GATTACA -
LA PORTA DELL'UNIVERSO
LA PORTA DELL'UNIVERSO
Titolo originale: Gattaca
Paese di produzione: USA
Anno: 1997
Durata: 107 min
Rapporto: 2,35:1
Genere: Fantascienza, drammatico, thriller
Sottogenere: Fantascienza sociale, fantascienza
distopica, biopunk, fantapolitica
Regia: Andrew Niccol
Soggetto: Andrew Niccol
Sceneggiatura: Andrew Niccol
Produttore: Danny De Vito
Distribuzione (Italia): Columbia Tri Star
Fotografia: Sławomir Idziak
Montaggio: Lisa Zeno Churgin
Effetti speciali: Gary D'Amico
Musiche: Michael Nyman
Scenografia: Jan Roelfs
Interpreti e personaggi
Ethan Hawke: Vincent Freeman
Uma Thurman: Irene Cassini
Jude Law: Jerome Eugene Morrow
Loren Dean: Anthony Freeman
Alan Arkin: det. Hugo
Gore Vidal: direttore Josef
Ernest Borgnine: Caesar
Tony Shalhoub: German
Blair Underwood: genetista
Xander Berkeley: Dr. Lamar
Elias Koteas: Anthony Freeman Sr.
Jayne Brook: Marie Freeman
Mason Gamble: Vincent ragazzo
Vincent Nielson: Anthony ragazzo
Chad Christ: Vincent adolescente
William Lee Scott: Anthony adolescente
Doppiatori italiani
Vittorio De Angelis: Vincent Freeman
Emanuela Rossi: Irene Cassini
Riccardo Rossi: Jerome Eugene Morrow
Massimo De Ambrosis: Anthony Freeman
Manlio De Angelis: det. Hugo
Giorgio Piazza: direttore Josef
Sergio Graziani: Caesar
Claudio Fattoretto: genetista
Nino Prester: Dr. Lamar
Dario Penne: German
Francesco Pannofino: Anthony Freeman Sr.
Serena Verdirosi: Marie Freeman
Colonna sonora:
1) The Morrow
2) God's Hands
3) The One Moment
4) Traces
5) The Arrival
6) Becoming Jerome
7) Call Me Eugene
8) A Borrowed Ladder
9) Further And Further
10) Not The Only One
11) Second Morrow
12) Impromptu For 12 Fingers
13) The Crossing
14) It Must Be The Light
15) Only A Matter Of Time
16) I Thought You Wanted To Dance
17) Irene's Theme
18) Yourself For The Day
19) Up Stairs
20) Now That You're Here
21) The Truth
22) The Other Side
23) The Departure
24) Irene & The Morrow
Premi
i) Courmayeur Noir in festival 1997: Premio del pubblico
ii) Sitges - Festival internazionale del cinema della Catalogna 1997: Miglior film
iii) Festival internazionale del film fantastico di Gérardmer 1998: Premio della giuria
Paese di produzione: USA
Anno: 1997
Durata: 107 min
Rapporto: 2,35:1
Genere: Fantascienza, drammatico, thriller
Sottogenere: Fantascienza sociale, fantascienza
distopica, biopunk, fantapolitica
Regia: Andrew Niccol
Soggetto: Andrew Niccol
Sceneggiatura: Andrew Niccol
Produttore: Danny De Vito
Distribuzione (Italia): Columbia Tri Star
Fotografia: Sławomir Idziak
Montaggio: Lisa Zeno Churgin
Effetti speciali: Gary D'Amico
Musiche: Michael Nyman
Scenografia: Jan Roelfs
Interpreti e personaggi
Ethan Hawke: Vincent Freeman
Uma Thurman: Irene Cassini
Jude Law: Jerome Eugene Morrow
Loren Dean: Anthony Freeman
Alan Arkin: det. Hugo
Gore Vidal: direttore Josef
Ernest Borgnine: Caesar
Tony Shalhoub: German
Blair Underwood: genetista
Xander Berkeley: Dr. Lamar
Elias Koteas: Anthony Freeman Sr.
Jayne Brook: Marie Freeman
Mason Gamble: Vincent ragazzo
Vincent Nielson: Anthony ragazzo
Chad Christ: Vincent adolescente
William Lee Scott: Anthony adolescente
Doppiatori italiani
Vittorio De Angelis: Vincent Freeman
Emanuela Rossi: Irene Cassini
Riccardo Rossi: Jerome Eugene Morrow
Massimo De Ambrosis: Anthony Freeman
Manlio De Angelis: det. Hugo
Giorgio Piazza: direttore Josef
Sergio Graziani: Caesar
Claudio Fattoretto: genetista
Nino Prester: Dr. Lamar
Dario Penne: German
Francesco Pannofino: Anthony Freeman Sr.
Serena Verdirosi: Marie Freeman
Colonna sonora:
1) The Morrow
2) God's Hands
3) The One Moment
4) Traces
5) The Arrival
6) Becoming Jerome
7) Call Me Eugene
8) A Borrowed Ladder
9) Further And Further
10) Not The Only One
11) Second Morrow
12) Impromptu For 12 Fingers
13) The Crossing
14) It Must Be The Light
15) Only A Matter Of Time
16) I Thought You Wanted To Dance
17) Irene's Theme
18) Yourself For The Day
19) Up Stairs
20) Now That You're Here
21) The Truth
22) The Other Side
23) The Departure
24) Irene & The Morrow
Premi
i) Courmayeur Noir in festival 1997: Premio del pubblico
ii) Sitges - Festival internazionale del cinema della Catalogna 1997: Miglior film
iii) Festival internazionale del film fantastico di Gérardmer 1998: Premio della giuria
Trama:
La narrazione è ambientata in un futuro non troppo lontano, in cui la società è governata dall'eugenetica. Ogni nuovo nato è registrato in un database e classificato a seconda delle modalità di concepimento. I "validi" sono prodotti tramite ingegneria genetica, mentre i "non validi" sono tutti coloro che sono stati concepiti in modo naturale, tramite copula. La società ha ereditato le scorie dell'antica political correctness e formalmente proibisce le discriminazioni su base genetica, ma la realtà dei fatti è ben diversa: di fatto soltanto i "validi" possono aspirare a lavori professionali e di responsabilità, mentre i "non validi" sono relegati a lavori manuali. Vincent Freeman, concepito per mezzo di un atto sessuale, ha difetti genetici tali da far predire la possibilità di una morte intorno ai trent'anni. I suoi genitori non nascondono di essersi pentiti di averlo procreato e si danno da fare per avere un altro figlio servendosi dell'eugenetica. Nasce così Anton, che cresce con un odiosissimo atteggiamento da perfettino, a quanto pare tipico di tutti i prodotti di questo genere. Vincent ha un sogno, quello di diventare astronauta, ma una simile carriera gli è preclusa per via delle sue origini. Per porre rimedio a questo inconveniente non da poco, arriva a concepire sistemi davvero ingegnosi quanto implausibili. Avvalendosi della complicità di Jerome Eugene Morrow, riesce a eludere tutti i controlli e a coronare il suo sogno, entrando nell'ente spaziale Gattaca. Il suo fine ultimo è quello di entrare a far parte di una missione esplorativa diretta su Titano. Il sistema messo a punto dal protagonista ha dell'incredibile. Jerome E. Morrow è perfettamente eugenetico: il suo corredo è tale da garantirgli una vita di incredibile lunghezza e salute, senza alcuna malattia. C'è soltanto un problema. Il giovane aitante ha avuto un grave incidente d'auto e si è spezzato la spina dorsale, così da allora è costretto su una sedia a rotelle. Per lenire l'orrore della sua condizione, ha cominciato ad alcolizzarsi e ad avere un gran numero di rapporti non protetti con prostitute, riempiendosi di gonorrea. Vincent Freeman ha assunto l'identità del suo complice eugenetico falsificando i documenti e facendo salti mortali per scansare i pericoli. Per eludere il riconoscimento all'entrata del Gattaca e i frequenti test antidroga, usa il sangue e le urine di Morrow. Non tutto filerà sempre liscio come desiderato e gli attimi di alta tensione non mancheranno: come se non bastasse un inopportuno omicidio, a un certo punto dal passato si materializzerà l'odioso Anton. Tuttavia alla fine Vincent partirà il razzo con Vincent a bordo, mentre Jerome sceglierà di suicidarsi arrostendosi in un inceneritore.
Recensione:
Non userò mezzi termini: fa un po' schifo. In buona sostanza si riduce a un'estenuante serie di prelievi di sangue e di urine interrotta da dialoghi deprimenti, tanto che avrebbero potuto intitolarlo ASL. Potrei anche far notare l'assurdità di un inceneritore che si comanda dall'interno. Che pizza la solita ammorbante storia d'amore! Salverei soltanto la colonna sonora. Se mi fermassi qui, la recensione sarebbe un po' troppo secca, così procedo con qualche riflessione.
Il pensiero debolissimo
Il film è controverso, a giudicare dal gran numero di interpretazioni tra loro incompatibili a cui ha dato adito. Detto fra noi, questa è una pellicola di una grande ingenuità, una sorta di favola fabbricata non solo per mettere in guardia contro la deriva del determinismo genetico annessa allo sviluppo delle biotecnologie - ma soprattutto per affermare il potere del pensiero positivo (positive thinking). Orbene, è la scoperta dell'acqua calda che la possibilità di sequenziare il genoma possa portare a discriminazioni nell'ottica anarcocapitalista della produttività ad ogni costo: già adesso se un'azienda fosse in grado di sapere in anticipo che un suo dipendente ha predisposizione all'alcolismo o che svilupperà il morbo di Alzheimer, lo licenzierebbe per assumerne un altro più idoneo, considerato un miglior investimento a lungo termine. A parer mio Gattaca non ha come fine un monito di questo genere. Non si limita a dirci: "Guardate che schifo sarà il mondo del futuro". Quello che l'artefice del film vuole propugnare è la dottrina del libero arbitrio, in cui la capacità individuale di scelta tra Bene e Male si traduce in un nesso di causazione diretta tra i propri desideri e la loro realizzazione, a dispetto di ogni circostanza avversa. Sorprendente come gli States, un paese in cui hanno gran peso le idee protestanti, abbia poi prodotto alcuni tra i peggiori film di propaganda di concetti papisti. C'è tuttavia un altro aspetto. Pur qualificandosi come contronarrativa rivoluzionaria, Gattaca rappresenta in realtà la narrativa mainstream sulla genetica, coniugata in funzione politica antirazzista e antinazista. Lo si vede con la massima chiarezza: lo scopo del progetto è negare alla radice e contrastare con ogni mezzo la semantica nazionalsocialista della parola Blut "sangue", come se a Berlino le bandiere con lo Hakenkreuz garrissero ancora al vento. Anche se ai tempi di Hitler non era stata ancora scoperta la struttura del DNA e non si comprendeva bene il funzionamento del codice genetico - si era poco oltre le formulazioni ottocentesche sui piselli verdi e gialli - il riferimento appare abbastanza chiaro. Se il Nazionalsocialismo non si fosse mai sviluppato, un film come questo sarebbe stato non soltanto inconcepibile, ma anche inutile come il rigurgito di un cagnotto di mosca carnaria.
Lo spettro di Hitler
Guardando Gattaca si arriva direttamente a una riflessione mortificante: senza il fantasma di Adolf Hitler, l'intero mondo postmoderno collasserebbe, non avrebbe più uno scopo e un fondamento. Ogni costruzione mentale è concepita all'unico scopo di contrastare il brutto-cattivo di Braunau am Inn, che in questo modo è stato reso più potente da morto di quanto non fosse in vita. La gente, ossessionata, vede il figlio di Klara Pölzl dovunque, sotto ogni sasso, e ne teme il ritorno: per questo sono create le immani dighe del politically correct. Innumerevoli persone tremano di terrore e balbettano, convinte che sia immanente e concreto il pericolo che l'ombra del dittatore si materializzi. Cosa accadrebbe se per magia l'idea stessa dell'esistenza di Hitler e del Nazionalsocialismo scomparisse? Ve lo dico io: crollerebbe tutto come un castello di carte.
Una ripugnante casta di eletti
C'è chi ha visto Gattaca come un film sulla lotta di classe. Si tratta di un errore sostanziale e grossolano. Quella che il film mostra non è semplice lotta di classe, come pensano certi critici: è lotta razziale vera e propria. Infatti i contendenti hanno diverse caratteristiche genetiche e sono stati concepiti in diverso modo: si differenziano da tutti gli altri per un mucchietto di sequenze genetiche, in un'epoca in cui il razzismo non ha più come discriminante il colore della pelle o l'ascendenza ebraica. I non idonei, nati dalla copula, sono come gli umani dei vecchi tempi, pieni di imperfezioni genetiche (ognuno di noi ha in media un centinaio di sequenze difettose). Gli idonei, generati in vitro, hanno una perfezione genetica in apparenza incredibile: ogni minimo difetto è stato corretto da interventi sul DNA e la selezione ha portato a far scomparire un gran numero di malattie e di disfunzioni un tempo comuni. Tutto ciò che è indesiderabile è stato cancellato col taglia-incolla, questo vuol far credere la propaganda del regime distopico. Il punto è che questi eletti fanno semplicemente schifo. Sono persone spocchiose e altere, anodine, asettiche e prive di qualsiasi traccia di vita. Sembrano una varietà di Homo anaerobicus. In pratica sono cadaveri deambulanti, inutili persino come concime. Prendiamo Jerome E. Morrow: gli ci è voluta una frattura alla spina dorsale per diventare un essere umano accettabile! Non c'era bisogno di Gattaca per capire che comunque la si rigiri, partendo da una specie deprimente si otterranno sempre e soltanto risultati deprimenti, qualsiasi cosa si possa fare. L'aveva capito già il filosofo di Königsberg, Immanuel Kant: "Da un legno storto come quello da cui l'uomo è fatto non può uscire nulla di interamente diritto".
Etimologia di Gattaca
Il singolare nome, pronunciato Gàttaca e non *Gattàca come verrebbe intuitivo a chi non ha visto il film, è formato come stratagemma per rendere pronunciabile la sigla AGCT, che come noto rappresenta le quattro basi nucleotidi dell'acido desossiribonucleico: adenina, citosina, guanina e timina. Il risultato della vocalizzazione, formato tramite metatesi, è stravagante e ha un aspetto davvero molto distante da quello di una comune parola della lingua inglese.
Spiegazione degli antroponimi
I nomi dei personaggi sono trasparenti e a tratti persino ingenui. Si capisce subito che Vincent Freeman sta per "Vincente Uomo Libero", un nomen omen lineare, come quello del Commissario Basettoni. Jerome Eugene Morrow significa invece "Il Domani Eugenetico del Genoma" - pur con qualche forzatura alla fonetica (Jerome - Genome). Queste etimologie, che si trovano facilmente nel Web, riflettono bene le intenzioni dello sceneggiatore e regista. Se il protagonista porta come un vessillo un nome che racchiude il senso del suo essere, il giovane paralitico è denominato a partire da ciò che avrebbe dovuto essere, dato che ogni sua promessa di perfezione è stata spezzata da una fatalità.
L'uso dell'esperanto
Anche se può passare inosservato, proprio all'inizio del film si sente in sottofondo un breve annuncio in esperanto: "Bonvenon al Gataka-urbo. La Gataka horo estas dek kvin post la sepa", alla lettera "Benvenuti alla città di Gattaca. L'ora di Gattaka è quindici dopo la settima" (immagino che indichi le 7:15). Possiamo dunque immaginare che in quel futuro non troppo lontano l'esperanto sia usato come lingua franca dall'élite dei "validi".
L'annosa controversia sul ruolo della genetica
Se ogni predisposizione dannosa, come quella alla tossicosi, è stata cancellata nei "validi" tramite ingegneria genetica, com'è allora che tutti questi perfettini concepiti in vitro devono sottoporsi a test antidroga a ciclo continuo?? Non dovrebbero essere privi di qualsiasi tentazione? Questa è una gravissima antinomia che mina alla radice l'intera trama. Nel film si vuole dimostrare che anche un uomo con un genoma perfetto può sviluppare condotte "disfunzionali" e "indesiderate" se gli eventi della vita lo stritolano. Così il Domani Eugenetico del Genoma, Jerome Eugene Morrow, in seguito a un'irreparabile lesione del midollo spinale, con conseguente paralisi degli arti inferiori, inizia a bere e diventa un alcolizzato. Inoltre sviluppa un gusto per i rapporti promiscui e a rischio con prostitute. Domanda: questi comportamenti non avrebbero dovuto essere rilevabili dai suoi campioni organici usati da Vincent Freeman per simulare la propria "validità"? L'etilismo e la presenza di patogeni venerei compromettono seriamente le capacità di una persona, quindi ci sarebbe da aspettarsi un controllo serrato non solo sulle droghe illecite, ma anche sull'abuso alcolico e sulle infezioni. Questo non avviene soltanto perché altrimenti la trama si sarebbe ingarbugliata senza possibilità di soluzione!
Altre incoerenze e paradossi stridenti
In Vincent Freeman l'ansia di tradurre il desiderio nella sua realizzazione arriva a livelli tali da sembrare proprio il "posso, comando e voglio" urlato dalle fattucchiere in una tregenda. Il delirio di onnipotenza che sale da labbra che hanno baciato e leccato il deretano del Diavolo! Dal libero arbitrio della dottrina cattolica si arriva alla divinizzazione del Perdurabo. Il "fa' ciò che vuoi" di Agostino d'Ippona arriva a trascolorare in un comandamento stregonico. Il pendio è molto scivoloso. Il banalissimo significato attribuito al film dalle masse acefale, ossia l'idea di lottare per i propri sogni, sfocia nella beffarda affermazione del darwinismo sociale, fino a coincidere... con il famoso Trionfo della Volontà del Führer. Darwinismo sociale di un "non valido" come reazione al darwinismo sociale dei "validi"! Il Dio Materialista dell'Evoluzione che sancisce il trionfo di Freeman e il contemporaneo sprofondamento di Morrow! Viviamo in un'epoca satura di merdate New Age e di rimozione dei limiti umani. Si pretende che i paralitici scalino l'Everest, che i diabetici diventino campioni olimpionici, che i malati di cancro facciano culturismo. Migliaia di malfattrici tagliuzzano le carni dei malati cronici e seviziano i loro cuori. I moribondi sono tenuti a truccarsi come clown, a ridere e a spergiurare che la vita è bella! Quando qualcuno muore, si sente dire: "Ha smesso di lottare"! Possiamo augurarci soltanto che cada sulla Terra un asteroide di ferro-nichel del diametro di qualche chilometro! Eleverei inni di lode e di ringraziamento a quello splendido Messaggero di Pace!
Reazioni nel Web
Sono rimasto annichilito di fronte a 24, dico 24 pagine di commenti a questo film, in massima parte eulogistici! Giudizi come "meraviglioso", "splendido", "intenso", "un capolavoro", "l'ho visto dieci volte" e via discorrendo. Soltanto un utente nel Web ha osato affermare che questo è un "film di fantascienza fiacco e asettico, dalla tesi astrusa". Molti si sono lasciati intimorire da tanto fervore fanatico, temendo il linciaggio. Come c'era da aspettarsi, ad esaltare questa porcheria di pellicola sono in massima parte le gentili donzelle, molto sensibili all'uomo forte che realizza i propri sogni. Si segnala la vigliaccheria di un certo numero di utenti di sesso maschile, che si sono allineati alle opinioni dominanti sperando di ottenere un pompino anche solo virtuale.