 
 
 DARE AL DIAVOLO QUELLO CHE GLI SPETTA 
Riporto in questa sede la traduzione in 
italiano, da me compiuta, di un interessante articolo comparso sul Telegraph
e firmato dal ricercatore inglese Philip Almond, dell'università di 
Queensland. Egli è anche l'autore del libro 'The Devil: A New 
Biography'. Essendo l'articolo incentrato sul Diavolo, ha subito attratto 
la mia attenzione: non si può infatti pensare di dimenticarsi, 
nemmeno per un solo istante nella vita, chi è il Padrone di 
Casa. 
 http://www.telegraph.co.uk/
 news/religion/10965366/
 Giving-the-Devil-his-due.html   
  
 La Chiesa d'Inghilterra 
è tutto fuorché educata. E nei circoli teologici educati, è 
meglio non menzionare la parola "D-avolo". La morte di Dio era stata 
annunciata nelle teologie liberali dei primi anni Settanta. Ma il Diavolo, se 
non si è mai ammesso che fosse realmente morto, era stato mandato in 
una casa per vetusti angeli caduti dalla metà del XVIII 
secolo. 
Quindi forse è una questione che desta poca sorpresa il 
fatto che - contro le obiezioni evidenti di pochi - tutti i riferimenti al 
Diavolo debbano essere rimossi da una nuova forma alternativa di servizio del 
battesimo. Non sarà più il Diavolo e tutte le sue opere a cui 
si dovrà rinunciare. La battaglia è ormai contro un "potere 
del male" impersonale, non contro Satana 
stesso. 
D'altra parte, si tratta di un evento notevole, perché il 
Diavolo è presente in tutto il dramma della storia come 
il Cristianesimo lo ha ritratto. Accanto a Dio, è stato il membro 
principale del cast. Cadde in disgrazia presso Dio, poco dopo la Creazione, e fu 
lui che entrò nel serpente e tentò Eva. La vita, la morte e la 
risurrezione di Cristo hanno ridotto in modo significativo il suo potere 
all'interno del mondo, ma la sua definitiva sconfitta da Dio arriverà 
solo nella Battaglia di Armageddon alla Fine della Storia. Così la 
sua rimozione dal battesimo suggerisce che egli è stato 
depennato dalla Storia cristiana. 
È uno sviluppo sorprendente, 
anche perché il Diavolo è recentemente tornato al centro della 
scena nelle conservatrici chiese protestanti e cattoliche. C'è stato 
un notevole incremento di possessioni demoniache riportate nella 
Cristianità conservatrice, e una conseguente crescita degli 
esorcismi e dei ministeri di liberazione. Papa Francesco, ha dichiarato 
la sua fede in un Satana personale. Il Diavolo è stato al centro del 
panico morale dell'immaginario abuso sessuale di bambini all'interno di culti 
satanici. E nei circoli conservatori, ci sono stati aumentati (anche se 
ingiustificati) sospetti di influenza demoniaca nei crescenti movimenti New 
Age, in particolare moderna stregoneria (Wicca) e il 
neopaganesimo. 
In realtà, il Diavolo è stato al centro della scena 
nella cultura popolare occidentale negli ultimi 40 anni. Quando, nel film 
del 1973 "L'esorcista", una voce nella ragazza posseduta, Regan, ha 
annunciato "Io sono il Diavolo! Ora per favore sciogli queste 
cinghie", stava annunciando - in modalità 
Terminator - che era tornato. La ragazza nel 
quale il Diavolo aveva preso la residenza parlava con una voce di contralto 
profondo, urlava oscenità, vomitava e levitava, ruotava la testa 
di 180 gradi e camminava come un ragno. Gli spettatori erano inorriditi e 
sconvolti, eppure catturati e affascinati. 
Il riemergere del Diavolo 
nella cultura popolare, se non d'élite, è parte di un nuovo 
impegno occidentale con un mondo incantato immaginario. Egli appartiene ad 
un nuovo mondo di esseri soprannaturali, sia buono che malvagio. Prende il 
suo posto a fianco di vampiri e fate, streghe e maghi, lupi mannari e 
fantasmi, mutaforma e supereroi, angeli e demoni, fantasmi e draghi, elfi e 
alieni, succubi e incubi, hobbit e zombie. Per non parlare degli abitanti di 
Hogwarts. 
Questo 
mondo incantato moderno è uno dei molteplici significati, in cui lo 
spirituale occupa uno spazio tra realtà e irrealtà. Si tratta 
di un dominio in cui la fede è una questione di scelta e di 
incredulità sospesa volontariamente e felicemente. E in questo nuovo 
regno del limbo, il Diavolo trova un nuovo spazio. 
Come suggerisce il 
servizio del battesimo anglicano rivisto, la credenza nel Diavolo è ormai 
una questione di scelta, anche all'interno della Chiesa Cristiana. Non 
è stato sempre così. Per la parte migliore degli ultimi 2.000 
anni, era impossibile non credere nel Diavolo come era impossibile non 
credere in Dio. Per essere un cristiano non si doveva soltanto 
credere nella salvezza che era disponibile per mezzo di Cristo, ma anche 
aspettarsi le pene inflitte da Satana e dai suoi demoni nel fuoco eterno 
dell'Inferno per coloro che non fossero tra gli eletti. La storia di Dio in 
Occidente è anche la storia del Diavolo, e la storia della teologia 
è anche la storia della demonologia. 
Per alcune forme di 
Cristianesimo conservatore moderno, emarginate all'interno del pensiero 
teologico, laico e liberale occidentale, la Storia cristiana del Diavolo 
è ancora molta viva. Resta la convinzione che il Diavolo è attivo 
e rimarrà tale fino a quando sarà finalmente consegnato a 
un'eternità nell'Inferno, alla Fine della Storia. L'esistenza del Diavolo 
e la sua capacità di agire nella Storia, nella natura e nella vita 
umana, rimane per molti cristiani, sia protestanti che cattolici, una 
spiegazione soddisfacente della sventura naturale e la sofferenza 
umana. 
E il mondo moderno spesso sembra essere così cattivo e le 
azioni umane così malvagie che solo una spiegazione soprannaturale 
può bastare. Che Satana e il Male sembrino essere sempre sul punto di 
vincere la battaglia contro Dio e il Bene è sempre stato solo in 
parte e paradossalmente mitigato dalla convinzione cristiana che, alla fine 
della giornata, si sta portando avanti la volontà di Dio. Il 
Cristianesimo ha sempre lottato contro l'apparente contraddizione tra un Dio 
che è al tempo stesso onnipotente e infinitamente buono, eppure 
sembra che non sia in grado di controllare il Diavolo o che non voglia 
farlo. 
Eppure, la storia del Diavolo aveva perso il suo ruolo centrale 
nella vita intellettuale occidentale dalla metà del 
XVIII secolo. 
Da allora, per una élite istruita, se non per le masse, il 
Diavolo non era più un dato di fatto, ma di finzione, e 
anche occasionalmente una figura folcloristica di divertimento. Per alcuni, 
il Diavolo è diventato semplicemente una metafora per il male dentro 
di noi. 
Per altri, è diventato semplicemente una personificazione di 
una forza impersonale. E non era più una lotta coraggiosa contro il 
peccato, il mondo e il Diavolo, ma piuttosto, come nel nuovo servizio battesimo, 
una questione di "standing coraggiosamente" e contrastare 
"il potere del male". Per altri, è una comoda scusa per gli 
uomini, come Daniel Defoe messo nel 1727, per "spostare su di lui quei 
crimini che sono i propri". 
È stato l'aumento di scetticismo 
laico sul Diavolo che ha reso possibile la sua eliminazione efficace dalle 
teologie cristiane liberali. 
La sua retrocessione negli angoli 
più oscuri della mente cristiana era forse la più importante 
conseguenza della crescita del protestantesimo liberale a partire 
dall'inizio del XIX secolo. Eppure, ironia della sorte, proprio 
questa marginalizzazione della Storia cristiana ortodossa del Diavolo nel 
moderno Occidente ha consentito una proliferazione di "vita" del 
Diavolo nella cultura popolare moderna. 
Il Diavolo esiste ancora all'interno 
della Storia cristiana, ma anche oltre, una oggettivazione del male, 
spesso incomprensibile che è in noi e attorno a noi, minacciando di 
distruggerci. L'incantesimo del disincanto è stato rotto. Il Diavolo 
ha ora nuovi domini e nuove frontiere. 
Confinato dalla Storia cristiana 
tradizionale da un lato, dall'altro dal moderno agnosticismo laico, egli 
"si aggira intorno, cercando chi divorare", ancora una volta, 
delizioso e pericoloso al contempo, affascinante e terrificante, familiare 
ed estraneo, in un nuovo mondo incantato. 
Philip 
Almond 
Naturalmente l'articolo parte dalla teologia nicena: l'idea del Maligno 
che dà per scontata è la solita insegnata dal Catechismo 
della Chiesa di Roma e condivisa da tutte le Chiese che si riconoscono nel 
Simbolo Niceno-Costantinopolitano, ossia quella di Lucifero creatura di Dio 
e angelo caduto, che si sarebbe tramutato in Satana in virtù della 
sua disobbedienza. Non si può chiaramente pretendere che la teologia 
dualista radicale di Dragovitsa sia conosciuta dalle genti o anche soltanto 
presa in considerazione dagli studiosi, tanto è denso l'Abisso 
dell'Ignoranza che ha sommerso ogni cosa. 
Si può anche sorvolare su alcune 
perle, come quando l'autore considera "immaginari" gli abusi 
sessuali satanici su bambini, dimenticando l'esistenza stessa di Jimmy 
Savile e dei suoi sodali con i loro immondissimi crimini. Si può anche 
non insistere troppo sul fatto che Almond ritiene 
"ingiustificate" le accuse di natura diabolica volte alle 
conventicole New Age e di altri esiti delle cosiddette dottrine 
del Libero Spirito. Noi sappiamo che tali insegnamenti, 
come ogni forma di panteismo e di panenteismo, sono vere e proprie bestemmie 
contro lo Spirito Santo: questa Conoscenza evidentemente è poco 
diffusa e non si può pretendere che il mondo accademico le dia 
un qualsivoglia credito.  
Veniamo ora al tema centrale della trattazione. Il Rex 
Mundi, che è la Sorgente Prima del Male e l'autore di 
questo universo d'orrore, ha certo grande vantaggio nel confondere le 
genti, facendo credere che non esista alcuna entità personale 
malvagia in grado di operare nel mondo. Come è lecito attendersi, questo 
inganno trova il pieno sostegno non soltanto delle masse, ma anche delle 
istituzioni politiche, culturali e religiose: avendo la loro origine proprio 
nel Diavolo, è chiaro che esse possano soltanto essere le esecutrici 
della volontà sua. Persino il Satana dei Niceni, ridotto a una 
figura da macchietta e privato di qualsiasi potere creatore, chiamato 
addirittura "Scimmia di Dio", risulta troppo forte per 
questa umanità demente, per queste pecore capaci soltanto di belare. 
Così ecco che il concetto stesso di Male diventa dapprima 
impersonale per poi venire rimosso del tutto. Le pecore destinate al macello non 
devono sospettare nulla. Anche se non hanno l'intelligenza dei porci 
grufolanti, in grado di presentire l'attività del carnefice, conviene 
non allarmarle troppo. La rimozione di ogni menzione a Satana nel rituale 
del battesimo d'acqua, per quanto posticcio noi riteniamo tale rito, appare 
in tutta la sua drammaticità come una prova del processo sopra descritto. 
Essendo una larva in possesso di Satana, la società buonista inglese 
arriva a stabilire l'inutilità del concetto stesso di Male. E come 
tacere della Chiesa di Roma? Ridotta ormai a una vuota cariatide e ipso 
facto decaduta con l'abiura del suo ultimo Papa, Benedetto XVI, non 
è più il braccio attivo del Maligno nel mondo, dominatrice 
tirannica delle nazioni e dei popoli. Per quanto Almond affermi che Jorge 
Bergoglio creda nell'esistenza 
personale di Satana, si tratta con ogni evidenza di un pro forma dogmatico: 
in questi tempi dell'Apocalisse assistiamo tutti attoniti alle incredibili 
affermazioni di un Papa 
a fumetti che vuole convincerci 
di vivere nel migliore dei mondi possibili, quello dei Teletubbies. Il 
Papa-Pokémon, idolo delle folle, i giovani pessimisti li 
manda dallo psichiatra: cosa può mai esserci di tanto brutto in questa 
Creazione da far pensare all'esistenza del Male? Eppure, mentre in Iraq il 
Califfo massacra i Cristiani e prepara il Jihad Globale, lo stesso 
Francesco qualche domanda se la dovrebbe porre. Così invita a pregare, 
salvo poi promuovere la Partita della Pace scrivendo a Ronaldo e pensando 
in questo modo di risolvere tutto, di rintuzzare con un gossip da rivista 
patinata ogni eruzione di atrocità da questo paradisiaco scenario di 
cartone, da questo Eden di plastica. 
 (Il Volto Oscuro della Storia, 10 agosto 
2014)