sabato 29 marzo 2014

I CHIERICI TRADITORI

Nessuno è interessato a pubblicare assurdità sui neutrini. La letteratura pseudoscientifica sulla forza nucleare forte o sul calcolo tensoriale appare a tutti come una fatica che non porta proprio da nessuna parte. Abbondano invece le assurdità ogni volta che la politica ha qualche interesse a un dato argomento. A un politicante può infatti far comodo influenzare la ricerca, spingendola in alto mare, occultando la verità su qualcosa o dirigendo i fondi dove più gli appare opportuno. Così si trovano sempre accademici supini, pronti a soddisfare il politicante e a forzare i dati. Se neutrini e quark non danno alcun frutto o risultato spendibile nella politica, le cose sono molto diverse quando è in gioco qualcosa di cruciale, come ad esempio la produzione di energia. Ecco perché le baggianate sulla cosiddetta fusione fredda sono andate avanti molto a lungo. Finché si tratta di qualche scienziato che passa il suo tempo cercando di ottenere un po' di fumo da elettrodi immersi in soluzioni acquose e urlando eureka se l'acqua passa da 25 °C a 25,1 °C, tutto questo potrebbe apparire anche innocuo e persino patetico. Diverso è il caso di quegli scienziati che di fronte alla contaminazione radioattiva dichiarano che i radionuclidi sono innocui. Ciò a cui siamo di fronte è un fenomeno molto grave che possiamo chiamare Tradimento dei Chierici, dove la parola chierici è usata in senso laico per designare le autorità scientifiche. Gli esempi non si contano. Recentemente in Australia un professore se ne è uscito con una dichiarazione a dir poco surreale e sconcertante: "Non dovete preoccuparvi, un uomo può vivere con 32 grammi di plutonio in corpo senza riportare nocumento". Ci si potrebbe chiedere se il signore in questione si presterebbe a dimostrare tale enormità ingerendo anche solo un milligrammo di plutonio con i cereali della prima colazione. Si tenga conto che un solo grammo di plutonio può contaminare fino a un milione di persone, per rendere l'idea della dimensione del problema. Un milionesimo di grammo di plutonio inalato è sufficiente a indurre cancro ai polmoni. Non si tratta di invenzioni: le proprietà fisiche di un elemento restano tali e quali senza badare ai tentativi di manipolarle. Stupisce che più un'idea si allontana dalla realtà, più trova accesi sostenitori tra le genti. Ogni volta che si parla di contaminazione nucleare, ecco che intervengono i negazionisti nucleari, coloro che affermano l'innocuità delle radiazioni ionizzanti. Queste persone mettono nella loro missione un fervore religioso, arrivando a comportarsi come troll e ad attaccare chi si oppone alle loro menzogne usando anche argomenti ad hominem. I risultati del funesto connubio tra Scienza e politica sono sotto gli occhi di tutti: il frutto di tale unione abominevole è in tutto e per tutto assimilabile alla pseudoscienza. Stalin all'epoca arrivò a declamare le proprietà benefiche della radoattività, a sua detta capace persino di irrobustisce la salute: il dittatore mirava a trasformare l'Unione Sovietica in una superpotenza nucleare. In occasione del disastro di Chernobyl, Chirac nascose ogni informazione sul fallout in Francia, perché doveva portare avanti la costruzione di nuove centrali nucleari. In nome della grandeur, fece sì che nessuno evitasse di consumare verdure a foglia larga. Questo provocò numerosi casi mortali di leucemia. A Marsiglia, mi diceva un amico, in ogni via c'erano diversi morti in quei giorni. Eppure agli occhi dei troll di regime, colui che riporta la realtà dei fatti è accusato di disonestà intellettuale. La tattica è chiara: non appena qualche utente scrive qualcosa sull'assoluta gravità del disastro di Fukushima Daiichi, ecco che arrivano giullari e gaglioffi a recitare il mantra della radioattività inoffensiva. Qualsiasi argomento razionale si possa mostrare loro appare vano: persino la fisica e la chimica di base vengono sovvertite. Essi tuonano come se da loro scaturisse la voce stessa di Dio, dando per scontata un'autorità che non posseggono affatto. Un utente ha così commentato la foto raccapricciante di un bambino malformato: "Lo sapete, vero, che tutto questo non c'entra nulla con Fukushima e con la radioattività?" E quindi? Stabilire che una foto ritrae un bambino malformato a causa del talidomide non implica affatto che le acque dei reattori di Fukushima siano adatte alla balneazione. Appare evidente che questi figuri servono coloro che nel mondo accademico si sono compromessi con la politica, ne sono strumenti, quasi prolungamenti degli arti. Le classi dirigenti di tutte le nazioni hanno il terrore di perdere il controllo delle masse, cosa che accadrebbe di sicuro in America se scienziati integri stabilissero che è necessario evacuare la costa occidentale degli Stati Uniti. Non sia mai. Così ecco comparire post rassicuranti in cui si dichiara che Fukushima è ok, che tutto è sotto controllo, che la radioattività ha fatto rifiorire la vita, e via discorrendo. Siccome neppure questo è sufficiente, ecco che i narcotici mediatici distolgono la scarsa attenzione delle masse a questo problema. Tutte queste macchinazioni non risolveranno nulla in ogni caso: si giungerà a un punto di non ritorno in cui la realtà stessa delle cose si rivolterà contro ogni tentativo di farla apparire diversa da ciò che è.

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