venerdì 22 febbraio 2019

LA LINGUA ENOCHIANA E I SUOI MISTERI

Cosa vergognosa anche solo a dirsi, ancora nel 2019 non esiste una pagina della Wikipedia in italiano dedicata a un argomento della massima importanza: la lingua enochiana

Mi rendo conto che in Italia pochi hanno ne hanno sentito parlare, così cercherò di provvedere alla carenza. Questa è una mia traduzione di brani significativi della voce "Enochian" nella Wikipedia in inglese, che riporto a pubblica e sacrosanta edificazione:

"L'Enochiano è una lingua occulta o angelica attestata nei diari privati di John Dee e del suo collega Edward Kelley nell'Inghilterra del tardo XVI secolo. Kelley era un medium che lavorava con Dee nelle sue investigazioni magiche. Questi uomini affermarono che la lingua era stata loro rivelata dagli Angeli Enochiani. La lingua è parte integrante della pratica della Magia Enochiana. La sintassi e la grammatica della lingua enochiana sono molto simili a quelle della lingua inglese." 

E ancora:

"La lingua trovata nei diari di Dee e di Kelley comprende un limitato corpus di testi, di cui solo alcuni con traduzione in inglese. Molti linguisti, in particolare Donald Laycock, hanno studiato l'Enochiano e argomentano contro qualsiasi caratteristica straordinaria della lingua."

Detto questo,  si riporta qualche nozione sull'origine della denominazione dell'Enochiano:

"I diari di Dee non descrivono la lingua come "enochiana", preferendo etichette come "Angelico", "Lingua Celestiale", "Lingua degli Angeli", "Prima Lingua del Dio-Cristo", "Lingua Sacra" o "Adamitico", perché secondo gli Angeli di Dee fu usata da Adamo nel Paradiso Terrestre per dare il nome a tutte le cose. Il termine "Enochiano" viene dall'affermazione di Dee secondo cui il patriarca biblico Enoch fu l'ultimo uomo (prima dello stesso Dee e di Kelley) a conoscere quella lingua."

Non è possibile esaurire in poche righe la trattazione di questo interessantissimo idioma. Così mi sforzerò di andare con ordine, riservandomi di pubblicare numerosi altri post con approfondimenti di ogni genere, inclusi trattati etimologici e testi magici analizzati parola per parola. Intanto riporto un lessico in cui prevalgono i concetti di base - omettendo voci esoteriche difficilmente comprensibili.  Che questo sia il primo vocabolarietto Enochiano-Italiano pubblicato nel Web? Invito gli eventuali lettori a fare qualche ricerca per verificarlo.

AALA "collocare"
ABRAMG "preparare"
ADNA "obbedienza"
ADOIAN "faccia, volto"
ADRPAN
"gettar giù, abbattere"
AFFA
"vuoto"
ALDON "riunire"
AMMA
"maledire; maledetto"
ANGELARD "pensiero"
AOIVEAE "stella"
AR "vagliare"
ASCHA "Dio"
AUDCAL "oro; mercurio alchemico"
AVABH "giacinto"
AVAVAGO "tuono"
BAB "potere; capacità, possibilità"
BABAGEN, BABAGE "meridione, sud"
BABALON "malvagio"
BABALOND "prostituta"
BAHAL "urlare"
BALIE
"sale"
BALT "giustizia"
BAMS "dimenticare"
BASGIM "giorno"
BAZM "mezzogiorno"
BIA "voce"
BOGPA "regnare"
BRANSG "custodire, proteggere"
BRIN "avere"
BUSDIR "gloria"
BUTMON
"bocca"
CACACOM "fiorire"
CALZ "firmamento"
CAMLIAX "parlare"
CANSE "potente"
CAPIMAO "tempo, periodo, stagione"
CAOSG
, CAOSGA "terra"
CARBAF "affondare"
CARMA "uscire, venir fuori"
CNILA "sangue"
COLLAL "manica"
COMO "finestra"
COMSELH "cerchio"
CONISBRA "le opere dell'uomo"
CONST "tuono"
CORAXO "tuono"
CORDZIZ "uomo, essere razionale" (Homo sapiens) 
COR, CORMF "numero"
CORMP "numerato, contato"
DAX "lombi"
DAZIS "testa"
DIU "angolo"
DLUGA "dare"
DOALIM "peccare"
DOOAIN, DOOAIP "nome"

DOSIG "notte"
DRILPA "grande"
EMNA "qui"
EOPHAN "lamento"
EORS "cento"
ERM "arca"
ESIASCH "fratello"
ETHAMZ "coprire"
ETHARZI "pace"
FAAIP "voce"
FABOAN "veleno"
FAFEN "seguace"; "intenzionato a"
FAONTS "abitare"
FARZM "innalzato"
FIFALZ "estirpare"
FIFIS "eseguire"
GAH "spirito"
GNAY "egli fa"
GOHED "eterno"
GOHO "egli dice"
GOHOLOR "sollevare, innalzare"
GONO "fede"
GOSAA "estraneo"
GRAA "luna"
GROSB "pungiglione"
HAMI "creatura"
HOATH "adoratore"
HOLQ "misurare"
HOMIN, HOMIL "età"
HOMTOH "trionfare"
HOXMARCH "paura"
HUBAR, HUBAIO "lanterna"
IAD "Dio"
IALPRG, IALPRT "fiamma"
ISRO "promessa"
IZIZOP, ZIZOP "vaso, contenitore"
LAS "ricco"
LAVA "pregare"

LEVITHMONG
"bestia dei campi"
LILONON
"ramo"
LIMLAL "tesoro"
LOAGAETH "discorso di Dio"
LOHOLO "splendere"
LONCHO "cadere"
LONDOH "regno"
LONSA "potere"
LORSLQ "fiore"
LUCAL "settentrione, nord"
LUCIFTIAN "splendore"
LUSD "piede"
MADRID "iniquità"
MADRIIAX, MADRIAX "Cielo"
MANIN "mente, intelletto"
MATB "mille"
MATORB "echeggiante"
MIAM, NUAM "continuazione"
MICALP "più potente"
MICALZ, MICALZO, MICAOLZ "potente"
MIR "tormento"
MIRC "su, sopra"
MOLAP "uomo"
MOM "muschio"
MOMAO "corona"
MOMAR "incoronare; incoronato"
MONONS "cuore"
MOSPLEH "corno"
MOZ "gioia"
MOZOD "Gioia di Dio"
NANBA "spina"
NAPTA "spada"
NAZ "pilastro"
NETAAB "governo"
NIBM "stagione"
NIDALI "rumore"
NIIS "venire; venir via; venire avanti"
NOBLOH "palmo di mano"
NOQOD, NOCO "servo"
NOR, NOROMI "figlio"
NORZ "sei (6)"
NOTHOA "in mezzo"
OBZA "metà"
ODO "aprire"
OHIO "calamità"
OL, EOL "fare"
OLANI "due volte"
OLLOG, OLLOR "uomo"
OLN "fatto" (ingl. made)
OLPIRT "luce"
OM "capire, sapere"
OMA, OMP "comprensione" 
OMAX "conoscere"
OOANOAN "occhio"
OOGE "camera"
ORRI "pietra"
ORS "tenebra"
ORSBA "ubriaco, ebbro"
ORSCA "costruzioni"
ORSCOR "secchezza"
OSF "discordia"
OUCHO, UNCHI "confondere"
OVOARS "centro"
OVOF "magnificare; essere magnificato"
OXEX "vomitare"
PAEB "quercia"
PAID "sempre"
PALA "due" (separati)
PANPIR "versare"
PAOMBD "membro"
PAPNOR "memoria, ricordo"
PARACH "uguale"
PARADIAL "dimora"
PARADIZ "vergine"
PARM "correre"
PASBS "figlia"
PATRALX "roccia" 
PILD "continuamente"
PIR "santo"
PIRIPSON, PERIPSOL "Cielo"
PLAPLI "partecipante"
PLOSI "molti"
POAMAL "palazzo"
POILP "dividere"
POLA "due" (uniti)
PRAF "abitare"
PRAP, PIAP "bilancia"
PRGEL, PRGE "fuoco"

PUIM
"falce"
QAAL
, QADAH "creatore"
QUANIS, QANIS "oliva"

QUASB "distruggere"
RAAS "oriente, est"
RIOR "vedova"
ROR "sole"
ROXTAN "vino"
RSAM "ammirazione"
SAANIR "parte"
SAGA "uno, intero, tutto"
SALBROX "zolfo"
SALD "meraviglia"
SALMAN "casa"
SAMVELG "giusto"
SIATRIS "scorpione"
SOBOL "occidente, ovest"
SOLPETH "ascoltare; origliare"
SONF "regnare"
TABA "governare"
TALHO "tazza"
TATAN "assenzio"
TELOCH "morte"
TIANTA "letto, giaciglio"
TIBIBP "dolore"
TLIOB "separare"
TOATAR "origliare; ascoltare"
TOL "tutto, tutti"
TRANAN "midollo"
TROF "costruzione"
TURBS "bellezza"
ULS "fine"
UMADEA "torre"
UNALAB "gonna"

UNIG
"richiedere"
UPAAH
"ala, ali"
URAN "vedere"
URBS "abbellire"

VABZIR
"aquila"
VAOAN "verità"
VAUN, VAUL "lavorare"
VEP "fiamma"
VIRQ "nido" (anche "cavità sessuale")
VONPH, VONPHO, UNPH "ira"
VOVIM, VOVIN "dragone"
YOR, YORB "ruggire"
ZAMRAN "apparire, mostrare se stesso"
ZIEN "mano"
ZIMZ "vesti"
ZIRN "meraviglia"

ZLIDA
"acqua; irrigare"
ZOL "mano"
ZONG, OZONGON "vento"
ZONRENSG "consegnare"


Questi sono alcuni pronomi: 

OL "io"
PAMBT "fino a me, verso di me"
ILS "tu"
TIA "suo, di lui"
TOX "suo, di lui"
PI "ella"
TILB, TLB, TIOBL "suo, di lei"
OMP, OM "noi"
GE "nostro"
NONCA "voi; a voi"
NONCF, NONCP "a voi"
AMIRAN "voi stessi"
VOMSARG "verso ognuno di voi"
Z "essi, esse"
PAR "essi, esse"
OI "questo"
UNAL "questi, quelli, queste, quelle"
CASARM "a chi, cui"
SOBA, SOBRA "di cui"
SOBAM "di cui; cui, a cui"
DS "che, il quale"
AG "nessuno"


Queste sono alcune particelle e altri elementi fondamentali:

AR "così che"
CRIP, CRP "ma"
GE "non"
LARAG "né"
LU "né"
NOIB "sì"
NOMIG "anche se"
OD
"e"
OQ, Q "ma"


Sono disponibili nelle vastità della Rete molti dizionari Enochiano-Inglese, ma ho potuto constatare che talvolta contengono inconsistenze e traduzioni errate, dovute a cattive analisi di singole frasi. Solo per fare un esempio, la frase PANPIR MALPIRGI CAOSG PILD significa "versa il fuoco (della vita) continuamente sulla terra". In essa PANPIR è il verbo "versare", PILD è l'avverbio temporale "continuamente", CAOSG è il locativo non marcato "sulla terra". Ebbene, qualcuno ha estratto malamente false traduzioni e riporta PANPIR come "vita", PILD come "sulla terra" e CAOSG come "continuamente". Al momento non mi è dato sapere se queste false traduzioni siano intenzionali, volte a sviare l'inesperto e a seminare errori nelle menti degli ingenui. Esiste comunque modo di identificare questi ostacoli e di neutralizzarli, usando la Logica. Intanto fornisco il link all'opera del citato Donald Laycock, The Complete Enochian Dictionary, che fornisce traduzioni corrette:


La lingua enochiana è dotata di una scrittura propria, di natura alfabetica. Le forme riportate in caratteri romani sono semplici traslitterazioni. Queste sono - nel loro ordine tradizionale - le lettere enochiane, con indicati tra parentesi i rispettivi nomi, che spesso hanno un'apparenza enigmatica:

E   (Graph) 

A   (Un)  

F   (Or)

D   (Gal)

G / J   (Ged)

C / K   (Veh) 

B   (Pa)

N   (Drux, Drun) 

Q   (Ger)  

P   (Mals)  

L   (Ur)

H (Na)

Y   (Ġon) 

I   (Gon) 

M   (Tal) 

T   (Gisg) 

S   (Fam)

U / V   (Van)

Z   (Ceph)

R   (Don) 

O   (Med)

X   (Pal)

L'opinione corrente tra i detrattori della lingua enochiana è che le lettere del suo alfabeto sarebbero semplici alterazioni di quelle dell'alfabeto latino o addirittura il risultato di una rotazione. In pochi casi si notano somiglianze che sono innegabili, ma a parte questo non sembra esserci molto in comune. Se Dee e Kelley fossero qui, nel nostro contesto e con le attuali conoscenze disponibili, di certo riterrebbero la scrittura enochiana il prototipo del primo alfabeto, quello fenicio - non il derivato di una mistificazione grossolana.

La pronuncia 

Per quanto riguarda la pronuncia dei vocaboli, ci si attiene alla regola "consonanti come in inglese e vocali come in italiano", facendo però le debite precisazioni:

1) La consonante C ha una doppia pronuncia: davanti alle vocali E e I è una sibilante S; davanti alle vocali A, O, U è in genere un'occlusiva velare K. Esistono però diverse eccezioni, inoltre tra due consonanti spesso è pure sibilante. Così NONCF "a voi" è pronunciato /nonsəf/
2) La consonante G ha una doppia pronuncia: davanti alle vocali E e I ha un suono palatale, come in latino ecclesiastico e in italiano; davanti alle vocali A, O, U è un'occlusiva velare. In fine parola è costantemente palatale. Così DOSIG "notte" è pronunciato /dosidʒ/.
3) All'inizio o all'interno di una parola, CH si pronuncia come kh nella parola inglese inkhorn. Così CHIIS "essi sono" è pronunciato /khi:s/. Quando è finale di parola, è pronunciato in genere come una semplice K. Così TELOCH "morte" è pronunciato /telok/. Ho tuttavia le prove del fatto che la migliore pronuncia di CH finale è il suono duro ed aspirato del tedesco Koch, e che bisogna pronunciare /teloχ/. Infatti esiste la variante TELOAH, che mostra la presenza di un'aspirazione, con un dittongo dovuto a un fenomeno analogo a quello del pattach furtivum dell'ebraico.
4) SH si pronuncia come in inglese, con un suono palatale.
5) TH ha il suono fricativo sordo dell'inglese thank.
6) In genere, la H finale non si pronuncia ed eventualmente prolunga la vocale precendente. Così NOBLOH "palme della mano" si pronuncia /noblo:/.
7) Se necessario si intercala una vocale indistinta (Schwa) per rendere pronunciabili i gruppi consonantici. Così ILS "tu" si pronuncia /iləs/ e OMP "noi; comprensione" si pronuncia /oməp/
8) La rotica R è trillata, come in spagnolo e in italiano. Non è mai un "flap" come in inglese. Analogamente, le consonanti T e D suonano come in italiano e non hanno mai il suono retroflesso che hanno sempre più marcatamente in inglese.
9) La sibilante Z è sonora come nell'inglese maze e nell'italiano rosa.
10) X suona sempre come nell'inglese fox. Più che di un gruppo consonantico vero e proprio, si tratta di una consonante velare che continua la sua articolazione come sibilante.


Trovo ripugnante, grottesca ed esecrabile la pronuncia inventata da Aleister Crowley, che pecca di cabalismo compulsivo e trasforma la Sacra Lingua in qualcosa di stranissimo, persino simile per fonetica all'antico giapponese, con soltanto sillabe aperte. Tra le altre cose, il Perdurabo, che era un avidissimo leccatore di sfinteri anali, non era altrettanto esperto in filologia. Tra i suoi eccessi che avrebbero fatto rabbrividire Eliogabalo, arrivò a pronunciare ogni Z enochiana come una sillaba ZOD. Gli si fa però merito di non aver osato rompere la consonante X introducendo una vocale inesistente tra l'attacco velare e la finale sibilante!

Etimologie e confronti interni 

Poche questioni sono così controverse come quella della natura e dell'origine della lingua enochiana. Se l'Enochiano è una lingua inventata da John Dee, come è possibile che faccia largo uso di prefissi e suffissi sclerotizzati e che dimostri una storia complessa? Non ci credete? Guardate questi esempi: 

1) IAD "Dio" presenta alcune notevoli forme fossili: MAD "il tuo Dio", PIAD "Dio" (lett. "il suo Dio") e OIAD "Dio" (lett. "questo Dio", da OI "questo"). IADNAH "conoscenza, Gnosis" è chiaramente un derivato di questa stessa radice, alla lettera "Cosa Divina". 
2)
LONDOH "regno" è una antico composto formato dalla stessa radice di LONSA, LONSHI "potere" e da *ADOHI "regno": *LON-ADOHI, donde la forma attestata LOADOHI. Esiste anche una variante ONDOH, che prova l'antica natura sorda della liquida. Abbiamo poi anche un altro sinonimo: SONF "regnare". Vediamo come da un antico *I-LON-F- si è avuto *LYON-F- con metatesi e dunque per palatalizzazione della liquida si è arrivati a SONF. Quando Laycock afferma che LONDOH deriva dal nome di Londra, gli sfuggono tutti questi particolari. Come li spiegherebbe?
3) MADRID "iniquità" deriva dalla stessa radice di MADRIIAX "Cielo", a sua volta formato da IAD "Dio", con un prefisso M-. La semantica è questa: MADRID in origine significava "contro il Cielo", con un suffisso fossile -ID, donde "iniquità". Laycock ci dice che MADRID sarebbe soltanto il nome della capitale spagnola, odiata da Elisabetta I, dai suoi maghi e dai suoi cortigiani tutti, per ovvie ragioni religiose e politiche. 

4) ORSCOR "secchezza" è formato dalla stessa radice di ORRI "pietra".
5) PARADIAL "dimora" ha la stessa radice di PRAF "abitare" e del suo sinonimo PRAGMA "abitare". La mia idea è che da questo PARADIAL derivi PARADIZ "vergine", alla lettera "collegiale". Questo implicherebbe alcune riflessioni antropologiche: le ragazze prima del menarca avrebbero avuto la loro residenza in una casa comune, il che spiega bene l'etimologia. L'idea di collegare il nome enochiano della vergine con il Paradiso è forzata e non spiega nulla. 
6) La radice di PRGEL "fuoco" compare in alcuni composti formati tramite prefissi, come MALPRG, MALPIRGI "fuoco" e IALPRG, IALPRT "fiamma". L'esatta natura di questi prefissi non è facile a definirsi. Possiamo dedurre che IALPRG sia da un precedente *IALP-PRG, perché esiste anche IALPON "bruciare". 
7) RSAM "ammirazione" deriva da una radice che significa "alto" e dalla stessa, con un antico prefisso causativo *FA- deriva FARZM "innalzato, sollevato". Si noterà la sonorizzazione della sibilante.
8) NETAAB "governo", "che governa" e TABA "governare" sono derivati dalla stessa radice. Non è chiaro il significato della vocale lunga nella prima forma, che ha anche una variante NETAAIB. Esiste GNETAAB "il tuo governo", ma è chiaro che ha un pronome prefisso G-. Come se non bastasse, abbiamo anche CABA, sinonimo di TABA. Sono tracce fossili di una condizione precedente della lingua, decisamente più complessa di quanto possiamo immaginare.
9) URBS "abbellire" e TURBS "bellezza" hanno la stessa identica radice, ma nel sostantivo astratto è presente un prefisso sclerotizzato.


Si potrebbe andare avati ancora a lungo. Nessuno di questi mezzi di formazione delle parole è produttivo, così non si capisce bene come Dee e Kelley possano aver prodotto con la pura fantasia materiale linguistico che reca traccia di una storia fossilizzata. Una storia che ha ben poco a che fare con gli Angeli. Se tutto ciò fosse confermato, implicherebbe la creazione e l'uso inveterato dell'Enochiano da parte di esseri umani in carne ed ossa, dotati di una bocca per mangiare e di un ano per defecare. 

Confronti esterni 

Cosa anche abbastanza scontata, Laycock et alteri scorgono nell'Enochiano influenze ebraiche: a detta loro il Sommo Mago della corte di Elisabetta I intendeva plasmare la lingua enochiana sul modello della lingua di Israele, intesa come strumento primo della Creazione nell'opinione corrente dei suoi tempi. A parte qualche assonanza fortuita (es. enochiano IADNAH "conoscenza" - ebraico yādaʿ "conoscere"; L, EL, ELO, LO "uno; primo" - ebraico 'Ēl, 'Ĕlōah, 'Ĕlōhīm "Dio"), va detto che in generale non si scorgono somiglianze di alcun genere. La cosa è abbastanza sorprendente, dato che Dee riteneva la lingua dell'Antico Testamento una forma degradata e semplificata della Lingua Angelica. Anche sul piano della morfologia non c'è consonanza tra la struttura della sacra Lingua Enochiana e quella della Lingua dell'Antico Testamento. Non esiste una consonanza dimostrabile nemmeno con la struttura e con il lessico della lingua inglese, antica o moderna, checché se ne dica (in genere si citano assonanze come BABALOND "prostituta" - Babylon "Babilonia"; LEVITHMONG "bestia dei campi" - Leviathan "Leviatano" + mongrel "ibrido", NAZARTH "Pilastri della Gioia" - Nazareth - cose tutte da dimostrarsi). Non si fa comunque quasi mai ricorso a materiale anglosassone genuino: spesso e volentieri si tratta ancora di parole semitiche riciclate e/o metanalizzate. 

Una grammatica problematica 

In Enochiano la grammatica mostra segni di grande usura, compatibilmente con un'origine remota. Non esiste distinzione tra forme singolari e plurali. Non esiste distinzione di genere tra parole maschili e femminili. Questo contrasta nettamente con la morfologia della lingua biblica, con plurali maschili in -īm (stato costrutto ) e femminili in -ōth. Non esiste modo di distinguere dall'aspetto il genere delle parole, in contrasto con l'ebraico, che distingue le parole femminili tramite le desinenze (stato costrutto -ath), -eth, -īth, -ūth. A dire il vero l'Enochiano contrasta anche con la morfologia della lingua inglese, ridotta all'osso ma sempre così attenta a specificare il plurale con l'onnipresente sigmatismo, -s o -es a seconda dei casi. Vero è che esiste qualche anomalia nella favella degli Anglosassoni (es. children "bambini", brethren "confratelli", geese "oche", mice "topi", dice "dadi", sheep "pecore", fish "pesci", etc.), ma nulla di simile si ritrova nella Lingua di Enoch. Occorre stare attenti alle apparenze. Se si cita LUSD "piede" opposto a LASDI "piedi", si commette un errore tendenzioso. Non esiste infatti un suffisso pluralizzatore *-I, dato che le traduzioni corrette sono LUSD "piede, piedi" e LASDI "piede, piedi" (si trova anche LUSDA, LUSDI, etc.). Così sia ha oltre a NOR "figlio, figli" anche NOROMI "figlio, figli": non bisogna citare NOR "figlio" opposto a NOROMI "figli" o si è tendenziosi. Non esiste un pluralizzatore *-OMI per questa radice. Evidentemente si tratta di casi di usura fonetica, in cui forme brevi e consunte si sono prodotte da forme antiche più lunghe. La declinazione dei sostantivi è residuale, ci sono forme flesse in casi obliqui, ma non è facile codificarle. Il complemento di possesso si esprime con lo stato costrutto, come in ebraico: 

NOR-MOLAP "i Figli degli Uomini" 
NAZAVABH "pilastri di giacinto"


La coniugazione dei verbi esiste soltanto per pochi verbi ed è in larga misura suppletiva; pure si incontrano resti di suffissi sclerotizzati. Queste sono le forme del verbo NOAN "essere; divenire" (varianti NOALN, NOAR, NOAS, NOASMI): 

ZIR "io sono"
ZIRDO "io sono"
GEH "tu sei"
I "è"
CHIIS, CHIS, CHISO "essi sono"
AS "fu"
ZIROP "fu"
ZIROM "furono"
TRIAN "sarà"
BOLP "che tu sia, sii tu"
CHRISTEOS "che sia là"
IPAM "non è"
IPAMIS "non può essere"


In ZIRDO "io sono", il suffisso -DO è un antico pronome fossilizzato, verosimilmente una variante di OL "io". La protoforma potrebbe essere *ZIR-LO.

Lacune nel vocabolario  

Purtroppo esistono gravi limitazioni nel parlare questa lingua arcana. Oltre a esserci molte parole attestate e di cui si ignora il significato, il patrimonio di vocaboli con traduzione non comprende moltissimi concetti basilari. Ad esempio ci rendiamo conto del problema se pensiamo al fatto che non conosciamo i nomi dei colori. Sfogliando il dizionario "completo" di Laycock nella sezione Inglese-Angelico, vediamo che non si tratta di lacune, bensì di autentiche voragini! Ecco un elenco brevissimo di parole di cui non si conosce la traduzione in Enochiano:

ano = ???
bere = ???
bianco = ???
cane = ???
dolce = ???
giallo = ???
lucertola = ???
mangiare = ???
miele = ???
ombelico = ???
nero = ???
rosso = ???
serpente = ???
sperma = ???
sterco = ???
uovo = ???


E non mi si dica che sono fissato con l'ano e con le feci! Un essere che parla articolando vocali, che pensa, che conosce l'acqua, la terra e il fuoco, deve per forza di cose aver dimestichezza anche con questo Cosmo governato dall'entropia - e possedere i vocaboli necessari! Sappiamo che esistono molti testi non tradotti. C'è sempre la speranza di poter ampliare non poco le nostre conoscenze.  

I nomi delle lettere 

Quello che stupisce è la mancanza di corrispondenza tra il nome delle lettere e il loro suono. La mia ipotesi è che questi nomi risalgano a protoforme più coerenti, per quanto molto complesse. 

OR < *FORTH-
    
(nella Golden Dawn è usata la variante ORTH)
DRUN, DRUX < *NRUNGS- 
UR < *ŁR- 
FAM < *SFAM-
DON < *RDON-


Si notino i segni di antiche rotazioni consonantiche: 

PA < *BBA-
CEPH /kef/ < *ZGHEPP- 
GER < *GYER- < *QUER-


All'epoca delle protoforme, il nome di ogni lettera concordava col suono da essa rappresentato, come in genere avviene negli alfabeti a cui siamo abituati. L'usura fonetica dei nomi delle lettere ha quindi portato alle incongruenze descritte. 

Variazioni interne e proto-enochiano 

In parole povere, per comprendere meglio i misteri dell'Enochiano è necessario ricostruire il proto-Enochiano. Si notano alcune bizzarrie, alcuni squilibri, se così possiamo dire. Per esempio, accade che la consonante F non è mai seguita dalle vocali O e U / V, a quanto ho potuto appurare. L'unica possibilità di avere un suono /f/ seguito da /o/ è in parole con la sillaba -PHO-, che però deriva dalla lenizione di un precedente *-PO- (e Dee già l'aveva intuito, come risulta dalle sue note). Questo significa che il suono /f/ originale è sparito fin da epoca remota se seguito da una vocale posteriore. Mi si dica come potevano i maghi elisabettiani sognarsi tutto questo, quando sarebbe stato ben più facile creare una lingua dalla fonetica lineare! Dalle numerose varianti si possono dedurre cose molto interessanti. Siccome MIAM "continuazione" ha la variante NUAM, mi sento di ricostruire una protoforma *NWEAM- a partire da questi dati. Potrei riempire interi volumi con note di questo genere. 

Enochiano e glossolalia  

Laycock ha analizzato alcuni testi di Kelley, giungendo alla conclusione che hanno caratteristiche tipiche delle produzioni glossolaliche. Lo studioso è portato a crederlo per via dell'uso massiccio di forme allitteranti con una struttura fissa. Questo è un esempio:

VOH GESME AX PAH LOSQUAN NOF AFMA OL VAMMA UN SAMSES OH SET, QUAMSA OL DANDA DOT FANTA ON ANMA OL...  

Trovo frustrante comprendere soltanto che Kelley parlasse in prima persona, usando di continuo il pronome OL "io": il resto mi è impenetrabile. A colpire Laycock è l'occorrenza di monosillabi contenenti la vocale /o/ alternati a bisillabi in cui ricorre prevalentemente la vocale /a/ in presenza di consonanti nasali. Eppure sono convinto che non si tratti in ogni caso di una glossolalia tipica. Nei testi di parlanti glossolalici finora analizzati emerge una strana peculiarità, che non riscontro in alcun modo nell'Enochiano: la ripugnanza per le consonanti finali di parola e per i gruppi di consonanti. Si hanno strutture fonetice ben più semplici, come emerge ad esempio dal lavoro di Samarin. Occorre studiare ancora molto.  

Realtà perturbata!

L'Imperatore Carlo V, che inviò contro il Papato i Lanzichenecchi di Frundsberg, eroici fanti germanici, affermava di parlare boemo col Diavolo. Quella non è la lingua più adatta. Si direbbe che per parlare col Diavolo sia necessario utilizzare l'Enochiano: ha tutta l'aria di essere proprio la Lingua di quello che so essere il Creatore di questo Universo maligno. Eppure qualcosa sembra non quadrare. Non credo che il Creatore Malvagio abbia mai messo a parte il genere umano della propria lingua, posto che gli serva davvero averne una. Inoltre c'è un dettaglio di non scarsa importanza, che andrà interpretato e spiegato. Questo posso constatare dalla mia personale esperienza: la lingua enochiana porta male. Se si impreca usandola, subito si crea disarmonia, anche da piccole cose nascono fomiti di fastidio e di danno. Se si insiste con questo costume, ecco che cominciano a capitare cose brutte tutt'intorno. Mi è comunque difficile rinunciare a questa mia abitudine. Uso l'Enochiano come una lingua di mercenari, marinai, pirati e sodomizzatori. Una volta ho imprecato su un treno a causa della calca insopportabile, menzionando la Morte-Dragone, TELOCHVOVIM, ed ecco che un adolescente si è messo a vomitare all'istante. Se urlo a una persona le parole "UPAAH TELOCH MIRC ILS!", ossia "Le Ali della Morte siano su di te!", quella persona ne avrà un grave danno. A dire il vero capita spesso quando qualcuno mi insulta o mi arreca fastidio. Tanto per far capire la violenza insita nella lingua, ecco un'ingiuria molto volgare: "VIRQ A BUTMON LEVITHMONG!" Si traduce così: "Che la tua bocca sia una cavità sessuale per un caprone!" Decisamente poco angelico.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gracias ✨

Antares666 ha detto...

De nada! :)