venerdì 27 gennaio 2023


CYANIDE
 

Gruppo: Deathstars 
Album: Termination Bliss 
Paese: Svezia 
Contea: Västra Götaland 
Città: Strömstad 
Lingua: Inglese 
Anno: 2006 
Genere: Industrial metal 
Tematiche: Suicidio, Genocidio 
Formato: CD 
Etichetta: Nuclear Blast 
Produzione: Nightmare Industries 
Registrazione: BlackSyndicate Studios,
      Stoccolma, Svezia 
Link: 

Formazione: 
   Whiplasher Bernadotte – voce 
         (vero nome: Andreas Bergh) 
   Nightmare Industries – chitarre, tastiere, elettronica 
         (vero nome: Emil Nödtveidt)
   Skinny Disco – basso 
         (vero nome: Jonas Kangur) 
   Bone W. Machine – batteria 
         (vero nome: Ole Öhman)
   Cat Casino - chitarra 
         (vero nome: Eric Bäckman) 
Ospite: 
   Ann Ekberg - voce femminile 
Membri precedenti: 
   Beast X Electic - chitarra ritmica
        (vero nome: Erik Halvorsen) 


Tracklist: 
    1. Tongues - 3:45
    2. Blitzkrieg - 4:04
    3. Motherzone - 4:06
    4. Cyanide - 3:55 
    5. Greatest Fight on Earth - 3:53 
    6. Play God - 4:09 
    7. Trinity Fields - 4:22
    8. The Last Ammunition - 4:07
    9. Virtue to Vice - 3:42
    10. Death in Vogue - 4:15
    11. Termination Bliss - 3:43  

Cyanide

Testo:  

Cyanide
Drink the Cyanide

This is the hand that will blind your eyes
And split your spine
This is the blade that'll visit your flesh
And release the wine

Play
You play with toys that have triggers
And you hear how the led moves near
Play
You play with razors and it hurts, it hurts
As you face your fears

So face the dark
And I'll teach you about fire
In the blink of an eye
(Now drink the Cyanide)
The worlds collide and you know
It's pure filth
That I hide

On these plains there's a burning ruin
That must be found
On these plains there's a demon that sleeps
It must be unbound

Run
You run for the borders
Where epistles burn in the arms of man
Run
You run among bodies and they scream
They scream to bite God's hand

So face the dark
And I'll teach you about fire
In the blink of an eye
(Now drink the Cyanide)
The worlds collide and you know
It's pure filth
That I hide

So face the dark
And I'll teach you about fire
In the blink of an eye
(Now drink the Cyanide)
The worlds collide and you know
It's pure filth
That I hide

So face the dark
And I'll teach you about fire
And the blink of an eye

When the dark does what the dark does best
It's darkness
Let the dark do what the dark does best
Let there be darkness
So face the dark
And I'll teach you about fire
In the blink of an eye
(Now drink the Cyanide)

The worlds collide and you know
It's pure filth
That I hide 

Traduzione: 

Cianuro 
Bevi il cianuro 

Questa è la mano che accecherà i tuoi occhi 
e spaccherà in due la tua spina dorsale  
Questa è la mano che visiterà la tua carne 
e rilascerà il vino (1).
 
Gioca
Tu giochi con giocattoli che hanno grilletti
Gioca 
Tu giochi coi rasoi e ciò fa male, fa male 
Non appena affronti le tue paure

Quindi affronta l'oscurità 
E ti insegnerò riguardo il fuoco
In un batter d'occhio
(Ora bevi il cianuro) 
I mondi si scontrano e tu sai
che è pura sozzura 
ciò che nascondo. 

In queste pianure c'è una rovina in fiamme 
Che deve essere trovata 
In queste pianure c'è un demone che dorme
Dev'essere liberato

Corri
Corri fino ai confini
Dove le epistole bruciano nelle braccia dell'uomo 
Corri
Corri tra i corpi che urlano
Essi urlano per mordere la mano di Dio 

Quindi affronta l'oscurità 
E ti insegnerò riguardo il fuoco
In un batter d'occhio
(Ora bevi il cianuro) 
I mondi si scontrano e tu sai
che è pura sozzura 
ciò che nascondo. 

Quindi affronta l'oscurità 
E ti insegnerò riguardo il fuoco
In un batter d'occhio
(Ora bevi il cianuro) 
I mondi si scontrano e tu sai
che è pura sozzura 
ciò che nascondo. 

Quindi affronta l'oscurità 
E ti insegnerò riguardo il fuoco
In un batter d'occhio
(Ora bevi il cianuro) 

Quando l'oscurità fa ciò che fa meglio,
È la Tenebra 
Lascia che l'oscurità faccia ciò che fa meglio,
Lascia che ci sia la Tenebra 
Quindi affronta l'oscurità 
E ti insegnerò riguardo il fuoco
In un batter d'occhio
(Ora bevi il cianuro) 

I mondi si scontrano e tu sai
che è pura sozzura 
ciò che nascondo. 

(1) Id est cruor: è il sangue. 

Recensione: 

Fa piacere sapere che qualcuno si è occupato di quest'opera della band svedese a livello non brutalmente tecnico (songmeanings.com). Più volte è stato detto che questo brano parla di qualcuno che gioca con l'idea di suicidarsi (SoulRapist, 2006; lakajj, 2007). Secondo altri, i Deathstars si sono scagliati contro gli Emo e le loro manie pseudo-suicidarie da poser (Lordofabortion, 2010). Secondo altri ancora, ci sarebbero connessioni più o meno simboliche con l'Uomo di Braunau, Adolf Hitler, in qualche modo impersonato dal cantante (sydneysomething, 2007; killerbob665, 2007). I Deathstars, va specificato, non aderiscono ai dogmi del Nazionalsocialismo tedesco e non sono adoratori del figlio di Klara Pölzl (ThePsychoticWolf, 2009). Credo che tutte queste interpretazioni reperibili nel Web possano essere considerate assolutamente riduttive, perché i commentatori non hanno la benché minima capacità di comprendere cosa sia l'Inumano. In realtà, lasciandomi pervadere dalla musica e dalle parole martellanti del testo urlato, ho la certezza assoluta di ciò che esprimono: la necessità furiosa di annientamento del genere umano!

Curiosità: 

Il nome del gruppo, formatosi nel 2000, non ha nulla a che vedere con la cosiddetta Morte Nera (in inglese Deathstar, ossia "Stella della Morte") di Star Wars. La coincidenza è dovuta a una stravagante sincronicità. 

Lo pseudonimo di Andreas Bergh, Whiplasher Bernadotte mi incuriosisce. Non ho idea della sua origine, anche se posso azzardare un'ipotesi: Bernadotte potrebbe essere il suo cognome materno. Se così fosse, egli sarebbe un discendente del generale napoleonico Jean-Baptiste Jule Bernadotte (Pau, 1763 - Stoccolma, 1844), Principe di Pontecorvo, diventato Re di Svezia come Carlo XIV Giovanni e Re di Norvegia come Carlo III Giovanni. 
Il Web non mi è molto utile; trovo lodevole l'usanza latino-americana del doppio cognome, paterno e materno, che aiuta a capire subito con chi si ha a che fare. 

mercoledì 25 gennaio 2023


LA VITA FA SCHIFO POI MUORI 

Gruppo: Antisexy 
Album: La Vita Fa Schifo Poi Muori 
Paese: Italia 
Regione: Veneto 
Città: Padova 
Lingua: Italiano 
Anno: 2006 
Genere: Punk, Hardcore, Thrashcore, Powerviolence 
Tematiche: Asocialità, Nichilismo, Morte  
Formato: CD, Album 
Etichetta: Accidia Hc, Shootin' Your Knees Records,
      Porrozine; Here and Now!
Link: 


Formazione: 
   Ciccio (basso) 
   XEnriX (chitarra) 
   Lorenz (batteria) 
   Enri Junior (batteria)*
   Mirco (voce) 

*Stando alle poche informazioni estrapolabili dal Web, Enri Junior dovrebbe aver sostituito Lorenz. 

Tracklist: 
    1. PxDxMx - 1:23
    2. Asociale - 2:06
    3. Freddy - 1:25
    4. Killer seriale - 1:32
    5. Cinico e spietato - 1:22
    6. Apparenza - 1:15
    7. Fight For - 1:28
    8. Partecipazione - 2:25
    9. Thug Boy - 1:14
    10. Oltre per te non c'è niente - 1:39
    11. Expectations (Youth of Today Cover) - 2:21

Citazione: 

"Capirai, mia madre scopa con un cadavere da 30 anni e io lo chiamo babbo" (Thug Boy)

Un po' di confusione nasce dal fatto che il brano intitolato La vita fa schifo poi muori è in realtà contenuto in un album successivo: Split with ENDLESS STRUGGLE (2007). 
Tracklist
   1.La vita fa schifo poi muori - 1:15
   2. FxUxNx - 0:53 
   3. Il punk è morto e tu sei il prossimo - 1:03
   4.Nessuna restrizione - 1:13
   5. Iconoclastic deth - 1:05
   6. Guilty of being white (MINOR THREAT cover) - 1:16  

La vita fa schifo poi muori 

Testo

Non cercare qualcosa in cui credere. non cercare un motivo per vivere. nessun futuro di nessun presente.
non puoi vincere, sei solo un perdente. vite prudenti, morti sicure. scelte obbligate. destino segnato.
tutto questo non ha senso. la vita fa schifo poi muori. niente per niente. niente per nessuno.
tutto si perde. solo una guida: la mia dedizione. senza una verita': nessuna direzione.
tutto per niente. niente per nessuno. life sucks then you die. 

Recensione: 

La vita fa schifo poi muori! Quando uno è come me, un condannato dal tribunale della Natura e del Destino, ha una sola possibilità: sentire in ogni fibra ogni sillaba di questi componimenti punk, come il sigillo del Fallimento Supremo. Il mio nome è stato scritto nel Libro dei Reietti all'Inizio dei Tempi. 
Intorno a me c'è un fossato invalicabile, colmo di veleno ardente, che mi impedisce di sfuggire alla mia condanna.  
Non posso fare altro che maledire la Vita, bramando il ricongiungimento al Grembo del Nulla. 
Il dolore è connaturato alla complessità. I parameci e le amebe, che sono forme di vita elementari, non soffrono: non hanno nemmeno un sistema nervoso centrale.
Il passaggio alla vita pluricellulare è stata una sciagura tremenda. Beati i microrganismi, che non hanno necessità di accoppiarsi! Non interagiscono tra loro come noi vertebrati, non sono costretti a subire strutture incredibilmente complesse come la società. 

lunedì 23 gennaio 2023

Viaggio in Eschaton 

Sono solo in una navicella progettata per resistere a qualsiasi aggressione astrale. Lo scafo è stato plasmato in una lega biometallica di un vivo color carminio. I motivatori e i motori non sono composti da parti distinte e funzionano seguendo principi fisici sconosciuti a qualsiasi civiltà umana. Attraverso un oblò osservo rapito l'orrore esterno. Gli Alberi di Gonostra fioriscono di bruchi. Gemmano nella tenebra, rischiarandola con i loro colori sgargianti. Seguendo funzioni di accrescimento frattale, le larve germogliano voraci espandendosi come cancri dai tronchi. Crescendo divorano le spore che galleggiano nell'etere nero, e producono altre larve dal loro dorso. Si generano strutture simili a mostruose chiome di gorgoni, che arrivano ad essere grandi come galassie. Giunti al limite estremo, questi esseri si spaccano, si scindono spargendo i loro piccolissimi semi per milioni di anni luce, iniziando nuovi cicli di colonizzazione. 

Marco "Antares666" Moretti 
(blog connettivista Cybergoth, 21 ottobre 2006)  

sabato 21 gennaio 2023

Occhi di falena 
  
Il robot ibrido si muove con lentezza esasperante, destando non poco nervosismo nei torvi scienziati giapponesi accalcati nel laboratorio... 
Un sottile velo di ormoni femminei fa all'improvviso palpitare le antenne biologiche dell'organismo cibernetico, connesse tramite fibre ottiche a un microchip che codifica l'impulso sessuale. Il processore si mette in moto... Le membra meccaniche insettoidi si muovono con crescente prontezza, e inizia l'inseguimento della preda. Il Signor Okahata ammicca soddisfatto ai suoi collaboratori. Rabbrividisco. La mia mente si volge ancora una volta agli Abissi di Abyabp, matrice di Pseudovita... 

Marco "Anares666" Moretti 
(blog connettivista Cybergoth, 22 luglio 2006) 

giovedì 19 gennaio 2023

Naufrago 

Lontano da ogni galassia. Nessun fotone filtra attraverso il buio insondabile. In un piccolo vascello io fluttuo in questo vuoto assoluto. Soltanto un misero guscio di noce, un relitto condannato a un fato di eterna solitudine. Molto raramente, diciamo una volta ogni due o tre anni, una singola molecola d'idrogeno urta contro lo scafo, al che il rivelatore emette un suono stridulo e impulsivo che allieta la mia attesa infinita. Dov'è il quasar più vicino? Dov'è l'ormai obliato calore della luce di una stella, fosse anche così distante da colpire a malapena la mia retina atrofica con l'impressione di un vaghissimo contrasto?

Marco "Antares666" Moretti
(blog connettivista Cybergoth, 26 febbraio 2006) 

martedì 17 gennaio 2023

La Caverna delle Scimmie 

È un luogo abominevole in cui ogni speranza in una umana utopia svanisce, scardinata dalla brutale evidenza della vera origine della Vita. L'archeologo incespica, incapace di reggersi in piedi per lo spettacolo raccapricciante che appare alla sua vista non appena illumina quei diabolici recessi con la sua torcia. Un immenso cimitero di primati... Montagne di scimmie morte in vari stadi di decomposizione si innalzano dovunque come macabre stalagmiti. Tutto è mescolato alla rinfusa, dallo scheletro al cadavere di pochi giorni. Le specie rappresentate sono molteplici: scimpanzé, gorilla, babbuini, ma anche varietà sconosciute, che nessun tassonomo ha mai studiato. È un incubo ad occhi aperti. Dalle masse di carne marcescente si levano lezzi infernali e nuvole di mosche, e i reflui colano confluendo in veri e propri ruscelli di putredine scura. Il fetore è tale da impedire l'esplorazione degli antri più interni. Procedendo tra cagnotti e carcasse, lo studioso arriva fino al centro di quel sacrario maledetto. Lì si estende un lago nero. Sulla riva uno scimpanzé si muove seguendo ritmi ipnotici davanti a una colossale locusta di pietra, e dai suoi gesti sembra che sia in adorazione della mostruosa statua. La debole luce proiettata dalla torcia permette di distinguere la sua sagoma come in un teatrino cinese degli orrori. Attende la morte pregando il Demiurgo del Morbo, colpito da una forma di inesplicabile furore mistico... 

Marco "Antares666" Moretti 
(blog connettivista Cybergoth, 30 settembre 2006)

domenica 15 gennaio 2023

Un luogo orribile

Chiamato Nodaaums. Mi ci trovo senza sapere perché, come se vi fossi stato trasportato in una notte illune, rapito attraverso una porta dimensionale. Il cielo sembra fatto di inchiostro. La sola luce si diffonde da alcune fioche lampade al neon, ed è aggredita dalla tenebra. Sono nudo e confuso, su un molo spettrale. A poco a poco i miei occhi si abituano a quell'oscurità, quel tanto che basta per vedere il mare: una distesa di un liquido nero e denso che sembra petrolio. Sono colto da tremende vertigini nell'osservare le onde imponenti e pesanti che agitano la superficie di veleno. Un forte vento si alza, gelido. Sono del tutto indifeso. Percepisco qualcosa di malvagio in quell'improvviso fortunale. Cerco inutilmente un riparo e mi dirigo verso la terraferma. Scorgo le rovine di un edificio cubico fatto di grandi blocchi di marmo. Dal suo interno emana ORRORE. Rotaie arrugginite mi fanno pensare che un tempo potesse essere una stazione. Il vento aumenta ancora e trascina via cumuli di rifiuti. Le mie capacità empatiche mi fanno precipitare nel panico, come se miliardi di vite umane stroncate dal ferro urlassero simultaneamente in me. 

Marco "Antares666" Moretti
(blog connettivista Cybergoth, 25 settembre 2006)

venerdì 13 gennaio 2023

Il lato oscuro della Luna 

Impenetrabile e duro nero punteggiato di stelle, che come piccoli pugnali trafiggono le retine... I tre astronauti procedono con grande cautela in avanscoperta di quel desolato e sconosciuto scenario. Potenti fari fendono la tenebra del mondo morto e senz'atmosfera. All'improvviso vicino al cratere si rivela al campo visivo un dettaglio inaspettato. Gli astronauti compiono grandi balzi, favoriti dalla gravità lunare, ma ben presto si accasciano a terra, soverchiati da un indicibile campo d'orrore... È come se da quelle rocce irradiasse tutto l'abominio dell'universo... Una sensazione di atroce desolazione li divora, li getta nel panico senza che ci sia una spiegazione plausibile... Fattisi coraggio, i tre riescono alla fine a vincere quel soprannaturale senso di oppressione e raggiungono il punto che ha attratto la loro attenzione. Con incredibile stupore scorgono qualcosa di IMPOSSIBILE: i raggi dei loro fari illuminano la spettrale sagoma del relitto di un caccia bombardiere tedesco della II Guerra Mondiale... 

Marco "Antares666" Moretti 
(blog connettivista Cybergoth, 17 dicembre 2005)

mercoledì 11 gennaio 2023

Due scimmie decapitate 

Giacciono sul tavolo operatorio. Lo scienziato getta nell'inceneritore la testa di una e il corpo acefalo dell'altra. Poi immerge le due parti rimaste in una soluzione vitale che impedisce ai tessuti di decomporsi, mantenendoli vivi a livello cellulare, pur essendo ogni loro sinapsi inattiva. Nessun impulso elettrico attraversa le ramificazioni dendritiche. La testa di scimmia e la scimmia acefala prescelte per l'Esperimento sono a detta di tutti morte. Nessuna autorità religiosa osa sostenere il contrario, e un notaio attesta legalmente la cosa con un sigillo di ceralacca. Ecco che dopo un anno lo scienziato ritorna su questo insano progetto, determinato a distruggere una volta per tutte la Teoria Tomistica della Sostanza... così monta la testa mozzata sul busto dell'altro animale, saldando con pazienza ogni singola terminazione nervosa e rigenerando le cicatrici neurali con flussi dosati di nanorobot. Poi inietta il sangue artificiale nelle arterie, nelle vene, e con un elettrostimolatore dà la scocca fatale al cuore... Pochi istanti dopo la scimmia ibrida APRE GLI OCCHI, e il suo sguardo abissale è animato da aliene scintille di ODIO... 

Marco "Antares666" Moretti
(blog connettivista Cybergoth, 15 dicembre 2005) 

lunedì 9 gennaio 2023

CHIOME IN FIAMME 

La Cometa d’Orrore è in massimo avvicinamento. Emana bagliori di morte azzurrognola dal suo cuore che come un secondo sole bianco acceca le genti, facendo impallidire ogni altra luminaria celeste. Le folle sono in fermento, e ognuno ode nel profondo della sua anima un sinistro stridore di dannazione. La coda di quel messaggero di devastazione è triplice e la sua lunghezza occupa metà della volta celeste, seminando veleno. L’aria tremola, una fatamorgana che impedisce di focalizzare bene i dettagli del mondo visibile. Palazzi fatui vibrano in quella densa atmosfera alterata dal mortifero portento cosmico. Il cuore dei coraggiosi e dei temerari diviene all’improvviso vile. Il cuore dei vili scompare, ed essi supplicano di ricongiungersi ai vermi nel terriccio. Tutte le donne incinte abortiscono. Tutti i sacerdoti si suicidano dopo aver urlato la vanità della loro fede, capendo di colpo chi è il vero Signore dell’Universo. Tutti i potenti battono i denti in preda al terrore, e baratterebbero un’eternità di cancro pur di sfuggire al presente. Dzadara viene! Dzadara è adirato! Il Regno del Caos avvolge tutto con i suoi tentacoli, portando la dissoluzione di ogni struttura sociale nel fango della Cosmonemesi. Nulla potrà sottrarsi alla Morte Cometaria, all’estremo strale sidereo! Il chiarore innaturale dissolve le nubi come effimera neve estiva, riducendole a cernecchi sfilacciati in una lettiera di carboni ardenti. Un rombo lontano echeggia nel labirinto e nei cunicoli uditivi delle masse come un urlo arcano, un tremendo clamore che preme su milioni di timpani, simile a un martello assassino su un’incudine dolorante.  Non sono suoni, ma fluttuazioni che si propagano dalla ferita nel tessuto stesso dell’universo, dal Continuum oscenamente lacerato. Fili di flogisto indaco si dipartono da ogni cosa, richiamando esili saette screziate, finché a tutti è chiaro cosa sta accadendo. I capelli della gente cominciano a prendere fuoco! Lingue di un rosso mai visto prima a memoria d’uomo lambiscono ogni testa nello sfrigolio di una frusta neuronica permanente! I peli bruciano incapaci di consumarsi in quell’infernale etere, parassiti di plasma che agiscono su ogni centro del dolore amplificandone la follia fino al parossismo prigoginico. Come vermi incorruttibili su una stufa al calor bianco, le membra delle genti si contorcono in quell’apoteosi di aberrazione, in quella dilatazione del flusso temporale in una fornace sempiterna. Le urla salgono al cielo, salgono fino al cuore della Cometa come fulmini che danzano su un oceano di crani! Mani ritorte e contratte in crampi cercano in tutti i modi di strapparsi la pelle, di liberarsi di quel supplizio, senza riuscire a trovare la presa. Artigli che scavano invano nelle carni, volti contratti in abominevoli maschere orrorifiche. Fiori incandescenti si muovono al ritmo di tempeste di raggi X durissimi, corpuscoli trascinati nell’Orizzonte degli Eventi di un buco nero che divora miliardi di galassie moribonde. Si possono distinguere tutte le sfumature di un caleidoscopio cromatico alieno in un’orgia sinestetica di disperazione che filtra in ogni singolo quanto di materia. Poltiglia quarkionica vibrante nello stato di massima entropia. Gli esseri umani sono nudi, tuffati nelle profondità solari senza poter morire! Cosa resterà quando il Principe della Cometa sarà passato? Una distesa di cenere inerte? Il brodo primordiale scomposto nei suoi costituenti prebiotici? Un mare senza confini di basalto fuso? Oppure gli stessi elementi senza vita rimarranno intrappolati per sempre in quell’atrocità escatologica, in quella metànoia satanica, in quello straziante Cantico dell’Assurdo? 

Sulla cima dell’arido e pietroso monte Aramonth, l’Eremita osserva la Consumazione dei Secoli, lo scatenarsi delle Forze di Maspigand, distinguendo ogni dettaglio del mondo come se fosse fornito di una vista telescopica. Lui che è stato rifiutato dalla società degli umani, ora gode di un privilegio inatteso, ora gongola nello spettacolo capace di dare senso a un’intera esistenza di privazioni e di umiliazione. Avvolto da un’aureola di fuoco, l’Uomo di Dio si lascia trasportare da un’ebbrezza infinita che trasforma il dolore della combustione in gioia selvaggia. Ogni istante della sua gioventù nella Città dell’Edonismo gli ritorna alla memoria, e sente i risolini di scherno delle giovani donne copulanti. Sente l’egoista felicità delle coppie che ostentavano le loro effusioni nei bistrot e sulle camminate lungo i navigli adorni di fiori variopinti e di afrodisiache fragranze. Percepisce nella sua empatia espansa ogni attimo del piacere di quei petali e di quei pistilli in umido congiungimento, mentre a lui tutto è stato sempre negato. Portatore di un’antica lebbra, erede di una cultura perseguitata, non gli era rimasta altra alternativa che cercare rifugio nelle caverne per sfuggire all’eccessivo dolore. Ora sa finalmente di aver seguito la via giusta, quella che così a lungo gli era parsa soltanto un percorso di dannazione su accidentati dirupi. I suoi piedi nudi si erano tante volte lacerati su quegli spuntoni rocciosi del Deserto senz’Acqua! Ora tocca all’Acqua bruciare! Quelle puttane, quei corrotti che le insozzano, adesso si consumano insieme nel tormento! Invidioso, così lo hanno chiamato innumerevoli volte mentre lo vedevano vagare avvolto in abiti laceri. Inetto, perdente, questo gli dicevano, scientemente crudeli. Lo definivano uno sconfitto nella lotta della biologia, nell’agone spermatico per propagare questa corrotta prigionia nel lurido carapace carnale. Così è sempre stato definito da uomini di affari e politici. Quei boia non facevano questo in quanto spinti da profonde convinzioni filosofiche, ma soltanto perché pareva loro di sentirsi vivi, soltanto avendo qualcuno da disprezzare e da tagliuzzare con oscuro sarcasmo. Mostravano denti e contraevano i diaframmi, ratti glabri e immondi che si sollazzano nella fogna della vita gaudente. Così l’Eremita intona la sua canzone della rivincita contro il genoma brulicante: “Finalmente la loro base è sradicata, il loro seme cancellato! La loro arroganza è un guscio vuoto sotto il calcagno del Giusto! Dzadara avvolge i miei antichi aguzzini nel suo abbraccio crematorio! Questo istante non è solo il più felice della mia intera esistenza terrena, ma di milioni e milioni di vite passate migrando da un involucro corporale all’altro, umano o animale! Questo è il punto terminale della mia Caduta dai Cieli! Questo è il Giorno del Ritorno! Nessuno potrà più farmi pentire di esistere sfoggiando le sue immonde vesti di muscoli, di ossa e di sangue”. Quasi in risposta alle sue turbolente correnti dell’anima, il Buco nel Cielo si apre. Ha l’aspetto di un uomo di ferro, talmente nero che gli stessi fotoni vi affondano senza speranza di poterne uscire. Sembra calare su ogni cosa, anche se i contorni nitidissimi sono immobili. Gelido, inumano, duro nel suo manto metallico di nero stellare, è l’uscio ipergeometrico che dà su un piano di esistenza di una vastità atroce e non euclidea. Quella sfida alla luce è la sua meta, il nero astro che spezzerà ogni suo limite, ogni suo vincolo termodinamico. Fiducioso, l’anacoreta esiliato vi ascende fiammeggiante e in esaltazione, lasciandosi ogni cosa alle spalle senza rimorsi né rimpianti. Anche il grido delle città dannate gli è giunto a noia, perché ha cose più importanti da fare. Sotto la sua ombra fluttuante le chiome sono torce inesauribili e i grattacieli miraggi, ma lui non se ne cura affatto, perché quello è il Momento Perfetto: dopo aver vissuto il respiro degli Eoni sta per tornare a casa. 

Marco "Antares666" Moretti