venerdì 15 luglio 2022


IL MOSTRO DELL'ASTRONAVE

Titolo originale: It! The Terror from Beyond Space
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1958
Durata: 68 min
Genere: Orrore, fantascienza
Regia: Edward L. Cahn
Soggetto: Jerome Bixby
Sceneggiatura: Jerome Bixby
Produttore: Robert E. Kent
Casa di produzione: United Artists
Fotografia: Kenneth Peach
Montaggio: Grant Whytock
Effetti speciali: Paul Blaisdell, Lane Britton
Musiche: Bert Shefter, Paul Sawtell
Scenografia: William Glasgow
Costumi: Jack Masters
Interpreti e personaggi:
    Marshall Thompson: Colonnello Eward Carruthers
    Shirley Patterson: Ann Anderson / Shawn Smith
    Kim Spalding: Colonnello Van Heusen
    Ann Doran: Mary Royce
    Dabbs Greer: Eric Royce
    Paul Langton: Tenente James Calder
    Robert Bice: Maggiore John Purdue
    Richard Benedict: Bob Finelli
    Richard Hervey: Gino Finelli
    Thom Carney: Joe Kienholz
    Ray Corrigan: Alieno 
    Stuart Hall: Reporter 
    Mike Morelli: Reporter 
    Monty O'Grady: Reporter 
    Bart Stevens: Reporter 
    Pierre Watkin: Portavoce alla conferenza stampa 
Doppiatori italiani:
    Emilio Cigoli: Colonnello Eward Carruthers
    Dhia Cristiani: Mary
    Bruno Persa: Eric Royce 
Titoli in altre lingue: 
    Francese: La Fusée de l'épouvant 
    Russo: Оно! Ужас из космоса 
    Spagnolo (Spagna): El terror de más allá 
    Spagnolo (Messico, Argentina, Venezuela): 
          La amenaza de otro mundo 
    Portoghese (Portogallo): A Ameaça de Outro Mundo 
    Portoghese (Brasile): O Terror Que Veio do Espaço 


Trama:
Anno del Signore 1973. Un'astronave a propulsione nucleare decolla da Marte dirigendosi verso la Terra e portando con sé l'unico sopravvissuto della missione, il Colonnello Edward Carruthers. Questo militare è sospettato di aver ucciso gli altri nove membri del suo equipaggio per impadronirsi delle loro razioni di cibo e acqua (una cosa stupidissima, dal momento che avrebbe tratto maggior nutrimento cibandosi delle loro carni). Secondo questa ipotesi, Carruthers sarebbe stato spinto alla disperazione ignorando se e quando una spedizione di soccorso sarebbe giunta dalla Terra. Egli nega l'accusa in modo pervicace, affermando che durante una tempesta di sabbia i membri del suo equipaggio sarebbero stati uccisi da un umanoide ostile che vive sul Pianeta Rosso. Il Colonnello Van Heusen non è convinto e si assicura che Carruthers sia costantemente accompagnato da un altro membro del suo equipaggio.
Mentre la nave si trovava sulla superficie marziana, la creatura aliena era riuscita ad entrare da un portello di emergenza, lasciato aperto per improvvida disattenzione da un addetto allo scaricamento dell'immondizia. Inizialmente l'equipaggio è scettico sul fatto che a bordo ci sia un intruso. Tuttavia, quando Joe Kienholz indaga su strani suoni provenienti da un livello inferiore, viene ucciso. Il suo corpo viene nascosto in un condotto d'aria. Quindi tocca a Gino Finelli, che viene trovato moribondo. Il soccorritore è a sua volta attaccato dalla creatura. I proiettili non hanno effetto, così il membro dell'equipaggio è costretto a lasciare Gino indietro, con grande angoscia di suo fratello Bob. Un'autopsia del corpo di Kienholz rivela che tutti i liquidi sono stati risucchiati. L'equipaggio utilizza bombe a mano e granate a gas, ma la creatura si rivela immune ad entrambe. Successivamente tentano l'elettrocuzione, anche questa senza alcun effetto. Quando il mostro viene indotto con l'inganno ad entrare nella sala del reattore atomico dell'astronave, chiudono la porta pesantemente schermata. La creatura è esposta direttamente alla pila nucleare della nave, ma riesce a sfondare facilmente la porta e a scappare. La sua forza è tale da poter squarciare i portelli metallici che separano ciascuno dei livelli della nave. I sopravvissuti, tranne un ferito, intrappolato di sotto in un punto inaccessibile alla creatura, si ritirano nella sala di controllo sul ponte più alto. Quando Carruthers nota che il consumo di ossigeno della nave è più alto del normale, ipotizza che ciò sia dovuto alla maggiore capacità polmonare della creatura, necessario a causa della sottile atmosfera marziana. Con un'ultima mossa disperata, tutti indossano le tute spaziali e Carruthers apre la camera di equilibrio dello scafo del ponte di comando direttamente nel vuoto dello spazio. Segue una violenta decompressione e il piano funziona: il mostro soffoca e alla fine spira, bloccato a metà attraverso il portello più esterno.
Successivamente si tiene una conferenza stampa sulla Terra, che rivela i dettagli di ciò che è accaduto a bordo della nave di salvataggio. Il direttore del progetto sottolinea che ora la Terra potrebbe essere costretta a bypassare il Pianeta Rosso "perché un'altra parola per Marte è Morte". In inglese, non c'è assonanza alcuna tra Marte (Mars) e Morte (Death), a differenza di quanto avviene in italiano e ovviamente in latino, dove il gioco di parole tra Mars e Mors è ancora più evidente! 


Recensione: 
Quando ho visionato questa pellicola, non ne ho avuto una buona impressione. Così mi sono detto: "Assolutamente inguardabile. Farebbe schifo anche ai porci." Certo, bisogna tener conto dell'epoca in cui il film è stato girato, ma è innegabile che sia proprio organizzato male. Il concetto alla base della trama è ottimo, ma questo non basta. Una buona idea può essere facilmente smerdata - come in effetti è accaduto in questo caso. Tutto poteva essere giocato meglio, anche con scarse risorse. La scenografia è a dir poco rudimentale. Eppure, è innegabile l'importanza de Il mostro dell'astronave, proprio perché la sua idea di base ha avuto  in seguito lunga vita.  
Stupisce l'ingenuità del finale, da cui traspare una fede alquanto stupida nella bontà e nella trasparenza del genere umano. Nella realtà, se accadessero fatti simili a quelli narrati nel film, sarebbero "Segreti di Stato", nascosti con grandissima cura, tanto che non ne trapelerebbe assolutamente nulla! Altro che conferenze stampa del cazzo! Inoltre, in nessun caso una scoperta, seppur terribile e letale, potrebbe mai bloccare l'espansione delle nazioni, al punto di far dire cose banali come: "Qui c'è la Morte, che è brutta e cattiva, così ce ne stiamo a casa nostra per sempre!" Tutto ciò è puerile, insulso, insignificante. 

Precursore di Alien

Sì, anche se è un lavoro grossolano, bisogna ammettere che l'idea di Alien (Ridley Scott, 1979) vi è contenuta in nuce. Tra le altre centomila fonti di ispirazione di Alien, vere o presunte, è stata menzionata anche questa - e con qualche ragione. Il mostro è una schifezza solenne, un insensato pupazzo di gomma, e non si fa menzione alcuna a peculiarità riproduttive parassitogene, tuttavia è già formata appieno l'idea dell'intruso alieno che usa i condotti dell'aerazione per spostarsi e che alla fine viene espulso nel vuoto siderale. Detto questo, il primo che si alza a dire che il film di Ridley Scott è un remake di quello di Edward L. Cahn, lo sbrano! 


Curiosità varie

Il budget era talmente basso che fu riutilizzata l'astronave già vista nel film Volo su Marte (Flight to Mars), diretto da Lesley Selander nel 1951, che possiamo soltanto definire di livello infimo

All'interno del costume del mostro c'era l'attore e stuntman Ray "Crash" Corrigan, che fu anche frequente interprete di gorilla. Questo sarebbe l'ultimo suo film, che pose fine a una carriera cinematografica durata oltre 25 anni. 

La maschera del costume del mostro è stata notevolmente modificata. Quando Ray Corrigan è stato adattato alla tuta, all'inizio la maschera era troppo stretta. Paul Blaisdell, che ha realizzato la tuta, ha dovuto rimuovere e ricostruire la mascella inferiore del mostro in modo che la maschera si adattasse meglio. Sfortunatamente, il mento di Corrigan sporgeva dall'apertura praticata nella maschera ed era ben visibile. Allora Blaisdell ha truccato il suo mento sporgente per farlo assomigliare alla lingua del mostro. Anche gli occhi originali della maschera (grandi e felini, un marchio di fabbrica di Blaisdell) furono rimossi; gli occhi che si vedono dietro la maschera sono in realtà quelli di Corrigan. Tutto questo è avvenuto perché durante la pre-produzione Corrigan non aveva intenzione di recarsi ogni giorno fino allo studio di Blaisdell, che si trovava a Topanga, nella Contea di Los Angeles. Inoltre il caratteriale attore non voleva farsi misurare il cranio per una sua ubbia superstiziosa. 

Questo film è stato approvato dal British Board of Film Censors con un certificato "X" il 28 maggio 1958. Cosa decisamente insolita per un horror a basso budget, questo film è stato proiettato per tre settimane nel West End di Londra. Inaugurato al London Pavilion il 3 ottobre 1958 e condiviso con Curse of the Faceless Man (1958), anch'esso diretto da Edward L. Cahn. Entrambi i film uscirono a prezzo di biglietto unico ("double bill" o "double feature") il 9 novembre 1958. 

Secondo il regista John Carpenter, le riprese sono durate solo sei giorni. Carpenter non ha diretto questo film, ma ha agito come co-conduttore in un'intervista con Robert Osborne prima che venisse proiettato sul canale Turner Classic Movies

Quando Royce e Carruthers giocano a scacchi, il primo muove il suo Re durante il suo turno e poi lo sposta indietro. Nelle regole convenzionali degli scacchi, se un giocatore tocca un pezzo durante il suo turno, questo deve essere spostato, ma può anche essere sistemato sulla scacchiera senza obbligo di essere spostato con l'annuncio "j'adoube". Ho reperito l'informazione e l'ho ritenuta interessante, anche se di scacchi non ne capisco assolutamente nulla. 

Errori

I diversi piani dell'astronave non sono mai in ordine. Kienholz, ad esempio, è all'ultimo piano; scende di un piano, si guarda intorno, poi scende di un altro piano. Questo piano è quello in cui Carruthers ed Eric Royce giocano a scacchi. Dopo che Carruthers sente un urlo, sale la scala per chiedere a Kienholz se ha sentito il rumore; Carruthers esce dalla botola e si trova all'ultimo piano, saltando il secondo piano che Kienholz ha dovuto attraversare. Si tratta di una discontinuità! 

Quando Van Heusen rileva un portello aperto, uno dei suoi sottoposti ammette di averlo lasciato accidentalmente aperto mentre gettava fuori le casse vuote. Tuttavia in seguito viene mostrato che esistono un portello interno e uno esterno per le camere di equilibrio. Quello esterno non può aprirsi finché quello interno non viene sigillato e viceversa, come mostrato quando Carruthers fa la passeggiata nello spazio. Quindi entrambe le porte non avrebbero potuto essere lasciate aperte affinché la creatura potesse salire a bordo. L'unico portello senza questa struttura era il doppio portello nella sala di controllo, eppure è lì che Van Heusen sedeva ai comandi. Senza dubbio se ne sarebbe accorto se fosse stato lasciato aperto. 

Non si ha un'idea delle dimensioni del razzo finché i due astronauti non camminano all'esterno. A quel punto si può vedere che, usando gli astronauti come paragone, il diametro del razzo non è molto grande, forse appena abbastanza largo per quattro o cinque persone che stanno una accanto all'altra. Tuttavia, le scene interne mostrano che il razzo è molto spazioso, abbastanza grande per stanze più piccole attorno al perimetro dello spazio interno senza affollare troppo gli astronauti al centro. 

Altre recensioni e reazioni nel Web 

Nel remoto 2009, l'utente thinker1691 scriveva su IMDb.com

"Quando l'umanità cercava la conoscenza negli anni '50, lo faceva con una pistola in mano"

Questo è uno dei tanti primi film di fantascienza usciti negli anni '50. Lo standard per questo tipo di B-Pictures era mettere più drammaticità ed eccitazione nel film, piuttosto che vera scienza. Pochi registi in quel periodo cercavano fatti scientifici solidi e concreti, invece volevano una buona azione di tipo mostro contro terrestre alla vecchia maniera. Erano accattivanti e di scarsa qualità, ma senza saperlo creavano i ricordi da incubo dei nostri sogni giovanili. Di conseguenza, davano al pubblico ciò che cercava: trilli e intrattenimento a buon mercato. La storia di questo film è il fondamento di film moderni come "Alien" e all'epoca aveva formule che funzionavano. Marshall Thompson interpreta il colonnello Ed Carruthers e Ray "Crash" Corrigan, lo stuntman di molti altri film, interpreta il mostro spaziale chiamato "It". Dabbs Greer interpreta Eric Royce. Sebbene sia uno dei primi film di fantascienza, visto attraverso gli occhi assonnati di un giovane, nei cinema Drive-In dell'epoca, non è niente di meno che un classico. Divertimento per chiunque desideri essere spaventato da un mostro spaziale.****

lunedì 11 luglio 2022


I GIGANTI INVADONO LA TERRA

Titolo originale: The Amazing Colossal Man
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1957
Durata: 80 min
Dati tecnici: B/N
Genere: Fantascienza, drammatico
Regia: Bert I. Gordon
Soggetto: Homer Eon Flint (romanzo, non accreditato)
Sceneggiatura: Mark Hanna, Bert I. Gordon,
     George Worthing Yates (non accreditato)
Produttore: Bert I. Gordon, Samuel Z. Arkoff,
     James H. Nicholson
Casa di produzione: American International Pictures
Fotografia: Joseph F. Biroc
Effetti speciali: Flora M. Gordon, Paul Blaisdell
Musiche: Albert Glasser
Costumi: Bob Richards
Interpreti e personaggi:
    Glenn Langan: Tenente Colonnello Glenn Manning
    Cathy Downs: Carol Forrest
    William Hudson: Dottor Paul Linstrom
    Larry Thor: Maggiore Eric Coulter, MD
    James Seay: Colonnello Hallock
    Russ Bender: Richard Kingman
    Hank Patterson: Henry
    June Jocelyn: Infermiera Wilson
    Stanley Lachman: Tenente Cline
    Scott Peters: Sergente Lee Carter
    Edmund Cobb: Dottor McDermott
Doppiatori italiani:
    Pino Locchi: Tenente Colonnello Glenn Manning
    Rita Savagnone: Carol Forrest
    Nando Gazzolo: Dottor Paul Linstrom
Titoli in altre lingue:
   Tedesco: Der Koloß
   Spagnolo: El asombroso hombre creciente
   Francese: Le Fantastique Homme colosse
   Polacco: Zdumiewająco kolosalny człowiek
   Russo: Невероятно огромный человек
Budget: 138.ooo dollari US
Box office: 848.000 dollari US

Trama:
In un sito militare a Desert Rock, nel Nevada, l'esplosione di prova della prima bomba atomica al plutonio non funziona come previsto. Quando un aereo civile non identificato precipita nelle vicinanze, il Tenente Colonnello Glenn Manning corre nell'area della detonazione nel tentativo di salvare il pilota. A questo punto la fottuta bomba esplode e Glenn rimane coinvolto nell'esplosione, beccandosi un'immensa quantità di radiazioni.
Sopravvissuto al terribile incidente, Glenn è affetto da ustioni di terzo grado su quasi tutto il corpo. Viene curato da uno specialista, il Dottor Paul Linstrom, e dallo scienziato militare, il Dottor Eric Coulter. La fidanzata di Glenn, Carol Forrest, attende con ansia una prognosi, temendo che le funzioni del suo cazzone siano compromesse e che non sia più in grado di rizzarsi. I due si sarebbero dovuti sposare quella sera stessa a Las Vegas. Linstrom si astiene dal dire alla donna che è estremamente improbabile che Glenn sopravviva, per non parlare dell'integrità del suo enorme Schwanzstücker. Il giorno seguente, Linstrom e Coulter scoprono sbalorditi che le ustioni di Glenn sono completamente guarite. Quella sera, a Carol non è permesso vederlo e scopre che i militari lo hanno trasferito in un centro di ricerca e riabilitazione dell'Esercito a Summit, nel Nevada. La donna, terrorizzata all'idea di non poter più essere arata dal suo ganzo, guida lì e con grande fatica ottiene l'ingresso. Entrando nella sua stanza, Carol sviene inorridita, perché Glenn si è trasformato in un gigante alto circa 5 metri. Il giorno successivo, Linstrom dice a Carol che l'esposizione di plutonio che ha travolto Glenn, causato la moltiplicazione delle cellule del suo corpo a un ritmo accelerato, provocando la sua crescita abnorme. Linstrom ammette che lui e Coulter non sanno se possono fermare la reazione, ma che se non lo faranno, Glenn continuerà a crescere fino alla morte, visto che il cuore non aumenta le sue dimensioni allo stesso ritmo delle altre parti del corpo. Al risveglio il giorno dopo, Glenn è inizialmente spaventato, poi molto turbato. Carol lo vede il giorno seguente per confortarlo, ma Glenn ora è alto circa 7 metri, distante e depresso. I due non sembrano capire quali grandi possibilità è in grado di dare la smisurata crescita dei genitali, col mazzone che diventa come un missile!
A causa dei giornalisti, l'opinione pubblica ormai sa che l'uomo è sopravvissuto all'esplosione, anche se i militari hanno mantenuto segreta la verità sulle sue condizioni. 
Quando Glenn raggiunge i 9 metri di altezza, Linstrom consiglia a Carol di trascorrere del tempo con lui. Nonostante il suo incoraggiamento, Glenn è arrabbiato e amareggiato. Lei potrebbe stimolargli il glande, vellicargli le papule fino a farlo eiaculare, ma lui è completamente preso dal terrore, non capisce. Linstrom rivela che il cuore di Glenn sta crescendo solo alla metà della velocità del suo corpo e che presto non sarà più in grado di sostenere le sue enormi dimensioni e il suo peso. Avverte Carol che la sanità mentale di Glenn diminuirà prima che il suo cuore finalmente esploda. Già, la stimolazione dei genitali potrebbe soltanto accelerare il problema! Quella notte, Carol cerca di consolare Glenn, ma lui perde la pazienza e le grida di lasciarlo in pace.
La mattina seguente, Glenn scompare mentre Coulter riferisce a Linstrom che potrebbe aver trovato una soluzione alla sua spaventosa crescita.
Il ricercatore afferma di aver creato una siringa speciale riempita con un siero speciale che non solo fermerà l'accrescimento cellulare, ma riuscirà anche a ridurre la statura del gigante fino a farlo tornare un comune essere umano. In parole povere, gli devono fare una titanica iniezione di gas intestinali proprio dentro il midollo osseo!
Guidati dal Colonnello Hallock, i militari conducono una ricerca di 10 miglia per Glenn, ormai alto 15 metri, ma senza risultati. Quando Carol chiede a Linstrom se li può aiutare nel loro compito, lui la avverte che Glenn potrebbe non riconoscerla più, essendo diventato del tutto demente. Nel frattempo, le notizie locali riportano che un "uomo gigante" è stato avvistato mentre si avvicinava a Las Vegas, pieno di confusione e di furia. Mentre i militari si dirigono lì, Glenn, ora alto più di 18 metri e confuso come la merda, è attratto dalla Strip di Las Vegas. Scatena il caos in vari casinò. Subito il suo comportamento allarma la polizia, che iniziano a crivellarlo di colpi, facendolo infuriare. Così il gigante distrugge l'insegna Vegas Vic del Pioneer Club, quindi si dirige verso Boulder Dam mentre gli elicotteri dell'Esercito seguono i suoi movimenti. Linstrom, Carol e Coulter tentano di intercettare le truppe di Hallock. Dopo essere atterrato alla diga, Lindstrom usa un megafono per provare a ragionare con Glenn, che sembra ascoltare. Coulter e Linstrom prendono l'enorme siringa e la inseriscono nella caviglia di Glenn. Lui rimuove la siringa e con rabbia trafigge Coulter, uccidendolo. Poi afferra Carol, come un novello King Kong, iniziando ad attraversare la diga. Linstrom impedisce ad Hallock di attaccare prematuramente prima che lui e Carol implorino Glenn di liberarla. Sebbene sia disorientato, il colosso obbedisce. Una volta che la donna è libera, Hallock ordina ai suoi uomini di aprire il fuoco, facendo precipitare Glenn nel fiume Colorado e provocandone la morte. Tra l'altro, non si capisce bene se il decesso sia causato dai proiettili o dall'annegamento. 


Recensione:
Quando ho visto questo film, mi è parso indicibilmente grottesco, oltre che noioso. Come quasi tutte le pellicole di ambientazione militaresca, specie quelle in bianco e nero, riesce a trasmettere una grande angoscia, mista a un senso della totale inutilità di ogni azione umana. Anche la più piccola buona intenzione è vanificata da una perversa stupidità e dalla pressoché completa mancanza di logica. I movimenti sono ostacolati. Partendo da questi deprimenti presupposti, non ci si può stupire se finisce tutto in merda, in modo infallibile, deterministico, ineluttabile. La bella Carol non riuscirà a riavere il suo ganzo: è costretta a vederlo morire in modo orribile, prigioniero della sua deformità fino all'ultimo respiro.
Il film di Bert Ira Gordon ha una storia complessa. Il romanzo di Homer Eon Flint, L'uomo "N" (The Nth Man, 1928), parlava di un uomo esposto alle radiazioni, che finiva col diventare alto 10 miglia. I diritti di tale opera erano detenuti da James H. Nicholson (più noto come Jim) dell'American Internationa Pictures (AIP). A Nicholson venne l'idea di adattare questo romanzo, visto il successo del film Radiazioni BX: distruzione uomo (The Incredible Shrinking Man), diretto da Jack Arnold e distribuito nel 1957. Nella pellicola di Arnold si vedeva il protagonista rimpicciolire, riducendosi alle dimensioni di un insetto e perdendosi infine nel mondo subatomico. Era l'adattamento del famoso romanzo Tre millimetri al giorno (The Incredible Shrinking Man) di Richard Matheson (1956). Nicholson scelse come regista Roger Corman, che lavorò all'adattamento assieme a Charles B. Griffith. Il problema è che ne uscì il copione di una commedia. La cosa non piacque affatto a Nicholson. Le divergenze si dimostrarono subito irriducibili, al punto che Corman rinunciò a dirigere il film. Al suo posto fu scelto Bert Ira Gordon, che tentò di lavorare con Griffith. La collaborazione durò un giorno soltanto. Quando Griffith rinunciò, fu sostituito prontamente da Mark Hanna. 

Sensazionalismo italico

Il titolo italiano è ingannevole come il giornalismo più becero! Non ha senso alcuno dire che I giganti invadono la Terra, visto che di gigante ce n'è uno solo. Non c'è un'epidemia di gigantismo che trasforma in colossi tutti coloro che ne sono colpiti, anche se in effetti proprio questo sarà lo spunto per ulteriori film. 

Mutande ridicole!

Hollywood non poteva certo mostrare un gigantone completamente nudo. Doveva imporgli una specie di censura, proprio come i mutandari che hanno deturpato i dipinti di Michelangelo nella Cappella Sistina! Quei moralisti non potevano tollerare l'imprevedibile. Così si sono posti alcune domande. E se il cazzone andasse in erezione? E se sbucasse fuori dalle mutande, rigidissimo e svettante? Sarebbe uno spettacolo impresentabile.  


Gulliver e il problema della merda 

Jonathan Swift era di un'intelligenza eccezionale. Solo tra i suoi contemporanei, aveva compreso lo scandalo ontologico della merda e non ne faceva mistero. Quando Gulliver si trovò nella terra di Lilliput, abitata da umani microscopici, ebbe problemi di non poco conto con l'evacuazione dei suoi residui fecali. Ecco la descrizione che ne dà lo scrittore: 

"Già da alcune ore ero fieramente incalzato da alcune esigenze naturali: né c'è da meravigliarsene, perché da quasi due giorni non davo loro soddisfazione; e, tra l'impellenza e la vergogna, mi sentivo nel massimo imbarazzo. Il miglio espediente che seppi escogitare fu di strisciar nella mia casa, cosa che feci senz'altro; e, chiusa la porta dietro di me, mi inoltrai per quanto me lo permetteva la lunghezza della mia catena e mi sgravai così di quell'incomodo fardello. Ma fu quella l'unica volta che mi macchiai di un atto così poco irreprensibile, e spero che il candido lettore vorrà tenermene per scusato dopo aver maturamente e imparzialmente considerato il mio caso e la situazione disperata in cui mi trovavo. In seguito fu mia costante abitudine sbrigar questa faccenda all'aria aperta appena alzato, allontanandomi di tutta la lunghezza della mia catena; e ci si prese ogni mattina la dovuta cura di far portar via con una carriola, prima che venissero i visitatori, le materie che avrebbero potuto offenderli: due servi erano adibiti a questo ufficio." 

Ecco, il regista non ha mai pensato di mostrare il Tenente Colonnello Glenn Manning alle prese con la defecazione, che pure dovette dare problemi di non poco conto. Leggendo I viaggi di Gulliver, si ha l'impressione che il marinaio inglese ritenesse soddisfazione sufficiente l'espellere gli stronzi che si erano accumulati nel suo intestino, senza provvedere alla pulizia dello sfintere anale. Questa operazione di rimozione degli escrementi è onerosa, difficile, tanto che necessita di una gran quantità di materiale come carta, erba, pietre o altro. Facciamo scomparire l'Amazzonia, trasformata in rotoli di carta igienica! E come avrà fatto il povero Tenente Colonnello Glenn Manning? Se fosse andato in diarrea, se le sue immani mutande bianche si fossero smarronate? Anche la fuoriuscita di gas intestinali, mefitici, sarebbe stata problematica: avrebbe potuto asfissiare la bionda maliarda e i militari!  


Il Tempio della Pseudoscienza

Ecco a voi un dialogo a dir poco surreale:

Maggiore Coulter: "La soluzione sta nel midollo osseo, nel midollo. Ci eravamo così vicini da non vederla!"
Dottor Linstrom: "Già! Le scoperte del dottor Lang sull'esposizione alle raziazioni! "Idrogeno solfuro derivato! Bisogna iniettare composti di idrogeno solfuro nel midollo osseo!"
Maggiore Coulter: "Esatto! La cosa che ci ha portato fuori strada è che cercavamo qualità sconosciute delle radiazioni di plutonio, mentre per tutto il tempo si trattava di esposizione, come nella bomba all'idrogeno! Il segreto sta nel grado di esposizione."  
Dottor Linstrom: "E tale composto di idrogeno solfuro derivato riporterebbe in equilibrio il processo rigenerativo delle cellule. Beh, certo, questo fermerebbe la crescita, ma..."
Carol Forrest (ansiosa): "Pensa che potrebbe salvarlo?"  
Dottor Linstrom: "Potrebbe fermarne la crescita, ma non ridurrebbe le sue dimensioni attuali."
Maggiore Coulter: "La stimolazione della secrezione ormonale della pituitaria, cioè della ghiandola che controlla la crescita, ci riuscirebbe."
Dottor Linstrom: "Sai, non mi sembra fattibile, Eric, non credo che funzionerebbe."
Maggiore Coulter: "Bene, venite a vedere!"
(mostra un cammello e un elefante, entrambi rimpiccioliti)
Dottor Linstrom: "Ma è sorprendente!"
Maggiore Coulter: "Difficile da credere, ma funziona. Ho usato stimolazione ad alta frequenza sulla ghiandola pituitaria, in modo da stimolare la secrezione ormonale e invertire il processo di crescita."
Dottor Linstrom: "Per prima cosa, iniettare composti di idrogeno solfuro derivati nel midollo osseo... e poi stimolare la pituitaria in modo da ridurne la statura."
Carol Forrest (con voce da oca): "Lei pensa che sarà possibile iniettare la sostanza con una siringa piccola come questa?"
Maggiore Coulter: "Ho fatto fare una siringa speciale, molto grande e a proposito..."
(viene interrotto da un militare subordinato stupido come le feci) 

Vediamo in ogni sillaba della conversazione un linguaggio fuorviante, che di scientifico ha soltanto l'apparenza, essendo presentato come un rito esoterico che schiaccia l'essere umano. Carol Forrest, una profana, assiste ai riti come un adepto di un'antica divinità neolitica dall'indole sadiana! La donna bionda, presentata come una stupida, non può capire neppure una singola parola del gergo dei due scienziati. Pende dalle loro labbra, è in loro balia, pervasa dal terrore di perdere una persona cara! Ebbene, sapete cos'è l'idrogeno solfuro? È il gas che dà alle scorregge l'odore di uova marce! Questa immagine arcana della Pseudoscienza, fatta passare per Scienza, è di una perversità ributtante! La colpa di questa abissale ignoranza delle genti, che vengono ingannate dai malfattori tramite i "paroloni", è tutta della stramaledetta scuola, che non insegna ai giovani neppure i rudimenti del latino e del greco! 


H.G. Wells e i Giganti


Non ci sono dubbi. Il regista, Bert Ira Gordon, era fissato col gigantismo. In questo film, il cartello sulla scrivania identifica il conduttore del telegiornale come H. Wells. Ebbene, nel lontano 1904 fu pubblicato un romanzo di H.G. Wells, molto meritorio ma purtroppo non particolarmente noto al grande pubblico: Il cibo divino (Food of the Gods). La storia narra di una sostanza sperimentale che fa crescere i polli fino a sei volte le loro dimensioni normali. Per un ridicolo errore, questa sostanza bizzarra finisce per entrare nella catena alimentare locale e presto altri animali, come ratti e vespe, crescono assumendo proporzioni enormi! Viene poi consumata dai bambini locali, che diventano giganteschi! Bert I. Gordon, oltre ad aver preso ispirazione da questo romanzo wellsiano per realizzare I giganti invadono la Terra, lo ha adattato ben due volte: la prima come Il villaggio dei giganti (Village of the Giants, 1965) e la seconda come Il cibo degli dei (The Food of the Gods, 1976). 

sabato 9 luglio 2022


NEL TEMPIO DEGLI UOMINI TALPA

Titolo originale: The Mole People
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1956
Durata: 77 min
Dati tecnici: B/N
     rapporto: 1,37:1
Genere: Fantascienza, orrore
Regia: Virgil W. Vogel
Soggetto: Laszlo Gorog
Sceneggiatura: Laszlo Gorog
Produttore: William Alland
Casa di produzione: Universal Pictures
Fotografia: Ellis Carter
Montaggio: Irving Birnbaum
Musiche: Heinz Roemheld, Hans J. Salter, Herman Stein
Costumi: Jay A. Morley Jr.
Trucco: Joan St. Oegger, Bud Westmore
Interpreti e personaggi:
    John Agar: Dott. Roger Bentley
    Cynthia Patrick: Adad
    Hugh Beaumont: Dr. Jud Bellamin
    Alan Napier: Elinu, il gran sacerdote
    Nestor Paiva: Prof. Etienne Lafarge
    Phil Chambers: Dott. Paul Stuart
    Rodd Redwing: Nazar
    Bill Miller: Ragazzino arabo
    Dr. Frank C. Baxter: Sé stesso
Doppiatori italiani:
    Nando Gazzolo: Dott. Roger Bentley
    Fiorella Betti: Adad
    Bruno Persa: Dott. Jud Bellamin
    Gino Baghetti: Elinu, il gran sacerdote
    Luigi Pavese: Prof. Etienne Lafarge
    Riccardo Mantoni: Dott. Paul Stuart
    Renato Turi: Sharu
    Serena Verdirosi: Ragazzino arabo
    Giorgio Capecchi: Dott. Frank C. Baxter
Titoli in altre lingue:
    Tedesco: In den Klauen der Tiefe
    Francese: Le peuple de l'enfer
    Spagnolo: Bajo el signo de Ishtar 
    Finlandese: Kätketty maailma
    Russo: Подземное население
    Turco: Cehennem Mahlukları

Trama:
Una narrazione del dottor Frank C. Baxter, professore di inglese alla University of Southern California e complottista militante, spiega la premessa del film e il suo fondamento nella realtà. Discute brevemente le teorie della Terra Cava, enunciate da John Symmes e Cyrus Teed, tra gli altri, affermando che le sequenze cinematografiche sono una rappresentazione romanzata di questa "scienza" non ortodossa.
Due archeologi, il Dottor Roger Bentley e il Dottor Jud Bellamin trovano i discendenti dei Sumeri, genti albine che vivono nelle profondità della Terra e tengono in schiavitù gli Uomini Talpa, umanoidi mutanti impiegati per raccogliere i funghi che servono come fonte primaria di cibo. Gli antenati di questi Sumeri albini si trasferirono nel sottosuolo dopo le inondazioni catastrofiche che avevano colpito l'antica Mesopotamia. Trovarono un ambiente molto ostile alla sopravvivenza, riuscendo con grande fatica ad adattarsi. Da allora non hanno avuto alcun contatto con il mondo esterno. Hanno tramandato un'idea singolare: sono convinti di essere gli ultimi esseri umani sopravvissuti alla catastrofe. Per questo motivo, dapprima credono che gli archeologi giunti dalla superficie della Terra siano spiriti maligni da distruggere. Poi, di fronte alla manifestazione di un potere loro sconosciuto, si convincono che siano messaggeri di Ishtar, la loro Dea. Esseri divini, non umani.
Queste persone vivono sottoterra da così tanto tempo e sono indebolite a tal punto da non sopportare la vista della luce proveniente dalla torcia degli archeologi. Ogni volta che la popolazione dei Sumeri aumenta, sacrificano giovani donne nel Fuoco di Ishtar - un cunicolo da cui giunge la luce del sole, i cui effetti sono tossici e letali. Tuttavia, c'è tra loro una ragazza di nome Adad con la pelle della naturale tonalità caucasica, che viene disprezzata dagli altri poiché ha il "marchio dell'oscurità". Quando uno degli archeologi viene ucciso da un uomo talpa, accade che Elinu, il Sommo Sacerdote, si rende conto all'improvviso che i nuovi arrivati non sono affatto dei, bensì semplici mortali. Ordina così la loro cattura e prende la loro torcia per controllare il Popolo Talpa, non sapendo che nel frattempo la batteria si è esaurita. Gli archeologi vengono quindi inviati al Fuoco di Ishtar proprio mentre l'obbrobrioso Popolo Talpa si ribella. Adad si reca nel cunicolo sacro ad Ishtar, solo per rendersi conto che si tratta davvero di luce naturale proveniente dalla superficie e che gli uomini sono sopravvissuti all'esposizione. Adad e gli archeologi risalgono quindi in superficie, in fretta e furia. Sfortunatamente, durante la loro risalita si verifica un devastante terremoto. Inorridita di fronte al mondo sconosciuto che vede per la prima volta, con quell'immensità che è il cielo, Adad è invasa dal terrore assoluto; decide improvvisamente di tornare a casa sua ma muore schiacciata da un pilastro che le cade addosso. Del mondo dei Sumeri albini non resta così traccia alcuna: sono scomparsi nel Nulla! 


Recensione: 
Diamine, posso garantire che non ci sono molti film sui Sumeri! Mi dispiace molto che uno di quei pochi sia una simile pataccata. Eppure anche le pataccate prodotte in quegli anni ormai lontani erano spesso ricche di spunti filosofici. Non ci si stanca mai di riflettere quando le si guarda, spinti dallo schifo verso un presente insensato. Le meditazioni in cui mi sono impegnato guardando la pellicola di Vogel riguardano una varietà di argomenti come la pluralità dei mondi, il Multiverso, la solitudine del genere umano nel Cosmo. Sono tutte questioni che non possono conoscere soluzione alcuna, perché nell'Esistenza la logica non la fa da padrona.  
Gli Uomini Talpa, chiamati Tenebriani (ossia "Figli delle Tenebre") nella versione in italiano, sono goffi e deformi, rachitici, scuri come la pece. Sono ripugnanti ma abbastanza inoffensivi. I Sumeri albini esercitano su di loro una rara efferatezza, applicano sistemi draconiani, percuotendoli fino alla morte e arrivando persino ad impedire loro di nutrirsi. Memorabile è il ritrovamento di due scheletri di Tenebriani incatenati, i cui teschi oblunghi mostrano i segni di spaventose torture e di una morte violenta. Vite spezzate, macinate dal Moloch del lavoro, in una società in cui ogni insubordinazione comporta la pena capitale. 
Le sequenze ci svelano numerose perle e meraviglie. Notevoli le danzatrici con i capelli tinti di nero! E che dire della pettinatura modernissima della bionda ed esuberante Adad? Non fa nulla per nascondere di essere una diva di Hollywood! Che dire poi della dieta a base di funghi grotteschi? I bicchieri a tavola sono splendidi e di foggia moderna, pur contenendo a quanto pare soltanto acqua di fonte. Davvero notevole è il colpo di genio dei funghi, che in qualche modo apportano i nutrienti necessari e permettono di fissare la vitamina D in condizioni di totale assenza della luce solare, evitando ai Sumeri albini di soccombere alla decalcificazione delle ossa.  


Il problema della lingua

Qualche commentatore ha schernito questo film facendo notare che i Sumeri parlerebbero perfetto inglese. In realtà non è affatto così. Quando gli archeologi sono portati al cospetto del Sommo Sacerdote Elinu e del Re, viene spiegato l'arcano. Il Re è incuriosito dagli intrusi. Ecco il dialogo, altamente significativo: 

Il Sommo Sacerdote Elinu: "Ecco, o Re, coloro che vennero catturati nelle ombre della notte."
Il Re (rivolto alle guardie): "Portateli qui."
Il Re (rivolto agli archeologi): "Chi siete?"
Dottor Roger Bentley: "Siamo amici. Siamo diversi da te, ma siamo tuoi amici."
Il Re: "Parla la nostra lingua!"
Dottor Roger Bentley: "Nel nostro mondo la tua lingua può essere studiata su tavole antiche.
Il Sommo Sacerdote Elinu: "Non c'è altro mondo oltre al nostro!"
Il Re: "C'è solo il Cielo, dove vivemmo molto tempo fa e da cui fummo scacciati per i nostri peccati tra i tuoni e le folgori!"
Il Sommo Sacerdote Elinu: "Il mondo è questo, e noi soli lo abitiamo! Voi non siete come noi. Lassù è il Cielo, e solo gli Dei vivono là. O forse voi siete Dei?" 

Quindi il Dottor Bentley e i suoi colleghi comprendono alla perfezione il sumerico perché lo hanno studiato, utilizzando come testi le antiche tavole redatte in scrittura cuneiforme. Le conversazioni nel film sono in inglese perché questa pareva la scelta più logica al regista, che non poteva girare metà film in una lingua incomprensibile, mettendo i sottotitoli: gli spettatori sarebbero insorti! Purtroppo, l'allusione alle antiche tavole è sfuggita a molte persone, cadendo subito nel dimenticatoio. In realtà il sumerico si studia partendo da manuali, grammatiche e dizionari in cui sono riportate traslitterazioni. Altrimenti non se ne uscirebbe. Certo, è ben chiaro che questo concetto sarebbe stato troppo difficile da spiegare al Sommo Sacerdote Elinu e al Re fantoccio. In ogni caso, anche così i problemi sarebbero soltanto all'inizio. Il sumerico non era una lingua monolitica e immutabile, identica per tutto il tempo in cui è stata attestata. Così possiamo affermare per certo che la lingua parlata da un popolo rimasto isolato così a lungo, sarebbe stata naturalmente soggetta a cambiamenti che la avrebbero resa incomprensibile. Supponendo che il popolamento del sottosuolo sia avvenuto nel 5.000 a.C., come immaginato nel film, ci sarebbero ben 5.000 anni tra la lingua dei primi abitatori e quella dei loro discendenti contemporanei. Giusto per far capire la portata del problema, si consideri che soltanto 2.000 anni fa, su Roma regnava Augusto e il latino classico era nel pieno della sua fioritura. Tornando ai Sumeri albini, c'è un'ulteriore difficoltà. A causa dell'isolamento, l'evoluzione della loro lingua sarebbe stata imprevedibile da parte degli studiosi. C'è poi un'ulteriore difficoltà. A causa dell'ambiente davvero privo di input sensoriali e di risorse, moltissimi concetti sarebbero diventati inesprimibili. Dove non esiste il miele, per non parlare di altri dolcificanti ignoti nell'antichità, come può essere espresso il concetto di dolce? Se l'unico cibo è costituito da funghi, se non c'è nemmeno la benché minima traccia di cereali, che ne può essere di tutta l'impalcatura culturale dei Sumeri, fondata sul grano? Che dire poi del più nobile derivato dei cereali, ossia la birra? La civiltà dei Sumeri, antichissimi produttori di birra, non potrebbe mai essere la stessa senza la bionda bevanda! 


Sempre il solito problema della sodomia!
 
Dalle poche parole del Sommo Sacerdote Elinu si possono conoscere interi universi. Il think tank dei Sumeri albini è molto semplice da dedurre. I loro antenati praticavano sesso anale sfrenato, deponendo lo sperma negli escrementi e leccando buchi del culo con voluttà! Di più, facevano di tutto con ogni parte del loro corpo, uomini con donne, uomini con uomini, donne con donne. Tutto questo non piaceva affatto agli Dei, che erano estremamente puritani e furiosi, proprio come il Dio della Bibbia. Così scatenarono il finimondo!

Dialogo sulla scoperta dell'arcano

Il Sommo Sacerdote Elinu era un astutissimo manipolatore, una persona di grande intelligenza, anche se sempre usata per scopi malvagi.

Il Sommo Sacerdote Elinu: E non è tutto. Il re ha mostrato debolezza e scarsa capacità di giudizio. Crede nella divinità di questi intrusi. Trattare con il divino è il NOSTRO ufficio. Se ne abbandoniamo la più piccola particella agli estranei, la nostra posizione presto svanirà.
Sacerdote: Ma questi estranei non sono divini?
Il Sommo Sacerdote Elinu: No, sono mortali. Non mangiano quando hanno fame? Non dormono quando sono stanchi? Quando le guardie li attaccarono, i loro volti non mostravano forse le paure degli uomini mortali?
Sacerdote: Ma non possiedono il potere del cielo?
Il Sommo Sacerdote Elinu: Ah. Il cilindro che portano lo possiede. Se tu avessi quel cilindro, o tu, o tu, potresti usarlo anche tu. E se è il potere del cielo, non dovremmo forse possederlo noi e usarlo per controllare le bestie dell'oscurità, le persone e... sì, se necessario, anche uno stesso re vacillante? Seguirai quindi questi intrusi ovunque vadano e mi porterai quel cilindro. 


Il finale manipolato

Nel finale originale, il Dottor Bentley e Adad sarebbero vissuti felici e contenti. Quelli dello studio di produzione, riluttanti all'idea di una relazione interrazziale, hanno insistito per imporre un finale smerdante, due settimane dopo la conclusione delle riprese. Ma quale relazione interraziale dell'ostrega! I Sumeri erano bianchi proprio come noi e nessuno si accorgerebbe della differenza, non erano mica MANDINGO! Così, per colpa dello stupido puritanesimo dei produttori, il povero Dottor Benley è rimasto senza la figa! 

Etimologie mancanti 

Nonostante i nomi propri di persona Elinu (maschile) e Adad (femminile) abbiano una chiara sonorità sumerica, non si riesce a trovarne un'etimologia convincente e neppure a determinarne il significato. Adad è il nome accadico del dio delle tempeste e dei fulmini, chiamato Hadad dagli Aramei e Haddu dalle genti di Ugarit - che certamente non è adatto come antroponimo femminile. L'equivalente sumerico di Adad è Iškur "Dio della Pioggia" o Immir "Vento del Nord". 

Errori vari

Nella versione italiana ricorre l'oscena pronuncia di Gilgamesh con la consonante iniziale palatale! Tanto per cercare di spiegarlo in termini comprensibili ai profani, il nome divino non inizia con la "g di getto", bensì con la "g di gatto"

Lafarge dice: "Dottor Bentley, ricorda le tavolette di Gilgamesh che George Smith ha trovato?" George Smith non ha trovato le tavolette di Gilgamesh. Fu l'assistente del British Museum che tradusse per primo le tavolette nel 1872. Le tavolette furono scoperte nel 1839 da A.H. Layard. Successivamente, il Dottor Stuart mette in dubbio l'esistenza di una "versione sumera dell'Arca di Noè". Il dottor Bentley risponde così: "Esattamente. È stato dimostrato che il diluvio è un fatto storico, perché non una versione sumera?" Il punto è che la versione sumera esiste eccome: è la storia di Utnapishtim e del diluvio, che si trova proprio nell'Epopea di Gilgamesh, di cui si parlava prima; quindi, non dovrebbe essere una sorpresa per il dottor Stuart. Questi non sembrano essere archeologi molto eruditi.

Nella versione originale, il nome di Schliemann è pronunciato dai personaggi del film come "shlaiman" /'ʃlaɪman/ anziché "shleeman" /'ʃli:man/. Orbene, Schliemann era già all'epoca abbastanza famoso nel mondo dell'archeologia, così gli archeologi professionisti avrebbero dovuto essere consapevoli di come viene pronunciato il suo nome. Schliemann, per chi non lo sapesse, è quello della mitica Troia. Tuttavia ho potuto constatare che nella versione in italiano, il nome di Schliemann è pronunciato correttamente.

Si suppone che la civiltà scoperta dagli archeologi sia sumera, ma le scritte sui muri delle stanze del re e del sommo sacerdote sono tutte in geroglifici egiziani. Non si trova una sola iscrizione in segni cuneiformi. La Dea Ishtar, menzionata molte volte, è una divinità babilonese, non sumera. L'origine del teonimo è chiaramente semitica. Il simbolo di Ishtar era una stella a otto punte, non il logo appuntito mostrato nel film, simile a una V coricata. L'equivalente divinità sumera è Inanna. Si potrebbe andare avanti a lungo. Il nome del fondatore della dinastia sumera sopravvissuta nelle profondità dell'Himalaya è Sharu. L'antroponimo è semplicemente la parola babilonese che significa "Re", ossia 
 Šarru(m). In sumerico, la parola per indicare il Re è invece Lugal, ossia "Uomo Grande" (lu significa "uomo", gal significa "grande").

martedì 5 luglio 2022


IL VAMPIRO DEL PIANETA ROSSO

Titolo originale: Not of This Earth
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1957
Durata: 67 min
Dati tecnici: B/N
     rapporto: 1,85 : 1
Genere: Fantascienza, horror  
Sottogenere: Vampiri spaziali 
Regia: Roger Corman
Sceneggiatura: Charles B. Griffith, Mark Hanna
Produttore: Roger Corman
Casa di produzione: Los Altos Productions
Fotografia: John J. Mescall
Montaggio: Charles Gross
Effetti speciali: Paul Blaisdell, Bob Burns
Musiche: Ronald Stein
Trucco: Curly Batson
Interpreti e personaggi:
    Paul Birch: Paul Johnson
    Beverly Garland: Nadine Storey
    Morgan Jones: Harry Sherbourne
    William Roerick: Dottor Rochelle
    Jonathan Haze: Jeremy Perrin
    Dick Miller: Joe Piper
    Anna Lee Carroll: Donna del Pianeta Rosso
    Pat Flynn: Simmons
    Barbara Bohrer: Cameriera
    Roy Engel: Sergente Walton
    Tamar Cooper: Joanne
    Harold Fong: Umano da inviare su Davanna
Doppiatori italiani:
    Renato Turi: Paul Johnson
    Rita Savagnone: Nadine Storey
    Luciano De Ambrosis: Harry Sherbourne
    Riccardo Mantoni: Dottor Rochelle
    Oreste Lionello: Jeremy Perrin
    Ferruccio Amendola: Joe Piper
    Marcella Rovena: Donna del Pianeta Rosso
    Gino Baghetti: Sergente Walton 
Titoli in altre lingue: 
    Tedesco: Gesandter des Grauens 
    Francese: Le Vampire de New York 
    Portoghese (Brasile): O Emissário do Outro Mundo 
    Russo: Не с этой Земли 
Budget: 80.000-100.000 dollari US
Box office: circa 1 milione di dollari US 


Trama: 
Un sinistro extraterrestre in giacca e cravatta ha adottato il nome "Mr. Johnson" per muoversi tra la popolazione di Los Angeles. L'alieno ha una sensibilità acutissima per i suoni e si distingue solo per la sua sintassi pomposa e formale, oltre che per i suoi occhiali da sole, che indossa anche al buio. Gli occhiali da sole nascondono il suo sguardo vuoto e dagli occhi bianchi, senza né iride né pupilla, che uccide le sue vittime bruciando il loro cervello. Rimuove il sangue della sua prima vittima - una ragazza che torna a casa di notte dopo un appuntamento - utilizzando un sistema di tubi e contenitori che tiene in una valigetta di alluminio. 
Johnson proviene dal pianeta Davanna, dove gli abitanti hanno sviluppato una malattia incurabile del sangue come effetto collaterale di una guerra nucleare. È stato inviato sulla Terra per esaminare il sangue degli umani per la sua possibile utilità nella cura della morente razza umanoide di Davanna, il cui sangue si sta lentamente trasformando in polvere nelle vene. Johnson risponde a un'autorità su Davanna, con la quale può comunicare attraverso un dispositivo nascosto dietro un pannello scorrevole nel soggiorno della sua villa a Griffith Park. La sua guardia del corpo, Jeremy, che funge anche da autista e cameriere, gli fornisce supporto e protezione, ma non è a conoscenza del fatto che sia un alieno psicopatico pluriomicida. 
Johnson assume la bionda infermiera Nadine perché si prenda cura di lui a casa sua. Il capo della donna, il medico cittadino Dottor Rochelle, è sotto il controllo ipnotico di Johnson dopo aver scoperto la peculiare struttura delle cellule del sangue del suo paziente. Con un limite al numero di trasfusioni che può ricevere, Johnson inizia ad uccidere la gente del posto e a prosciugare all'istante il loro sangue. Alle sue vittime si aggiungono un ambulante cinese, uno squallido venditore porta a porta di aspirapolvere (l'equivalente americano del Folletto) e un trio di senzatetto ubriaconi. La polizia è sconcertata da questi "uccisioni vampiriche"
I piani di Johnson vengono sconvolti dall'apparizione inaspettata e improvvisa di una donna di Davanna. Sebbene Johnson possa comandare gli umani della Terra attraverso la telepatia, fino al punto di usare la loro lingua madre, può anche comunicare completamente con i suoi compagni alieni attraverso la telepatia. La femmina aliena gli chiede una trasfusione immediata, perché le sue condizioni fisiche stanno rapidamente peggiorando. Johnson irrompe nell'ufficio di Rochelle, ma per sbaglio ruba sangue contaminato dalla rabbia. Più tardi, la donna di Davanna crolla per strada, morendo in ospedale tra atroci sofferenze.
L'amico di Nadine, il poliziotto Harry Sherbourne, cerca di interrogare il Dottor Rochelle sulla morta, ma il medico non è in grado di parlare mentre è sotto il controllo mentale di Johnson. Per precauzione, temendo di essere scoperto, Johnson invia una bizzarra creatura aliena simile a un polpo volante, attivata dall'ossigeno, che uccide Rochelle soffocandolo. L'elegante extraterrestre elimina anche Jeremy, che ha scoperto le prove della sua origine. Tenta quindi di rapire e portare con sé Nadine, che però riesce a chiamare la polizia mentre fugge nel parco. Johnson la abbandona, inseguito da Sherbourne in arrivo sulla sua moto. Quando l'agente accende la sirena, Johnson, che soffre immensamente i suoni acuti, perde il controllo della sua macchina e muore nell'incidente. 
Dopo l'inumazione di Johnson, Sherbourne e Nadine stanno accanto alla sua tomba, che reca l'iscrizione "Qui giace un uomo che non era di questa Terra". Mentre Sherbourne esprime una lieve compassione per Johnson, per la sua motivazione nel salvare il suo mondo e la sua popolazione morente, Nadine si rifiuta di offrire qualsiasi tipo di pietà. I due se ne vanno, proprio mentre un uomo misterioso, che indossa occhiali da sole scuri, si avvicina alla tomba. Come Johnson, indossa gli stessi occhiali da sole e porta con sé la stessa custodia contenente l'attrezzatura per trasfusione. 

Frasi promozionali: 

"More deadly than Dracula" 

"In qualche parte di questa Terra esiste qualcosa che non è di questa Terra" 

Sequenze memorabili: 

Il ritrovamento del cranio del venditore del Folletto, carbonizzato nel crematorio domestico! 


Recensione: 
Non è poi così male. Non mi è affatto dispiaciuto. Nonostante i suoi limiti, tipici dei tempi in cui fu fatto, questo film è tutto sommato fantascienza sana e abbastanza robusta. Il mostro, il pericolo giunto dall'Abisso di Tenebra, inizia la  sua opera predando una coppietta. I due giovani, ansiosi di consumare i piaceri della loro esistenza, convinti di avere davanti a sé un'infinità di tempo, progettano un appuntamento per potersi smandruppare selvaggiamente. Peccato che il succhiasangue si sia messo sulle tracce della ragazza. Così la fulmina con i suoi occhi bianchi e le estrae l'essenza vitale, lasciandola stecchita. Direi che è un drammatico inizio di una vicenda plumbea, tesa, ben congegnata. Certo, le idee inverosimili pullulano, come quella del sangue che evapora. Diciamo che in qualche modo, non so come, il regista è riuscito ad accattivarsi la mia indulgenza. 
Nella versione in italiano non compare il nome del pianeta d'origine dell'elegantissimo "Johnson", Davanna, che è stato sostituito con un più familiare Marte. Da qui è derivato il titolo Il vampiro del pianeta rosso. In Italia a quell'epoca l'immaginario collettivo tendeva ad identificare Marte come il solo luogo di provenienza di eventuali extraterrestri, al punto che il termine "marziano" era sinonimo di "alieno". A favorire l'identificazione di Davanna con Marte c'era il mito, molto radicato, secondo cui la vita sul Pianeta Rosso fosse in declino, minacciata dall'esaurimento delle risorse e da svariate catastrofi (tra cui la guerra). L'idea portante, che si ritrova in moltissime opere d'ingegno, è questa: Marte sta diventando inabitabile, così la sua gente comincia a migrare sulla Terra. Alla luce di tutto ciò, direi che lo stesso Corman identificasse Davanna con Marte. 
Il finale è al tempo stesso affascinante e pieno di ingenuità. Gli esseri umani cercano in tutti i modi di razionalizzare gli eventi, eliminando tutto ciò che proviene dal vasto reame dell'inconoscibile e dell'incontrollabile. Credo proprio che nessuno collocherebbe una lapide con una scritta come quella mostrata nel film di Corman, in cui si ammette in forma ufficiale l'esistenza di qualcosa che non è di questo mondo. Non vedremo mai qualcosa di simile.  


Il problema della lingua 

Si capisce che l'extraterrestre, essendo dotato di poteri telepatici, riesca a comprendere alla perfezione qualsiasi lingua con cui entri a contatto. Non soltanto è in grado di esprimersi in un perfetto inglese, tanto da passare per un americano senza mai destare sospetto: quando incontra un cinese, entra nella sua mente e gli dà brevi ordini proprio in cinese. Tuttavia, quando comunica con i suoi superiori su Davanna, servendosi di un "armadio" che permette trasmissioni in tempo reale, perché continua ad esprimersi in inglese? Così anche quando viene trovato da una donna di Davanna, che cammina per strada: il dialogo tra i due si svolge in inglese. Sarebbe stato più logico se quelle parti fossero in una lingua aliena costruita a bella posta per le esigenze della narrazione, con i sottotitoli. Il punto è sempre lo stesso. L'americano medio tende a credere che esistano soltanto due lingue nell'Universo: l'inglese e il francese. Solo per fare un esempio, Donald Trump è convinto che la Bibbia sia stata scritta in inglese e che lo stesso Mosè parlasse inglese; crede queste cose pur avendo un genero ashkenazita che conosce l'ebraico. Moltissimi nel Midwest hanno la stessa convinzione. Certo, l'americano medio sa bene che esistono altre lingue, se si imbatte in loro parlanti (come ad esempio il cinese del film), ma appena è lasciato tra sé e sé, torna subito a credere all'idea espressa dal motto "Ovunque nell'Universo si parla inglese tranne che in Francia"
 
Occhiali ai raggi X!

Griffth ha dichiarato che il film "ha dato il via a tutto il business degli occhi a raggi X." E ancora: "La maggior parte dei temi di Roger erano stabiliti fin dall'inizio. Qualunque cosa funzionasse, lui veniva e la riprendeva, e molte cose venivano usate più e più volte. Durante la produzione di Not of This Earth, ero sposato con un'infermiera e lei mi ha aiutato a fare molte ricerche mediche. Ricordo come in quella sceneggiatura curavamo il cancro. In qualche modo il film era un disastro quando fu finito." 
Quando l'ho letto, non ci volevo credere, eppure è proprio così! Tutti quei giocattoli inutilizzabili che venivano venduti come occhialini in grado di far vedere le donne nude, erano un'invenzione di Corman scaturita da Il vampiro del pianeta rosso! Che grandi aspettative erano riposte nei raggi X, su basi completamente pseudologiche! Si infilavano gli occhialini ed ecco che nulla avrebbe avuto più misteri, ogni femmina si sarebbe denudata volente o nolente, si sarebbe potuto vederle le tette, la figa, le chiappe, il buco del culo! Invece era tutto un imbroglio. Sob. Che grande delusione quando me ne sono accorto! Però aveva ragione Freud a definire i bambini "perversi polimorfi"

Curiosità

Per l'uscita televisiva nel 1963, per rendere il film più lungo, il regista Herbert L. Strock scrisse un enfatico prologo, del tutto prescindibile, e lo aggiunse all'inizio subito dopo i titoli di testa. Questo è il testo tradotto in italiano:

"Stai per avventurarti nella dimensione dell'Impossibile! Per entrare in questo regno devi liberare la tua mente dalle catene terrene che la legano! Se gli eventi a cui stai per assistere sono incredibili, è solo perché il tuo l'immaginazione è incatenata! Siediti, rilassati e credi... così da poter oltrepassare il limite del tempo e dello spazio... in quella terra che a volte visiti nei tuoi sogni!"

Oltre al testo introduttivo aggiunto a viva forza, alcune scene sono state ripetute nel corso del film per farlo sembrare più lungo. Le sequenze ripetute sono le seguenti: 
1) la scena in cui l'extraterrestre parla con il corriere nel suo salotto (che appare per la prima volta prima dei titoli di testa come "flash forward"), 
2) la scena in cui l'extraterrestre insegue Nadine (ripetuta immediatamente), 
3) la scena in cui Harry insegue l'extraterrestre (ripetuto immediatamente).

Questo film è diventato di pubblico dominio per un cavillo surreale: la stampa di rilascio non includeva l'anno del copyright. 

Quando Jeremy sta trascinando il baule per l'alieno "Johnson", gli chiede: "Che cos'hai qui, Re Farouk?" Jeremy si riferisce al Re Farouk d'Egitto, che viveva in esilio da quando fu rovesciato nel 1952.

Paul Birch è uscito dal film prima che le riprese fossero completate dopo aver avuto uno scontro fisico con Roger Corman. Si dice che abbia detto: "Sono un attore e non ho bisogno di questa roba ... Al diavolo tutto! Addio!" Secondo la co-protagonista Beverly Garland, Birch si è opposto al ritmo veloce del film, alle lenti a contatto in plastica dura, antiquate e scomode, che doveva indossare senza sosta, oltre che al basso budget del film, considerato al di sotto del suo status. Di conseguenza, le scene rimanenti di Birch sono state girate con Lyle Latell che raddoppiava per lui.

Il remake del 1988 

L'ashkenazita Jim Wynorski ha diretto un remake della pellicola di Corman: Not of This Earth (1988). A quanto pare il titolo non è stato tradotto in italiano. Roger Corman è il produttore esecutivo. Non ho visionato il film, che a quanto pare è memorabile soltanto perché il ruolo dell'infermiera Nadine è interpretato dall'ex pornodiva Traci Lords - un tempo famosa per aver ciucciato numerosi bischeri durissimi. Il budget stimato del remake di Wynorski ammonta a 296.000 dollari US. 

Il remake del 1995 

Un nuovo remake della pellicola di Corman è stato diretto da Terence H. Winkless: il film TV Not of This Earth (1995). Il titolo in italiano è Killer dallo spazio. Roger Corman figura tra i produttori esecutivi. Non ho visionato nemmeno questo film, mi sento stanco soltanto a pensare al continuo susseguirsi dei rifacimenti. L'infermiera è qui chiamata Amanda Sayles ed è interpretata da Elizabeth Barondes. 

domenica 3 luglio 2022


L'ASSALTO DEI GRANCHI GIGANTI

Titolo originale: Attack of the Crab Monsters
Lingua originale: Inglese, francese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1956 
Data di uscita (US): Febbraio 1957 
Durata: 68 min
Dati tecnici: B/N
    rapporto: 1,78:1
Genere: Fantascienza, orrore 
Sottogenere: Animali assassini 
Regia: Roger Corman
Sceneggiatura: Charles B. Griffith
Produttore: Roger Corman
Casa di produzione: Los Altos Productions
Fotografia: Floyd Crosby
Montaggio: Charles Gross
Effetti speciali: Beach Dickerson, Ed Nelson
Musiche: Ronald Stein
Trucco: Curly Batson
Interpreti e personaggi:
    Richard Garland: Dale Drewer
    Pamela Duncan: Martha Hunter
    Russell Johnson: Hank Chapman
    Leslie Bradley: Dottor Karl Weigand
    Mel Welles: Jules Deveroux
    Richard H. Cutting: Dottor James Carson
    Beach Dickerson: Marinaio Ron Fellows
    Tony Miller: Marinaio Jack Sommers
    Ed Nelson: Guardiamarina Quinlan
    Maitland Stuart: Marinaio Mac
    Charles B. Griffith: Marinaio Tate 
Titoli in altre lingue: 
    Francese: L'Attaques des crabes géants 
    Spagnolo: El ataque de los cangrejos gigantes 
    Rumeno: Atacul crabilor monștri 
    Russo: Атака крабов-монстров 
Budget: 70.000 - 85.000 dollari US
Box office: circa 1 milione di dollari US 

Trama: 
Un gruppo di scienziati e i cinque marinai che costituiscono il loro equipaggio di supporto, sbarcano su un remoto isolotto nell'Oceano Pacifico. Stanno cercando una precedente spedizione scomparsa senza lasciare traccia, mentre continuano le loro ricerche sugli effetti delle radiazioni dei test nucleari dell'atollo di Bikini sulle piante insulari e sulla vita marina. Questi sono gli scienziati: il Dottor Karl Weigand, il geologo James Carson e i tre biologi Jules Deveroux, Martha Hunter, Dale Drewer. Il gruppo include anche il tecnico e factotum Hank Chapman. Subito dopo il loro arrivo, il marinaio Tate cade in acqua e muore in modo atroce, il suo corpo decapitato galleggia in superficie. Due marinai vengono lasciati a guardia degli esploratori, mentre gli altri, guidati dal guardiamarina Quinlan, tentano di tornare sulla terraferma. Non ci riescono, perché il loro idrovolante esplode inspiegabilmente. Gli scienziati non capiscono cosa sia successo, quindi decidono di restare sull'isola e continuare le loro ricerche. Leggono voci di diario scritte dal precedente team scientifico, che menzionano la presenza di vermi assassini. Martha e Dale vanno a fare immersioni subacquee. Quella notte, Martha sente la voce del capo della spedizione precedente, McLane, che la chiama con insistenza. Carson scende in una voragine apertasi all'esterno durante un inspiegabile terremoto, perdendo l'equilibrio e cadendo nelle viscere della Terra. 
Con grande orrore, presto si viene a sapere che il gruppo precedente è stato ucciso e divorato da due granchi giganteschi, mutati e provvisti di intelligenza umana, che hanno assorbito le menti delle loro vittime, riuscendo a parlare telepaticamente con le loro voci. La maggior parte dei membri al seguito del Dottor Weigand vengono sistematicamente attaccati e uccisi dai mostri, che ora sono invulnerabili alla maggior parte delle armi standard a causa delle mutazioni della loro struttura cellulare. I superstiti scoprono finalmente che i due granchi giganteschi sono la causa dei terremoti e delle frane che sconvolgono l'isola, che minaccia di sgretolarsi. Le dimensioni della terraferma di riducono, perché viene minata dai cunicoli scavati dai portentosi crostacei! 
Gli ultimi tre membri della spedizione rivolgono la loro attenzione a un modo per impedire ai due mostri di accoppiarsi e di riprodursi. Riescono a uccidere uno dei granchi giganteschi in una grotta, facendogli crollare sul cranio un masso immenso, fatto rovinare tramite il brillamento di una carica esplosiva. Mentre l'isola continua a disgregarsi nel Pacifico, e dopo essere riuscito a malapena a fuggire dal loro laboratorio in rovina, Dale, Martha e Hank incontrano finalmente l'ultimo granchio gigante intelligente, Hoolar, che parla loro tramite telepatia. Hoolar giura di andare sulla terraferma con le sue uova fecondate quando l'isola si sarà dissolta e i tre umani saranno assimilati: il suo intento è divorare ancora più persone, fagocitando le menti dei morti nel processo. A questo punto Hank si sacrifica abbattendo una torre di trasmissione carica elettricamente, facendola schiantare direttamente sopra la bestia colossale, fulminandola assieme alla covata contenuta nel suo ventre! Dale e Martha si abbracciano sulla piccola porzione di ciò che resta di quella che un tempo era una grande isola: uno scoglio microscopico.  


Recensione: 
Una cosa posso dire con certezza: questa non è esattamente tra le migliori opere di Corman! Il regista statunitense, all'epoca fiero sostenitore del cinema a costo zero, ha cercato di ovviare alla quasi totale assenza di mezzi ricorrendo alla tecnica dell'off-camera: i granchi ci sono ma non si vedono per la maggior parte del film. Si passano interminabili minuti di noia tra un'allerta, un'esplorazione e un tremore del suolo. Non potendo cavarsela con questo escamotage fino all'ultimo minuto di pellicola, a un certo punto questi benedetti crostacei devono pur saltar fuori. Ed eccoli finalmente comparire: sono fatti di cartapesta! Con ogni probabilità sono stati assemblati da un gruppo di mocciosi delle elementari, o che diamine di denominazione scolastica si usa in America per esprimere il concetto. Oppure saranno stati presi da un baraccone delle giostre. Non dimentichiamoci che gli States sono la terra dei Luna Park. Si ravvisa una totale mancanza di conoscenza, seppur rudimentale, dell'anatomia dei granchi. Solo per fare un esempio, i granchi hanno occhi completamente neri e durissimi, posti proprio in cima alle corte antenne. Qui invece vediamo occhi smisurati posti sul carapace, simili a quelli dei vertebrati, dotati di iride, di pupilla (dipinte a mano) e persino di spesse palpebre. Sono anche ben visibili due narici. Trovo tutto ciò grottesco: i granchi non hanno mica un sistema respiratorio come il nostro. Ho notato che domina la tendenza a non criticare coloro che sono etichettati come "Grandi" o "Maestri", come se fosse un obbligo morale esaltare anche le loro peggiori creazioni. Mi è stato detto che Corman è quasi una divinità, così in nessun caso si può definire "trash" un suo lavoro. Non ho questo tabù: sono in grado di dire peste e corna di un film di chiunque, fosse anche di una divinità, se necessario. Riconosco che L'assalto dei granchi giganti sia un film a dir poco bizzarro e inconsueto, ma questo non basta a farne un capolavoro. Checché ne dicano i fan, posso garantire che Corman non ha fatto soltanto cose belle! 
Per essere un film realizzato con mezzi così primitivi, si può dire che abbia avuto un buon riscontro al botteghino. Questo forse si deve anche al fatto che fu distribuito in modalità "double bill" assieme a un altro film di Corman: Il vampiro del pianeta rosso (Not of this Earth, 1957). Questo significa che lo spettatore pagava due biglietti al prezzo di uno. I cinema e i drive-in erano più che altro luoghi di incontro per coppiette, che approfittavano dell'oscurità per smandrupparsi: mi domando quanti abbiano davvero prestato attenzione alle sequenze sullo schermo. 

Le opinioni di Roger Corman 

Corman era particolarmente affezionato a questo film, credo per motivi sentimentali. Così ebbe a dire:

"Questo è stato il maggior successo di tutti i primi film horror a basso budget. Penso che il suo successo abbia qualcosa a che fare con la natura selvaggia del titolo che, lo ammetto, è piuttosto inconsueto. Tuttavia, penso che gran parte della sua popolarità abbia a che fare con la costruzione della trama. Ho sempre creduto che, nei film horror e di fantascienza, di solito si spenda troppo tempo per spiegare i personaggi in modo approfondito e sviluppare varie sottotrame. Il pubblico di genere guarda davvero questi film per i loro elementi di fantascienza o per il loro valore scioccante. Ovviamente vogliono capire i personaggi e vogliono entrare in empatia con tutti loro per condividere le emozioni presenti. Ma non desiderano farlo a scapito degli altri aspetti del quadro. Ne ho parlato con Chuck Griffith. Chuck e io abbiamo elaborato una trama generale prima che lui si mettesse a lavorare sulla sceneggiatura. Gli ho detto: "Non voglio che ci sia una scena in questo film che non finisca con uno shock o con il sospetto che stia per accadere un evento scioccante". Ed è così che si leggeva la sceneggiatura finita. Guardando il film hai sempre avuto la sensazione che qualcosa, qualsiasi cosa stesse per accadere. Penso che questa costruzione, oltre al fatto che la creatura fosse grande e brutta, abbia conquistato il pubblico." 

Il mio sospetto è che il regista non avesse mai sentito parlare delle seghe al cinema e nei drive-in. In ogni caso, quando l'ashkenazita Jim Wynorski propose di dirigere un remake, Corman rifiutò in modo categorico, dicendo che era così attaccato all'originale da non sopportare l'idea. La sceneggiatura wynorskiana, che era già pronta, rimase così inutilizzata.   

Fantascienza e pseudoscienza 

Per gran parte del XX secolo, alle radiazioni ionizzanti erano attribuiti poteri incredibili. L'argomento era una fonte di ispirazione inesauribile. Scrittori, sceneggiatori e registi facevano gara a chi la sparava più grossa. Se si dovessero raccogliere tutte le trovate letterarie e cinematografiche fondate sui presunti effetti della radioattività sugli esseri viventi, si compilerebbe una ponderosa enciclopedia di fanta-fisica, i cui volumi a stento potrebbero essere contenuti in una biblioteca grande come un grattacielo di cento piani! Va detto che senza la pseudoscienza, ci sarebbe poca fantascienza.  
Senza dubbio in questa pellicola di Corman è originale l'idea alla base della mutazione dei crostacei, che sarebbero privi di una struttura molecolare definita, essendo i loro atomi completamente disconnessi tra loro e liberi di muoversi, in modo simile a quanto accade agli elettroni in un conduttore elettrico in tensione. Il fatto che ciò sia originale non implica tuttavia che sia plausibile. Ci si domanda come possa un essere in queste condizioni avere una forma definita, avere organi o altre parti funzionali, come possa pensare e parlare, su cosa si basi il suo accoppiamento e la sua riproduzione, etc. L'intero impianto della narrazione è antifisico, irreale, intrinsecamente insensato, pur facendo sfoggio di un linguaggio scientifico. Potremmo dire che nella migliore delle ipotesi è sfocato. Cagliostro e Paracelso avrebbero saputo dare spiegazioni migliori. 
Notevole è la fissazione cormaniana per la telepatia e il controllo mentale, poteri che compaiono in diversi altri suoi film. Se i granchi giganteschi non fossero stati telepatici, la sceneggiatura sarebbe stata ancor più limitata e grossolana: ci sarebbe stato davvero molto poco da dire. Se c'è qualcosa di buono, direi che è proprio qualche spunto per meditazioni sulla natura dell'autocoscienza, del pensiero e del linguaggio umano. 

Dialoghi: 

Hank Chapman: "Cosa significa, dottore?"
Dott. Karl Weigand: "Lui è morto."
Dale Drewer: "Ma ha parlato, Karl."
Hank Chapman: "Questa dovrebbe essere una storia di fantasmi?"
Dott. Karl Weigand: "No. No, non credo ai fantasmi. Si tratta di un uomo morto, ma la cui voce e memoria vivono. Come ciò possa accadere non lo so, ma le sue implicazioni sono molto più terribili di quanto qualsiasi fantasma potrebbe mai essere."

Martha Hunter: "Ebbene, dottore?"
Dott. Karl Weigand: "È ridicolo! La struttura molecolare di questo granchio... è interamente sconvolta. Non c'è coesione tra gli atomi. 
Hank Chapman: "Non capisco." 
Dott. Karl Weigand: "Nemmeno io. A quanto pare abbiamo a che fare con dei mostri inconcepibili, derivanti da un'overdose di avvelenamento da radiazioni. Come posso spiegarlo? Vedi, l'elettricità... L'elettrone libero nell'atomo di rame si distacca per ruotare attorno all'atomo successivo, trasportando la carica attraverso un filo. Mi segui, Hank?" 
Hank Chapman: "Penso di sì. Gli elettroni liberi si muovono da un atomo all'altro lungo il rame alla velocità della luce. Me lo ricordo dal liceo."
Dott. Karl Weigand: "Sì, da atomo ad atomo. Beh, qualcosa del genere è successo al nostro granchio. Ma, invece di elettroni liberi, il granchio ha atomi liberi. Tutti slegati. È come una massa di liquido con una forma permanente. Di conseguenza, qualsiasi sostanza il granchio mangi viene assimilata nel suo corpo di energia solida, diventando parte del granchio."
Martha Hunter: "Come i corpi dei morti?"
Dott. Karl Weigand: "Sì, e così il loro tessuto cerebrale, che dopotutto non è altro che un magazzino di impulsi elettrici."
Dale Drewer: "Ciò significa che il granchio può mangiare il cervello della sua vittima, assorbendone la mente integra e funzionante."
Dott. Karl Weigand: "È una teoria valida come qualunque altra per spiegare cosa è successo."
Martha Hunter: "Ma, dottore, questa teoria non spiega perché le menti di Jules e Carson si siano rivolte contro di noi."
Dale Drewer: "Conservazione della specie. Una volta erano uomini, ora sono granchi di terra." 

Errori vari 

Le rappresentazioni dei terremoti vengono eseguite semplicemente scuotendo la fotocamera. Mentre il gruppo degli scienziati si sposta quando si verifica il terremoto, il gruppo dei marinai non si muove affatto. 

In alcune sequenze si vedono ruote e gambe in movimento sotto il carapace dei granchi giganteschi! 

Sebbene il personaggio interpretato da Richard Garland si chiami "Dale Brewer" in tutto il film, nei titoli di coda il nominativo è scritto "Dale Drewer". Semplice refuso? Forse chi preparò i titoli era un astemio militante (in America ci sono molte simili forme di fanatismo), che non sopportava il cognome "Brewer", il cui significato è "produttore di alcolici" (per fermentazione o per distillazione). Così il problematico "Brewer" divenne un più anodino "Drewer". In Italia, dove il problema era più che altro il sesso, si ricorda il Pianeta Porno che divenne il Pianeta Korno