, è invece un'invasata woke che ha avuto un figlio usando lo sperma di un robusto afroamericano, avendo rifiutato quello del debole marito, che pure non è sterile; è interessata soprattutto a vendere le sculture della defunta moglie di Édouard, Suzanne. Aurélien decide di chiedere il divorzio, mentre Paul inizia a ricostruire il suo rapporto con Prudence.
I misteriosi terroristi attaccano una banca del seme in Danimarca. Bruno inizia a prepararsi per le elezioni presidenziali del 2027.
Édouard inizia a essere trascurato dal personale ospedaliero e la sua famiglia chiede aiuto a un'associazione di attivisti di estrema destra per farlo uscire dall'ospedale. La perfida Indy, venuta a sapere i dettagli, pubblica un articolo a riguardo. Paul è costretto a prendersi un congedo non retribuito a causa del suo legame con Bruno, mentre il fragile Aurélien si suicida, incapace di sopportare il trauma e l'onta. A questo punto i terroristi attaccano una nave di migranti che attraversava il Mediterraneo, uccidendo circa cinquecento persone. Un eccidio terrificante! Di conseguenza, il partito di Bruno vince le elezioni presidenziali. I servizi di sicurezza tracciano le coordinate dei tre attacchi su un pentagramma, identificando altri due luoghi. Uno era già stato distrutto, un centro di ricerca sulle neurotecnologie in Irlanda. Il secondo, in Croazia, era la sede prevista per un'importante conferenza tecnologica.
Non si sapranno mai gli sviluppi di questo avvincente thriller fantapolitico. All'improvviso Paul viene diagnosticato un cancro alla bocca e la narrazione subisce un drastico cambiamento di rotta: si concentra unicamente sulla malattia del protagonista, che rifiuta l'operazione, decisamente invasiva, con cui volevano asportargli la lingua. Si sottopone invece a radioterapia, chemioterapia e immunoterapia, ma le cure non riescono ad assicurargli la guarigione, dato che la situazione è troppo compromessa. Proprio ora che aveva ritrovato una perfetta intesa con la moglie, tutto si avvia verso l'annientamento, stemperandosi istante dopo istante in uno stato crepuscolare.
Recensione:
Grande è l'audacia narrativa di quest'opera, che non porta in ogni caso piena soddisfazione. Prima si sviluppa una trama originale, che tiene il lettore col fiato sospeso, poi all'improvviso viene abbandonato tutto per concentrarsi sulle umilianti peripezie del protagonista ammalato di cancro. Viene gettata via ogni cosa, senza alcun motivo discernibile. Senza dubbio c'è del genio assoluto in tutto questo. Possiamo a buon diritto ritenere che questo romanzo sia vera sperimentazione letteraria! Ci sono però anche rischi gravi quando ci si imbarca in un oceano sconosciuto: se la navigazione non viene gestita a dovere, si arriva al fallimento ed è come spararsi una revolverata in un piede!
Grande è l'audacia narrativa di quest'opera, che non porta in ogni caso piena soddisfazione. Prima si sviluppa una trama originale, che tiene il lettore col fiato sospeso, poi all'improvviso viene abbandonato tutto per concentrarsi sulle umilianti peripezie del protagonista ammalato di cancro. Viene gettata via ogni cosa, senza alcun motivo discernibile. Senza dubbio c'è del genio assoluto in tutto questo. Possiamo a buon diritto ritenere che questo romanzo sia vera sperimentazione letteraria! Ci sono però anche rischi gravi quando ci si imbarca in un oceano sconosciuto: se la navigazione non viene gestita a dovere, si arriva al fallimento ed è come spararsi una revolverata in un piede!
Personaggi e ambientazione
Il personaggio di Bruno Juge, Ministro dell'Economia, delle Finanze e del Bilancio, si ispira probabilmente a Bruno Le Maire (Ministro dell'Economia, delle Finanze e del Risanamento all'epoca della pubblicazione del romanzo). Bruno Le Maire, che afferma di essere uno degli amici intimi di Michel Houellebecq, ha rivelato nell'ottobre 2021 alcuni elementi della trama del romanzo, che all'epoca doveva ancora essere pubblicato.
L'autore ha commesso un errore circa l'età del padre di Paul. Prima dice che "Suo padre aveva settantasette anni, erano tanti ma non chissà che" (pag. 43, ed. italiana), ma in seguito apprendiamo che questi era nato nel 1952 (pag. 69, ed. italiana). A questo punto della narrazione, la trama è ambientata a fine dicembre 2026, quindi il padre di Paul può avere al massimo settantaquattro anni.
Gran parte della trama si svolge nel quartiere Bercy di Parigi, dove risiede il protagonista, e talvolta include alcuni piccoli errori topografici. Così la posizione di Rue Lheureux è collocata erroneamente dall'autore nel parco di Bercy. L'altro luogo in cui si svolge la storia è la provincia storica del Beaujolais, dove si trova la casa della famiglia Raison e dove Édouard è ricoverato in ospedale.
Gli aptonimi
L'onomastica può sembrare banale, ma è frutto di scelte ben meditate, oculate. Il nomen omen è spesso presente. Bruno ha come cognome Juge, ossia "Giudice", parola che descrive abbastanza bene le sue funzioni. Paul ha come cognome Raison, ossia "Ragione", perché è calmo e assennato. Sua moglie Prudence, ossia "Prudenza", rifugge da ogni azione dettata dall'impulso. Questi sono, per così dire, Archetipi.
Unioni infelici e patogeni
Quando la moglie è diventata una convulsionaria vegana adepta della Wicca, è iniziato l'inferno domestico del protagonista, con la surreale segregazione dei due coniugi in diversi recessi del labirinto domestico, praticamente privi di possibilità di incontrarsi e di parlare. Una situazione grottesca che è andata avanti per un decennio: nella realtà sarebbe scattato il divorzio molto prima. Soltanto quando al poveretto è venuto un cancro, qualcosa è cambiato: lei ha deciso di riavvicinarsi. La coppia si è così ricongiunta a causa di una dinamica piuttosto improbabile: nella vita reale la moglie-aguzzina non demorde quasi mai dalla sua determinazione torturatrice, capace anche di provocare l'infarto per logorio. Per quanto riguarda i dettagli sessuali, ravviso una certa incongruenza. All'inizio del romanzo, mi sono fatto l'idea di una coppia con una sessualità piatta, convenzionale, con soltanto rapporti genito-genitali. Poi quando irrompe il tumore maligno, ecco che la narrazione all'improvviso cambia. La moglie diventa per incanto un'abilissima fellatrice. Un'assurdità sesquipedale è la descrizione di un rapporto orale che dura per una giornata intera, come se un uomo ormai ridotto a un cadavere deambulante possa essere in grado di sostenere un'erezione quasi permanente, con un orgasmo che si estende per un tempo indefinito. Ho trovato tristissima la vicenda del fratello minore del protagonista, Aurélien, portato al suicidio da una moglie arpia e feroce, seguace fanatica di tutte le storture del postmodernismo politically correct, radical shit, radical-femminista, woke e autorazzista, animata dal furore della cancel culture. Anche se il marito non era sterile, lei aveva sempre rifiutato di farsi ingravidare da lui. Lo aveva martoriato e ridotto a un cencio inzuppato di sangue, scegliendo di essere inseminata artificialmente con lo sperma di un colossale MANDINGO! Infine ha esposto a un pubblico malevolo e inquisitorio tutti i dettagli più intimi della famiglia del marito-vittima, ottenendo questi frutti: disperazione e suicidio. Resto sempre allibito dalle manifestazioni di questo patogeno concettuale che pretende di scardinare tutto ciò che non può capire, come ad esempio il linguaggio umano! Questa ideologia-virus è un tumore che cerca di abradere la Storia nel suo insieme, di spazzarla via imponendosi come chiave di lettura retroattiva dell'intero Universo, dell'intera esistenza, facendo uso di una violenza psicologica inaudita, contaminando ogni struttura sociale con le sue metastasi!
Houellebecq e l'esoterismo
Il libro include alcune immagini, realizzate con grande perizia artistica. A un certo punto compare a pagina intera un'effigie di Bafometto, con la scritta SOLVE su un braccio e la scritta COAGULA sull'altro. Sul basamento è riportato il nome dell'esoterista Éliphas Lévi (nato Alphonse Louis Constant, 1810 - 1875), che era di bassa statura e fisico corpulento, ma di carattere gioviale. Il protagonista, cercando il bandolo della matassa, consulta lo sciatto tecnico Doutremont. I due hanno lunghe conversazioni su svariati argomenti, esposti nel tipico stile aneddotico. Questo dice Doutremont su Bafometto, facendo filtrare la notoria avversione dell'autore nei confronti dell'Islam:
"A voler fare i pedanti, si può dire che il nome risale al Medioevo, e che probabilmente è una deformazione di Maometto. Lo si ritrova per la prima volta in una lettera di Anselmo di Ribemont, compagno di Goffredo di Buglione, risalente al 1098, in cui descrive nel dettaglio l’assedio di Antiochia. Per i cavalieri cristiani del Medioevo, i musulmani non erano altro che adoratori del diavolo, del resto ci si può chiedere se avessero poi tutti questi torti…"
E ancora:
"Be’, fatto sta che Bafometto in seguito fu venerato dai Templari, questa del resto è una delle ragioni principali della distruzione dell’Ordine del Tempio, e poi ripreso dai frammassoni del rito scozzese, e attualmente è molto popolare tra i gruppi di metal estremo e death metal, soprattutto norvegesi, è una vera star in quegli ambienti. Il personaggio è abbastanza ambiguo, ha una testa di capro, è barbuto, ma allo stesso tempo ha il seno di una donna, è piuttosto curioso."
Il collegamento tra Bafometto e l'informatica è sublime. Peccato che poi non venga sfruttato!
Houellebecq e l'ecologia
Nel corso dei dialoghi con Doutremont, salta fuori l'annoso caso di Unabomber. Le sintetiche informazioni riportate da Houellebecq sono molto interessanti:
"Unabomber era il nome che gli avevano dato i media, in realtà si chiamava Theodore Kaczynski. Era un matematico molto dotato, credo che abbia fatto addirittura una scoperta algebrica, una nuova dimostrazione del teorema di Wedderburn, se ricordo bene. Inizialmente ha insegnato a Berkeley, poi si è trasferito in una capanna isolata da qualche parte nel Montana. L’incipit di Futuro primitivo, il primo libro di Zerzan, è una vera e propria ode a Unabomber: ‘Sopravviveva come un orso grizzly o un puma, rincantucciato sotto lo spesso manto di neve. In primavera usciva dalla sua tana, vagava per la foresta, si spostava lungo il corso dei fiumi. Cacciava, pescava, raccoglieva frutti, spigolava nei campi. Sempre solo. Libero, ma solo.’ Può far sorridere, ma mi creda, questo genere di lirismo può essere molto efficace con alcune persone. Zerzan ha davvero dei punti in comune con Rousseau: un’intelligenza media, ma una autentica musicalità delle frasi; è una miscela che può rivelarsi estremamente pericolosa. Kaczynski è un’altra cosa: è molto più rigoroso, più strutturato nel suo pensiero, fa pensare di più a Marx, se vuole."
Poco oltre si parla brevemente di uno sviluppo davvero singolare e bizzarro del movimento dell'Ecologia Profonda (quella di Odum, Capra et al., tanto per intenderci):
"Nel 1996 la Church of Euthanasia, uno dei movimenti più provocatori della deep ecology – proclamano che i quattro pilastri del loro movimento sono il suicidio, l’aborto, il cannibalismo e la sodomia – lanciò una campagna Unabomber for President alle elezioni americane; senza consultarlo naturalmente, ma ciò dimostra che ha conservato a lungo una certa aura, un po’ come Charles Manson. Non è nemmeno impossibile che abbia avuto un’influenza sotterranea in Francia."
Certo, Houellebecq ha messo molta carne al fuoco. Molti tagli succulenti. Peccato che poi finisca tutto in fumo!
Houellebecq e l'eutanasia
Le idee di Houellebecq sull'eutanasia sono profondamente reazionarie e almeno in apparenza intrise di morale cattolica. Penso che sia una cosa sorprendente, inattesa. Il concetto portante esposto dal controverso scrittore in un denso trattato è questo: la vita di un giovane non conta nulla, perché col passare degli anni potrà diventare qualsiasi cosa, anche un vigliacco o un traditore, mentre la vita di un vecchio è preziosa perché si identifica con le opere che ha compiuto nel corso degli anni. Però c'è un però, come diceva il carissimo amico fiorentino R., sempre irriverente e malcontento: anche i vigliacchi e i traditori invecchiano! Un uomo che ha raggiunto la decrepitezza non vanta necessariamente una vita di eroismo. Può essere anche il più spregevole dei malfattori. Quindi, come la mettiamo? Concediamo ai vegliardi una stima condizionata? Se sono "degni" li esaltiamo come divinità, se sono "indegni" li sopprimiamo? Le radici "tradizionali" dei deliri esposti da Houellebecq contraddicono in realtà i presupposti di molte civiltà antiche, che non avevano molta simpatia per la cosiddetta "sacralità della vita umana". Tra i Germani, ai tempi di Tacito, i vecchi venivano disprezzati perché non erano riusciti a morire in battaglia. Tra i tanto strombazzati Greci di Atene, i vecchi venivano presi di mira dai giovani bulli, che li esponevano ad ogni sorta di irrisione e di ludibrio. Tra i Sardi dell'epoca nuragica, i vecchi venivano addirittura soppressi. Vero è che nemmeno i bambini se la cavavano troppo bene nel mondo antico: sia a Roma che tra i Germani, i neonati potevano essere esposti, ossia lasciati alle intemperie, ai corvi e alle volpi. Ancora nel Medioevo, in piena età cristiana e nonostante la riprovazione della Chiesa Romana, le esposizioni infantili continuavano in forme raccapriccianti: molte madri si liberavano dei fardelli gettandoli nelle latrine e facendoli soffocare tra gli escrementi. Di quale "tradizione" parla dunque l'esimio scrittore francese?
Houellebecq e la prostituzione
Un motivo del successo di Houellebecq sono le sue fissazioni. Ne ha numerose. Una delle più evidenti è la fissazione per le escort. Quelle donne, che fino a poco fa erano chiamate semplicemente "puttane", rappresentano per lui una vera e propria ossessione, un chiodo fisso. Quando era un informatico, le escort gli erano inaccessibili: lo consideravano uno sfigato. Brutto e senza soldi da spendere, non lo salutavano nemmeno. Poi il Destino ha cambiato tutto. Lo ha innalzato, permettendogli di diventare molto ricco con i frutti del suo ingegno. Questo fatto ha modificato in modo profondo e duraturo il suo rapporto con il gentil sesso.
Houellebecq e l'incesto
Il protagonista e alter ego di Houellebecq, a un certo punto, sente il bisogno cogente di recarsi da una escort. Ne sceglie una da un'inserzione e si reca a trovarla nel suo appartamento. Lei lo riceve nella semioscurità, lo fa sedere sul divano, quindi si inginocchia, gli estrae il fallo eretto e glielo prende in bocca. Lo succhia a lungo, leccandolo sulla punta con insistenza. L'uomo sta per eiettare un torrente di sperma, quando gli viene in mente di accendere la luce: premuto il vicino interruttore di una lampada, la prostituta si rivela essere sua nipote! Imbarazzatissimo, l'uomo rinfodera l'arma, sopprimendo l'eccitazione e impedendo ai fluidi di fuoriuscire dall'uretra turgida. A parer mio è stata una decisione piuttosto stupida. Giunto a questo punto, avrebbe benissimo potuto lasciarsi andare ed eiaculare, tanto quanto aveva compiuto era già di per sé irreparabile.
I fratacchioni, come quelli di Raspail
Una cosa mi ha molto colpito: l'ordine dei Cappuccini Neri di Morgon, che svolgevano il servizio di cappellania per il movimento Civitas, un'associazione di cattolici integralisti dediti ad azioni di terrorismo in funzione anti-eutanasia. Questi fratacchioni somigliano molto a quelli visti nel famoso romanzo di Jean Raspail, Il campo dei santi (1973): i monaci di Fontgembar, quelli che cercavano vanamente di fermare le orde di invasori giunti dalle pianure del Gange, salmodiando e innalzando un ostensorio. Entrambe le congregazioni religiose sono viste con grande sospetto dal pubblico e osteggiate: sono definiti "farisei", "sepolcri imbiancati", "porci" e "servi del Capitale". Tuttavia possono beneficiare di una certa protezione da parte delle istituzioni. I Cappuccini Neri sono trattati addirittura con omertà dal parroco, che pur non approvando il movimento Civitas e le sue azioni, si rifiuta di giudicare la congregazione religiosa.
Tradizioni familiari velleitarie
La storia di Paul Raison e del suo parentado non è affatto la tradizione familiare di Houellebecq, come alcuni internauti hanno sostenuto (tra questi, Buttaboni, 2023). Lo scrittore, nato Tomas, è stato abbandonato dai genitori quando era ancora un moccioso frignante ed è stato cresciuto da una nonna comunista, di cui ha adottato il bizzarro cognome come nome d'arte. Piuttosto direi che la storia di Paul Raison esprime ciò che Houellebecq avrebbe voluto essere! Gli sarebbe piaciuto provenire da una famiglia nera di cattolici tradizionalisti, monarchici, controrivoluzionari e irriducibili nemici dell'Illuminismo! Una famiglia che non lo abbandonasse! Invece niente, non è andata così. Quindi si è reinventato il passato, inscenando uno spaventoso psicodramma che sa di tregenda!
Curiosità
Meno di tre settimane prima della sua uscita, le prime pagine del romanzo sono state distribuite illegalmente sui social network; il 21 dicembre 2021 è addirittura circolata una versione digitale completa, probabilmente realizzata a partire da una scansione del libro, nonostante fossero state inviate solo versioni cartacee a 600 giornalisti letterari, con una richiesta formale da parte dell'editore di non rivelare nulla sulla trama del romanzo prima del 30 dicembre 2021. Si stenta a capire che fidarsi dei giornalisti è una cosa piuttosto stupida. Useranno sempre ogni frammento di informazione per fare SGUBBA!
Altre recensioni e reazioni nel Web
Le opinioni della critica sono abbastanza contrastanti. Ne riporto alcune:
"Annientare inizia come un thriller di quelli scritti negli anni '80, ma si impantana in un melodramma pseudo-piccolo-borghese."
(Marie-José Sirach, su L'Humanité)
"Privata del suo strato di zolfo, la macchina di Houellebecq si ritrova messa a nudo, con le sue debolezze esposte: un'architettura traballante, una sterile riproposizione, un uso eccessivo di dialoghi noiosi."
(Elisabeth Philippe, su L'Obs)
"Si potrebbe pensare che si tratti di un Houellebecq sinistro e pessimista. Ma no. Molti personaggi sono alla ricerca del bene e il messaggio del libro potrebbe essere: L'amore salva."
(Dimitri Pavlenko, su Europe 1)
"Un romanzo profondo sulla malattia, la sofferenza, l'agonia e la morte, che sorprenderà, persino infastidirà, molti osservatori."
(Étienne Campion, su Marianne)
"Uno scritto alla fine della sua vita, uno scrittore che divaga, con commenti odiosi in modalità crema, ma una critica entusiasta, come se Houellebecq fosse nei nostri tempi reazionari un orgoglio francese paragonabile a ciò che l'energia nucleare era per i Trente Glorieuses."
(Joseph Confavreux e Lise Wajeman, su Mediapart)
"Le pagine più toccanti del suo romanzo sono quelle in cui riesce a far rivivere, tra solitudine e abbandono, gesti fugaci che fanno piangere."
(Jean Birnbaum, su Le Monde)
Ho reperito un gran numero di brevissime recensioni nel Web, ma non le ritengo utili. Ci sono troppi interventi di fan, li trovo insopportabili. Si definisce "fan" un essere che è capace soltanto di disinfettare con la saliva le emorroidi del suo idolo. Encefalo rudimentale, nessun pensiero razionale e critico, nessuna opinione che vada al di là della lode incondizionata.
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