L'UNDICESIMO COMANDAMENTO
Autore: Lester Del Rey
Anno: 1962
Titolo originale: The Eleventh Commandment
Lingua: Inglese
Tipologia narrativa: Romanzo
Genere: Fantascienza
Sottogenere: Fantascienza distopica, fantascienza
postapocalittica, fantareligione, clerical SF,
fantagenetica
Editore (Italia): Editrice Nord
Collana: Cosmo Oro
Anno: 1962
Titolo originale: The Eleventh Commandment
Lingua: Inglese
Tipologia narrativa: Romanzo
Genere: Fantascienza
Sottogenere: Fantascienza distopica, fantascienza
postapocalittica, fantareligione, clerical SF,
fantagenetica
Editore (Italia): Editrice Nord
Collana: Cosmo Oro
Trama:
Siamo nel 2190. La popolazione terrestre fatica a riprendersi dalle spaventose conseguenze di una guerra nucleare. Boyd Jensen è un giovane citologo, allampanato e biondiccio, che arriva sulla Terra da Marte, ufficialmente per via di un programma di scambi culturali. In realtà si tratta di una motivazione posticcia: il ragazzo è stato espulso dalla società marziana, rigida fautrice dell'eugenetica, a causa delle imperfezioni riscontrate nel suo DNA. Subito si trova immerso nel contesto spaventoso di una tirannia teocratica, in cui il potere assoluto è detenuto dalla Chiesa Eclettica Americana. Nata da uno scisma della Chiesa Cattolica Romana, questa congrega religiosa ha imposto un feroce culto della fertilità: il suo fondatore, Bonaforte I, è arrivato ad istituire come centro della nuova dottrina l'undicesimo comandamento, quello di mettere al mondo il maggior numero possibile di figli. Le condizioni della popolazione sono spaventose: carestia, sozzura e morbi vi prevalgono rendendo l'esistenza intollerabile come un cancro alle ossa. Boyd non si trova a suo agio nella teocrazia della Chiesa Eclettica, essendo ateo come tutti i coloni marziani. Impossibilitato a tornare su Marte, cerca di combattere contro il dominio dei preti, sondando l'ambiente nella speranza di trovare oppositori. Chiaramente i suoi spazi di manovra sono molto limitati, dato che è costretto a muoversi in un contesto in cui la Repubblica Islamica dell'Iran sarebbe considerata tollerante. Nel suo lavoro cerca di darsi da fare per aiutare il prossimo, conducendo la sua ricerca in segreto. Attraversa varie peripezie. Si innamora della sua assistente. Viene accusato di produzione di droghe illegali, processato e sottoposto a tortura, finendo tuttavia presto liberato. A un certo punto entra in uno squallidissimo ghetto abitato da fedeli della Chiesa Romana perseguitata, soltanto per soprirvi pazzoidi millenaristi che sognano un'impossibile rivincita. Infine arriva a trovare una setta satanica denominata Stregoneria 2.0, che pratica in un sudicio scantinato orge grottesche quanto deprimenti. Alcuni adepti copulano more ferarum con donne brutte e vecchie, stando bene attenti a usare il vaso procreativo, tanto è il terrore della morale eclettica; altri fumano grandi quantità di erba, mentre l'officiante blatera di una gigantesca astronave partita da Saturno e guidata da Lucifero, diretta verso la Terra - certo una reminiscenza del mito di Nibiru. Queste esperienze convincono il giovane Boyd dell'impossibilità di opporsi alla Chiesa Eclettica: il potere religioso è troppo potente e capillare per essere sfidato, oltre al fatto che i potenziali oppositori sono di una pochezza intellettuale e umana assoluta. A un certo punto sarà proprio il pontefice eclettico, Bonaforte VII, a spiegare al colono marziano cose che non avrebbe mai immaginato e che lo porteranno a un'inattesa conversione: il genere umano è talmente degenerato a causa di mutazioni genetiche infauste, da rendersi necessario per la sua sopravvivenza un numero illimitato di nascite, nella speranza che possa nascere qualche individuo sano in grado di rigenerare la specie. Non soltanto Boyd smetterà ogni tentativo di contrastare la Chiesa Eclettica, ma si getterà addirittura a capofitto in un crociata bandita da un eremita cieco e folle contro le popolazioni pagane dell'Asia.
Recensione:
Leggendo la presente opera di Lester del Rey si ha l'impressione di essere calati nell'orrido e affollato mondo postatomico in cui imperversa la Chiesa Eclettica Americana. Le descrizioni sono tali da far sentire tutta la miseria di quell'inferno brulicante, fin nei minimi particolari del sudiciume corporeo dei singoli dannati costretti a viverci - posto che quella possa essere chiamata "vita". Il romanzo è stato da molti ritenuto una critica caustica alla politiche demografiche della Chiesa Romana, notoriamente fondate sull'esercizio senza limiti della fecondità umana e aventi come fine ultimo l'accrescimento esponenziale della popolazione. Queste dottrine embriolatriche hanno conosciuto la loro massima diffusione sotto il pontificato del tonitruante Karol Wojtyla, ma L'undicesimo comandamento ha visto la luce nel 1962, verso la fine del pontificato di Giovanni XXIII; soltanto l'anno successivo sarebbe salito al soglio pontificio Paolo VI, anodino e uranista. In realtà, quello che vediamo è un repentino cambiamento, una discontinuità nel tessuto del romanzo, in cui dalla critica della procreazione illimitata si passa quasi senza soluzione di continuità alla sua affermazione fanatica. Difficile interpretare una simile anomalia, che di certo renderà l'opera di Lester del Rey molto indigesta agli adepti dell'UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti). Lo scrittore spiazza tutti. Prima descrive l'Inferno sulla Terra, poi si arrende al suo potere, lo propugna come l'unica salvezza per il genere umano piagato e terminale. Il protagonista, giunto dall'esterno, da una società asettica, si ritrova a cercare di stare a galla in un oceano di sterco, e alla fine smette di dare bracciate, fa il morto e si lascia portare dalla corrente fecale. Arriviamo così alla conclusione che l'autore è riuscito a farsi malvolere tanto dai papisti che dai materialisti, proprio perché l'intuizione alla base de L'undicesimo comandamento non può essere inscritta in categorie comprensibili. Non c'è nulla che riesca riconoscibile a colpo d'occhio dai religiosi e dagli atei. Sappiamo che Lester del Rey non ha mai amato le interpretazioni degli scritti propri ed altrui. Si racconta a questo proposito un singolare aneddoto. Sfidato da Damon Knight ad interpretare un racconto del clericale James Blish, Common Time, in cui la critica vedeva la descrizione di un atto sessuale, rispose che per lui si parlava soltanto di un uomo nell'atto di ingurgitare un sandwich. Detto questo, con un po' di pazienza è possibile comunque dedurre qualcosa di interessante.
Alcune note biografiche e qualcosa d'inatteso...
A quanto si riporta, Lester del Rey è lo pseudonimo di Ramon Felipe San Juan Mario Silvio Enrico Smith Heathcourt-Brace Sierra y Alvarez Del Rey y De Los Huerdes (altre fonti riportano la variante Uerdes, altre ancora Verdes). Sembra tuttavia che alla nascita egli si chiamasse Leonard Knapp - almeno, questo è quanto ha dichiarato sua sorella. Secondo Lawrence Watt-Evans, il suo vero nome sarebbe stato Leonard Stamm. A quanto pare, queste agnizioni sono ben lungi dall'essere certe. Cosa curiosa, il nome della sorella non salta fuori neanche frugando da cima a fondo il Web. Del resto lo scrittore amava la confusione: nel corso della sua carriera ha utilizzato un gran numero di pseudonimi, tra i quali John Alvarez, Marion Henry, Philip James, Philip St. John, Charles Satterfield, Erik van Lhin, Kenneth Wright e via discorrendo. Nacque a Saratoga nel 1915 ed ebbe un'infanzia terribile, segnata da una grande povertà e denutrizione, con annessi problemi di salute. Molti sono i punti oscuri sulle sue origini e sulla sua biografia, tanto che sono state notate diverse contraddizioni in ogni resoconto. Sembra quasi che egli volesse nascondere qualcosa. Si potrebbe ipotizzare che egli provenisse da un ambiente in cui le dottrine marxiste erano molto popolari. Parlo del contesto degli esclusi, di coloro che erano stati schiantati dal Moloch del Sogno Americano e costretti a vegetare ai margini della società. Non potevano essere insensibili al messianismo comunista. Nonostante il regime descritto da L'undicesimo comandamento abbia il tipico aspetto di una teocrazia, è possibile che nasconda la dittatura del proletariato: i preti, che sono medici e genetisti, non servono a narcotizzare le masse e a giustificare il potere economico dei potenti laici (politici, principi, etc.), semplicemente perché nel mondo di Bonaforte non esistono più né potenti laici né economia. Questi preti, questi papi, appartengono al Popolo, che detiene tutti i mezzi di produzione. La politica, si può dire, è cessata. Si è giunti all'Eschaton immanentizzato, all'inveramento di tutte le profezie di Karl Marx. Per contro, Marte è socialista: in quelle desolazioni rossicce è lo Stato a detenere tutti i mezzi di produzione. Così facendo, la società marziana si è messa in un vicolo cieco, che può soltanto portare all'indebolimento del genere umano e alla sua cessazione. Viene evidenziata la frattura ontologica tra socialismo e comunismo e l'impossibilità di passare spontaneamente dal primo al secondo.
Le conseguenze di poche parole a un party
A quanto ho appreso nel Web, Harlan Ellison ha riferito a Robin Williams qualcosa di sconvolgente. In poche parole, è da imputarsi proprio a Lester del Rey la creazione della Chiesa di Scientology. Secondo questa narrazione, lo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard si sarebbe lamentato durante un party, dicendo che nonostante il suo duro lavoro e il suo impegno continuo, non riusciva a guadagnare quasi nulla dalla vendita del suo materiale. Allora Lester del Rey gli avrebbe suggerito di crearsi una sua religione, cosa che gli avrebbe permesso di risolvere ogni problema economico. Non so dire se queste informazioni siano veritiere o apocrife, tuttavia credo che sia importante farle conoscere.
Altre recensioni e reazioni nel Web:
Segnalo l'ottima recensione di Giuseppe Giannozzi, apparsa sul sito Fantascienza.com:
Mi limito a deprecare l'uso del termine "arianesimo": non è lecito usarlo per descrivere le dottrine razziali di Adolf Hitler, dato che indica la dottrina cristologica di Ario, prete alessandrino che negò la consustanzialità di Cristo rispetto al Padre e ne affermò la creaturalità. Questo errore era già stato segnalato nella mia recensione del film di Wolf Rilla Il villaggio dei dannati.
Tra tutte le recensioni trovate nel Web, stupisce senza dubbio quella di Andrea Scacco, pubblicata sul suo sito Futureshock.com.
L'autore in questione propugna una "fantascienza umanista" e ritengo i suoi scritti agli antipodi rispetto alla mia sensibilità. A quanto ho capito è un acceso sostenitore della Chiesa Romana e delle sue dottrine (forse non realizza che sono ormai defunte e incomprensibili alle genti). Egli ritiene l'opera di Lester del Rey un attacco feroce non soltanto alla Chiesa di Roma, ma più in generale allo stesso Cristianesimo. A mio avviso il suo intervento potrebbe essere concentrato nel detto latino excusatio non petita accusatio manifesta. Questo per un fatto che non si può negare: secondo Scacco è tipica di gran parte della fantascienza una visione della religione cristiana come oppressiva e oscurantista, così egli passa ad attaccare L'undicesimo comandamento, sostenendo che la dottrina della Chiesa Eclettica Americana non si può definire cristiana. Ad esempio, argomenta che in una chiesa cristiana i comandamenti non possono mai essere undici, avendo il decalogo fondamento nelle Scritture (Esodo e Deuteronomio, per la precisione). Forse gli sfugge una cosa: la Chiesa Eclettica Americana - che nella realtà non esiste, è bene ricordarlo - è una chiesa scismatica. Un cattolico romano la riterrebbe chiaramente eretica. Che senso ha quindi disquisire sui dogmi di Bonaforte I e sulla natura non mosaica di questo undicesimo comandamento? Lo stesso Lester del Rey specifica che il fondamento è in Genesi. Quello che leggo delle pagine scacchiane, lo decodifico così: "Non si può dire che la Chiesa di Bonaforte, eretica e scismatica, faccia schifo, perché se lo si fa si attacca la Chiesa di Roma". Al contempo, quella stessa Chiesa di Bonaforte viene accusata di occuparsi di questioni "terrene", e via discorrendo, dicendo che per contro la Chiesa di Roma sarebbe "santa". Certo, tutti possono vedere la natura "celeste" e "non terrena" dello IOR. Una bella montagna di paradossi, di cui forse dovrei evitare ulteriori approfondimenti. La mia opinione - credo che ci sia ancora il diritto di esprimerla - è questa: se proprio il medico ha prescritto di consumare i polpastrelli a furia di battere le dita sulla tastiera di un computer, esistono modi molto più proficui per farlo.
Segnalo infine una bella recensione in inglese di Joachim Boaz (salta all'occhio lo pseudonimo derivato dal nome delle due colonne del Tempio di Salomone):