domenica 14 giugno 2015


SHOGUN MAYEDA

Titolo originale: Shogun Mayeda
aka: Shogun Warrior; Journey of Honor 
Lingua originale: giapponese e inglese
Paese di produzione: Giappone, Stati Uniti
  d'America
Anno: 1991
Durata: 107 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35 : 1
Genere: azione, avventura, drammatico
Regia: Gordon Hessler
Soggetto: Shô Kosugi, Nelson Gidding
Sceneggiatura: Nelson Gidding
Produttore: Ken Fujiyama, Benni Korzen,
  Shô Kosugi
Casa di produzione: Mayeda Productions, Sanyo
  Finance, Sho Kosugi Corporation, Sho Productions
Fotografia:
John J. Connor
Montaggio: Bill Butler
Musiche: John Scott
Scenografi: Vlastimir Gavrik
Interpreti e personaggi:
  Shô Kosugi: Daigoro Mayeda
  David Essex: Don Pedro
  Kane Kosugi: Yorimune
  Christopher Lee: King Philip
  Norman Lloyd: padre Vasco
  Ronald Pickup: capitano Crawford
  John Rhys-Davies: El Zaidan
  Polly Walker: Cecilia
  Dylan Kussman: Smitty
  Miwa Takada: Yadogimi
  Nijiko Kiyokawa: Counselor
  Toshirô Mifune: Lord Ieyasu
  Yuki Sugimura: Chiyo Mayeda
  Ken Sekiguchi: Ishikawa
  Naoto Shigemizu: Nakamura 

Trama (tradotta da IMDb):

Il Giappone del XVII secolo è diviso tra due forze: L'Esercito Orientale guidato da Tokugawa Ieyasu e l'Esercito Occidentale che lotta per il clan Toyotomi. Pur avendo vinto una recente battaglia, le cose vanno male all'Esercito Orientale. L'esercito di Toyotomi ha forniture di armi da fuoco, che possono rivesciare le sorti della guerra. Tokugawa Ieyasu manda il suo fidato samurai Mayeda e suo figlio Yorimune in Spagna per comperare 5000 moschetti. E' tuttavia un viaggio pericoloso, e ci sono molti che complottano contro di loro. Quando arrivano iin Spagna, nulla va come si aspettavano.  

Recensione:

Visto nella versione con i dialoghi in giapponese e in spagnolo. Film bello e piacevole, nonostante qualche riserva. Non poche scene mi appaiano un po' troppo rocambolesche e inverosimili. I poteri dei Samurai, come spesso accade, travalicano i confini con il soprannaturale. Dubito in ogni caso che far scaturire fiamme dalla lama di una spada nella Spagna dell'Inquisizione fosse uno sport molto salutare. Segnalo l'interpretazione di Toshiro Mifune nella parte di Tokugawa Ieyasu e di Christopher Lee nella parte del Re Filippo di Spagna - pur non essendo questi eccellenti attori centrali nel film. Notevole la scena di coprofagia, in cui il rampollo Yorimune, prigioniero in Marocco, è spinto dalla fame a mangiare del cibo contaminato dallo sterco e dall'orina di un asino. Eccessiva la dimestichezza con l'acqua di una dama spagnola dalle chiome bionde, concupita da Mayeda. Notevole il valore attribuito dal Sultano del Marocco alla parola data: penso che d'ora in poi non crederò a quanto promesso da un maomettano se non gli vedo una copia del Corano in mano. Che dire poi dell'arrogante Don Pedro? Insopportabile fin dalla sua comparsa, il nobile spagnolo finirà tagliato in due dalla katana del valoroso Mayeda o, come direbbe Dante, aperto dal mento in fin dove si trulla. Il voltagabbana Padre Vasco, che passa con disinvoltura dall'abito nero dei Gesuiti a quello bruno dei Francescani, è un personaggio tipico di un'epoca in cui i più virtuosi ecclesiastici erano assassini. La convulsa storia di quello che fu chiamato con qualche ragione il Secolo Cristiano del Giappone non è un soggetto facile, ma a volte si ha l'impressione che le cose siano state semplificate in modo eccessivo. Il finale mi sembra troppo precipitoso, non si assiste nemmeno al ritorno del samurai Mayeda e del figlio di Ieyasu in Giappone.

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