domenica 6 novembre 2022

ETIMOLOGIA DI MILONGA

La parola milonga fa parte del lessico del tango. Ricordo che L., un'affascinante tanguera dalle chiome corvine, ai tempi di Splinder amava farsi chiamare Dark Lady della Milonga. Era una delle pupe che mi ispiravano in modo particolare. Milonga. Già all'epoca mi interrogai sulle origini di quel bizzarro vocabolo. Sono passati molti anni e mi sto avviando al declino, ma la passione per i miei studi sui misteri delle lingue non mi abbandona mai. Sono deciso a far luce su questo mistero. Per fortuna non è un caso troppo difficile ed è mia intenzione approfondirlo.    

Partiamo dai dati relativi alla lingua spagnola dell'Argentina:  

milonga 
forma plurale: milongas 
significato: 
 1) una forma di musica originaria dell'Argentina, Uruguay e Brasile meridionale 
 2) un ballo che accompagna questa musica 
 3) una sala da ballo in Argentina, che ha preceduto il tango nei primi anni del XX secolo 
 4) chiacchierio (*)

(*) Questo significato è considerato come "popolare".

termini derivati:
milonguero (per i non ispanofoni, gu- suona come la g- di gatto

La stessa voce milonga (plurale milongas) si ritrova in portoghese, con i significati 1), 2) e 3) della corrispondente voce spagnola; manca invece il significato 4) "chiacchierio". Il derivato è milongueiro


Molti si contenteranno di dire che è una parola spagnola e che tutto finisce lì, ma dovrebbe essere a tutti evidente che non è germogliata nella penisola iberica! Infatti è di origine africana, come molte parole che comprendono i gruppi consonantici -ng--mb-

Si può facilmente comprendere che il significato più antico è proprio "chiacchierio". 

La Wikipedia in inglese, più approfondita della versione in italiano, riporta quanto segue (i grassetti sono miei):
 
Borrowed from Spanish milonga, in turn from Brazilian Portuguese milonga (“chant”). Theories connect the word to the nineteenth century slave trade between South America and Africa. The ultimate source is unknown, but may relate to Kimbundu mulonga (“word”), or Kongo nlonga or Punu mulonga (“line, row”) in reference to dancers.  

Traduzione: 

Preso a prestito dallo spagnolo milonga, a sua volta dal portoghese brasiliano milonga "canto". Alcune teorie connettono la parola al commercio degli schiavi del diciannovesimo secolo tra il Sudamerica e l'Africa. La fonte ultima è sconosciuta, ma può essere connessa al Kimbundu mulonga "parola", al Kongo nlonga o al Punu mulonga "linea, riga", con riferimento ai danzatori. 

Il Kimbundu è una lingua Bantu parlata in Angola nelle regioni di Luanda, Bengo e Malanje dalle popolazioni Mbundu. Attualmente ha circa 2 milioni di locutori. Il popolo Mbundu si divide in 11 sottogruppi, ciascuno con il proprio dialetto: Ngola, Dembo, Jinga, Bondo, Bângala, Songo, Ibaco, Luanda, Kibala, Libolo e Kissama. La deportazione di schiavi di tali regioni ha fatto sì che la lingua Kimbundu si radicasse in Brasile, dando origine a prestiti lessicali nel portoghese locale (uno dei più noti è samba). A seguito di una ricerca sull'argomento, ho potuto appurare che la parola mulonga, di cui milonga è la forma plurale, non ha semplicemente il significato di "parola" (come parte del discorso, etc.). Indica nello specifico una parola dotata di potere o di forza magica. Le traduzioni possibili sono, a seconda del contesto di utilizzo, molto varie, includendo "argomento", "ragioni", "causa legale", "processo", "maledizione", "calunnia", "offesa", "voce, pettegolezzo" e persino "colpa". Può anche tradursi con "parola magica", "incantesimo". In inglese, più che con "word", si dovrebbe glossare mulonga con "spell", "course". 
Esisteva un autentico terrore superstizioso della mulonga, che potevano legare le persone e privarle di qualsiasi barlume di volontà, riducendole in pratica a zombie.  
Ecco quanto riporta nel suo rapporto Fernão de Sousa, Capitano Generale del Regno di Angola dal 1624 al 1630 (i grassetti sono miei): 

[Njinga] prese a temporeggiare con messaggi che lei mi mandò, e i suoi macunzes, sulla loro via del ritorno, in questa città come nelle terre dei sobas lungo cui essi passarono, persuasero i nostri schiavi e i nostri soldati neri, che essi chiamano quimbares, che sarebbero dovuti andare da lei, e che lei avrebbe dato loro terra da lavorare e per viverci perché era meglio per loro essere signori nativi che nostri schiavi; e con questi messaggi, che essi chiamano milongas, lei ha una tale influenza su di loro che interi senzalas [villaggi] accorrono a lei.

E ancora: 

"Vestirsi" è una moda che è stata introdotta per chiedere ai sobas per pezzi [schiavi] nel seguente modo: i governatori mandavano un macunze, che è un ambasciatore, con una quantità di abiti di seta, empondas [abiti] e farregoulos, che è il vestito dei negri, e questo macunze diceva ad ogni soba che egli era il macunze del governatore e che egli veniva a cercare il loanda [tributo], e siccome i macunzes erano sempre persone ben istruite per questo affare, essi spogliavano ciascun soba del meglio che potevano, obbligandoli con pratiche che chiamavano milongas per dare al governatore, al macunze, all'interprete e ai loro compagni, il [numero di] schiavi che non potevano [realmente permettersi] di dare.

Come si può ben vedere, il termine Kimbundu mulonga può benissimo essere tradotto con "ricatto", "estorsione", "convincimento magico", "pressione", "minaccia". Se volessimo tradurre in Kimbundu concetti mafiosi come "pizzo", "omertà", "proposta che non si può rifiutare", "racket" e simili, dovremmo usare la parola proprio la parola mulonga

Il Punu è una lingua Bantu parlata nella Repubblica del Gabon e nella Repubblica del Congo; nel 2007 aveva 166.000 locutori. In Punu esiste la parola mulonga, che significa "linea, riga". Come conciliare questo significato con quello che ha in Kimbundu? Potrebbero essere parole di etimologia differente, simili soltanto per omofonia fortuita. Tuttavia non lo credo. Non si tratta di un riferimento ai danzatori messi in fila, bensì alla parola di comando che mette gli uomini in riga. 

Il Kikongo è una lingua Bantu parlata dalle popolazioni Bakongo che vivono in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Congo, Angola e Gabon. Nel 2021 contava 6 milioni di locutori.  
Questi sono alcuni dati della lingua Kikongo, che penso siano di grande interesse: 
longa "avvisare" 
    (glossa portoghese: advertir) 
longa, longela "consigliare"
    (glossa portoghese: aconselhar) 
longa, longoka "addestrare, insegnare"
    (glossa portoghese: adestrar) 
longa "castigare" 
    (glossa portoghese: castigar) 
lóngakana "incline all'istruzione"
    (glossa inglese: prone to instruction) 
longi "avvertimento" 
    (glossa portoghese: advertência) 
n'longa "coda (di persone)", "fila" 
    (glossa portoghese: bicha, fila) 
muna n'longa "carriera"
   (glossa portoghese: carreira) 
tinin'longa "paragrafo" 
   (glossa portoghese: alínea) 
n'longi "insegnante", "predicatore"
    (glossa inglese: teacher, preacher;
     glossa portoghese: adestrador)
n'longoki "accolito"
    (glossa portoghese: acólito) 
nwika n'longo, vana n'longo "amministrare" 
    (glossa portoghese: administrar) 

Penso che tutto ciò sia sufficiente a dimostrare che ho ragione a supporre che la parola Kimbundu mulonga, la parola Punu mulonga e la parola Kikongo n'longa derivino da una protoforma comune.

Il Lingala è una lingua Bantu parlata nel nordest della Repubblica Democratica del Congo e nel nord della Repubblica del Congo. Nel 2021 aveva circa 20 milioni di locutori. In Lingala esiste la parola malongá "corretto, esatto". Ecco il bandolo della matassa!  
Possiamo così tracciare la catena degli antichi slittamenti semantici: 

corretto, esatto => 
cosa corretta, cosa esatta => 
   parola corretta => insegnamento, consiglio, avvertimento,
      etc.  
   parola corretta => parola magica, etc.   
   correggere => mettere in riga => riga, fila

Riporto una curiosità sull'opera di Robert E. Howard (1906 - 1936). Lo stregone amico del puritano Solomon Kane si chiama N'longa e si può comprendere che il suo nome non è stato inventato dal nulla, visto che ha un significato pertinente al personaggio. Egli è "Colui che Insegna". Si dovrebbe smettere di assorbire passivamente i libri senza mai domandarsi quale sia l'origine dei nomi! 

Sviluppi nel Nuovo Mondo: 

Importato in Brasile e in Argentina, il vocabolo Kimbundu ha avuto un indebolimento semantico: la forma plurale milonga è passata a significare "parole (comuni)", quindi "chiacchierio". 

Una pseudo-etimologia fuorviante: 

Addirittura il prestigioso Vocabolario Treccani attribuisce l'origine della parola milonga a una lingua indigena del Brasile, senza specificare quale sarebbe (!). Riporta soltanto questo: 

[da una voce indigena del Brasile nord-orient.] 


Non ci volevo credere, eppure è così. La superficialità in un contenuto tanto folle in una fonte autorevole mi fa restare di ghiaccio, come le scorregge del Boccaccio. 

Conclusioni: 

Questo è un raro caso in cui si riesce a risolvere un problema etimologico. 

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