L'ARATURA DEL CAMPO E LA SEMINA:
UN'ANALISI DELLA DIFFUSIONE DEL
CATARISMO IN OCCIDENTE
Le dinamiche che hanno portato il Catarismo ad emergere come struttura organizzata nel corso del XII secolo sono molto complesse e ancora oggi non del tutto chiarite nei dettagli. Nonostante le incertezze e le lacune di molte fonti, si possono fare con sicurezza alcune importanti considerazioni.
La tradizione storiografica dell'Inquisizione è di qualche aiuto. Il frate domenicano Anselmo di Alessandria, vissuto nel XIII secolo, ci tramanda una narrazione che non può essere trascurata. Con tutta probabilità si tratta di un resoconto ricavato dalle confessioni di prigionieri che pagarono il coraggio della loro coerenza con la vita.
Tutte le comunità di Catari davano un'estrema importanza alla loro storia, e la trasmettevano come potevano, di generazione in generazione. Nella maggior parte dei casi non ci è arrivato nulla, e conosciamo male non poche comunità.
Così narra l'inquisitore Anselmo nel suo Tractatus de Hereticis:
CATARISMO IN OCCIDENTE
Percorsi dualisti dall'Oriente alla Francia
Le dinamiche che hanno portato il Catarismo ad emergere come struttura organizzata nel corso del XII secolo sono molto complesse e ancora oggi non del tutto chiarite nei dettagli. Nonostante le incertezze e le lacune di molte fonti, si possono fare con sicurezza alcune importanti considerazioni.
La tradizione storiografica dell'Inquisizione è di qualche aiuto. Il frate domenicano Anselmo di Alessandria, vissuto nel XIII secolo, ci tramanda una narrazione che non può essere trascurata. Con tutta probabilità si tratta di un resoconto ricavato dalle confessioni di prigionieri che pagarono il coraggio della loro coerenza con la vita.
Tutte le comunità di Catari davano un'estrema importanza alla loro storia, e la trasmettevano come potevano, di generazione in generazione. Nella maggior parte dei casi non ci è arrivato nulla, e conosciamo male non poche comunità.
Così narra l'inquisitore Anselmo nel suo Tractatus de Hereticis:
"Alcuni greci di Costantinopoli si recarono come mercanti in Bulgaria, che dista tre giorni di viaggio; e al ritorno in patria, cresciuti in numero, insediarono un vescovo chiamato Vescovo dei Greci. Poi i Franchi andarono a Costantinopoli per conquistarla, e scoprirono questa setta; cresciuti in numero insediarono un vescovo, chiamato Vescovo dei Latini. In seguito alcuni mercanti della Slavonia andarono a Costantinopoli. Al ritorno in patria predicarono e insediarono un vescovo chiamato vescovo della Slavonia o di Bosnia. Più tardi i Franchi che erano andati a Costantinopoli tornarono in patria e predicarono, e cresciuti di numero, insediarono un vescovo in Francia".
Va subito precisato, perché il lettore non si faccia un'idea errata, che con il termine Francia non si indicava all'epoca la Linguadoca, ma unicamente il territorio in cui si parlava la lingua d'Oïl. Così per Chiesa dei Latini fondata dai Franchi, definiti nel testo Francigene, si indicano le comunità dei Catari che vivevano nella Francia settentrionale. Centri importanti furono ad esempio Mont Aimé e La-Charité-sur-Loire.
Anselmo era privo di prospettiva storica, cosa purtroppo frequente nei cronisti medievali. Non è quindi facile dare una precisa collocazione temporale a questi eventi. In che epoca si svolsero? Per decenni gli studiosi hanno elucubrato in tutti i modi nel vano tentativo di trovare una connessione immediata tra la comparsa del Catarismo e una crociata. Si sono però resi conto che in nessun caso le date corrispondono a quelle delle testimonianze raccolte in Francia. Tra le proposte di datazione più assurde ce n'è sono stata una basata sulla Quarta Crociata. Ovviamente non è un controsenso anche solo prenderla in considerazione, dal momento che nel 1204 il Catarismo era ben stabilito dovunque. Si è cominciata ad intravedere una soluzione a questo problema soltanto quando si è abbandonato il dogma dell'importanza fondamentale delle Crociate nella formazione del Catarismo.
In realtà le rotte commerciali sono state di gran lunga più efficaci per la propagazione delle idee. Chi partecipava a una guerra spinto dallo zelo religioso e immerso in un clima di fanatismo, difficilmente sarebbe stato predisposto ad accogliere un diverso modo di concepire l'universo e la divinità. Prova ne è il caso di Boemondo di Taranto e dei suoi cavalieri Normanni durante la Prima Crociata, che distrussero una cittadella dei Pauliciani considerandoli nemici al pari dei Musulmani. In tutto il testo di Anselmo di Alessandria non si fa in ogni caso alcuna menzione del fatto che i Franchi convertiti alle dottrine dualiste fossero crociati.
Nonostante alcune incoerenze circa l'origine più lontana dell'eresia (attribuita direttamente a Mani), la descrizione delle sue dinamiche di diffusione è chiara e concorda con quanto sappiamo integrando i dati a nostra disposizione. Le Chiese Catare sono una diretta filiazione delle Chiese Bogomile e Pauliciane di Bulgaria. Si deve così immaginare una prima corrente che portò i Fundaiti in Occidente nella seconda metà del X secolo, in modo da poter spiegare l'humus fertile da cui nella prima metà del XI secolo nacquero i Protocatari. Questi primi movimenti di origine bogomila diedero frutti notevoli e molteplici: basti pensare al contadino iconoclasta Leotardo, ai Canonici di Orléans e alla comunità di Monforte d'Alba, che doveva essere già pienamente formata da almeno un ventennio prima della sua scoperta. Il loro manifestarsi in zone così lontane come la Champagne e le Langhe dimostra la correttezza di questa ipotesi.
Poi vi fu una seconda corrente con caratteristiche organizzative più sviluppate, dotata di una chiara gerarchia ecclesiastica. È proprio di questa movimento culturale che l'inquisitore Anselmo ci parla. Lo stanziamento dei Bogomili Franchi (Francigene) deve essere collocato intorno agli inizi del XII secolo, così da poter spiegare la successiva comparsa di comunità in Renania e nella Champagne. Non siamo ancora in grado di distinguere a questo punto la componente formata dai Bogomili da quella formata dai Pauliciani, che pure dovettero essere rappresentati, vista la diffusione del nome Publicani che sappiamo essere stato applicato ai Catari di Reims.
Fu di certo a Costantinopoli che avvenne la traduzione del rituale dal greco al latino, così come l'occidentalizzazione del Bogomilismo. Lì dovettero avere origine anche alcune differenze, diremmo noi di dettaglio: se i Theotokoi dei Bogomili erano astemi, i Perfetti Catari bevevano vino, anche se non nei giorni di digiuno. Se vogliamo fare un paragone che permetta di avere un'idea più immediata del complicato fenomeno, potremmo dire che prima ci fu l'aratura ad opera di vagabondi che dissodarono la terra e approfittando delle circostanze, quindi ci fu l'opera di semina ad opera di comunità già pienamente formate e legate da vincoli di apostolato.
Il movimento iniziò presto la sua diffusione verso il meridione, come mostra il caso dei Catari di Périgueux, una comunità descritta nel 1147 dal monaco Eriberto come insediata di recente. Nello stesso periodo Bernardo di Chiaravalle cercò di ottenere la conversione degli eterodossi nel territorio di Albi, coniando il termine Albigesi. Il motivo della migrazione dalle regioni del nord verso quelle di lingua occitana risiede di certo nella naturale tendenza all'espansione, oltre che alla necessità di sfuggire a feroci persecuzioni. Se in molte regioni i Catari trovarono condizioni poco favorevoli e rimasero sempre poco numerosi, il successo che ebbero in Linguadoca fu immenso. Le cause di questa subitanea affermazioni saranno analizzate approfonditamente in seguito. Senza entrare ora nel dettaglio, va anche notato come la stessa Chiesa di Lombardia fu una diretta filiazione della Chiesa di Francia.
Detto questo, devono essere smentite nel modo più assoluto tutte le falsità sostenute a proposito di un'origine meridionale del Catarismo. Di certo non nacque a Rennes-le-Château. Anzi, la diocesi del Razès venne istituita soltanto nel 1226, addirittura nel corso della crociata, segno che il centro non era così importante rispetto ad altri: Albi, Tolosa, Agen, Carcassonne. Si smentisce allo stesso modo l'idea dell'origine del Catarismo dal culto di Maria Maddalena e ogni sua connessione con i Merovingi.

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