La parola dingo proviene dalla lingua Dharruk (Dharuk, Dharug), propria degli aborigeni dell'area di Sidney, in cui din-gu indica l'animale addomesticato. Nella stessa lingua la femmina del canide fulvo è chiamata tin-gu, mentre l'animale selvatico è chiamato warrigal.
In Australia sono documentate centinaia di lingue aborigene, che usano nomi molto diversi per indicare l'animale. In centinaia di siti Web sono riportate diverse denominazioni senza ulteriori considerazioni. In genere la procedura usata è quella del copia-incolla acritico da fonti precedenti. Ne forniamo un elenco:
joogoong
mirigung
noggum
boolomo
papa-inura
wantibirri
maliki
kal
dwer-da
kurpany
Se ne trovano anche alcuni altri, soltanto in un numero minore di siti o documenti:
repeti
palangamwari
kua
aringka
Alcune denominazioni sono semplici varianti di quelle viste sopra, o in ogni caso forme con esse chiaramente imparentate:
keli (vedi kal)
durda (vedi dwer-da)
boololomo (vedi boolomo)
warang (vedi warrigal)
Questo è un tipico esempio di documento, i cui autori riportano 17 nomi del dingo, cavandosela con la citazione sintetica del lavoro di un antropologo (Corbett, 2004):
Il guaio, ben dannoso, è che in nessuna pagina ritornata da Google è spiegato da che lingua proviene ciascuna di queste parole! Un vero flagello del Web: la trasmigrazione di pacchetti di informazione da un sito a un altro senza nessuna critica e senza nessun approfondimento. Né va meglio coi libri cartacei. Il vocabolario Zingarelli riporta la seguente nota etimologica: "dal n. australiano dell'animale (jūnghō, jūgūng, ...)". Si capisce al volo che le forme citate sono trascrizioni fonetiche di joogoong, ma sull'esatta attribuzione regna il silenzio. Si deve trattare di una lingua imparentata con il Dharruk, ma ben distinta, diciamo un po' come il tedesco è distinto dal francese. Lo stesso segmento dello Zingarelli è stato tradotto e riportato dall'Enciclopedia Croata online (http://www.enciklopedija.hr/). A causa della superficialità degli etimologi, pochi nomi australiani del dingo per possono essere identificati. La ricerca si è presentata molto più difficile di quanto apparisse a prima vista. Evidentemente le lingue aborigene australiane non sono ritenute molto interessanti dalla massima parte degli studiosi dagli stessi internauti.
Per trovare qualche informazione in più, occorre fare ricerche estenutanti. Data la natura erratica del Web, si raccolgono informazioni minime sparse in antri reconditi. Il difficile è integrare questi dati sparsi e trarne qualche conclusione utile.
Sono riuscito a identificare aringka, dato che ho trovato la forma arengke, assai simile e attribuita alla lingua degli Arrernte (Aranda, di ceppo Pama-Nyungan).
A volte ci si imbatte in notizie davvero curiose. In Mbabaram, il termine dog indica il dingo semidomestico ed è stata usato anche per indicare il cane introdotto dai coloni: uno slittamento semantico di questo genere è comune. La parola non ha nulla a che vedere con l'inglese dog, si tratta di una semplice omofonia. Anche se numerosi internauti incompetenti reputano la parola un prestito coloniale, mi pare chiarissimo che lo Mbabaram dog deriva dalla stessa protoforma comune da cui si è avuto il Dharruk din-gu, che si potrebbe ricostruire come *ndiŋgwuŋg. Da questa protoforma derivano anche noggum e joogoong.
Si può andare avanti a lungo. Le genti di Yarralin, nel Territorio del Nord, chiamano i dingo semidomestici walaku, mentre quelli selvatici sono detti ngurakin. Quest'ultima denominazione ricorre, con alcune varianti minime, in numerose altre lingue: potrebbe essere un antico prestito che si è sparso per motivi culturali.
Nella lingua Yanyuwa (Ngarna) il dingo è chiamato wardali, ma in occasioni cerimoniali riceve il nome yarrarriwira. Il termine rituale evidenzia l'importanza delle invenzioni lessicali in contesti religiosi.
Nella mia ricerca, mi sono imbattuto in un sito australiano che mi ha permesso di ottenere una grande mole di informazioni. Questo è il suo url:
Diamo un elenco di forme estratte dal database per ciascuna delle lingue trattate (con "dingo" si intende l'animale selvatico, con "cane" quello semidomestico, oltre al cane europeo):
Alyawarr
dingo: arengk artnwer
cane: anetyerlp-ayerr, arengk, arengk akwerrk, arengk apmer-areny, arengk artnwer, iltyepenh
Bilinarra
dingo: ngurragin
cane: guru, wangani, warlagu
Burarra
dingo: -muworduk, an-mugarla, an-gugurkuja, an-muworduk, an-mugat
cane: gulukula, wartunga
Djinang
dingo: murnibi
cane: guyiligirningi
Golpa
dingo: -
cane: watu
Gurindji
dingo: marrany, ngurrakin, punpulu
cane: kunyarru, kuru, punpulu, wangani, warlaku
Iwaidja
dingo: nurrkakany
cane: naki
Maung
dingo: jalaj
cane: luluj
Tiwi
dingo: tayama, tayamini (pl. tayampi)
cane: kitarringani (pl. kitarringawi), wankini (pl. wankuwi), arripwatini, pulangumwani (pl. pulangumwawi), pamilampunyini (pl. pamilampunyuwi)
Walmajarri
dingo: marrany
cane: kunyarr
Warlpiri
dingo: kuna-palya, waltaki, warnapari, wingki-warnu (wirnki-warnu)
cane: jarntu, kuna-palya, liyi, maliki, punpulu, wirnki-warnu, wujuju, wungu-warnu
Wik Mungkan
dingo: ngekanam, ku'ngekanam, thoonth-ngekanam
cane: iwal, ku', thoonth
Altre voci identificate tramite ricerche nel Web, ad esempio tramite l'opera di Dixon e Blake, Handbook of Australian Languages.
Yugambeh (lingua Pama-Nyungan parlata nel Queensland)
dingo: urugin
cane: noggum
Jaran (lingua parlata dai Potaruwutji)
dingo: kal
cane: -
Nyawaygi
dingo: gawayal
cane: ŋarbu, gawayal
Uradhi
dingo: akwanumu, arkaymu
cane: utaγa
Yukulta
dingo: tyiriya
cane: ŋawuwa
Djapu (Yolngu)
dingo: wärraŋ
cane: wiŋgan
Dharawal, Tharawal, etc. (evidentemente imparentata col
Dharruk)
dingo: warigal, warrigal
dingo, cane: mirigung, mirigang, mirrigang, mirragang, merri, miriga, mirreega
Gundunggura
dingo: miri, mirigan, mirreegang
Gummbaynggir
dingo: marlamgarlu
Wagiman
dingo: ngarrwan, ngarrulan
cane: lamarra
Anangu
dingo: kurpany, papa inura
cane: papa
Nota: sembra che kurpany fosse il nome di una bestia diabolica di forma canina, non tanto del dingo.
Si vede che non poche denominazioni sono state finalmente identificate. Altre purtroppo mancano ancora all'appello, ci vorrebbe un po' di tempo per avere un quadro completo. Dall'analisi di questa gran mole di dati scaturisce una seria critica alla ricostruzione di una lingua proto-Pama-Nyungan o addirittura proto-australiana. Non esiste una protoforma comune per indicare un animale non autoctono, introdotto dal sud est asiatico. Si sa per certo che l'Australia non era così isolata come sembrava, e che ci sono stati apporti genetici di popolazioni venute dall'India circa 3.500-4.000 anni fa. Secondo la vulgata corrente, questa migrazione è collegata alla diffusione delle lingue Pama-Nyungan, oltre che all'affermarsi dell'istituzione della famiglia allargata, che ha sostituito la più antica endogamia. In ogni caso è evidente che sono stati questi movimenti demici a importare il dingo nel continente. La parziale domesticazione di questo canide - che non è mai giunta alla selezione di razze - avrebbe dovuto causare l'introduzione di una protoforma comune, rappresentando una straordinaria innovazione culturale. Invece nulla: ovunque regna un incredibile marasma. La spiegazione più semplice è connessa al prevalere di fattori religiosi e tabuistici, oltre che a imponenti fenomeni di prestito intertribale. Non mi convince l'ipotesi dell'attribuzione al nuovo animale di nomi di animali selvatici già noti (e ben poco somiglianti). Del resto, è chiaro che il dingo è stato introdotto come animale semidomestico fin dal principio e che si è in parte inselvatichito in seguito. Altrimenti, se fosse stato solo selvatico, non sarebbe stato portato con sé dai nuovi venuti!