A volte la gente non vuole ascoltare la verità perché non vuole vedere le proprie illusioni distrutte. Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
(Friedrich Wilhelm Nietzsche)
mercoledì 15 gennaio 2020
PRONUNCIA ORTOGRAFICA DI PAROLE SPAGNOLE E NAHUATL IN ITALIANO
domenica 12 gennaio 2020
PRONUNCIA ORTOGRAFICA DI PAROLE INGLESI IN ITALIANO
tranvai /tran'vai/ "tram"
block notes /blok 'notes/ "blocco per appunti" (anche abbreviato in
notes /'notes/)
< notes "note")
water /'vater/ "tazza del cesso"
< water closet "gabinetto con scarico ad acqua"
closet è stato adattato persino in cloche per falsa etimologia: un
tempo era comune water cloche /'vater 'kloʃ/
Lines /'lines/ (pannolini per bambini)
< lines, plurale di line "linea, striscia"
Carefree /kare'fre/ (assorbenti intimi)
< (to) care "prendersi cura" + free "libero"
Colgate /kol'gate/ (dentifricio)
dal cognome del fondatore William Colgate, probabilmente da
Somatoline /somato'line/ (dimagrante)
< somato- "corpo" (dal greco accademico) + line "linea"
La deleteria influenza della televisione, scatola maligna inventata da Mefistofele, è stata determinante nella diffusione di questo schifo. Se water /'vater/ "tazza del cesso" è un vocabolo ancor oggi diffusissimo nella parlata quotidiana, altre forme come tranvai si possono ritenere obsolete. Non sempre i parlanti italofoni si sono mostrati consapevoli della natura di questi vocaboli. Solo per fare un esempio, mi è capitato di sentir sostenere che tranvai sarebbe derivato da un'onomatopea tran tran mimante lo sferragliamento del mezzo urbano e da vai inteso come voce del verbo andare.
anziché /'bu:gi 'wu:gi/ (con la -g- di ghetto)
sob: indica singhiozzo, pianto
thump: indica un rumore sordo
chomp: indica masticazione rumorosa
Il tonfo paperoniano thump è pronunciato /tump/ in Italia, ma la pronuncia inglese è /θʌmp/.
Anche nella microtoponomastica questa piaga della pronuncia ortografica era alquanto diffusa e in molti casi non è tuttora estinta: Viale Jenner è ancora pronunciato in modo sistematico /'jenner/ anziché /'dʒenner/, come se l'augusto medico fosse un figlio della Germania anziché di Albione. Spesso se ne esce qualche cronista a dire che ci sono stati tumulti nei pressi della moschea di Viale Jenner, pronunciando /'jenner/. Una simpatica cinesina mi raccontò di un islamico di Viale Jenner che si recò al ristorante a ingozzarsi di carne suina e di grappa. Anche lei pronunciava /'jenner/, come tutti. Herr Edward Jenner di Prussia è una realtà. Lunga vita al concittadino del sacrosanto Cancelliere Otto von Bismarck! Si deve quindi menzionare il caso di Via Washington un tempo subiva la pronuncia ortografica /'via 'vaʃʃington/ dai Milanesi, con tanto di -g- sonora grande come una casa, articolata con pena perché a scuola insegnano che le lettere mute non devono esistere. Credevo che questo uso fosse estinto e che avesse ceduto definitivamente il passo a un più corretto /'woʃin(g)ton/; proprio qualche giorno dopo la ruminazione di questi pensieri, ecco che un amico milanese ha pronunciato /'via 'vaʃʃington/.
mercoledì 8 gennaio 2020
UN ITALIANO UCRONICO
Notando che nella realtà in cui viviamo non si sono prodotte forme pur ineccepibili come *netticchia "nipotina" (< lat. nepticula) e *anocchia "vecchietta" (< lat. anucula), ne approfittiamo per plasmare una nuova conlang (ossia constructed language "lingua costruita"), una forma di italiano ucronico che non ha subìto rilevanti infusioni di latino letterario e di greco, ma che continua meglio certe forme latine. Ecco, per il vostro piacere filosofico, una lista di vocaboli di questo peculiare idioma:
annicchio "capretto di un anno"
anócchia "vecchietta"
appolcrare "abbellire"
articchiare "articolare"
bello "guerra"
gerre "portare"
magno "grande"
màssomo "massimo"
ménomo "minimo"
miracchio "miracolo"
noverca "matrigna"
pólcro "bello"
privigno "figliastro"
puèro "bambino"
rufo "rosso"
sue "maiale"
suéllo "maialino"
tasto "silenzioso" < lat. tacitus
vasto "vuoto" < lat. vacitus
vétrico "patrigno"
mètere "mietere"
mèto "paura"
òmo "uomo"
fòra "fuori"
òve "pecora"
tòrlo "tuorlo"
óscio "uscio"
teco "con te"
novésco "con noi"
vovésco "con voi"
laco "lago", "laghi"
péscopo "ispettore"
Quest'ultimo vocabolo non ha mai avuto significato religioso, mantenendo la sua origine militare; si ipotizza che il Punto di Divergenza tra l'ucronia in questione e il nostro corso storico risalga all'epoca di Diocleziano.
latro "ladro" (obliquo latrone)
mate "madre" (obliquo matre)
òmo "uomo" (obliquo òmine)
pate "padre" (obliquo patre)
sòro "sorella" (obliquo soróre)
ei "sei"
este "siete"
son "sono"
sei "sia"
sé "sia"
sémo "siamo"
séte "siate"
sén "siano"
pòte "puoi"
potèste "potete"
posse "possono"
posse "possa"
posse "possa"
pòssimo "possiamo"
pòste "possiate"
posse "possano"
abbia "abbia"
abbia "abbia"
abbiamo "abbiamo"
abbiate "abbiate"
abbia "abbiano"
ama "ami"
ama "amano"
ame "ami"
ame "ami"
amémo "amiamo"
améte "amiate"
ame "amino"
vede "vedi"
vede "vedono"
vezza "veda"
vezza "veda"
vezzàmo "vediamo"
vezzàte "vediate"
vezza "vedano"
duce "guidi"
duco "guidano"
duca "guidi"
duca "guidi"
ducàmo "guidiamo"
ducàte "guidiate"
duca "guidino"
odi "odi, senti"
ozzo "odono, sentono"
ozza "oda, senta"
ozza "oda, senta"
ozzàmo "udiamo, sentiamo"
ozzàte "udiamo, sentite"
ozza "odano, sentano"
Marte "Marte"
Bacco "Bacco"
Giano "Giano"
Giana "Diana"
Mercóro "Mercurio"
Piuto "Plutone" (obliquo Piutone)
Satórno "Saturno"
èppia "banchetto sacro"
nèmo "bosco sacro" (obliquo nèmore, plurale nèmora)
piàcchio "espiazione cruenta"
sabato 4 gennaio 2020
UN INGLESE UCRONICO
Non esiste blackbird: si usa solo oozle "merlo"
Non esiste dog: si usa solo hound "cane"
Non esiste eagle: si usa solo erne "aquila"
Non esiste flour: si usa solo meal "farina"
Non esiste flower: si usa solo blossom "fiore"
Non esistono hog, piglet, pigling: si usa solo farrow "porcello"
Inglese ucronico deer "animale, bestia"
Inglese ucronico fowl "uccello"
Il significato di "uccello, volatile" ricorre però anche nel nostro corso storico, nell'inglese arcaico e poetico.
Inglese ucronico hound "cane"
Inglese ucronico meal "farina"
Nell'inglese del nostro corso storico il significato di "farina" è conservato soltanto in composti: oatmeal "farina di avena".
car /ka:r/ = rock "roccia"
coaser /'koʊzər/ = emperor "imperatore"
coaserdom /'koʊzərdəm/ = empire "impero"
chester /'tʃestər/ = castle "castello"
chettle /'tʃetḷ/ = kettle "pentola"
Creeks /kri:ks/ = Greeks "Greci"
drake /dreɪk/ = dragon "drago"
dry /draɪ/ = wizard "mago"
engel /'endʒəl/ = angel "angelo"
etched /'etʃɪd/ = vinegar "aceto"
ey /aɪ/ = egg "uovo"
eyren /'aɪrən/ = eggs "uova"
leed /li:d/ = people "gente"
marmstone /'marmstoʊn/ = marble "marmo"
mise /maɪz/ = table "tavolo"
mitchel /'mɪtʃəl/ = big "grande"
moathom /moʊðəm/ = present "dono"
to nim /nɪm/ = to take "prendere"
orc /ɔ:rk/ = demon "demone"
orc /ɔ:rk/ = pitcher "bicchiere"
Roume /raʊm/ = Rome "Roma"
Roumewals /raʊmwɔlz/ = Romans "Romani"
swart /swɔrt/ = black "nero"
yigant /'jaɪgənt/ = giant "gigante"
yift /jɪft/ = gift "dono"
yim /jɪm/ = gem "gemma"
to yive /jɪv/ = to give "dare"
Non si ha l'ortografia in -ce in questa parola, essendo nata dall'imitazione del francese.
Il plurale di cow "vacca" è kine "vacche"
Il plurale di bee "ape" è been "api"
Il plurale di engel "angelo" è englen "angeli"
Il plurale di eye "occhio" è eyen "occhi"
Il plurale di hear "orecchio" è hearn "orecchi"
Il plurale di horse "cavallo" è horse "cavalli"
Il plurale di hose "calzone" è hosen "calzoni"
Il plurale di house "casa" è housen "case"
Il plurale di knee "ginocchio" è kneen "ginocchia"
Il plurale di shoe "scarpa" è shoon "scarpe"
Il plurale di thing "cosa" è thing "cose"
Il plurale di tree "albero" è treen "alberi"
Esempi simili sono assai numerosi.
I plurali in -s nell'inglese ucronico sono giusto quelli derivati dagli antichi maschili della declinazione forte anglosassone, come ad esempio stones "pietre" da stone "pietra".
Anche il genitivo sassone non è come quello a noi familiare. Al plurale termina in -(e)n anziché in -s'; al singolare in molti nomi è in -es, ma scritto senza apostrofo, mentre in molti altri è in -(e)n.
Molti verbi hanno forme irregolari che da noi sono cadute in disuso nell'inglese moderno. Un esempio valga per tutti:
holp "aiutò"
holpen "aiutato"
thou hast = you have "tu hai"
thou shalt = you shall "tu devi"
thou wilt = you will "tu vuoi"
thou nimest = you take "tu prendi"
thou seest = you see "tu vedi"
he goeth = he goes "egli va"
he nimeth = he takes "egli prende"
he cometh = he comes "egli viene"
he seeth = he sees "egli vede"
Thou art the Coaser of Roume = you are the Emperor of Rome
I nim some eyren = I take some eggs; I'm taking some eggs
Tedesco Haus "casa"
Tedesco Maus "topo"
Tedesco Schwein "maiale"
Tedesco Wein "vino"
mercoledì 1 gennaio 2020
lunedì 30 dicembre 2019
UNA STRANA RIMOZIONE
sabato 28 dicembre 2019
VISIONI DEGLI ULTIMI GIORNI
Martedì 25 settembre 2018: un giorno che definire infernale è ancor poco: se potessi lo depennerei dalle liste del tempo. Dopo una riunione lunga e defatigante a Torino, svoltasi in ambiente anossico, ho passato due ore in treno per tornare a Milano. Ormai le tenebre erano calate. Giunto alla stazione di Porta Garibaldi, subito si è profilata nel mio campo visivo la sagoma di un vagabondo che esibiva le chiappe merdose. Stava fumando tranquillamente, incurante dello stato dei suoi vestiti ridotti a brandelli. Gli mancava la parte posteriore dei pantaloni cenciosi: tutti potevano vedere la pelle sudicia delle sue natiche e delle sue gambe. Mi sono affrettato a raggiungere il treno che mi avrebbe portato a Seregno. Non appena mi sono seduto, una donna bionda in divisa di controllore mi ha detto di procedere verso le vetture di testa, perché avrebbe chiuso la maggior parte del treno, che altrimenti sarebbe stato ingestibile. Così i passeggeri si sono concentrati in due vetture e sono riuscito a stento a trovare un posto a sedere. Una situazione insostenibile e penosa. Il treno era appena partito, quando il controllore donna (nemmeno la Boldrina è riuscita a imporre la forma “controllora”) ha chiuso lo scompartimento. Subito si sono levate urla inumane dal vicino cesso: un gigantesco mandingo era nel loculo a pisciare e si era trovato bloccato nella vettura appena chiusa. La donna si è affrettata ad aprire la porta bloccata, ma il colosso africano le si è subito scagliato contro inveendo, in preda a un’ira belluina. Lei ha cercato di difendersi, senza scomporsi, facendo notare che quando il treno è in stazione non bisogna usare i servizi igienici. Il mandingo, nerboruto e più alto di me, continuava ad apostrofarla: “Modéri le parole! Lei deve moderare le parole e non si deve rivolgere così a me! Modéri le parole!” A parte qualche accento, parlava in un italiano corretto. A un certo punto, come la donna ha osato dire qualcosa, lui è scoppiato, urlando a squarciagola: “IO LE DONNE LE MANDO TUTTE AFFANCULO!” Poi dopo una breve pausa ha ripreso: “LA PROSSIMA VOLTA PISCIO DAVANTI A TUTTI!” Il treno a questo punto si è fermato alla stazione di Milano Greco Pirello e il mandingo è sceso, facendo perdere le sue tracce. La donna era visibilmente scossa. Per un po' il viaggio è proceduto senza incidenti, a parte i continui rallentamenti, che hanno fatto accumulare circa un quarto d’ora di ritardo. Passata la stazione di Desio, ecco che il controllore donna ha avuto la pessima idea di cominciare a chiedere i biglietti ai passeggeri. Le ho mostrato prontamente l’abbonamento. I problemi sono cominciati di lì a poco. Un giovane saraceno in tenuta estiva ha esclamato con grande arroganza: “Io il biglietto non lo pago perché i treni sono sempre in ritardo!” Lei ha cercato di ribattere e lui a un certo punto ha urlato: “SE VUOLE HO QUI IL CAZZO!” E subito dopo: “GLIELO METTO IN BOCCA!” A questo punto il treno si è fermato nella stazione di Seregno e sono sceso, procedendo rapido verso casa. Una giornata apocalittica si era appena conclusa.
Marco "Antares666" Moretti, settembre 2018