domenica 13 aprile 2014

 
THE ASPHYX (1973)

Alias:
Spirit of the Dead
The Horror of Death (USA)


Regia di
Peter Newbrook


Scritto da (in ordine alfabetico) 
Christina Beers   story
Laurence Beers   story
Brian Comport   


Cast (in ordine dei titoli) verified as complete
 Robert Stephens ....  Sir Hugo Cunningham
 Robert Powell ....  Giles Cunningham
 Jane Lapotaire ....  Christina Cunningham
 Alex Scott ....  Sir Edward Barrett
 Ralph Arliss ....  Clive Cunningham
 Fiona Walker ....  Anna Wheatley
 Terry Scully ....  Pauper
 John Lawrence ....  Mason
 David Grey ....  Vicar
 Tony Caunter ....  Warden
 Paul Bacon ....  1st Member 

 
Prodotto da
John Brittany ....  producer 
Maxine Julius ....  associate producer 
 
Musiche originali di
Bill McGuffie   
 
Fotografia di
Freddie Young   
 
Montaggio di
Maxine Julius   
 
Scenografie di
John Stoll   
 
Arredatore
Arthur Taksen   
 
Costumi di
Evelyn Gibbs   
 
Trucco
Jimmy Evans ....  makeup artist 
Stephanie Kaye ....  hair stylist 
 
Direttore di produzione
Ted Sturgis ....  production manager 
 
Aiuto regista
Roger Simons ....  assistant director 
 
Sonoro
Peter Bond ....  sound editor 
John Cox ....  sound supervisor 
Bob Jones ....  sound re-recordist 
Ken Ritchie ....  sound recordist 
 
Effetti speciali
Ted Samuels ....  special effects 
 
Camera and Electrical Department
Chris Holden ....  camera operator 
Mike Roberts ....  focus puller (uncredited) 
 
Altro personale
Ron Bareham ....  production accountant 
Phyllis Crocker ....  continuity 

 




TRAMA:
Hugo è un brillante scienziato vittoriano, amato e rispettato dalla
famiglia e dagli amici, ammirato dai colleghi. Presto però le sue ricerche sulla morte lo ossessionano. Assieme al suo assistente scatta fotografie ai moribondi, e nota che un'apparizione simile a una macchia nera sfocata rimane sempre impressa. Egli si domanda che cosa possa essere. All'inizio, influenzato dal clima positivista, crede che sia l'anima che si distacca dal corpo... Un fine settimana porta la famiglia a una scampagnata e sperimenta una macchina di sua invenzione che gli permette di filmare. La festa finisce in un disastro: il figlio dello scienziato batte la testa contro un ramo mentra va in barca, cade nel fiume e affoga. Quando guarda il filmato, Hugo si rende conto che una spettrale macchia nera vola verso il figlio prima dell'incidente, svanendo nel suo corpo. La scoperta prende corpo: ognuno ha un proprio Spirito della Morte, che egli chiama Asphyx. Quando qualcuno sta per morire, l'Asphyx viene a reclamare la vittima e si nutre del suo essere. A questo punto Hugo si chiede se è possibile raggiungere l'immortalità catturando questo spirito immondo e impedendogli ogni via di fuga. È l'inizio di un incubo, che lo porterà alla peggiore di tutte le condanne: vivere in eterno l'esistenza degradata di un divoratore di cadaveri... 

RECENSIONE: 
Un film che non si può dimenticare. Il suo grande merito è quello di presentare Thanatos come un'essenza funesta che non è pura e semplice mancanza di vita. Ogni Asphyx è un essere ben definito, un demone che esiste al solo scopo di ghermire l'essenza della sua preda. Nell'impianto narrativo, appare evidente che la comparsa di un essere vivente nel teatro dell'Universo - sia egli uno scienziato o un criceto - porta alla contemporanea creazione di un principio letale condensato che costituisce la sua Nemesi. Tutto ciò è sublime, perché si pone in rotta di collisione con le religioni e con le filosofie che prevalgono tra le genti. Atroce è lo strazio del protagonista quando si accorge che l'ombra nera fotografata vicino al figlio prossimo alla morte è qualcosa che converge su di lui, che non è l'anima che lascia il corpo. Tutte le costruzioni mentali e culturali che danno un'idea positiva della condizione mortale umana sono così annientate. Più in generale, si afferma l'esistenza di un'oscurissimo cosmo di orrore assoluto, di una spaventosa vastità, al cui confronto il nostro mondo non è altro che un gioco di luci illusorie. 

Mors Ontologica

Se le cose stessero come affermava Epicuro, non ci sarebbe alcun terrore della Morte. Infatti, secondo i suoi argomenti, quando la Morte arriva, noi non esistiamo più, mentre quando ci siamo noi, non c'è la Morte. Cos'è quindi il terrore in questione? Possiamo senz'altro dire che sia come il terrore di un mostruoso predatore che giunge per dilaniarci, dandoci molto dolore. In realtà è presente la consapevolezza che la Morte non è che l'inizio di un processo di degradazione dell'Essere, come se di noi sopravvivesse la traccia di un'ombra dannata e incapace di estinguersi.  Una condizione di tenebra assoluta, al cui confronto persino l'Inferno dantesco sarebbe considerato paradisiaco. 

Etimologia di Asphyx 

Nel film si fa riferimento agli Asphyx come a creature della mitologia greca e in un punto viene mostrato un vaso antico che li rappresenta. Si tratta di una'ispirata creazione degli sceneggiatori, su questo non c'è alcun dubbio. La parola Asphyx deriva dal greco antico. Il suo inventore vuol comunicare il concetto di "cessazione della vita". Questa è la famiglia di vocaboli ellenici che sono alla base della sua formazione:  

ἀσφυξία "cessazione del polso"
ἀσφυγμία "mancanza del polso"
ἀσφυκτέω "essere senza pulsazione"
ἄσφυκτος "senza pulsazione, senza vita"


In ultima analisi si tratta di parole ottenute tramite il ben noto prefisso negativo a partire dal seguente verbo di origine ignota:

σφύζω "palpitare, battere violentemente" (dorico σφύσδω


Noi usiamo il termine asfissia col senso di "cessazione del respiro", ma si tratta di un equivoco moderno. Nel XVIII secolo, quando asphyxia cominciava ad essere attestato nel latino medico, esisteva l'idea di simultaneità assoluta tra cessazione del polso e cessazione del respiro, dimostratasi poi errata: il polso continua per un breve tempo una volta venuta meno la respirazione. 

Eredità musicale 

Dal capolavoro di Peter Newbrook hanno tratto il nome gli Asphyx, un gruppo musicale death doom metal olandese che canta la morte, la dannazione, l'incubo e l'occulto. La fondazione degli Asphyx, ad opera di Bob Bagchus e di Tony Brookhuis, risale al lontano 1987. Nel corso degli anni numerosi componenti sono cambiati, ma intatta resta la carica distruttiva e anticosmica della musica del gruppo. Il terzo album in studio, risalente al 1994, si intitola proprio Asphyx. Per far capire quanto profondo sia il legame col film omonimo, riportiamo i titoli dei brani dell'album in questione: 

1) Prelude of the Unhonoured Funeral
2) Depths of Eternity
3) Emperors of Salvation
4) 'Til Death Do Us Apart
5) Initiation into the Ossuary
6) Incarcerated Chimaeras
7) Abomination Echoes
8) Back into Eternity
9) Valleys in Oblivion
10) Thoughts of an Atheist

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