mercoledì 14 maggio 2014

LA SCUOLA DI RETORICA NORRENA A BAYEUX NEL X SECOLO

Un troviero normanno del XII secolo, Benoît de Saint-Maure, compose una versione in rima della Cronaca dei Duchi di Normandia, in lingua d'oïl. In quest'opera si può leggere un passo oltremodo interessante, che ci tramanda come Guglielmo Lungaspada (in norreno Viljálmr Langaspjót) facesse affidare suo figlio Riccardo al Conte Botho di Bayeux, affinché imparasse il norreno.

Se a Roem le faz garder
Et norir, gaires longement 
Il ne saura parlier neient
Daneis, kar nul ne l'i parole. 
Si voil qu'il seit à tele escole
Où l'en le sache endoctriner
Que as Daneis sache parler.
Ci ne sevent riens for romanz,
Mes a Baiues en a tanz
Qui ne sevent si Daneis non,
Et pur ço, sire quens Boton,
Voil que vos l'aiez ensemble od vos
De lui enseigner corius,
Garde e maistre seiez de lui. 

 
Se a Rouen lo faccio accudire
e nutrire, egli a lungo
non saprà parlare il Danese,
perché lì nessuno lo parla.
Voglio che sia educato alla scuola
dove lo sappiano indottrinare
affinché sappia parlare ai Danesi.
Qui non conoscono altro che il Romanzo,
ma a Baieux ci sono tanti
che conoscono soltanto il Danese,
e per questo, Sire Botho,
voglio che lo prendiate con voi,
per insegnargli con cura,
che siate suo tutore e maestro. 

Mi pare una notevole testimonianza di come i Duchi di Normandia
(in norreno Rúðujarlar) nel X secolo sentissero il legame con la loro terra d'origine come qualcosa di sacro, ma anche di come avessero grandi difficoltà a salvaguardare la lingua avita. Rouen (in norreno Rúða o Rúðuborg) era il centro del potere, dove i rampolli crescevano con le loro madri in un contesto di lingua romanza. Per contro, Bayeux era il cuore pulsante della tradizione scandinava, la scuola a cui venivano mandati i nobili di Rouen per il loro apprendistato. È ben possibile che la scuola del Conte Botho non insegnasse semplicemente a parlare un norreno essenziale, ma che istruisse nella retorica e nella poesia, trasmettendo un vocabolario ricchissimo e una raffinata eloquenza. In ogni caso, tutto questo è servito a ben poco, perché a decidere il futuro della Normandia non sono stati né il Conte Botho né i Duchi, ma le donne. Se gli uomini di Rollone avessero portato con sé molte donne dalla Danimarca e dalla Norvegia, anziché prendere con la forza quelle del luogo, la lingua norrena nella Francia Settentrionale sarebbe stata parlata per molti secoli e forse si sarebbe addirittura espansa. In numerosi casi la libidine e la scarsa lungimiranza di pochi capi hanno avuto conseguenze rovinose quanto durature sulle genti. Purtroppo le nostre conoscenze sono lacunose: non sappiamo se il Conte Botho ebbe eredi che portarono avanti la sua opera meritoria. Non sappiamo nemmeno chi fu l'ultimo Duca di Normandia a frequentare la scuola di Bayeux, né quando questa chiuse i battenti.

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